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Immigrazione

Eletta miss Giappone: è ucraina

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Scandalo in Giappone, dove hanno eletto con Miss più bella del Paese, Karolina Shiino una ragazza di origini ucraine.

 

Il titolo ha portato una grande dose di controversie in un Paese di naturale tendenza conservatrice dove la caratteristica etnica nipponica riveste ancora molta importanza.

 

La 26enne Karolina Shiino è nata in Ucraina ma vive nel paese da quando aveva cinque anni in seguito al matrimonio di sua madre con un uomo giapponese. Karolina parla correntemente il giapponese ed è diventata cittadina naturalizzata nel 2022, motivo per cui si identifica come giapponese anziché ucraina.

 

 

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«Volevo essere riconosciuta come giapponese. Dopotutto, viviamo in un’era di diversità, dove la diversità è necessaria. Ci sono molte persone come me che sono preoccupate per il divario tra il loro aspetto e (chi sono). Continuavo a sentirmi dire che non sono giapponese, ma sono assolutamente giapponese, quindi ho partecipato a Miss Giappone credendo sinceramente in me stessa. Sono stato davvero felice di essere riconosciuta così».

 

La BBC, parlando del caso, ha scritto che solo perché si identifica come giapponese ed è legalmente considerata tale non significa che sia riconosciuta come tale dalla società. La sua incoronazione a «Miss Giappone» ha riacceso un feroce dibattito sull’identità in un Paese etnicamente omogeneo, dove i nati all’estero sono circa il 2,5% del totale, per la grande maggioranza cinesi, vietnamiti, coreani.

 

 

Tuttavia c’è anche un coté geopolitico da tener presente. Il contesto in cui Karolina è stata appena incoronata «Miss Giappone» è quello dell’armamento indiretto dell’Ucraina da parte di Tokyo con sistemi di difesa aerea attraverso gli Stati Uniti e un’apertura da parte della politica riguardo immigrazione.

 

«Il numero di stranieri è aumentato dell’11% rispetto all’anno precedente fino a comprendere il 2,4% della popolazione totale, ovvero poco meno di 3 milioni di persone» scrive Bloomberg. «Spesso passa inosservato che il numero di lavoratori provenienti dall’estero è più che raddoppiato solo nell’ultimo decennio, mentre la comunità straniera nel suo insieme (compresi studenti e famiglie) è aumentata del 50%. Sulla base delle proiezioni demografiche, il discorso si sta già spostando verso un futuro in cui gli stranieri costituiranno più del 10% della popolazione nel paese tra 50 anni».

 

Come riportato da Renovatio 21, il Giappone affronta una crisi demografica spaventosa alla quale il governo non sa mettere freno.

 

Alcuni osservatori sostengono che l’incoronazione della miss nata in Ucraina costituisce una pietra miliare nel piano per produrre artificialmente una nozione di identità «progressista» in una società storicamente conservatrice-nazionalista, forse il preludio ad altri esempi di «terapia shock» politicamente guidata in arrivo nel Sol Levante.

 

Rimane lo straniamento per il giapponese medio di vedere eletta ad icona di bellezza una ragazza non conforme alle fattezze delle locali.

 

Casi del genere si erano veduti anche nell’edizione di miss Finlandia 2017, dove fu coronata reginetta una ragazza di colore, un’immigrata nigeriana che secondo alcuni non era particolarmente avvenente.

 

In Italia nel 1996 si ebbe il caso di Denny Andreina Mendez, che però avvenente lo era oggettivamente. L’elezione della ragazza domenicana a più bella d’Italia fu immortalata in una memorabile canzone del gruppo ska veneziano venetofono Pitura Freska, che profetizzò: «un papa nero / dopo miss Italia nera, un papa nero / no me par vero».

 

 

Circa un ventennio più tardi sarebbe arrivato un papa nero sul serio, cioè un papa gesuita.

 

Anche a noi, ancora oggi, non ci par vero.

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Immigrazione

Trump sull’immigrazione: l’Europa occidentale è stata invasa e «andrà all’inferno»

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avvertito che le politiche di frontiere aperte e le «idee suicide in materia di energia» porteranno alla «morte dell’Europa occidentale», sottolineando l’urgenza di intervenire per cambiare direzione.   «Questo non può essere sostenuto», ha dichiarato Trump martedì all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, definendo la crisi delle migrazioni incontrollate «la questione politica numero uno del nostro tempo».   «I vostri Paesi sono in rovina», ha affermato, accusando l’ONU di finanziare un «assalto ai paesi occidentali e ai loro confini», citando i 372 milioni di dollari spesi dall’organizzazione nel 2024 per sostenere circa 624.000 persone che migrano negli Stati Uniti.   Il presidente americano poi sostenuto che l’Europa è in «gravi guai» ed è stata «invasa» da una «forza di immigrati clandestini» senza precedenti che si sta «riversando» nel continente. Ha criticato i leader europei per la loro inattività, attribuita al politicamente corretto.  

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Trump ha fatto riferimento a Londra e al suo «terribile sindaco», Sadiq Khan, sostenendo che la città è cambiata in modo irriconoscibile e si sta muovendo verso la legge islamica della sharia.   «Ciò che rende il mondo così bello è che ogni Paese è unico. Ma per rimanere tale, ogni nazione sovrana deve avere il diritto di controllare i propri confini e di limitare il numero di migranti che entrano nel proprio Paese», ha affermato, sottolineando che, sebbene gli Stati Uniti continuino a mostrare compassione verso le persone che hanno realmente sofferto nei loro paesi d’origine, è fondamentale «risolvere i problemi nei loro paesi, non crearne di nuovi nei nostri» importando persone provenienti da contesti culturali e religiosi diversi che violano la legge e presentano false richieste di asilo.   «Lo fate perché volete essere gentili», ha detto Trump, rivolgendosi ai leader europei. «Volete essere politicamente corretti e state distruggendo la vostra tradizione», ha aggiunto, chiedendo la fine del «fallito esperimento delle frontiere aperte».   «Nel 2024, quasi il 50% dei detenuti nelle carceri tedesche erano cittadini stranieri o migranti… In Svizzera, la percentuale è del 72%… Quando le vostre carceri saranno piene di cosiddetti richiedenti asilo che hanno ricambiato la gentilezza con il crimine, sarà il momento di porre fine al fallito esperimento delle frontiere aperte» ha continuato il presidente americano.   Trump ha quindi attaccato frontalmente l’ONU, e proprio dallo scranno dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.   «Non solo l’ONU non risolve i problemi che dovrebbe risolvere, ma troppo spesso crea nuovi problemi… Le Nazioni Unite stanno finanziando un attacco ai paesi occidentali e ai loro confini… L’ONU dovrebbe fermare le invasioni, non crearle e non finanziarle».   «Il nostro messaggio è molto semplice: se entri illegalmente negli Stati Uniti, finirai in prigione, o tornerai da dove sei venuto, o forse anche più lontano» ha detto Trump. «Qualsiasi sistema che porti al traffico di massa di bambini è intrinsecamente malvagio, eppure è esattamente ciò che ha fatto l’agenda migratoria globalista… In America, quei giorni sono finiti. L’amministrazione Trump sta lavorando per scovare i criminali che stanno causando questo problema».  

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Scontri tra polizia e protesta anti-immigrazione all’Aia

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Nel fine settimana, una protesta contro l’immigrazione all’Aia si è trasformata in scontri violenti, con i manifestanti che hanno affrontato la polizia e incendiato un’auto. Le autorità locali hanno riferito che almeno 30 persone sono state arrestate e due agenti sono rimasti feriti.

 

Dalla fine dell’estate, nei Paesi Bassi si sono susseguite proteste di massa contro le politiche migratorie del governo.

 

I disordini sono stati scatenati dall’omicidio di Lisa, una ragazza di 17 anni il cui corpo è stato ritrovato in un fosso vicino ad Amsterdam. Un richiedente asilo di 22 anni è stato arrestato con l’accusa di omicidio, oltre che di stupro e tentato stupro ai danni di un’altra donna all’inizio di agosto.

 

Sabato, migliaia di persone si sono radunate nel centro della capitale politica olandese per protestare contro l’immigrazione, scontrandosi con la polizia e causando danni significativi, secondo la stampa locale. I manifestanti, molti dei quali sventolavano bandiere olandesi e alcuni legati a gruppi di estrema destra, hanno scagliato pietre e bottiglie contro le forze dell’ordine.

 

 

Un’auto della polizia è stata data alle fiamme, e alcuni dimostranti si sono separati dal gruppo principale, bloccando un’autostrada. La polizia ha risposto utilizzando gas lacrimogeni e idranti per disperdere la folla.

 

È stata segnalata la confluenza di ultras di diverse squadra calcistiche, divisi da decenni ci conflitto ma uniti sul tema dell’immigrazione.

 

 

Gli scontri sono avvenuti a un mese dalle elezioni legislative previste per il 29 ottobre, in un contesto in cui il dibattito sull’immigrazione e le politiche di asilo domina la campagna elettorale. Partiti come il Partito per la Libertà (PVV) di Geert Wilders spingono per misure migratorie più restrittive, mentre altri partiti e organizzazioni della società civile esprimono preoccupazione per l’aumento della polarizzazione.

 

La crisi migratoria nei Paesi Bassi è stata ulteriormente aggravata dall’arrivo continuo di richiedenti asilo dall’Ucraina. All’inizio del mese, l’Associazione dei Comuni Olandesi (VNG) ha segnalato che i centri di accoglienza sono al collasso, con quasi tutti i 97.000 posti disponibili occupati e circa 300 ucraini che arrivano ogni settimana, molti dei quali vengono respinti.

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Immigrazione

Agenti di polizia francesi terrorizzati da una serie di brutali attacchi

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La Francia sta assistendo a un’ondata di attacchi estremamente violenti contro gli agenti di polizia francesi, con due incidenti che dimostrano i rischi a cui vanno incontro le forze dell’ordine. Lo riporta Remix News.   Secondo quanto riportato dal quotidiano L’Union, sei agenti di polizia fuori servizio sono stati aggrediti violentemente da circa 10 individui mentre erano a cena con i colleghi. L’incidente è stato filmato e mostra diverse persone che circondano e picchiano gli agenti.   Il pestaggio è avvenuto il 13 e 14 settembre nella città di Reims.  

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Il procuratore François Schneider ha descritto l’attacco come un «linciaggio». Due sospettati, di 26 e 27 anni, originari della Maiotta, un’isola al largo della costa africana nell’Oceano Indiano che costituisce un territorio d’oltremare francese, sono stati arrestati il ​​15 settembre e saranno incriminati.   Gli inquirenti sostengono che gli autori sapevano chi stavano aggredendo e che stessero deliberatamente prendendo di mira gli agenti di polizia. Le ferite riportate dagli agenti vanno dai 4 ai 28 giorni di temporanea inabilità al lavoro, tra cui una caviglia rotta, una frattura del naso e colpi inferti con la fibbia di una cintura.   I due sospettati, già noti ai tribunali, sono recidivi per violenza. Uno di loro era appena uscito di prigione quattro giorni prima. La procura ha chiesto la custodia cautelare in carcere.   Il sindacato UN1TÉ ha descritto la zona di Reims, nota come Promenades, come una «zona senza legge» e «spietata» di notte. Il sindacato di polizia chiede più personale. L’Alleanza Nazionale di Polizia chiede una condanna «esemplare e rapida».   In un altro attacco, un agente anticrimine francese è rimasto sfigurato. Durante questo episodio, l’unico agente è stato circondato da un branco che lo ha picchiato senza sosta. Da allora sono stati arrestati diversi sospettati, tutti cittadini francesi: Islam S., Sofiane B., Gebril S., Aissa S. e Khadija S.   Il pestaggio è stato così brutale che il ministro degli Interni del Paese è stato costretto a rilasciare una dichiarazione.  

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Due degli adolescenti sono in custodia cautelare, mentre altri tre sono sotto sorveglianza giudiziaria. È stato inoltre vietato loro di circolare su strade pubbliche senza la dovuta autorizzazione legale tra le 19:00 e le 7:00.   Anche il neopremier Sébastien Lecornu ha contattato l’ufficiale, dichiarando di avergli offerto «il suo pieno sostegno». Il pestaggio è avvenuto l’11 settembre a Tourcoing, secondo CNEWS.   L’agente, agente della squadra anticrimine (BAC), ha riportato la frattura del naso durante il pestaggio. Era intervenuto giovedì pomeriggio durante un «furto di scooter».   Secondo la polizia, il caso «riguardava il ricatto e le molestie ai danni di un ragazzo, un ragazzo povero, che era stato terrorizzato da una piccola gang», ha affermato il ministro uscente della Giustizia Gérald Darmanin. In altre parole, l’agente stava cercando di aiutare un giovane preso di mira da una gang. Darmanin ha affermato che l’ufficiale ha riportato la frattura del «setto nasale, per la quale probabilmente dovrà essere operato».   Non si tratta di episodi isolati: secondo i dati del 2021, negli ultimi due decenni gli atti di violenza contro la polizia francese sono già raddoppiati.

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