Epidemie
Due pesi e due misure in medicina: perché l’idrossiclorochina è censurata e politicizzata?

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense.
Nel 2003, la sindrome respiratoria acuta grave (SARS) ha seminato il panico nel mondo – una prova generale, come si è rivelata, per il COVID-19 del 2020. Anche se i morti per SARS si sono esauriti in breve tempo (con 774 decessi totali nel mondo), le preoccupazioni per una potenziale diffusione globale del Coronavirus SARS (SARS-CoV) ha spinto i medici a cercare farmaci efficaci per la cura e la prevenzione. In breve, i ricercatori europei (2003 e 2004) e la Divisione Patogeni Speciali del CDC (2005) hanno pubblicato modelli teoretici e scoperte in vitro dettagliate su un farmaco che ha effetti preventivi e terapeutici: la clorochina.
Un documento del 2006 pubblicato su The Lancet Infectious Diseases ha riportato l’attenzione sulla clorochina come «valida opzione terapeutica in caso di nuova emergenza del virus SARS»
Seguendo i promettenti studi sulle colture cellulari (citati centinaia di volte nella letteratura scientifica), i ricercatori di tutto il mondo hanno continuato a esplorare le proprietà antivirali della clorochina e dell’analogo più benigno, l’idrossiclorochina.
Un documento del 2006 pubblicato su The Lancet Infectious Diseases ha riportato l’attenzione sulla clorochina come «valida opzione terapeutica in caso di nuova emergenza del virus SARS». Nel 2014, in seguito alla diffusione della sindrome respiratoria mediorientale (MERS-CoV), i ricercatori del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) diretto dal Dr. Anthony Fauci hanno identificato 27 composti «efficaci contro MERS-CoV e SARS-CoV», compresi clorochina e idrossiclorochina. Notando che la «verifica dei medicinali già approvati per individuare terapie adatte per il riposizionamento dei farmaci è un approccio valido», i ricercatori del NIAID hanno evidenziato, nel paragrafo conclusivo, che la clorochina e un altro farmaco hanno notevoli capacità di «riconfigurare» le due infezioni da coronavirus in «infezioni subcliniche meno virulente» riducendo gli esiti negativi della malattia.
Questo corpus di ricerche ancora in corso è stato certamente al centro dei pensieri dei medici quando il SARS-CoV-2 ha fatto la sua comparsa quest’anno.
A inizio aprile, un sondaggio tra i medici americani ha mostrato che i due terzi (65%) avrebbero prescritto clorochina o idrossiclorochina «per curare o prevenire l’infezione da COVID-19 nelle loro famiglie», e quasi la stessa percentuale (67%) l’avrebbe assunta personalmente. (La compagnia che ha condotto il sondaggio ha spiegato che «il modo migliore per avere una sincera prospettiva su una cura da parte di un medico è chiedere se la somministrerebbe a un famigliare).
Nel 2014, in seguito alla diffusione della sindrome respiratoria mediorientale (MERS-CoV), i ricercatori del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) diretto dal Dr. Anthony Fauci hanno identificato 27 composti «efficaci contro MERS-CoV e SARS-CoV», compresi clorochina e idrossiclorochina
Un altro sondaggio di inizio aprile su oltre 6.000 medici di 30 paesi ha mostrato che il 37% dei partecipanti che avevano già curato pazienti con COVID-19 hanno valutato l’idrossiclorochina come la cura più efficace. Apparentemente, i medici consulenti dei capi di stato mondiali sono ben disposti verso l’idrossiclorochina.
A maggio, il medico della Casa Bianca ha confermato l’eccellente rapporto rischi/benefici dell’idrossiclorochina, e il presidente di El Salvador ha ammesso non solo di utilizzarla come profilassi per il COVID-19, ma ha anche affermato che «molti leader mondiali», tra cui il Presidente Trump, fanno lo stesso.
Comunque, in quella che si è poi rivelata una grossolana sottovalutazione, il leader di El Salvador ha anche ammesso che «a volte, quello che viene raccomandato al popolo è diverso da quello che viene consigliato ai leader».
Il leader di El Salvador ha anche ammesso che «a volte, quello che viene raccomandato al popolo è diverso da quello che viene consigliato ai leader»
«Fattori extra-scientifici»
In marzo, gli Stati Uniti hanno prontamente accettato milioni di tavolette di idrossiclorochina donate dai giganti farmaceutici Bayer e Sandoz per lo U. S. Strategic National Stockpile e la FDA ha anche garantito l’autorizzazione all’uso in caso di emergenza dell’idrossiclorochina per la cura del COVID-19, anche se quello che era stato suggerito agli americani fino ad allora non era certo l’idrossiclorochina.
Infatti, ignorando oltre cinque dozzine di studi (e oltre) che hanno dimostrato l’efficacia della clorochina e dell’idrossiclorochina contro il COVID-19 in determinate condizioni, la FDA ha revocato l’autorizzazione del farmaco per la cura del COVID in giugno. Nel frattempo, la principale organizzazione ospedaliera della nazione, la Mayo Clinic, afferma sul suo sito che non esistono farmaci o cure contro il COVID-19.
A questo punto, mentre i paesi che permettono l’uso dell’idrossiclorochina mostrano tassi di mortalità da COVID-19 «dieci volte inferiori rispetto ai paesi in cui l’uso di questo farmaco viene ostacolato, come gli Stati Uniti», è difficile negare l’aggressione nazionale e internazionale contro l’idrossiclorochina.
Ignorando oltre cinque dozzine di studi (e oltre) che hanno dimostrato l’efficacia della clorochina e dell’idrossiclorochina contro il COVID-19 in determinate condizioni, la FDA ha revocato l’autorizzazione del farmaco per la cura del COVID in giugno
Il laureato in medicina alla Columbia University Dr. James Todaro ha recentemente dichiarato: «Se sembra che sia in corso un attacco pianificato contro l’idrossiclorochina, è perché le cose stanno proprio così». Per le compagnie biofarmaceutiche pronte a trarre profitto dai nuovi farmaci e dai vaccini contro il COVID-19 – tra cui il pericoloso vaccino di Moderna realizzato in collaborazione con NIAID – non è appetibile promuovere l’utilizzo di vecchi farmaci il cui brevetto è scaduto da anni. In un’intervista condotta da Rachel Maddow, il Dr. Ian Lipkin della Columbia University ha ammesso, con un sogghigno, che formulazioni «nuove, accattivanti e pronte da brevettare» sono più appetibili per ricercatori e investitori rispetto ai «classici metodi di riposizionamento dei farmaci e strategie che hanno già dimostrato la loro efficacia».
Come risultato degli attacchi contro l’idrossiclorochina – resi possibili dall’industria farmaceutica, da Fauci e da altri ufficiali sanitari, dai colossi dei social media e dai media, dai regolatori e dai giornali scientifici corrotti – decine di migliaia di malati COVID «stanno morendo inutilmente» per «ragioni che non hanno nulla a che fare con la corretta comprensione della scienza».
L’esperto che ha pronunciato questo terribile giudizio, il professore di epidemiologia di Yale e medico Dr. Harvey Risch, crede che in futuro «questo episodio riguardante l’idrossiclorochina verrà studiato dai sociologi della medicina come un classico esempio di come fattori extra-scientifici prevalgano sull’evidenza medica».
Da farmaco essenziale a patata bollente politica
Fino a quest’anno, clorochina e idrossiclorochina hanno avuto una carriera senza intoppi. La tedesca Bayer sviluppò la clorochina come antimalarico nel 1934, e l’idrossiclorochina fece la sua comparsa circa dieci anni dopo. Nel 1955, la FDA approvò l’idrossiclorochina per l’uso negli Stati Uniti, dove divenne un caposaldo per il controllo di condizioni autoimmuni e infiammatorie.
A questo punto, mentre i paesi che permettono l’uso dell’idrossiclorochina mostrano tassi di mortalità da COVID-19 «dieci volte inferiori rispetto ai paesi in cui l’uso di questo farmaco viene ostacolato, come gli Stati Uniti», è difficile negare l’aggressione nazionale e internazionale contro l’idrossiclorochina.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) include clorochina e idrossiclorochina nella lista dei farmaci essenziali ed entrambi hanno la reputazione di essere sicuri nei dosaggi corretti. I problemi maggiori sono stati riscontrati con un ceppo di malaria resistente ai farmaci, con l’assunzione prolungata e con dosaggi superiori al dovuto, che hanno causato retinopatia.
Il 13 marzo 2020, il Dr. Todaro e un coautore hanno pubblicato un documento online che citava la ricerca del 2005 sulla clorochina condotta dal CDC e hanno messo in evidenza l’immediato e positivo effetto della clorochina sui pazienti COVID in Corea del Sud e Cina. Notando i risultati promettenti e il fatto che la Cina avesse utilizzato esclusivamente la clorochina «dopo svariati test su migliaia di altri farmaci», i due hanno chiesto che ai medici americani fosse immediatamente permesso di prescrivere clorochina e idrossiclorochina ai loro pazienti affetti da COVID-19. Invece, i due medici hanno visto il loro lavoro rimosso da Google.
Nello stesso periodo, la Francia ha riportato risultati positivi per l’uso dell’idrossiclorochina in combinazione con l’antibiotico azitromicina. Il medico francese autore di questi risultati, Dr. Didier Raoult, ha scritto per anni sulla possibilità di «riciclare» clorochina e idrossiclorochina per le infezioni virali e non solo del XXI secolo.
Più di recente, uno studio condotto in Michigan sui pazienti ricoverati in ospedale per cause legate al COVID e trattati precocemente ha confermato che l’idrossiclorochina da sola o in combinazione con azitromicina può significativamente ridurre la mortalità legata al COVID-19. Altri studi hanno messo in luce i successi della tripla combinazione di idrossiclorochina, azitromicina e zinco, noto antivirale.
A luglio, un totale di 65 studi in tutto il mondo indicavano che il 100% degli studi che approvavano l’idrossiclorochina come profilassi pre-esposizione (PrEP), profilassi post-esposizione (PEP) o uso precoce nella terapia del COVID-19 hanno mostrato «alta efficacia», come il 61% degli studi che hanno esaminato l’uso dell’idrossiclorochina nella fase avanzata dell’infezione.
Clorochina e idrossiclorochina aumentano rapidamente i livelli di zinco intracellulare – dato importante poiché gli individui con più probabilità di contrarre il COVID-19 (anziani e pazienti con condizioni croniche di comorbidità) tendono ad avere carenza di zinco.
A luglio, un totale di 65 studi in tutto il mondo indicavano che il 100% degli studi che approvavano l’idrossiclorochina come profilassi pre-esposizione (PrEP), profilassi post-esposizione (PEP) o uso precoce nella terapia del COVID-19 hanno mostrato «alta efficacia», come il 61% degli studi che hanno esaminato l’uso dell’idrossiclorochina nella fase avanzata dell’infezione.
Descrivendo un «esperimento naturale» in Svizzera, il Dr. Risch ha notato che:
«Il 27 maggio il governo nazionale svizzero ha vietato l’uso ambulatoriale dell’idrossiclorochina nel trattamento del COVID-19. Intorno al 10 giugno le morti dovute a COVID-19 sono quadruplicate e sono rimaste elevate. L’11 giugno il governo svizzero ha revocato il divieto e il 23 giugno il tasso di mortalità è tornato ai livelli precedenti».
Anche con i risultati sull’uso in fase di infezione avanzata, alcuni medici hanno descritto «le risposte cliniche nettamente e chiaramente positive» in individui curati «quando già avevano difficoltà respiratorie e in peggioramento».
In sei pazienti:
«sono stati rilevati miglioramenti significativi nella respirazione dopo quattro ore dalla somministrazione della prima dose, e la completa guarigione clinica dopo tre giorni in media. […] La rapidità con cui la dispnea si è evoluta in questi individui suggerisce che l’arresto respiratorio causato dalla sindrome acuta da distress respiratorio del COVID-19 era imminente».
Un’agenda nefasta
Gli evidenti travisamenti dei media sulla scienza dell’idrossiclorochina sono già abbastanza negativi, ma la volontà dei principali giornali di deviare la scienza in direzione anti-idrossiclorochina è ancora più scioccante.
A inizio giugno, le analisi di dozzine di scienziati indipendenti hanno spinto Lancet a ritrattare uno studio pubblicato solo 13 giorni prima – uno «studio basato sul nulla» – che aveva utilizzato dati costruiti ad hoc per denigrare le terapie con clorochina e idrossiclorochina
A inizio giugno, le analisi di dozzine di scienziati indipendenti hanno spinto Lancet a ritrattare uno studio pubblicato solo 13 giorni prima – uno «studio basato sul nulla» – che aveva utilizzato dati costruiti ad hoc per denigrare le terapie con clorochina e idrossiclorochina.
Questa figuraccia è stata ribattezzata come #LancerGate. (Lo stesso giorno della ritrattazione del Lancet, il New England Journal of Medicine ha ritrattato un altro studio sul COVID-19 basato su dati non verificabili ottenuti dalla stessa compagnia che aveva fornito quelli del Lancet.)
Il Ministro della Sanità francese aveva utilizzato i dati di Lancet per giustificare il divieto di utilizzare l’idrossiclorochina nonostante l’ampio interesse e supporto del pubblico per il farmaco.
A conferma del fatto che la campagna anti-idrossiclorochina è di portata internazionale, molte sperimentazioni cliniche su larga scala (la «Solidarity» dell’ONU, l’inglese «Recovery» e lo studio REMAP) che dovevano mettere a tacere ogni questione sulla sicurezza e l’efficacia dell’idrossiclorochina, hanno somministrato dosi non terapeutiche, tossiche e potenzialmente letali di idrossiclorochina (quattro volte più alte delle dosi standard) a migliaia di partecipanti.
Molte sperimentazioni cliniche su larga scala (la «Solidarity» dell’ONU, l’inglese «Recovery» e lo studio REMAP) che dovevano mettere a tacere ogni questione sulla sicurezza e l’efficacia dell’idrossiclorochina, hanno somministrato dosi non terapeutiche, tossiche e potenzialmente letali di idrossiclorochina (quattro volte più alte delle dosi standard) a migliaia di partecipanti
Le sperimentazioni hanno selezionato pazienti clinicamente inadatti che avevano gravi malattie in stadio avanzato (Solidarity e Recovery) o erano prossimi al decesso quindi incapaci di fornire il consenso in alcuni casi (REMAP). Le agenzie hanno quindi utilizzato i dati falsati per screditare l’idrossiclorochina e si sono apertamente schierate con il contraffatto studio del Lancet (prima della ritrattazione) per sostenere le conclusioni negative.
Quando il medico internista e specialista di guerra biologica Meryl Nass ha condotto una dettagliata analisi sui protocolli di studio, ha concluso che «l’OMS, le agenzie e le organizzazioni sanitarie nazionali hanno progettato enormi sperimentazioni cliniche per assicurare che l’idrossiclorochina fallisse nel dimostrare i suoi benefici» e, così facendo, hanno cospirato per «aumentare il numero dei decessi nei test» e «impedire a milioni di persone di beneficiare di un farmaco sicuro ed economico nel pieno di una pandemia globale».
Terapeutico, non politico
Negli Stati Uniti, il medico e avvocato di Stanford Dr.ssa Simone Gold ha affermato nel corso di un’intervista sulla politicizzazione dell’idrossiclorochina a metà giugno che «non ci sono mai state controversie sull’idrossiclorochina fino al 20 marzo 2020» – giorno in cui il Presidente Trump ha definito l’idrossiclorochina un «elemento rivoluzionario» (minuto 3:42).
La Dr.ssa Gold e un gruppo di medici degli Stati Uniti hanno portato la loro frustrazione per i divieti di utilizzare l’idrossiclorochina sui gradini della Corte Suprema.
Nel video, i medici hanno ribadito l’efficacia di idrossiclorochina, azitromicina e zinco per la profilassi e la cura precoce del COVID-19 e hanno affermato che «nessuno deve morire». Il video ha ottenuto 17 milioni di visualizzazioni su Facebook e 80.000 su YouTube, prima che i colossi tech (più Twitter) lo eliminassero. I media mainstream hanno cercato di minare la credibilità dei dottori e, ironicamente, bollarli come troppo politicizzati.
Il medico e avvocato di Stanford Dr.ssa Simone Gold ha affermato nel corso di un’intervista sulla politicizzazione dell’idrossiclorochina a metà giugno che «non ci sono mai state controversie sull’idrossiclorochina fino al 20 marzo 2020» – giorno in cui il Presidente Trump ha definito l’idrossiclorochina un «elemento rivoluzionario»
Invece di promuovere l’uso di idrossiclorochina + azitromicina + zinco o altre terapie poco costose che hanno portato a risultati tangibili, Fauci (il «dottore d’America») continua a denigrare l’idrossiclorochina dipingendo un cupo scenario in cui «non si vede la luce» al quale chiusure e distanziamenti sociali ingiustificati sono l’unica risposta. Negli ultimi discorsi di Fauci, non si trovano accenni a terapie, tranne al pericoloso e costoso farmaco contro l’ebola Remdesivir prodotto dagli omologhi farmaceutici di Fauci. Testato in sperimentazioni finanziate dal NIAID, il Remdesivir non ha fornito risultati significativi nei pazienti affetti da COVID-19.
Fauci, l’uomo che ha il posto fisso al National Institute of Health dal 1968, ha minimizzato la sorprendente e insana perdita di milioni di posti di lavoro – quasi 50 milioni di americani hanno richiesto per la prima volta la disoccupazione fino a oggi – come un semplice «inconveniente».
In un discorso a fine luglio agli oncologi, l’unica ammissione di Fauci per tutto il caos provocato dal suo suggerimento di chiusura totale è stata che potrebbero verificarsi altre 10.000 morti per cancro per le visite a cui gli americani stanno forzatamente rinunciando. Il messaggio che dovrebbe essere altrettanto irritante per il pubblico americano è che la guerra di propaganda contro un farmaco potenzialmente salvavita è stata ingaggiata «per scopi politici e non si basa su “fatti medici”».
Il messaggio che dovrebbe essere altrettanto irritante per il pubblico è che la guerra di propaganda contro un farmaco potenzialmente salvavita è stata ingaggiata «per scopi politici e non si basa su “fatti medici”»
Il team di Children’s Health Defense
Traduzione di Alessandra Boni
© 30 luglio 2020, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
Epidemie
Medico censurato, ora deputato conservatore in Canada, definisce gli obblighi COVID come «comunismo totale»

Un medico canadese censurato e critico nei confronti dei lockdown, appena eletto deputato del Partito conservatore del Canada (CPC), ha utilizzato il suo primo discorso in Parlamento per criticare gli obblighi COVID definendoli «comunismo totale», che a suo dire consente ai governi il pieno controllo «dall’alto verso il basso» sulla vita delle persone.
«L’apice di tutto questo controllo dall’alto verso il basso è stato raggiunto durante la pandemia», ha dichiarato martedì al Parlamento il dott. Matt Strauss, deputato del Partito Comunista Cinese per Kitchener South-Hespeler, provincia dell’Ontario. «I membri dell’opposizione si sono convertiti completamente al comunismo».
Mentre lavorava come medico di pronto soccorso, Strauss era critico nei confronti dei lockdown e delle misure restrittive per il COVID. Nel 2021, ha osservato che gli ospedali pieni in Canada sono la norma da decenni.
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Per aver parlato apertamente, è stato preso di mira dalla Queen’s University, che lo avrebbe censurato e avrebbe attuato ritorsioni professionali nei suoi confronti a causa delle sue esplicite opinioni contrarie alle misure di contenimento del COVID e ai lockdown. Elon Musk ha contribuito a finanziare la causa legale di Strauss contro il suo ex datore di lavoro, la Queen’s University, dopo che quest’ultima lo aveva costretto alle dimissioni.
Nel suo discorso, Strauss ha lamentato il fatto che il governo canadese, guidato dall’ex primo ministro Justin Trudeau, abbia «rovinato» la vita delle persone a causa di lockdown e misure restrittive.
«Hanno rinchiuso i canadesi nelle loro case, rovinato matrimoni, funerali, Pasque, balli di fine anno e Natali, chiuso le frontiere, tenuto le madri lontane dai figli e i fratelli lontane dalle sorelle, privato la Camera dei suoi antichi diritti, speso 600 miliardi di dollari di soldi dei contribuenti senza alcun bilancio e raddoppiato il nostro debito nazionale per pagare sedicenni sani da tenere chiusi in cantina», ha detto Strauss visibilmente emozionato.
Il medico ha criticato il fatto che tutto questo sia stato fatto «in nome della gestione della crisi» e che coloro che si opponevano ai dettami del COVID siano stati «braccati».
«Medici, professori e giornalisti che denunciavano questi abusi sono stati braccati. Hanno visto minacciate la loro licenza e il loro lavoro. Lo so perché è successo a me», ha detto.
Lo Strauss ha affermato che «ogni membro del gruppo parlamentare liberale ha votato per calpestare ulteriormente i propri diritti».
Molti medici canadesi che si sono espressi contro le misure anti-COVID e le iniezioni sperimentali di mRNA sono stati censurati dai rispettivi ordini dei medici.
Nell’ottobre 2021, Trudeau ha annunciato l’obbligo senza precedenti di vaccinare tutti i dipendenti federali e coloro che lavorano nel settore dei trasporti con il vaccino contro il COVID-19 e ha affermato che i non vaccinati non potranno più viaggiare in aereo, nave o treno, sia a livello nazionale che internazionale.
Questa politica ha causato la perdita del lavoro o il congedo forzato di migliaia di persone per inosservanza.
Trudeau aveva denigrato i canadesi non vaccinati, affermando che coloro che si opponevano alle sue misure appartenevano a una «piccola minoranza marginale» che aveva «opinioni inaccettabili» e non «rappresentava le opinioni dei canadesi che si sono sostenuti a vicenda».
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Come riportato da Renovatio 21 n una strana intervista in francese ad un canale del Quebec, il premier canadese aveva definito i non vaccinati «misogini» e «razzisti»: «questo ci porta, come leader e come Paese, a fare una scelta: tolleriamo queste persone?»
Prime Minister @JustinTrudeau launches into an unfounded and divisive tirade on unvaccinated people, calling them unscientific, “misogynists” and “racists.” pic.twitter.com/rllDApdgNM
— Bright Light News (@BLNewsMedia) December 29, 2021
In seguito alla protesta dei camionisti nei primi mesi del 2022, il premier fuggì dalla capitale Ottawa per poi dare loro pubblicamente dei nazisti. Poco dopo, per nemesi storica, avrebbe invitato e applaudito in Parlamento un vero nazista che aveva fatto la Seconda Guerra Mondiale nelle SS.
Secondo una nota leggenda metropolitana, smentita dallo stesso governo di Ottawa, Trudeau, il cui padre è l’ex premier Pierre Trudeau, sarebbe in realtà figlio di Fidel Castro.
Il nuovo premier Mark Carney è un figuro preso direttamente dall’élite mondialista davosiana che si definisce «europeo» ed è stato direttore della Banca Centrale britannica (Bank of England).
Donald Trump ha lasciato intendere ad ambedue i primi ministri l’idea di un’annessione del Canada da parte di Washington.
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Cina
La Cina isola gli studenti delle scuole mentre aumentano i casi della nuova variante del COVID

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Cina
La Cina annuncia un nuovo COVID che colpisce la gola

In Cina si sta verificando una recrudescenza del COVID-19, e i pazienti riferiscono sintomi di forte dolore bruciante alla gola. Lo riporta Epoch Times, che dà conti degli annunci degli esperti cinesi.
Il dottor Zhong Nanshan, uno dei principali pneumologi ed epidemiologi cinesi, ha dichiarato in un’intervista rilasciata ai media cinesi il 19 maggio che il sintomo della «gola a lama di rasoio» è più pronunciato in questa ondata di ripresa, accompagnato da tosse più frequente. «Gola da lametta» è un termine usato in Cina per descrivere un forte dolore alla gola, simile a quello provocato dall’ingestione di vetri rotti o lamette da barba.
Il dottor Li Tongzeng, direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale You’an di Pechino, ha dichiarato ai media cinesi che la nuova ondata di COVID-19, iniziata a marzo, dovrebbe raggiungere il picco a fine maggio. Secondo il Zhong, il ceppo dominante in questa ondata è la variante Omicron XDV, altamente trasmissibile ma relativamente meno virulenta. I sintomi iniziali includono febbre, mal di testa, affaticamento, bruciore alla gola e tosse intensa.
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Ritiene che l’epidemia sia ancora in una «fase di crescita» e che si prevede che duri dalle sei alle otto settimane per poi placarsi entro la fine di giugno.
Gli internauti cinesi hanno descritto le loro dolorose esperienze con questa nuova variante su Weibo, una piattaforma di social media cinese attentamente monitorata dal regime cinese. Gli utenti sinici hanno condiviso commenti come: «durante la pausa pranzo, qualche giorno fa, una collega tossiva così forte che ho pensato si fosse soffocata con del cibo. Ha detto che era un effetto persistente di questa ondata di COVID. Quando le ho chiesto quale fosse il suo sintomo principale, ha risposto “gola come una lama di rasoio”». Altri commenti includono: «Sono stato colpito dalla gola da lametta e mi sento completamente prosciugato». «La gola da rasoio post-COVID è terribile: gonfia, dolorante e riesco a malapena a parlare. Ci sono rimedi rapidi?», si leggeva in un altro.
Il regime cinese è da tempo accusato di aver occultato i dati sull’epidemia, in particolare quelli relativi al bilancio delle vittime. Nonostante l’aumento dei contagi da COVID-19 fosse di tendenza su Weibo, i media cinesi hanno minimizzato l’epidemia e gli esperti hanno notato la presenza di dati mancanti o non informativi da parte delle autorità.
Il dottor Jonathan Liu, professore presso il Canadian College of Traditional Chinese Medicine e direttore della Kang Mei TCM Clinic, nonché scettico nei confronti dei dati del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (CCDC), ha affermato che i dati ufficiali di marzo riportavano sette decessi dovuti al COVID-19 in quel mese.
«Con tassi epidemici normali, una cifra così bassa è improbabile. Il Canada, con una popolazione scarsa e buone condizioni igienico-sanitarie, ha registrato 1.915 decessi per COVID da agosto dello scorso anno a maggio di quest’anno, oltre 200 al mese. Come può la Cina, con la sua densa popolazione, avere solo sette decessi al mese?», ha dichiarato Liu a The Epoch Times.
Secondo il CCDC, i casi ambulatoriali e di emergenza sono aumentati dal 7,5% al 16,2%, mentre i casi gravi di infezioni respiratorie ospedalizzate sono aumentati dal 3,3% al 6,3%.
I casi di COVID-19 sono aumentati anche a Singapore, Thailandia, Malesia, Taiwan e Hong Kong. L’8 maggio, il Centro per la protezione della salute di Hong Kong ha riferito che nelle ultime quattro settimane i principali indicatori di monitoraggio del COVID hanno raggiunto il livello più alto da un anno, con 31 decessi di adulti.
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Le autorità sanitarie di Singapore hanno osservato il 13 maggio che dal 27 al 3 maggio i casi sono aumentati di circa il 28%, superando i 14.000, con un incremento del 30% nei ricoveri ospedalieri giornalieri.
Il CDC di Taiwan ha segnalato che i casi sono aumentati significativamente da maggio, con un picco previsto per giugno.
Il dottor Zhong ha affermato che dal punto di vista patogeno, il virus COVID-19 potrebbe ridurre la sua virulenza per garantirsi la sopravvivenza, ma è troppo presto per giudicare se in futuro diventerà «simile all’influenza». L’epidemiologo ha aggiunto che una cosa è certa: il virus COVID-19 non scomparirà.
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