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Donna arrestata per frode ai danni della famiglia di Elvis

Una donna del Missouri è stata arrestata per aver tentato di truffare milioni di dollari alla famiglia Presley. L’accusa è di aver rubato la loro quota di proprietà della casa di Memphis dell’indimenticato cantante, ha affermato venerdì il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
«Una donna del Missouri è stata arrestata questa mattina con l’accusa federale di aver organizzato un presunto piano per frodare la famiglia di Elvis Presley di milioni di dollari e rubare la quota di proprietà della famiglia a Graceland, l’ex casa di Elvis Presley, situata a Memphis, nel Tennessee», si legge nella dichiarazione.
L’imputata, L.J.F., 53 anni, comparirà in un tribunale del Missouri per rispondere formalmente delle accuse, ha aggiunto.
«Come abitante di Memphis, so che Graceland è un tesoro nazionale», ha affermato in una dichiarazione Kevin G. Ritz, membro del team che sta perseguendo F. «Questo imputato avrebbe utilizzato un piano sfacciato per cercare di frodare la famiglia Presley del suo interesse in questo monumento di importanza singolare».
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L’Elvis «The Pelvis» («Alvise il bacino») Presley morì il 16 agosto 1977 a causa di un’insufficienza cardiaca che si ritiene sia stata causata da un’overdose di farmaci da prescrizione.
Lisa Marie è morta il 12 gennaio 2023 a causa di complicazioni di lunga data causate da un intervento chirurgico per la perdita di peso. La donna, nata nel 1968, ebbe una vita complessa, segnata prima dall’uso di droga e poi dalla frequentazione di Scientology, poi ancora da un matrimonio «segreto» con il controverso cantante Michael Jackson (1964-2009) e poi con l’attore Nicolas Cage.
Era l’unica figlia del cantante e della moglie attrice Priscilla Presley, già nota come protagonista dell’indimenticabile Una pallottola spuntata (1988) e unica erede di Graceland e della tenuta di suo padre dopo la morte del nonno e della bisnonna. Un altro figlio di Priscilla, ma non dell’Elvis, è il cantante rock Navarone Garibaldi, avuto da un informatico di origini italiane.
La presunta frodatrice è accusata di furto di identità aggravato e frode postale. Se condannata, rischia una pena minima obbligatoria di due anni di carcere per furto di identità aggravato e una pena massima di 20 anni di carcere per frode postale.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Amazon Prime Video rimuove tutte le armi e le Bond Girls dai poster dei film di 007. Poi ci ripensa

La piattaforma streaming di Amazon Prime Video ha recentemente rimosso tutte le armi e le Bond girl dalle locandine dei film di James Bond. Poi nelle ultime ore, sembra aver ripristinato la versione originale.
L’amata serie di pellicole di spionaggio 007, dove le pistole giuocavano un ruolo grafico sin dalle locandine, si trova ancora sotto il tallone della cultura woke, e quindi della censura e dell’orwelliana cancellazione della storia.
È ridicolo, e antistorico, vedere il comandante Bond a braccia conserte senza la sua arma (che è variata, dagli anni, da una Walther PPK a una Beretta forse di modello 418 o 950) impugnata disinvoltamente – un elemento che è parte fondamentale dello stesso personaggio, elegante e pericoloso, come il mondo in cui la spy-story promette di immergere lo spettatore.
Amazon had digitally removed all of the guns from James Bond movie art.
Next … they will probably eliminate any scenes from the movies with guns.
Ridiculous. pic.twitter.com/PdMgKIKY2e
— Wall Street Mav (@WallStreetMav) October 3, 2025
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In particolare, tutte le armi sembravano essere state rimosse da immagini già note, tra cui un ritratto di Sean Connery con una pistola Walther PPK tra le braccia incrociate, utilizzato come foto pubblicitaria per la pellicola Dr. No e ora esposto alla National Portrait Gallery di Londra. Un poster teaser ampiamente visto per il film Spectre con Daniel Craig è stato apparentemente modificato per eliminare la pistola che tiene al fianco (sebbene la fondina ascellare indossata da Craig sia ancora visibile).
Un ritocco simile sembrava essere stato effettuato su un’immagine pubblicitaria di Roger Moore in Agente 007 Vivi e lascia morire, in cui Moore impugna una .44 Magnum, un allontanamento dalla tradizione di Bond di pistole relativamente piccole.
Le immagini modificate digitalmente dei poster originali dei film sono un insulto agli artisti che le hanno create e ai fan che le hanno guardate negli ultimi 63 anni – oltre che all’idea stessa che sta alla base del racconto di James Bond.
Notice in these Amazon #JamesBond digital posters they’ve removed all the guns and given awkward poses?
Welcome to a world where promoting James Bond 007 needs to be done without his sidearm. pic.twitter.com/3NGkxXShcn
— Chris (@GelNerd) October 2, 2025
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L’establishment progressista cerca di cancellare le armi dall’immaginario cinematografico classico, mentre il transgenderismo e i temi satanici vengono promossi in film e cartoni pensati per bambini.
Notizia delle ultime ore, Amazon si averci ripensato: dopo il pubblico clamore, le pistole sono tornate sulle locandine.
La mossa era arrivata dopo che Amazon ha acquisito i diritti del film acquistando gli studi MGM per un miliardo di dollari all’inizio di quest’anno e si appresta a lanciare un nuovo film diretto da Denis Villeneuve (il regista di The Arrival, Blade Runner 2049, e del recente, noiosissimo, Dune), scritto e diretto da Steven Knight, il cui nuovo attore di Bond deve ancora essere annunciato.
In passato si è speculato sull’arrivo di un Bond negro (si è fatto il nome del divo anglo-nigeriano Idris Elba) o di una Bonda. In realtà, una potente anticipazione era nell’ultimo film No Time to Die con Daniel Craig – la cui scelta come protagonista della seria, una ventina di anni fa, fu contestata da un gruppo di fan: è biondo – dove saltava fuori una agente MI6 nera e statuaria (tipo Grace Jones, per intenderci), seduttiva e letale anche più del Bond stesso.
No Time to Die sconvolse gli aficionados perché mostrava un atto incomprensibile per chi conosce la saga: la morte di James Bond, un fatto narratologicamente, archetipicamente inconcepibile, in quanto il tema profondo della serie è, senza dubbio alcuno, il mito dell’eroe invincibile.
La castrazione del carattere di 007 era presente nei film dell’era Craig anche in precedenza: il filosofo ratzingeriano coreano Byung-chul Han nel suo saggio La società della stanchezza indicava la stranezza di vedere in Skyfall (2012) un James Bond affaticato e depresso, con traumi psicanalitici che riemergono.
Il codice «007» è in realtà un riferimento preciso che il romanziere (e vero agente segreto) britannico Ian Fleming faceva agli intrecci tra l’occultismo e la storia di Albione, in particolare nel momento in cui Londra si separò dalla Chiesa cattolica e cioè dall’Europa.
Il primo «oo7» fu infatti John Dee (1527-1608), matematico, geografo, alchimista, astrologo, astronomo ed occultista inglese che organizzo i servizi segreti britannici nella sua visione di un nuovo mondo fatto di colonie dell’«Impero britannico», un’espressione che alcuni dicono sia stata coniata proprio da lui stesso.
Nei messaggi cifrati riservati alla regina Elisabetta I Dee apponeva la sigla «007» in cui gli zeri erano due occhi, il sette un numero fortunato.
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Immagine da Twitter
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