Connettiti con Renovato 21

Geopolitica

Ci fornirete comunque i missili, è solo questione di tempo, dice il ministro degli esteri ucraino alla Germania

Pubblicato

il

Il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba ha ridicolizzato le preoccupazioni dichiarate dalla Germania riguardo all’armamento del suo Paese con missili a lungo raggio, dicendo in faccia al suo omologo tedesco: «lo farete  comunque. È solo una questione di tempo».

 

Ieri in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock a Kiev, è stato chiesto a Kuleba se il suo incontro con la Baerbock gli avesse dato «qualche speranza» che Berlino potesse donare i missili da crociera Taurus KEPD 350 all’Ucraina nel prossimo futuro.

 

«No. Non direi che Annalena sia andata oltre la posizione ufficiale del governo tedesco», ha risposto. Rivolgendosi a Baerbock, Kuleba ha poi detto «lo farete comunque. È solo una questione di tempo».

 

«Rispettiamo le vostre discussioni, rispettiamo le vostre procedure, ma… non c’è un solo argomento oggettivo contro il farlo. Prima accadrà, più sarà apprezzato».

 

Come riporta il sito russo RT, simile nel design allo Storm Shadow britannico e allo SCALP-EG francese – entrambi già forniti all’Ucraina, il Taurus KEPD 350 può trasportare una testata da 500 chilogrammi su una distanza di circa 500 chilometri. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è stato riluttante a consegnare i missili a Kiev per paura che vengano utilizzati per colpire in profondità dietro i confini della Russia, intensificando così il conflitto.

Sostieni Renovatio 21

Sebbene recenti articoli della stampa tedesca suggeriscano che Scholz sia in trattative con il produttore di armi MBDA per modificare il Taurus per limitarne la portata, Baerbock ha detto venerdì che consegnare i missili nelle mani ucraine «non è qualcosa che può essere fatto rapidamente».

 

Il Kuleba ha promesso il mese scorso che l’Ucraina utilizzerà i missili Taurus e ATACMS americani «esclusivamente all’interno dei nostri confini». Tuttavia, Kiev ha già utilizzato i missili Storm Shadow e Scalp-EG per colpire infrastrutture civili nelle regioni russe di Donetsk e Crimea.

 

Kuleba ha già riso della riluttanza della Germania a fornire certi tipi di armi. Dopo che Scholz aveva escluso il trasferimento di aerei da combattimento in Ucraina a gennaio, Kuleba ha detto ai giornalisti che «la Germania lo farà comunque in un secondo momento. Lo abbiamo già visto con gli obici semoventi, con il sistema antiaereo IRIS-T e più recentemente con i sistemi Marder e Patriot».

 

Scholz aveva autorizzato il trasferimento di cinque vecchi aerei da guerra della Germania dell’Est in Ucraina dalla Polonia tre mesi dopo, dopo aver fatto marcia indietro sul suo rifiuto iniziale di fornire a Kiev carri armati e veicoli corazzati da combattimento.

 

La Francia il mese scorso avrebbe fornito a Kiev missili a lungo raggio, una variante francese dello Storm Shadow.

 

Come riportato da Renovatio 21, con gli Storm Shadow erano stati colpiti a Kherson pure i rifugi degli sfollati per l’alluvione seguente la distruzione della diga di Kakhovska.

Aiuta Renovatio 21

Mosca ha ripetutamente avvertito l’Occidente che nessuna quantità di missili, carri armati o altri armamenti impedirà alla Russia di raggiungere gli obiettivi della sua operazione militare in Ucraina. Invece, tali consegne di armi non faranno altro che prolungare lo spargimento di sangue rendendo le potenze occidentali partecipanti dirette al conflitto, ha dichiarato il Cremlino.

 

Come riportato da Renovatio 21, il Kuleba due settimane fa aveva detto «state zitti» agli europei che osavano criticare l’offensiva di Kiev.

 

Non è la prima volta che un diplomatico ucraino tratta male un alto funzionario tedesco: l’ambasciatore di Kiev a Berlino l’anno scorso aveva insultato il cancelliere Scholz, il quale a sua volta ha incassato fantozzianamente.

 

Stavolta il ministro ucraino cascava bene: la Baerbock, allieva della London School for Economics (un tempio della democrazia, certo), in un’altra occasione arrivò a dire che avrebbe sostenuto l’Ucraina anche contro il volere del suo stesso elettorato.

 

La Germania, Paese più grande d’Europa, è asservito all’Ucraina, il Paese più povere e corrotto del continente – al punto di farsi insultare, e deridere, mentre pure dona armi e miliardi. Una situazione che pare un taglieggio di merendine da bulli delle elementari: le botte e gli insulti mentre vengono consegnate le proprietà.

 

Che qualcosa non stia andando per il verso giusto, qualcuno lo capisce?

SOSTIENI RENOVATIO 21



 

Continua a leggere

Geopolitica

La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco

Pubblicato

il

Da

Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.   Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.   «Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.   Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.

Aiuta Renovatio 21

Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.   All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.   La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.   Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.   Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Continua a leggere

Geopolitica

Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset

Pubblicato

il

Da

La proposta di applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata, considerata da molti come un’equivalente all’annessione totale del territorio palestinese, ha suscitato una forte condanna internazionale, incluso un netto dissenso da parte degli Stati Uniti.

 

Il disegno di legge ha superato di stretta misura la sua lettura preliminare martedì, con 25 voti a favore e 24 contrari nella Knesset, composta da 120 membri. La proposta passerà ora alla Commissione Affari Esteri e Difesa per ulteriori discussioni.

 

Una dichiarazione parlamentare afferma che l’obiettivo del provvedimento è «estendere la sovranità dello Stato di Israele ai territori di Giudea e Samaria (Cisgiordania)».

 

Il momento del voto è stato significativo e provocatorio, poiché è coinciso con la visita in Israele del vicepresidente J.D. Vance, impegnato in discussioni sul cessate il fuoco a Gaza e sul centro di coordinamento gestito dalle truppe statunitensi e dai loro alleati, incaricato di supervisionare la transizione di Gaza dal controllo di Hamas. Vance ha percepito la tempistica del voto come un gesto intenzionale, accogliendolo con disappunto.

Iscriviti al canale Telegram

Anche il Segretario di Stato Marco Rubio, in visita in Israele questa settimana, ha espresso critiche prima di lasciare il Paese mercoledì, dichiarando che il disegno di legge sull’annessione «non è qualcosa che appoggeremmo».

 

«Riteniamo che possa rappresentare una minaccia per l’accordo di pace», ha detto Rubio, in linea con la promozione della pace in Medio Oriente sostenuta ripetutamente da Trump. «Potrebbe rivelarsi controproducente». Vance ha ribadito che «la Cisgiordania non sarà annessa da Israele» e che l’amministrazione Trump «non ne è stata affatto soddisfatta», sottolineando la posizione ufficiale.

 

Vance, considerato il favorito per la prossima candidatura presidenziale repubblicana dopo Trump, probabilmente ricorderà questo episodio come un momento frustrante e forse irrispettoso, specialmente in un contesto in cui la destra americana appare sempre più divisa sulla politica verso Israele.

 

Si dice che il primo ministro Netanyahu non sia favorevole a spingere per un programma di sovranità, guidato principalmente da politici oltranzisti legati ai coloni. In una recente dichiarazione, il Likud ha definito il voto «un’ulteriore provocazione dell’opposizione volta a compromettere i nostri rapporti con gli Stati Uniti».

 

«La vera sovranità non si ottiene con una legge appariscente, ma con un lavoro concreto sul campo», ha sostenuto il partito.

 

Tuttavia, è stata la reazione di Vance a risultare la più veemente, definendo il voto una «stupida trovata politica» e un «insulto», aggiungendo che, pur essendo una mossa «solo simbolica», è stata «strana», specialmente perché avvenuta durante la sua presenza in Israele.

 

Come riportato da Renovatio 21, Trump ha minacciato di togliere tutti i fondi ad Israele in caso di annessione da parte dello Stato Giudaico della West Bank, che gli israeliani chiamano «Giudea e Samaria».

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

Continua a leggere

Geopolitica

Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania

Pubblicato

il

Da

Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.   Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.   Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.   Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)

Sostieni Renovatio 21

«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.   Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».   «Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».   Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».   Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Continua a leggere

Più popolari