Geopolitica
Biden si inginocchia davanti al presidente israeliano alla Casa Bianca e promette «impegno indiscutibile» a Israele
Il presidente democratico Joe Biden ha creato qualche polemica questa settimana dopo che alcune fotografie finite su Twitter hanno rivelato che si sarebbe inginocchiato davanti al presidente israeliano Reuven Rivlin e al suo capo di stato maggiore, il rabbino ultra-ortodosso Rebecca Ravitz.
Secondo i media israeliani, Biden avrebbe poi offerto il suo «indiscutibile impegno per l’autodifesa di Israele» e ha promesso che il suo impegno nei confronti di Israele è «conosciuto e inciso nella roccia».
Alcune fotografie finite su Twitter hanno rivelato che il Biden si sarebbe inginocchiato davanti al presidente israeliano Reuven Rivlin e al suo capo di stato maggiore, il rabbino ultra-ortodosso Rebecca Ravitz
Yossi Elituv di Michpacha ha pubblicato su Twitter le fotografie dell’incidente, accompagnate dalla didascalia accorata: «Finalmente, qualcosa che soddisfa veramente la definizione della santificazione di Dio. Il presidente Biden si inginocchia in onore dell’ultra-ortodossa Rebecca Ravitz, che unisce due importanti carriere: madre di 12 figli e capo del personale uscente alla President’s House. Ravitz continuerà a navigare lontano».
Il sito israeliano Kipa.co ha riferito che Biden è caduto in ginocchio dopo aver ascoltato una storia dal capo dello staff del presidente israeliano sui suoi 12 figli, e poi ha promesso il suo sostegno incondizionato come presidente degli Stati Uniti Stati d’America alla difesa di Israele.
«Il mio impegno per Israele è noto e scolpito nella roccia. Include un impegno indiscutibile per l’autodifesa di Israele. Posso dire che sotto i miei occhi l’Iran non riceverà mai armi nucleari», ha affermato Biden.
«Il mio impegno per Israele è noto e scolpito nella roccia. Include un impegno indiscutibile per l’autodifesa di Israele. Posso dire che sotto i miei occhi l’Iran non riceverà mai armi nucleari»
Ad aumentare l’ironia della situazione c’è il fatto che quando la Ravitz ha incontrato la figura cattolica papa Francesco nel 2015, si è rifiutata di inchinarsi perché il Papa indossava una croce. Bergoglio ha poi coperto la croce con la mano e si è invece inchinato davanti a lei, atto che ha disturbato diversi fedeli cattolici, che non possono non notare come in questo preciso momento storico si pretende che si inginocchino tutti, a parte i cattolici a Messa
(C’è chi si chiede: Bergoglio e Biden sono cattolici? È però un altro discorso, ma fino ad un certo punto)
Tuttavia, l’atto più incredibile degli USA nei confronti di Israele rimane quello a cavallo tra 2020 e 2021: la restituzione della spia israeliana Jonathan Pollard, che doveva scontare una lunga pena nelle carceri americane come traditore, ma che fu «regalato» da Trump a Netanyahu che lo accolse come un eroe aspettandolo sotto la scaletta del jet privato messo a disposizione del finanziatore di Likud e Partito Repubblicano USA, il magnate dei casino di Las Vegas Sheldon Adelson, morto poche ore dopo.
סוף סוף משהו שעונה באמת להגדרה של קידוש ה׳. הנשיא ביידן כורע ברך לכבודה של רבקה רביץ החרדית המשלבת בין שתי קריירות חשובות: אם ל-12 ילדים, וראש הסגל היוצאת בבית הנשיא. רביץ עוד תמשיך להפליג רחוק. @YediotAhronot pic.twitter.com/YHjrwPVuNl
— יוסי אליטוב Yossi Elituv (@yoelituv) July 2, 2021
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.
Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.
«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.
Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.
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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.
All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.
La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.
Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.
Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.
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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.
Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.
Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)
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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.
Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».
«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».
Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».
Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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