Immigrazione
Arrestato immigrato siriano: complottava di uccidere soldati tedeschi
La polizia del land tedesco della Baviera ha arrestato un migrante siriano per aver presumibilmente pianificato di accoltellare a morte diversi soldati. L’arresto avviene mentre la Germania rafforza la sicurezza dei suoi confini in una stretta sui «gruppi terroristici islamici».
Il 27enne è stato arrestato giovedì e accusato di aver pianificato un «grave atto di violenza che mette in pericolo lo Stato», hanno affermato i procuratori di Monaco in una dichiarazione ai media tedeschi venerdì.
Il sospettato, che i procuratori hanno descritto come un «presunto seguace di un’ideologia islamica radicale», ha recentemente acquisito due coltelli da 40 cm e ha pianificato di «attaccare i soldati della Bundeswehr» (cioè l’esercito tedesco) nella città bavarese di Hof, dove si sarebbero radunati vicino a una caserma militare durante la pausa pranzo, si legge nella dichiarazione.
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L’uomo siriano intendeva «ucciderne il maggior numero possibile» per «attirare l’attenzione e creare un senso di incertezza tra la popolazione», si legge nella dichiarazione.
Il sospettato è arrivato in Germania come richiedente asilo nel 2014, ha detto venerdì ai giornalisti il ministro degli Interni bavarese Joachim Herrmann. La polizia ha ricevuto una soffiata mercoledì da qualcuno nella sua cerchia sociale che lo ha descritto come un tossicodipendente instabile, ha aggiunto Hermann.
La Germania ospita quasi un milione di richiedenti asilo siriani, la maggior parte dei quali è arrivata dopo che l’ex cancelliera Angela Merkel ha aperto le frontiere del Paese nel 2015 e ha annunciato che non sarebbero stati imposti limiti alle domande di asilo.
Dopo un decennio di attentati, accoltellamenti , sparatorie e attacchi con camion, la Germania, perfino sotto il governo verde-socialista, ha iniziato ad invertire la catastrofica politica della Merkel. Il ministro degli Interni Nancy Faeser ha annunciato lunedì che i controlli dei passaporti saranno reintrodotti ai confini terrestri del paese per i prossimi sei mesi, nel tentativo di frenare l’immigrazione illegale e affrontare le minacce dei “gruppi terroristici islamici” e della criminalità organizzata transnazionale.
L’annuncio della Faeser è arrivato meno di un mese dopo che un richiedente asilo siriano si è consegnato alla polizia dopo aver accoltellato a morte tre persone e averne ferite altre otto in un attacco a un «Diversity Festival» nella città di Solingen. L’ISIS ha rivendicato la responsabilità dell’attacco.
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Cittadine tedesche sono state teatro di continui episodi della violenza immigrata, spesso a base di accoltellamenti. Il capo di un sindacato della polizei negli scorsi giorni ha pubblicato un video-discorso di denuncia in cui dichiarava che «la crisi dell’immigrazione è prima di tutto una crisi criminale».
Dopo gli attacchi, i partiti anti-immigrazione Alternative für Deutschland (AfD) e Sahra Wagenknecht Alliance (BSW) hanno ottenuto significativi guadagni nelle elezioni statali in Turingia e Sassonia.
L’AfD è attualmente al primo posto nei sondaggi nel Brandeburgo, dove si terranno altre elezioni statali più avanti nel mese.
Come riportato da Renovatio 21, AfD parla non solo di fine dell’immigrazione nel Paese, ma di remigrazione degli stranieri illegalmente presenti sul territorio.
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Immagine di Rene Mentschke via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Immigrazione
Trump definisce gli immigrati somali «spazzatura»
TRUMP: “Our country’s at a tipping point. We could go bad.. We’re going to go the wrong way if we keep taking in garbage into our country.”
“Ilhan Omar is garbage. She’s garbage. Her friends are garbage. These aren’t people that work. These aren’t people that say, ‘let’s go,… pic.twitter.com/fmH2t3Q2gp — Fox News (@FoxNews) December 2, 2025
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His obsession with me is creepy. I hope he gets the help he desperately needs. https://t.co/pxOpAChHse
— Ilhan Omar (@IlhanMN) December 2, 2025
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Immigrazione
Nemmeno la provincia è al riparo dalla violenza dell’immigrazione: in memoria di Thomas Perotto
Due anni fa, il 19 novembre 2023, in quel di Crépol, borgo rurale nei pressi di Romans-sur-Isère, nel dipartimento della Drôme nel sud della Francia, perdeva la vita in circostanze tragiche il giovane diciassettenne Thomas Perotto.
Nel corso di un alterco in cui, secondo alcune testimonianze, il giovane era intervenuto in difesa di alcuni amici, Thomas veniva ucciso con una coltellata al cuore.
Secondo le testimonianze, le prime tensioni avevano avuto luogo nella sala delle feste in cui si svolgeva una festa di paese. Anche Thomas, membro della locale squadra di rugby era presente.
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Un gruppo di giovinastri, non propriamente francesi (qualcuno da noi userebbe il termine «di seconda generazione») si era presentato alla festa e dopo alcuni sguardi e commenti di troppo era scoppiato un parapiglia tra i rugbymen e gli infiltrati, che forse avevano pure pagato il biglietto.
I giovinastri avevano ricevuto rinforzi dalla Monnaie, quartiere malfamato di Romans-sur-Isère, ad alta densità migratoria e delinquenziale. Coltelli alla mano si erano scatenati sui presenti dando inizio ad una vera e propria carneficina al termine della quale moriva Thomas, raggiunto da due fendenti fatali mentre altri restavano gravemente feriti.
Nonostante il vero e proprio depistaggio di diverse testate giornalistiche che si erano affrettate a minimizzare i fatti, dando magari la colpa a qualche bicchiere di troppo, la realtà era venuta a galla.
Sembra infatti che i delinquenti della Monnaie si fossero presentati alla festa pour «casser des blancs» «pointer des blancs» tutte espressioni gergali per descrivere l’obiettivo della ghenga: malmenare, accoltellato e se possibile uccidere dei bianchi.
Allo stato attuale, alcune associazioni si battono perché il razzismo antibianchi venga riconosciuto dell’inchiesta ancora in corso come movente dell’omicidio di Thomas.
Ricordo bene come nei giorni successivi all’omicidio i colpevoli fossero già stati individuati e loro foto circolassero pure su Telegram. Gli indizi sembravano essere schiaccianti. Oltretutto alcuni di loro erano stati rintracciati, in fuga nei dintorni di Toulouse. Poi, stranamente (o forse no), i sospetti erano stati rimessi in libertà.
Ricordo anche il sostegno a Thomas, con un bello striscione esposto sugli spalti, da parte dei tifosi del club libanese di basket cristiano «Sagesse».
L’anno successivo, nella primavera 2024, venni poi a conoscenza da un sacerdote che Thomas era un fedele dello stesso Istituto che frequento anch’io.
Oltre al cordoglio, al ricordo e alla preghiera per Thomas è possibile fare alcune considerazioni.
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Come ripetuto su Renovatio 21 ormai nemmeno la cosiddetta «provincia sonnacchiosa» è al riparo da branchi di predatori su due gambe e costoro ci vengono pure a cercare nelle feste di paese, nelle occasioni in cui si rincontrano i vecchi amici o si vorrebbero fare due chiacchiere in tranquillità.
Lo vediamo un po’ dappertutto e pure da noi, basti pensare a quante sagre o feste popolari vengano funestate dalla presenza molesta di soggetti «a caccia di bianchi».
Non ci vogliono dare pace, per le strade, nei momenti di svago e neppure sui monti dove troviamo anche i grandi carnivori.
Quanto ancora saremo disposti a tollerarlo?
Victor García
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Immigrazione
La realtà dietro all’ultimo omicidio di Perugia
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