Politica
Trump minaccia di arrestare il candidato sindaco «comunista» di Nuova York
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avvertito che il presunto candidato democratico a sindaco della città di Nuova, Zohran Mamdani, potrebbe essere arrestato se manterrà la promessa di impedire ai funzionari federali di far rispettare le leggi sull’immigrazione nella città più grande del Paese.
Mamdani, nato in Uganda, ha dichiarato nel suo discorso di vittoria dopo le primarie per la carica di sindaco democratico di New York City, martedì, che avrebbe «impedito agli agenti mascherati dell’ICE di deportare i nostri vicini». L’ICE (Immigration and Customs Enforcement) è l’agenzia USA per il controllo dell’immigrazione.
«Bene, allora dovremo arrestarlo», ha detto Trump quando i giornalisti gli hanno chiesto più tardi nel corso della giornata di commentare la promessa fatta dal deputato dello Stato di New York, durante la sua visita al cosiddetto centro di detenzione per immigrati «Alligator Alcatraz» in Florida.
«Guardate, non abbiamo bisogno di un comunista in questo Paese, ma se ne abbiamo uno, veglierò su di lui molto attentamente per conto della nazione», ha detto il presidente, riferendosi a Mamdani.
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Trump ha anche affermato che «molte persone sostengono che sia qui illegalmente. Esamineremo tutto».
Il presidente ha continuato ad attaccare il politico democratico dopo il suo ritorno alla Casa Bianca, descrivendo Mamdani come un «totale pazzo» e minacciando di sospendere i finanziamenti per la città di New York se non «farà la cosa giusta».
Mamdani ha risposto ai commenti di Trump in una dichiarazione su X, definendoli un tentativo di «intimidazione» che lui e i suoi sostenitori non accetteranno.
Il presidente lo ha minacciato di arresto e deportazione «non perché abbia infranto la legge, ma perché mi rifiuterò di permettere all’ICE di terrorizzare la nostra città», ha sostenuto il trentatreenne.
«Le sue dichiarazioni non rappresentano solo un attacco alla nostra democrazia, ma anche un tentativo di inviare un messaggio a ogni newyorkese che si rifiuta di nascondersi nell’ombra: se parli, ti verranno a prendere», ha affermato.
Mamdani vive negli Stati Uniti dall’età di sette anni ed è diventato cittadino naturalizzato nel 2018. Nega di essere comunista, descrivendosi come un socialista democratico. Come tutti i sedicenti rivoluzionari, il Mamdami è figlio di papà, e pure di mamma: la madre è infatti la celebre regista indiana Mira Nair, nominata agli Oscar e vincitrice di un Leone d’Oro a Venezia con il film del 2001 Monsoon Wedding; il padre è un professore universitario nato a Bombay da una famiglia islamica sciita ma poi cresciuto anche accademicamente a Kampala, capitale dell’Uganda, dove il figlio Zohran è venuto alla luce nel 1991.
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Immagine di Bingjiefu He via Wikimedia pubblicata su licenza CC BY-SA 4.0
Politica
Brigitta Macron contro le femministe: «stupide stronze»
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Politica
Trump: Zelens’kyj deve indire le elezioni
Il presidente statunitense Donald Trump ha invitato l’Ucraina a convocare elezioni, mettendo in dubbio le autentiche prerogative democratiche del Paese in un’intervista a Politico diffusa martedì.
Trump ha lanciato una nuova provocazione a Volodymyr Zelens’kyj, il cui quinquennio presidenziale è terminato a maggio 2024, ma che ha declinato di indire consultazioni elettorali presidenziali, invocando la legislazione di emergenza bellica.
Lo Zelens’kyj era stato scelto alle urne nel 2019 e, a dicembre 2023, ha annunciato che Kiev non avrebbe proceduto a elezioni presidenziali o legislative fintantoché perdurasse lo stato di guerra. Tale regime è stato decretato in seguito all’acutizzazione dello scontro con la Russia a febbraio 2022 e, da allora, è stato prorogato più volte dall’assemblea nazionale.
Trump ha dichiarato a Politico che la capitale ucraina non può più addurre il perdurante conflitto come pretesto per rinviare il suffragio. «Non si tengono elezioni da molto tempo», ha dichiarato Trump. «Sai, parlano di democrazia, ma poi si arriva a un punto in cui non è più una democrazia».
Rispondendo a un quesito esplicito sull’opportunità di un voto in Ucraina, Trump ha replicato «è il momento» e ha insistito che si tratta di «un momento importante per indire le elezioni», precisando che, pur «stiano usando la guerra per non indire le elezioni», gli ucraini «dovrebbero avere questa scelta».
Come riportato da Renovatio 21, il presidente della Federazione Russa Vladimiro Putin ha spesse volte dichiarato di considerare illegittimo il governo di Kiev, sostenendo quindi per cui firmare un accordo di pace con esso non avrebbe vera validità.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Politica
Tentativo di colpo di Stato in Benin
#Gouvbenin | #Wasexo | #DefenseSecuriteBenin | 🚨📢 Tentative de déstabilisation de l’État et ses Institutions : Le Gouvernement rassure la populationhttps://t.co/QYgsl5eIfS pic.twitter.com/LiG1xJdmKG
— Gouvernement du Bénin 🇧🇯 (@gouvbenin) December 7, 2025
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