Intelligenza Artificiale
Musk vende X. Il futuro dell’AI si fa più apocalittico
Il miliardario della tecnologia Elon Musk ha annunciato che la sua startup di intelligenza artificiale, xAI, ha acquisito la piattaforma di social media X, che controlla anche lui. L’acquisizione è stata confermata in un post di venerdì su X, in cui Musk ha affermato: «@xAI ha acquisito @X in una transazione interamente azionaria».
«Dalla sua fondazione due anni fa, xAI è rapidamente diventato uno dei principali laboratori di Intelligenza Artificiale al mondo, costruendo modelli e data center a una velocità e una scala senza precedenti», ha affermato il magnate della tecnologia. Elone ha descritto X come «la piazza cittadina digitale dove oltre 600 milioni di utenti attivi vanno a trovare la fonte in tempo reale della verità di base».
@xAI has acquired @X in an all-stock transaction. The combination values xAI at $80 billion and X at $33 billion ($45B less $12B debt).
Since its founding two years ago, xAI has rapidly become one of the leading AI labs in the world, building models and data centers at…
— Elon Musk (@elonmusk) March 28, 2025
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Verso la fine del 2022, Musk ha acquisito Twitter, ora noto come X. Dopo la sua acquisizione, ha implementato misure di riduzione dei costi, tra cui tagli di personale di vasta portata e rinegoziazioni dei contratti, allentando al contempo alcune restrizioni sui contenuti e ripristinando alcuni account banditi.
Musk ha osservato che X è stata trasformata in una delle aziende più efficienti a livello globale, evidenziandone il potenziale di crescita scalabile, affermando che «xAI e il futuro di X sono intrecciati», sottolineando i vantaggi della combinazione delle loro risorse: «Oggi, compiamo ufficialmente il passo per combinare dati, modelli, elaborazione, distribuzione e talento».
Lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale è una delle priorità del governo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dove Musk guida il Department of Government Efficiency (DOGE). Secondo gli analisti, il miliardario si è concentrato sull’affermarsi come leader nel settore dell’Intelligenza Artificiale.
All’inizio di quest’anno, ha tentato di guidare un gruppo di investitori per acquistare OpenAI, il creatore di ChatGPT, per quasi 100 miliardi di dollari. Il CEO dell’azienda Sam Altman (definito da Elon come un «truffatore»), tuttavia, ha rifiutato l’offerta. Musk aveva co-fondato OpenAI come una società senza fini di lucro nel 2015, arrivando a denunciare la società per il cambio di rotta, che secondo Elon potrebbe avere esiti catastrofici per l’umanità: come noto, Musk nutre idee apocalittiche sull’avvento dell’IA come pericolo assoluto per la sopravvivenza dell’umanità.
Elon aveva quindi fondato xAI nel 2023, approntando una quantità massica di calcolatori per l’IA in tempo record. Secondo quanto dice l’ultramiliardario, xAI, e il suo modello ora in uso su X, Grok, sono progettati per essere «massimi cercatori della verità». La ricerca della verità finale dell’universo è un’ideale dichiarato da sempre da Musk, che ha elaborato la sua visione del mondo a partire dal libro filosofico-umoristico Guida galattica per autostoppisti.
Gli stupidi giornali stanno discutendo dei numeri in perdita di Musk e non si accorgono del dato più importante: Elon ha trasformato la massa immane di pensieri umani che è l’ex Twitter in cibo per nutrire la sua super-intelligenza. L’opera umana (la vostra, quella dei vostri like, dei vostri post) subordinata all’ascesa della macchina – che Musk ritiene essere essere inevitabile, ma che vuole in qualche modo governare, o venire a patti, come con l’inserzione di chip nel cervello con l’azienda Neuralink.
Nel futuro immaginato da Musk vi sono robot umanoidi che riformuleranno la società umana rendendo il danaro obsoleto.
Come riportato da Renovatio 21, il presidente russo Vladimir Putin, parlando di spazio, ha dichiarato che le aziende russe dovrebbero cooperare con Musk.
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Intelligenza Artificiale
OpenAI ha bisogno di 200 miliardi di dollari per continuare a perdere denaro
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Alimentazione
Il magnate della tecnologia Larry Ellison investe 60 milioni di dollari in un’azienda agro-biotecnologica che utilizza l’intelligenza artificiale per modificare geneticamente il grano
Renovatio 21 traduce questo articolo di GM Watch.
Larry Ellison ha guidato un investimento di 60 milioni di dollari in Wild Bioscience, un’azienda britannica di biotecnologie agricole che modifica geneticamente le colture, incluso il grano, utilizzando l’intelligenza artificiale. La presenza crescente del miliardario della tecnologia in Gran Bretagna include oltre 250 milioni di sterline in donazioni al Tony Blair Institute, che ora promuove attivamente l’intelligenza artificiale, l’editing genetico e altre politiche basate sulla tecnologia.
Wild Bioscience, azienda britannica specializzata in biotecnologie agricole, è specializzata nella «selezione di colture di precisione basata sull’Intelligenza Artificiale», più precisamente nell’ingegneria genetica delle piante supportata dalla tecnologia dell’Intelligenza Artificiale (IA).
Ora l’azienda si è assicurata un massiccio investimento di 60 milioni di dollari da un gruppo guidato dall’Ellison Institute of Technology (EIT), un think tank fondato dal miliardario statunitense della Big Tech Larry Ellison.
Larry Ellison è il co-fondatore della società di software Oracle. È anche un magnate dei media, uno dei principali donatori delle Forze di Difesa Israeliane e membro della cerchia ristretta del presidente Donald Trump . E sta investendo nel settore dei semi geneticamente modificati (OGM).
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Wild Bioscience sta conducendo in Inghilterra sperimentazioni in campo aperto sul grano geneticamente modificato, progettato per una fotosintesi più efficiente.
Secondo il co-fondatore di Wild Bioscience, il dott. Ross Hendron , l’azienda sta cercando di «ripercorrere il nastro della vita» per vedere come colture come il grano avrebbero potuto evolversi con caratteristiche migliori.
AgTechNavigator parafrasa Hendron dicendo: «l’azienda non può condurre esperimenti di rapida evoluzione sulle piante… quindi li simula utilizzando set di dati ampi e diversificati, la maggior parte dei quali generati da essa stessa».
Ed è qui che entra in gioco l’Intelligenza Artificiale.
Tony Blair Institute: promuovere l’ossessione di Ellison per l’Intelligenza Artificiale e gli OGM
Ellison finanzia anche un’altra organizzazione britannica. Dal 2021, ha donato un quarto di miliardo di sterline al Tony Blair Institute (TBI), il think tank fondato dall’ex primo ministro britannico. Questo rende Ellison di gran lunga il maggiore donatore del TBI.
Si dice che il suo patrocinio abbia trasformato il TBI e i suoi obiettivi, rendendolo ancora più ossessionato dalla tecnologia di quanto non fosse già, in particolare per quanto riguarda l’Intelligenza Artificiale.
Il TBI ha pubblicato rapporti di incoraggiamento che promuovono l’Intelligenza Artificiale, l’editing genetico e l’ingegneria genetica in generale.
L’entusiasmo di Ellison sia per l’intelligenza artificiale che per l’ingegneria genetica si riflette in un rapporto del TBI Institute del gennaio 2024, «A New National Purpose: Leading the Biotech Revolution» («Un nuovo scopo nazionale: guidare la rivoluzione biotecnologica»), che promuove un connubio tra le due tecnologie.
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Starmer ripete a pappagallo il linguaggio di Blair
Nel luglio 2024, appena cinque giorni dopo l’elezione di Keir Starmer a primo ministro del Regno Unito, Blair dichiarò alla conferenza Future of Britain del TBI che l’intelligenza artificiale era la «svolta» che stavano cercando.
Secondo Lighthouse Reports, «nel giro di pochi mesi, Starmer ripeteva a pappagallo il linguaggio di Blair e TBI era al centro della nascente politica governativa sull’intelligenza artificiale, promuovendo gli interessi di Oracle e la visione del mondo del suo fondatore».
Secondo un articolo pubblicato su Publica, una conseguenza inevitabile dei legami finanziari tra Ellison e il TBI è che l’influenza di Blair sui leader mondiali e la sua passione per la tecnologia e l’Intelligenza Artificiale sono «ora orientate alla commercializzazione dei servizi di Ellison».
«Le conversazioni con più di una dozzina di ex dipendenti di TBI che hanno fornito consulenza o elaborato raccomandazioni politiche per i governi di nove Paesi del Sud del mondo rivelano come il loro lavoro spaziasse dalla promozione esplicita dei servizi di Oracle e dal ruolo di “motore di vendita” alla raccomandazione di soluzioni tecnologiche potenzialmente dannose o stranamente lontane dalle realtà locali» ha riferito Publica.
Wild Bioscience è una spin-off britannica dell’Università di Oxford. Prima dell’investimento di 60 milioni di dollari di Ellison, era descritta come una «piccola» azienda, con un bilancio di soli 7,5 milioni di euro.
La recente iniezione di fondi da parte di Ellison cambia ovviamente tutto: l’azienda non è più piccola e, in linea di principio, può attingere a più fondi per generare più colture geneticamente modificate.
Ed è altamente probabile che gli organismi geneticamente modificati che produrrà non rispecchieranno le esigenze e gli interessi degli agricoltori e dei cittadini britannici, bensì quelli di un miliardario statunitense del settore tecnologico, concentrato su interessi specifici, che desidera un ritorno sui suoi investimenti.
Infine, vale la pena notare che, come nel caso di Bill Gates, l’ingresso di Ellison nel settore dei semi geneticamente modificati dimostra la crescente influenza dei titani della tecnologia, estremamente ricchi, sui futuri sviluppi biotecnologici.
Ciò è evidente anche nel campo della genetica umana.
Claire Robinson
Jonathan Matthews
Pubblicato originariamente da GMWatch. Jonathan Matthews è il direttore di GMWatch. Claire Robinson è una redattrice di GMWatch.
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Immagine di Oracle PR via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
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