Spazio
Putin: le aziende russe dovrebbero «cooperare» con Musk
Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che le aziende russe dovrebbero collaborare con Elon Musk una volta che il miliardario avrà completato il suo ruolo nella riforma del governo degli Stati Uniti e tornerà a concentrarsi sulla scienza.
Intervenendo al Forum of Future Technologies di Mosca venerdì, Putin ha parlato con il vicepresidente di Gazprombank Dmitry Zauers mentre esaminava i nuovi sviluppi tecnologici. Al presidente è stata mostrata una matrice morbida biocompatibile che potrebbe essere utilizzata per individuare e prevenire danni ad aree della corteccia cerebrale, come le zone del linguaggio, durante interventi chirurgici di rimozione di tumori a cielo aperto.
Lo Zauers ha descritto questa nuova tecnologia come la risposta russa a Musk, la cui azienda Neuralink sta anch’essa lavorando allo sviluppo di impianti cerebrali.
A Putin è stato anche mostrato un nuovo tipo di batteria in fase di sviluppo in Russia, che dovrebbe essere utilizzata nella robotica, nei sistemi spaziali, nelle attrezzature subacquee e per la costruzione di oggetti stazionari autonomi. Zauers ha detto che questa era la «seconda risposta» della Russia a Musk.
Durante la presentazione, il presidente russo ha suggerito che il futuro lavoro di Musk nella scienza potrebbe presentare opportunità per le imprese russe. Musk «finirà di riformare gli organi amministrativi negli Stati Uniti e poi tornerà al lavoro: la scienza. Dovreste collaborare con lui», ha detto Putin a Zauers.
«Abbiamo concordato di lavorare insieme nello spazio e possiamo lavorare anche qui», ha aggiunto.
Il funzionario di Gazprom ha risposto suggerendo che le batterie russe potrebbero essere installate nella navicella spaziale SpaceX, sottolineando che la capacità energetica delle batterie utilizzate nei razzi di Musk è inferiore del 10% rispetto a quelle progettate in Russia.
Musk, fondatore di SpaceX e Neuralink, è stato in prima linea nell’esplorazione spaziale privata e nella ricerca sull’interfaccia cervello-computer. SpaceX ha sviluppato razzi riutilizzabili, mentre Neuralink ha lavorato su interfacce cervello-macchina impiantabili ufficialmente destinate ad assistere le persone con patologie neurologiche, ma tramite le quali Musk progetta una fusione dell’essere umano con l’Intelligenza Artificiale, nella paura che quest’ultima possa sopraffare definitivamente l’umanità.
In un podcast con Joe Rogan di anni fa, Musk aveva rivelato che l’esito finale di Neuralink potrebbe essere nientemento che l’abolizione del linguaggio, con la trasmissione del pensiero non mediato da segni di alcun tipo.
Da quando Donald Trump è tornato in carica il mese scorso, Elone ha assunto un ruolo consultivo alla Casa Bianca, supportandone gli sforzi nella riduzione della spesa federale. L’amministrazione Trump ha recentemente chiarito in documenti legali che Musk non ricopre effettivamente una posizione governativa formale e funge da consulente esterno.
La simpatia di Putin per Musk era in qualche modo emersa anche durante la storica intervista concessa dal presidente russo al giornalista USA Tucker Carlson, dove alla domanda preoccupata dell’americano sulla tendenza transumanista portata avanti di fatto da Musk, Putin aveva risposto sorridendo che non c’è modo di fermarlo.
Come riportato da Renovatio 21, negli ultimi mesi i giornali americani avevano fatto circolare la notizia di contatti segreti tra Putin e Musk, che il Cremlino ha negato con fermezza.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0), immagine tagliata.
Scienza
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Spazio
L’Europa militarizza la sua agenzia spaziale
L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) avvierà per la prima volta iniziative dedicate alla difesa, qualificando l’iniziativa come «storica». Una delibera adottata dai suoi 23 Paesi membri riconosce che l’ente possiede le competenze necessarie per elaborare tecnologie spaziali «a fini di sicurezza e difesa».
L’Unione Europea e la NATO stanno destinando decine di miliardi di dollari – derivanti da risorse fiscali e indebitamento – per finanziare imprese del settore bellico e incrementare la fabbricazione di armamenti, motivando tali sforzi con la presunta urgenza di fronteggiare la Russia. Il presidente russo Vladimir Putin ha replicato giovedì che i vertici europei stanno amplificando artificiosamente il rischio per avvalorare le proprie agende e convogliare fondi verso l’industria delle armi.
Per il triennio venturo, il bilancio dell’ESA riceverà l’importo senza precedenti di 22,1 miliardi di euro (equivalenti a circa 24 miliardi di dollari), un balzo netto rispetto ai 17 miliardi del ciclo precedente. Tra i membri figurano quasi tutti gli Stati europei della NATO, oltre a nazioni extra-NATO come Svizzera e Austria.
La Germania guida i versamenti con 5 miliardi di euro, tallonata da Francia e Italia, ciascuna oltre i 3 miliardi.
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Il direttore generale dell’ESA, Josef Aschbacher, ha attribuito alla Polonia un ruolo cruciale nel delineare questa virata strategica, confermando che la capitale Varsavia è in fase di negoziato per accogliere un hub dedicato alle attività di sicurezza.
Nell’intero perimetro dell’UE, le voci di spesa per la difesa registrano un’impennata, mentre Bruxelles e i suoi partner sollecitano un potenziamento armato in nome della protezione. Il programma «ReArm Europe» della Commissione mira a iniettare centinaia di miliardi in commesse e dotazioni per equipaggiamenti condivisi, allineandosi a un incremento del 40% negli acquisti di armamenti da parte dei membri in un solo anno. Pure gli stanziamenti per ricerca e innovazione bellica sono in ascesa marcata, segnalando un’accelerazione verso priorità marcatamente militari.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio 2022, a poche settimane dallo scoppio della guerra ucraina, la NATO aveva pubblicato un documento ufficiale – NATO’s overarching Space Policy («Politica spaziale globale NATO») che introduce la dottrina spaziale del Patto Atlantico: le minacce spaziali devono essere incluse nell’articolo 5, la celeberrima clausola di mutua difesa della NATO che impegna a dare una risposta collettiva nel caso un singolo Paese venga attaccato. In precedenza, la NATO aveva già avviato un centro spaziale, parte del comando aereo di Ramstein, in Germania.
La Russia aveva risposto duramente definendo il documento «unilaterale ed incendiario». «Possiamo vedere dove si sta effettivamente dirigendo il mondo spaziale occidentale. Si sta dirigendo verso la guerra», aveva detto al canale televisivo Rossiya 24 in un’intervista l’allora direttore dell’agenzia russa spaziale Roskosmos Dmitrij Rogozin la scorsa estate.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Bizzarria
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