Militaria
Ammiraglio NATO: le nostre truppe non sono in Ucraina a combattere per colpa delle atomiche russe
Le forze della NATO sarebbero già sul territorio ucraino a combattere le truppe russe se non ci fosse l’arsenale di armi nucleari di Mosca, ha affermato il capo uscente del Comitato militare del blocco guidato dagli Stati Uniti, l’ammiraglio Rob Bauer.
Parlando domenica durante un summit sulla difesa nella Repubblica Ceca, il Bauer ha ricordato l’esperienza passata della NATO nel prendere parte ai conflitti in Afghanistan e in Iraq. Ha osservato che combattere la Russia in Ucraina sarebbe, tuttavia, «non la stessa cosa» che combattere in Afghanistan perché i militanti talebani non possedevano armi nucleari.
«Sono assolutamente certo che se i russi non avessero avuto armi nucleari, saremmo stati in Ucraina a cacciarli via», ha suggerito l’ammiraglio.
Come riportato da Renovatio 21, a giugno l’ammiraglio Bauer aveva parlato in un’intervista al Washington Post di sconfitta della Russia, propalando a classica narrazione della NATO di un attacco non provocato all’Ucraina da parte dell’aggressore moscovita.
«Penso che il presidente Biden abbia assolutamente ragione nel dire che è inaccettabile se permettiamo alla Russia di vincere in Ucraina», aveva detto il Bauerro. «Avrebbe conseguenze drammatiche, non solo per l’Ucraina, ma anche per il resto del mondo, perché questo è il messaggio, l’agghiacciante messaggio agli Stati autocratici che la forza è giusta e che si può farla franca. E penso che sia qualcosa che non dovremmo permettere, permettere a Putin di farlo, e quindi dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina con denaro, armi, munizioni, addestramento e tutto ciò di cui ha bisogno».
Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni prima dell’intervista l’ammiraglio Bauer aveva dichiarato che un ciberattacco potrebbe far scattare l’Articolo 5 della NATO.
La prospettiva di soldati NATO schierati sul terreno in Ucraina è stata un punto di dibattito in Occidente sin dall’escalation all’inizio del 2022 delle tensioni di lunga data tra Russia e Ucraina. Sebbene nessun paese abbia sostenuto apertamente l’idea per paura che ciò avrebbe portato a uno scontro diretto tra NATO e Russia, alcuni, come il presidente francese Emmanuel Macron, hanno suggerito che l’opzione non può essere completamente esclusa. Di fatto, il ministro francese Benjamin Hadad ha dichiarato poche settimane fa che Parigi potrebbe ancora inviare truppe in Ucraina, con un’esercitazione di migliaia di soldati francesi in Romania programmata per il prossimo maggio.
Il mese scorso, anche il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis ha sostenuto, in una dichiarazione a Politico, che Bruxelles dovrebbe riprendere i colloqui sugli «stivali sul terreno» dell’UE in Ucraina, in particolare come rappresaglia per la presunta partecipazione di soldati nordcoreani al fianco della Russia.
Mosca ha ripetutamente messo in guardia contro l’invio di forze occidentali in Ucraina, con il presidente russo Vladimir Putin che ha sottolineato che una mossa del genere potrebbe portare a un «grave conflitto in Europa e a un conflitto globale».
Nel frattempo, rispondendo alle «innovazioni destabilizzanti» americane riguardo all’uso di armi atomiche, anche la Russia ha aggiornato la sua dottrina nucleare, con Putin che ha affermato che Mosca dovrebbe avere il diritto di considerare l’opzione nucleare se viene attaccata da uno stato non nucleare sostenuto da uno dotato di armi nucleari. Un simile assalto dovrebbe essere trattato come un attacco congiunto quando si considera una risposta di ritorsione, ha affermato Putin.
Come riportato da Renovatio 21, Mosca ha approntato due mesi fa il poligono nucleare artico della Novaja Zemlja.
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Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
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L’esercito russo dice di aver circondato oltre 10 mila soldati ucraini
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Ex comandante NATO afferma che l’Irlanda unita potrebbe aiutare Russia e Cina
Un ex comandante della NATO ha messo in guardia sul fatto che l’eventuale unificazione dell’Irlanda potrebbe rappresentare un grave colpo alla sicurezza occidentale, aprendo la strada a un’espansione dell’influenza di Russia e Cina nell’Atlantico settentrionale.
Parlando mercoledì durante un briefing per membri del Parlamento e della Camera dei Lord, il contrammiraglio britannico in pensione Chris Parry ha sostenuto che la perdita della posizione del Regno Unito nell’Irlanda del Nord offrirebbe un’importante opportunità strategica a Mosca e Pechino.
Il Parry ha evidenziato l’importanza delle acque tra l’Irlanda del Nord e la Scozia per i sottomarini nucleari britannici, definendole «essenziali per il nostro deterrente strategico».
«Con un’Irlanda unita, non vi è alcuna garanzia che potremmo schierare i nostri missili balistici», ha dichiarato il contrammiraglio, suggerendo che l’unificazione irlandese potrebbe consentire agli avversari della NATO di minacciare i cavi sottomarini cruciali.
«Il Regno Unito deve valutare la minaccia che una Repubblica d’Irlanda neutrale rappresenta per sé stesso. Credo che il modo migliore per sostenere l’Irlanda ora sia incrementare l’attività della NATO e degli Alleati nelle acque della sua zona economica esclusiva», ha affermato l’ex militare.
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Il Parry ha persino proposto che la NATO conduca esercitazioni nelle acque sotto il controllo irlandese «indipendentemente dall’approvazione di Dublino», sottolineando che il blocco deve essere pronto a «contrastare i nostri potenziali avversari nelle acque irlandesi». Ha aggiunto che la Repubblica dovrebbe avvicinarsi a una cooperazione militare più stretta con la NATO e abbandonare la sua neutralità.
«Se qualcuno attacca la Gran Bretagna, attaccherà anche l’Irlanda… La neutralità non può più essere vista come un’obiezione di coscienza. Se fai parte del mondo libero, devi essere pronto a difenderlo. La Repubblica deve ridurre le sue vulnerabilità», ha dichiarato.
L’Irlanda mantiene una neutralità militare dall’indipendenza nel 1921 e non è membro della NATO, pur collaborando con l’alleanza.
L’idea della riunificazione irlandese – l’unione della Repubblica d’Irlanda con l’Irlanda del Nord, parte del Regno Unito – è contemplata dall’Accordo del Venerdì Santo del 1998. Questo accordo ha posto fine a tre decenni di conflitto tra nazionalisti irlandesi e unionisti filo-britannici, istituendo un governo di condivisione del potere a Belfast e stabilendo che lo status dell’Irlanda del Nord può essere modificato solo con il consenso della maggioranza tramite un voto.
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Immagine di Mike Weston ABIPP/MOD via Wikimedia pubblicata su licenza Open Government Licence version 1.0
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Zelens’kyj elogia il successo del test del «Flamingo», missile da crociera che può colpire Mosca
War in Ukraine 🇺🇦🇷🇺 FIRST COMBAT USE. Ukraine’s new Flamingo cruise missiles strike deep into Russian territory! These domestically-produced weapons carry 2.5x the warhead of a Tomahawk and have a 3000km range. Game changer? #Ukraine #Flamingo #Russia pic.twitter.com/2qBrbT4NgF
— Skënderbej_ (@AncientAlien01) September 1, 2025
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