Geopolitica
Israele arresta giornalista USA per un articolo sull’attacco iraniano
Il giornalista americano Jeremy Loffredo è stato arrestato da Israele in Cisgiordania e accusato di «aiuto al nemico in tempo di guerra» per il suo reportage sui recenti bombardamenti iraniani, secondo quanto affermato dai suoi datori di lavoro presso The Grayzone.
L’Iran ha lanciato una raffica di missili contro Israele il 1° ottobre, colpendo una serie di basi e strutture militari in risposta alle uccisioni dei leader di Hamas e Hezbollah. I censori israeliani hanno vietato qualsiasi resoconto dei danni che gli attacchi potrebbero aver inflitto.
«Mi rendo conto che molti americani hanno un amore profondo, onnicomprensivo e incrollabile per il Paese straniero di Israele, ma Jeremy Loffredo è un americano e un giornalista (molto bravo), imprigionato senza processo da Israele per i suoi reportage. Forse merita anche lui un po’ di considerazione», ha detto il giornalista brasiliano Glenn Greenwald, evidenziando il caso di Loffredo giovedì.
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Alcune delle opere di Loffredo per l’outlet statunitense The Grayzone. Secondo il suo direttore, Max Blumenthal, il telefono del giornalista è stato confiscato dopo il suo arresto da parte dell’esercito israeliano. Il collega di Blumenthal, Wyatt Reed, ha detto che Loffredo era stato «picchiato, bendato e portato in una base militare israeliana».
Il sito israeliano Ynet ha riferito che Loffredo era stato accusato di «aver aiutato il nemico in tempo di guerra e di aver fornito informazioni al nemico».
«Israele sta arrestando e processando un giornalista americano per aver fatto giornalismo. I suoi colleghi dei media lo difenderanno?», ha chiesto Aaron Mate di The Grayzone su X.
Nel suo ultimo video reportage da Israele, Loffredo ha condiviso filmati registrati da israeliani e beduini arabi, che presumibilmente mostrano l’impatto di almeno dieci attacchi missilistici iraniani alla base aerea di Nevatim nel Negev. Alcuni beduini hanno mostrato al reporter americano un pezzo di detriti missilistici che non erano stati rimossi dall’esercito israeliano.
Loffredo si era poi recato a Tel Aviv e ha rintracciato il punto in cui un missile iraniano ha colpito «a meno di 1.000 piedi» (300 metri) dal quartier generale del Mossad, l’agenzia di Intelligence israeliana, situato in un quartiere residenziale. Da allora il suo profilo X è stato bloccato.
Nel marzo 2023, quando il reporter del Wall Street Journal Evan Gershkovich fu arrestato e accusato di spionaggio in Russia, il governo degli Stati Uniti lo dichiarò immediatamente «ingiustamente detenuto». Il presidente Joe Biden e la maggior parte dei principali organi di informazione dichiararono che «il giornalismo non è un crimine» e ne chiesero l’immediato rilascio. Il dipartimento di Stato e l’ambasciata degli Stati Uniti in Israele non avevano subito commentato l’arresto di Loffredo.
Secondo quanto riportato, Loffredo sarebbe stato ora liberato dalla polizia israeliana.
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Loffredo, che è di origini ebraiche, è un giornalista indipendente che ha scritto per diverse testate: Renovatio 21 in passato ha ripubblicato alcuni suoi articoli, alcuni scritti in collaborazione con Whitney Webb, pubblicati in precedenza sul sito del gruppo di Robert F. Kennedy jr. Children’s Health Defense.
Da notare come Loffredo fosse stato il primo a recarsi in Russia per dimostrare che il tracollo socioeconomico descritto dai media occidentali fosse solo una storiella, andando a vedere i supermercati di Mosca mesi prima che lo facesse Tucker Carlson e prima delle ammissioni occidentali per cui la guerra economica contro i russi è totalmente fallita.
Loffredo aveva altresì fatto un servizio su una scuola musicale in Russia per i bambini del Donbass, poi risultato particolarmente significativo quando sono piovute le accuse contro Mosca di aver «rapito» e «deportato» i minori: Mosca sostiene invece che siano stati semplicemente allontanati dal teatro di guerra con il consenso dei genitori, e i video girati da Loffredo li mostravano tranquilli.
A causa di questa accusa un mandato di arresto è stato spiccato dalla Corte Penale Internazionale dell’Aia contro il presidente russo Vladimir Putin, danneggiando non poco la sua capacità di viaggiare nei Paesi firmatari.
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Immagine screenshot da YouTube
Geopolitica
La polizia fa irruzione in una discoteca in Ucraina per una canzone russa
🇺🇦 Russian track — police raid The reason for the law enforcement visit to one of Odessa’s nightclubs was a song in Russian. It is about the track “Glamour” by Belarusian artist Uniqe, to which the club visitors started singing along en masse. The recording of this moment… pic.twitter.com/bANutwA9UU
— Zlatti71 (@Zlatti_71) November 2, 2025
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Geopolitica
Orban: Tusk ha trasformato la Polonia in vassallo di Bruxelles
Secondo il primo ministro ungherese Vittorio Orban, il leader polacco Donald Tusk ha trasformato il suo paese in un «vassallo di Bruxelles» ed è diventato «uno dei più rumorosi guerrafondai» d’Europa, nonostante la crescente stanchezza dei polacchi nei confronti del conflitto in Ucraina.
Sabato Orban ha pubblicato queste dichiarazioni su X, sostenendo che la retorica bellicosa di Tusk sul conflitto era un tentativo di distrarre i polacchi dai problemi interni.
«È diventato uno dei più rumorosi guerrafondai d’Europa, eppure la sua politica di guerra sta fallendo: l’Ucraina sta esaurendo i fondi europei e il popolo polacco è stanco della guerra», ha scritto l’Orban. «Non può cambiare rotta perché ha trasformato la Polonia in un vassallo di Bruxelles».
Prime Minister @donaldtusk has launched another attack against Hungary.
He is doing this because he is in big trouble at home. His party lost the presidential election, his government is unstable, and he is trailing in the polls. Together with @ManfredWeber, he has become one of…
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) November 1, 2025
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All’inizio della settimana, Tusk si è scagliato contro Orban durante un’intervista televisiva, sostenendo che per il primo ministro ungherese «Bruxelles, la democrazia e uno stato di diritto trasparente sono un problema».
Secondo un sondaggio pubblicato lunedì dall’emittente pubblica TVP, oltre la metà dei polacchi disapprovava l’operato di Tusk come primo ministro. Con la sua popolarità in calo, la sua coalizione ha perso le elezioni presidenziali di inizio anno contro il conservatore Karol Nawrocki, sostenuto dal partito di opposizione PiS.
Nonostante il crescente sentimento anti-ucraino in patria, Tusk ha esortato i membri dell’UE a continuare a finanziare Kiev con tutti i mezzi necessari. «Dobbiamo riconoscere che questa è la nostra guerra», ha dichiarato a un forum sulla sicurezza a Varsavia a settembre.
Orban ha a lungo sfidato l’UE sul suo sostegno militare all’Ucraina, rifiutandosi di inviare armi e sostenendo che i «burocrati guerrafondai di Bruxelles» stanno trascinando Budapest in un conflitto totale con la Russia.
All’inizio di quest’anno, il blocco ha accelerato il suo rafforzamento militare, investendo massicciamente nella produzione congiunta di armi con l’Ucraina, citando la presunta minaccia della Russia, accuse che Mosca ha respinto.
Come riportato da Renovatio 21, negli scorsi giorni il ministro degli Esteri di Budapest Pietro Szijjarto aveva accusato Tusk di «difendere i terroristi» in seguito alla sua richiesta di sospendere le indagini tedesche sul sabotaggio del gasdotto Nord Stream.
Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia riprodotta secondo indicazioni
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