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Epidemie

Fondamentalismo vaccinale: metafore di guerra nelle reazioni al COVID-19, nella politica vaccinale e nella sanità pubblica – Parte 1

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense.

 

 

La metafora della guerra fa parte della sanità pubblica da molto tempo. In risposta alla pandemia di COVID-19, le agenzie sanitarie mondiali si sono mobilitate e hanno bloccato interi settori della società allo scopo di arrestare la diffusione del COVID-19.

 

Quello che doveva essere un breve blocco delle attività si è trascinato per mesi; l’economia americana ha annaspato ed è affondata e i governatori degli stati americani hanno esteso i loro poteri, limitati al breve stato di emergenza, per prolungare le chiusure

In America hanno bloccato interi stati, sospeso scuole pubbliche e servizi pubblici governativi, chiuso aziende, mentre dipingevano oscuri scenari di morte, trasmettevano immagini di malati e moribondi attaccati a un respiratore e le discussioni sul «sovraffollamento» degli ospedali erano onnipresenti sui principali media. I giornali e i media hanno seguito la tendenza, diffondendo contenuti sui pericoli del COVID-19 e sulla necessità di prolungare le chiusure. Ogni opinione diversa è stata censurata dai social media.

 

Apparentemente, la reazione della sanità pubblica si è intensificata mentre emergevano nuovi dati che contraddicevano la gravità delle previsioni sul COVID-19. Quello che doveva essere un breve blocco delle attività si è trascinato per mesi; l’economia americana ha annaspato ed è affondata e i governatori degli stati americani hanno esteso i loro poteri, limitati al breve stato di emergenza, per prolungare le chiusure.

 

Gli stessi ufficiali sanitari diffondono la mentalità bellica ripetendo: «Siamo in guerra contro un nemico invisibile che deve essere eliminato». La mentalità di guerra enfatizza la necessità del sacrificio personale per arrestare la diffusione del COVID-19. E le armi di questa battaglia vengono esaltate. Le autorità sanitarie glorificano la loro arma principale: il vaccino.

 

Come in ogni guerra, esistono danni collaterali.

 

In questo caso, si tratta delle fondamenta dell’etica medica, il consenso informato, i diritti umani, le libertà civili, persino la scienza in sé.

 

La mentalità di guerra enfatizza la necessità del sacrificio personale per arrestare la diffusione del COVID-19. E le armi di questa battaglia vengono esaltate. Le autorità sanitarie glorificano la loro arma principale: il vaccino

Come è possibile fare vera scienza quando un unico obiettivo, «creare un vaccino alla velocità della luce», viene innalzato al di sopra di ogni legittimo scetticismo scientifico e discussione pubblica?

 

L’ultimo danno collaterale, ovviamente, è rappresentato da quelle persone danneggiate da decisioni fondate su una scienza errata. Un’ulteriore analisi della reazione della sanità pubblica al COVID-19 mostra un problema più serio: la metafora della guerra e il fondamentalismo vaccinale fanno parte della mentalità della sanità pubblica da molto tempo.

 

 

Fondamentalismo vaccinale – Nient’altro è importante?

La metafora bellica conduce a uno stile di pensiero riduzionista che sfocia in due risultati esclusivi. O 1) vinciamo, sradicando la malattia in questione, o 2) la pandemia continua e minaccia l’umanità intera. La coesistenza pacifica è considerata un atto di arresa. 

Il fondamentalismo vaccinale è la credenza che le vaccinazioni siano l’intervento più importante per la salute pubblica, al di sopra di ogni critica, e che lo scopo ultimo delle agenzie sanitarie sia aumentare il numero di vaccini

 

I cittadini hanno due finte scelte: o partecipano allo sforzo bellico o si alleano con il nemico. L’umiliazione psicologica viene usata per forzare gli oppositori a partecipare. Dopotutto, chi vuole essere «dalla parte della malattia»? Gli sforzi per distruggere la minaccia hanno la priorità. L’arma dei vaccini è cruciale e gode di una condizione di sacralità negli ambienti della sanità pubblica.

 

Il fondamentalismo vaccinale è la credenza che le vaccinazioni siano l’intervento più importante per la salute pubblica, al di sopra di ogni critica, e che lo scopo ultimo delle agenzie sanitarie sia aumentare il numero di vaccini. 

 

Un ufficiale della sanità pubblica dovrebbe difendere la pratica della vaccinazione ripetendo il dogma standard del fondamentalismo vaccinale: i vaccini hanno salvato milioni di vite, rappresentano un intervento di salute pubblica economico, e innumerevoli ricerche scientifiche hanno mostrato più e più volte che i vaccini sono sicuri ed efficaci. Per la loro importanza, i vaccini sono al di sopra di ogni biasimo e non è permesso metterli in discussione o criticarli.  Mentre la pratica della vaccinazione ha il suo spazio nel repertorio della salute pubblica, le ripercussioni di tale pensiero fondamentalista non possono essere ignorate e devono essere completamente comprese.

 

L’umiliazione psicologica viene usata per forzare gli oppositori a partecipare. Dopotutto, chi vuole essere «dalla parte della malattia»? Gli sforzi per distruggere la minaccia hanno la priorità. L’arma dei vaccini è cruciale e gode di una condizione di sacralità negli ambienti della sanità pubblica

La conseguenza principale del fondamentalismo vaccinale è che le politiche di sanità pubblica pongono eccessiva enfasi su un’unica metrica riduzionista: aumentare il numero di vaccini. E, di conseguenza, la corsa cieca verso questo scopo può portare altri risultati rovinosi che sono stati quasi interamente ignorati.

 

Charles Eisenstein nel suo libro Climate: A New Story, spiega che «Questo modello di pensiero è denominato fondamentalismo e le sue dinamiche sono molto simili a due istituzioni determinanti della nostra società: la guerra e il denaro. Il fondamentalismo riduce il complesso al semplice e richiede il sacrificio immediato, umano o personale in nome di un obiettivo globale più importante di tutto e tutti».

 

 

Tutte le strategie utilizzate dalle istituzioni di sanità pubblica per aumentare i vaccini si fondano su un assunto chiave: che il rifiuto dei vaccini si basa sull’ignoranza di chi li rifiuta della conoscenza scientifica e sull’accettazione della disinformazione offerta dagli oppositori ai vaccini

L’atteggiamento bellico nello sforzo di aumentare i vaccini

Mentre il fondamentalismo vaccinale è combinato alla metafora bellica, la sanità pubblica ripete il mantra di aumentare i vaccini per sconfiggere la malattia ad ogni costo. Il comportamento degli istituti di sanità pubblica per raggiungere questo scopo può condurre a conseguenze perverse che sono in apparenza l’opposto dell’obiettivo di tale politica.

 

Le istituzioni sanitarie hanno lamentato l’aumento di un sentimento anti-vaccinale. Per tutta risposta, hanno sviluppato strategie elaborate per gestire le esitazioni verso i vaccini. Tuttavia, hanno perso di vista il punto cruciale: che la sfiducia verso le istituzioni di sanità pubblica deriva dai loro obiettivi di aumentare i vaccini a qualunque costo. 

 

Tutte le strategie utilizzate dalle istituzioni di sanità pubblica per aumentare i vaccini si fondano su un assunto chiave: che il rifiuto dei vaccini si basa sull’ignoranza di chi li rifiuta della conoscenza scientifica e sull’accettazione della disinformazione offerta dagli oppositori ai vaccini.

 

C’è una divisione delle persone in due gruppi separati: chi si adegua e chi no. Questi ultimi vengono etichettati come scettici o negazionisti. La sanità pubblica implicitamente considera questi gruppi come una forma di deviazione che deve essere corretta tramite i buoni sforzi della sanità pubblica

L’atteggiamento bellico qui è evidente. C’è una divisione delle persone in due gruppi separati: chi si adegua e chi no. Questi ultimi vengono etichettati come scettici o negazionisti. La sanità pubblica implicitamente considera questi gruppi come una forma di deviazione che deve essere corretta tramite i buoni sforzi della sanità pubblica

 

Le autorità sanitarie inseriscono anche un’importante assunto: chi mette in discussione i vaccini non ha motivazioni valide. Le metafore belliche della sanità pubblica permettono un cinico rigetto di ogni preoccupazione e lamentela riguardo ai vaccini che avviene all’interno del sistema medico. Sminuire le preoccupazioni e le lamentele porta naturalmente a una maggior sfiducia del popolo verso le istituzioni sanitarie.

 

Ci sono molti problemi con la mentalità bellica che gli ufficiali sanitari ignorano. Charles Eisenstein sintetizza:

 

«La mentalità bellica rappresenta una sfortunata confluenza di ignoranza, paura, pregiudizio e profitto… L’ignoranza esiste di per sé e viene perpetrata dalla propaganda governativa. La paura è quella delle persone comuni spaventate dalla disinformazione, ma anche quella dei leader che dovrebbero sapere di più ma sono intimiditi dal costo politico di esporsi riguardo una questione morale ed estremamente delicata».

 

 

Le autorità sanitarie inseriscono anche un’importante assunto: chi mette in discussione i vaccini non ha motivazioni valide

Il fondamentalismo vaccinale erode la fiducia nella sanità pubblica

La mentalità bellica disumanizza il nemico e lo considera indegno di una battaglia ad armi pari. Similmente, gli ufficiali sanitari rifiutano di avviare un dialogo bidirezionale riguardo i problemi dei vaccini per paura di legittimare le preoccupazioni. Ad ogni modo, queste strategie si ritorcono contro di loro poiché queste preoccupazioni aumentano tra il pubblico.

 

Gli ufficiali sanitari non comprendono che il rifiuto di impegnarsi in un dialogo produttivo con chi ha queste preoccupazioni è una forma di violenza epistemica

 

 La filosofa Kristie Dotson definisce la violenza epistemica come il «rifiuto, intenzionale o involontario, di un ascoltatore di ricambiare comunicativamente uno scambio linguistico a causa di una ignoranza perniciosa. L’ignoranza perniciosa dovrebbe essere intesa come riferita a ogni ignoranza che, in un dato contesto, danneggia un’altra persona (o insieme di persone)».

Violenza epistemica: il «rifiuto, intenzionale o involontario, di un ascoltatore di ricambiare comunicativamente uno scambio linguistico a causa di una ignoranza perniciosa. L’ignoranza perniciosa dovrebbe essere intesa come riferita a ogni ignoranza che, in un dato contesto, danneggia un’altra persona (o insieme di persone)»

 

L’ignoranza perniciosa da parte delle autorità sanitarie si basa sul rifiuto di analizzare pienamente ogni critica contro il programma vaccinale. Invece, queste critiche vengono immediatamente bollate come disinformazione sui vaccini per ridurre la loro legittimità agli occhi del pubblico. Le autorità sanitarie rispondono celebrando le virtù dei vaccini. E le voci contrarie vengono messe a tacere con argomentazioni create appositamente: le virtù dei vaccini sono utilizzate come risposta per legittimare le preoccupazioni senza affrontarle direttamente.

 

Come risultato, si insinua una forma di pregiudizio confermatorio; la presunta ragione dei vaccini viene da un’analisi unidirezionale dal passato che non è mai stata rivista.

 

La strategia si ritorce contro di loro perché le persone che portano tali lamentele si sentono ignorate.

 

Le agenzie sanitarie, in collaborazione con le compagnie tecnologiche dei social media, hanno iniziato campagne di censura sulla disinformazione vaccinale, le agenzie di pubbliche relazioni hanno spinto per aumentare la visibilità negativa dei «no-vax» e istituzioni dapprima imparziali hanno iniziato a chiedere politiche sempre più draconiane sui vaccini.

In risposta alla sordità delle istituzioni sanitarie, queste persone devono gridare più forte. Si uniscono, formano coalizioni, danno inizio a campagne e sostengono i cambiamenti con i legislatori.

 

Come risultato, sono nate organizzazioni ben strutturate (Children’s Health Defense e ICAN) il cui scopo primario è sostenere le persone le cui preoccupazioni non vengono ascoltate e spingere il governo verso la riforma della sanità pubblica.

 

La metafora bellica, allora, incoraggia gli ufficiali sanitari a raddoppiare la forza delle loro attività per soffocare le infiltrazioni dei critici sui vaccini. Le agenzie sanitarie, in collaborazione con le compagnie tecnologiche dei social media, hanno iniziato campagne di censura sulla disinformazione vaccinale, le agenzie di pubbliche relazioni hanno spinto per aumentare la visibilità negativa dei «no-vax» e istituzioni dapprima imparziali hanno iniziato a chiedere politiche sempre più draconiane sui vaccini. 

 

Il paternalismo nella sanità pubblica è da sempre criticato, ma la metafora bellica lo enfatizza ancora di più. Le agenzie sanitarie hanno assunto una posizione ultra-paternalistica. Si sono poste come necessarie figure di polizia che difendono la società dalla minaccia delle pandemie, in grado di scavalcare le preoccupazioni dei cittadini, censurare la libertà di parola e utilizzare la violenza per raggiungere i loro scopi. 

 

La sanità pubblica diffonde un messaggio che è essenzialmente elitista in natura, chiedendo alle persone di avere fede negli esperti della sanità pubblica senza discutere. La sanità pubblica considera sé stessa come la principale autorità epistemica della società sulle questioni di salute pubblica e ogni critica alla sua autorità è considerata un’offesa. 

 

Le agenzie sanitarie hanno assunto una posizione ultra-paternalistica. Si sono poste come necessarie figure di polizia che difendono la società dalla minaccia delle pandemie, in grado di scavalcare le preoccupazioni dei cittadini, censurare la libertà di parola e utilizzare la violenza per raggiungere i loro scopi

La gente è consapevole di questi problemi e la sfiducia verso la sanità pubblica è cresciuta negli ultimi decenni. Il fondamentalismo vaccinale è pericoloso perché le stesse strategie usate dagli ufficiali sanitari per aumentare i vaccini, ironicamente, gettano le fondamenta per minare il buono su cui l’intero sistema sanitario pubblico si basa.

 

 

Il fondamentalismo vaccinale è una minaccia all’etica medica

Secondo il Codice Etico dell’American Medical Association, un precetto chiave dell’etica medica è che «un medico deve, nel curare un paziente, considerare la responsabilità verso il paziente come una priorità». Come può funzionare la responsabilità prioritaria verso il paziente quando è in contrasto con gli obiettivi statali di salute pubblica? Idealmente qui è contenuto l’assunto secondo cui quello che è buono per lo stato è buono per il paziente, ma non è sempre il caso. 

 

Il fondamentalismo vaccinale ha la perversa conseguenza in cui ai dottori viene inculcato di ignorare deliberatamente o sminuire le preoccupazioni dei pazienti secondo il mantra della salute pubblica di aumentare il numero di vaccini. 

Il fondamentalismo vaccinale ha la perversa conseguenza in cui ai dottori viene inculcato di ignorare deliberatamente o sminuire le preoccupazioni dei pazienti secondo il mantra della salute pubblica di aumentare il numero di vaccini

 

Mentre le agenzie sanitarie raccolgono e classificano le preoccupazioni dei genitori, queste attività vengono svolte per gestire le esitazioni sui vaccini; a causa del fondamentalismo vaccinale si crede che la migliore decisione per l’individuo sia fare il vaccino, a prescindere dalle circostanze personali. 

 

Invece di utilizzare i dati per facilitare un dialogo aperto, usano questa conoscenza per creare strategie contro le esitazioni sui vaccini. Ad esempio, il CDC ha creato del materiale formativo che insegna agli operatori sanitari ad ottenere una maggiore conversione degli individui da esitanti a vaccinati.

 

L’etica medica riconosce l’importanza del consenso informato nel preservare sia la dignità del paziente sia la fiducia nel sistema medico.

 

L’uso delle tecniche di modifica comportamentale attuate dagli operatori sanitari per aumentare il numero di vaccini è discutibile e ingannevole. Anche i medici non sono immuni dalle pressioni del fondamentalismo vaccinale poiché il peso della guerra ricade su di loro per assicurare che i loro pazienti ubbidiscano alle raccomandazioni vaccinali della sanità pubblica.

L’uso delle tecniche di modifica comportamentale attuate dagli operatori sanitari per aumentare il numero di vaccini è discutibile e ingannevole

 

Secondo una ricerca condotta dal Dr. Paul Offit, fornire informazioni sui vaccini per ottenere l’obbedienza è uno spreco di tempo. Si è scoperto che il 53% dei medici spende tra i 10 e i 19 minuti a discutere di vaccini con genitori preoccupati, e l’8% dei medici trascorre 20 minuti o più con questi genitori. Riporta anche che i pediatri si dichiarano meno soddisfatti del lavoro a causa del tempo trascorso con i genitori che hanno grandi preoccupazioni riguardo i vaccini.

 

Non può esserci un vero consenso informato se il paziente non è libero di rifiutare le cure né può esserci se le conseguenze del rifiuto includono potenziali ripercussioni o la cessazione della relazione medico-paziente. Certamente le linee guida dell’etica medica possono fare di meglio. 

Non può esserci un vero consenso informato se il paziente non è libero di rifiutare le cure

 

Secondo l’esperto di bioetica Nir Eyal, «La coercizione, l’inganno, la manipolazione e altre violazioni del consenso informato minano seriamente la fiducia».

 

Il valore del consenso informato non si mostra in nessun modello epidemiologico ma possiede un grande valore intangibile per tutte le persone coinvolte. Il fondamentalismo vaccinale è tanto importante da giustificare la distruzione della fiducia nel sistema medico? 

 

Il fondamentalismo vaccinale è tanto importante da giustificare la distruzione della fiducia nel sistema medico? 

 

Nate Doromal

Guest Contributor Children’s Health Defense

 

 

Traduzione di Alessandra Boni

 

© 13 agosto 2020, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

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Epidemie

L’OMS non ha «annacquato» il suo Trattato Pandemico

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Secondo i rapporti che circolano ampiamente su blog e social media, l’ultima bozza dell’«accordo pandemico» dell’OMS non afferma più che il documento è vincolante per gli Stati membri dell’OMS. Ma gli esperti che hanno seguito i negoziati sul trattato hanno affermato che l’ultimo linguaggio è «ingannevole».

 

Secondo i rapporti che circolano ampiamente su blog e social media, l’ultima bozza dell’«accordo pandemico» dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non afferma più che il documento è vincolante per gli Stati membri dell’OMS.

 

Un rapporto, pubblicato il 22 aprile dal giornalista indipendente Peter Imanuelsen, afferma che con la rimozione di un articolo chiave dalla bozza del trattato, i Paesi «non devono più obbedire all’OMS».

 

Ma gli esperti che hanno parlato con The Defender hanno affermato che è troppo presto per dire che l’OMS ha fatto marcia indietro. Hanno sottolineato che le ultime bozze dell’accordo pandemico proposto e gli emendamenti al Regolamento sanitario internazionale (IHR), ancora in fase di negoziazione da parte dei membri dell’OMS, contengono obblighi per le nazioni e limitano le libertà delle persone a livello globale.

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L’avvocato olandese Meike Terhorst ha dichiarato a The Defender: «non c’è vittoria», poiché gli emendamenti proposti all’RSI conferiscono al direttore generale dell’OMS «poteri legislativi ed esecutivi illimitati per dichiarare una pandemia e le misure che devono essere adottate» – e rafforzare i poteri esistenti come specificato nell’attuale RSI, ratificato nel 2005.

 

L’internista Dott.ssa Meryl Nass, fondatrice di Door to Freedom , ha dichiarato a The Defender che i due strumenti proposti continueranno a indirizzare gli Stati membri dell’OMS a distribuire vaccini e farmaci e a obbedire alle richieste emesse dall’organizzazione durante una dichiarata «emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale» (PHEIC).

 

Scrivendo per Door to Freedom, Nass ha affermato che le ultime revisioni degli emendamenti IHR affermano che il documento è «non vincolante», ma che altri termini lo contraddicono.

 

«E se il termine ‘non vincolante’ non venisse più cancellato? Il documento è ancora vincolante per le nazioni a causa di altri termini, dell’obbligo di riferire all’OMS su come le nazioni si stanno conformando e al nuovo comitato di conformità e implementazione, che cavalcherà il gregge sulle nazioni che non si conformano», ha scritto Nass.

 

Inoltre, «le nazioni devono ‘adattare’ la loro legislazione nazionale per conformarsi… anche se il documento afferma che non hanno intenzione di imporre alcuna sovranità nazionale», ha aggiunto.

 

Nass ha affermato che anche le affermazioni secondo cui il linguaggio relativo alla «misinformazione» e alla «disinformazione» è stata rimossa dall’ultima bozza degli emendamenti IHR sono false. Lei ha scritto:

 

«Il controllo della cattiva informazione e della disinformazione è stato spostato in un allegato dove sarebbe meno evidente. Tuttavia, il controllo delle informazioni è oggi ancora più stringente, poiché la “sorveglianza” e la gestione della disinformazione sono ormai considerate “capacità fondamentali” che tutte le nazioni dovranno sviluppare e sulle quali verranno valutate utilizzando un sistema di monitoraggio ancora da sviluppare».

 

Terhorst ha affermato che se l’OMS ratificasse uno o entrambi i due documenti proposti nelle loro attuali iterazioni, otterrebbe «poteri legislativi ed esecutivi, poteri autonomi», che sono esplicitamente proibiti dalla Costituzione dell’OMS. Secondo Terhorst, la Costituzione limita il potere dell’OMS a quello di un «organismo consultivo».

 

Gli Stati membri voteranno gli strumenti proposti alla 77ª Assemblea mondiale della sanità, in programma dal 27 maggio al 1 giugno a Ginevra, in Svizzera.

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«Una forma di ricatto negoziale»

Il giornalista indipendente James Roguski ha raccontato i negoziati sia per l’«accordo pandemico» che per gli emendamenti IHR nel suo Substack. In un post del 18 aprile, ha affermato che i negoziati sul proposto «accordo pandemico» sono «falliti».

 

Questo fallimento, ha affermato Roguski, non lascia altra scelta all’organismo negoziale intergovernativo se non quella di proporre alle nazioni di firmare un documento incompiuto e accettare di rinviare i dettagli in un «futuro lontano», attraverso l’approvazione di una proposta di risoluzione sul «Trattato sulla pandemia».

 

In un post separato di Substack del 23 aprile, Roguski ha scritto che l’organismo negoziale intergovernativo sta «ricorrendo a una forma di ricatto negoziale», «tentando di fare pressione sui paesi membri dell’OMS affinché adottino e firmino un accordo incompleto» nella riunione del mese prossimo.

 

Secondo Roguski, la «minaccia non così sottile» è che se gli Stati membri non firmano il documento incompleto, «non saranno in grado di continuare a partecipare ai successivi negoziati per definire i dettagli».

 

Gli Stati membri possono firmare l’«accordo pandemico» presso la sede dell’OMS a Ginevra dal 28 maggio al 28 giugno e presso la sede delle Nazioni Unite a New York dall’8 luglio 2024 al 7 luglio 2025.

 

Roguski ha scritto il 18 aprile:

 

«Hanno sempre desiderato raggiungere un accordo vuoto per istituire una Convenzione quadro e una nuova burocrazia (la Conferenza delle parti) [COP] che avrebbe il potere di incontrarsi su base annuale nel futuro, per sempre».

 

«Sanno che non possono mostrarci i dettagli di ciò che vogliono veramente fare. Propongono un accordo incompleto e annacquato nella speranza che in futuro possano prendere decisioni nella speranza che noi non prestiamo attenzione».

 

Secondo Roguski, gli Stati membri dell’OMS non hanno concordato aspetti dell’«accordo pandemico» che coinvolgono One Health, lo sviluppo di un «sistema di accesso agli agenti patogeni e di condivisione dei benefici», finanziamenti e regole finanziarie che governano il COP.

 

Tuttavia, la risoluzione richiede al direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus di implementare immediatamente clausole su argomenti quali «Preparazione, prontezza e resilienza», «Risarcimento e responsabilità correlati ai vaccini e alle terapie durante le pandemie», «rafforzamento della regolamentazione» e un «meccanismo finanziario di coordinamento».

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Gli emendamenti dell’IHR conferirebbero al direttore generale dell’OMS “poteri legislativi”

Le revisioni agli emendamenti proposti dall’IHR hanno portato a un nuovo documento che, secondo Terhorst, «sembra essere meno terribile della bozza precedente». Ma questo è «ingannevole», ha detto.

 

Come Nass, Terhost ha osservato che l’ultima bozza prevede l’istituzione di un comitato per l’attuazione e la conformità del RSI, «destinato a facilitare e supervisionare l’attuazione e promuovere il rispetto di questi regolamenti».

 

«Ciò significa che se viene dichiarata una PHEIC… o un’emergenza pandemica o pandemica o un allarme di intervento precoce, tutti gli Stati membri devono rispondere e obbedire agli ordini del direttore generale dell’OMS, e le loro stesse istituzioni devono attuare le misure richieste come blocchi, vaccinazioni, quarantena, restrizioni di viaggio», ha affermato Terhorst.

 

Di conseguenza, il direttore generale avrà «poteri legislativi» per dichiarare un PHEIC e le misure che le nazioni dovranno adottare in risposta, ha affermato Terhorst.

 

Scrivendo nel suo Substack il 22 aprile, Roguski ha elencato diverse proposte «inaccettabili» contenute nella bozza più recente degli emendamenti IHR, tra cui requisiti di vaccinazione, proposte per mettere in quarantena i viaggiatori, proposte per l’implementazione di «passaporti vaccinali» e requisiti di test come prerequisito per viaggi, meccanismi di sorveglianza rafforzati e censura con il pretesto di prendere di mira la «misinformazione».

 

Silvia Behrendt, fondatrice e direttrice dell’Agenzia per la responsabilità sanitaria globale, con sede in Austria, ha dichiarato a The Defender che, a parte queste disposizioni, gli emendamenti proposti all’IHR violano anche l’articolo 55, paragrafo 2 dell’attuale IHR (2005).

 

Questa clausola impone al direttore generale dell’OMS di comunicare tutte le modifiche proposte all’RSI a tutti gli Stati membri almeno quattro mesi prima dell’Assemblea mondiale della sanità. L’OMS afferma di aver soddisfatto questo requisito quando «il Segretariato dell’OMS ha diffuso tutte le proposte di modifica dell’RSI il 16 novembre 2022».

 

Behrendt non era d’accordo. «La nuova bozza è, in larga misura, una nuova versione che non abbiamo mai visto», ha detto. «Ciò dimostra che la scadenza non è stata rispettata, perché non c’è abbastanza tempo» per gli Stati membri dell’OMS.

 

«Anche questa non è la bozza finale», ha detto Behrendt. «Avranno una nuova sessione [di negoziazione] e ci saranno ancora nuovi cambiamenti». Il gruppo di lavoro sugli emendamenti al regolamento sanitario internazionale si riunirà dal 22 al 26 aprile.

 

Behrendt ha affermato che si tratta di un processo particolarmente gravoso per gli Stati più piccoli, che si trovano ad affrontare doppi negoziati riguardanti l’«accordo pandemico» e gli emendamenti IHR, ma non hanno la capacità di tenere il passo con entrambi.

 

«Si tratta di un effetto a cascata ed è una situazione molto complessa perché negoziano sullo stesso argomento. Non è mai stato fatto nel diritto internazionale», ha affermato Behrendt, sottolineando che l’Unione Europea (UE) partecipa ai negoziati per entrambe le proposte come entità separata, anche se anche i suoi singoli Stati membri fanno parte del processo negoziale.

 

Terhorst ha affermato che l’UE non ha l’autorità per partecipare come parte separata a questi negoziati, sottolineando che la politica sanitaria pubblica nell’UE è di dominio esclusivo degli Stati. Behrendt ha affermato che questo è un tentativo da parte dell’UE di «prendere l’iniziativa» nella politica sanitaria pubblica.

 

Terhorst ha affermato che l’UE, sostenitrice dei passaporti sanitari digitali e dell’«identità digitale», sta «acquisendo sempre più potere» e, insieme ad altri stati membri e negoziatori dell’OMS, sta cercando di presentare rapidamente le due proposte prima delle elezioni presidenziali americane di quest’anno, dove due dei tre principali candidati si oppongono all’OMS.

 

Behrendt ha affermato che il recente allarme per l’influenza aviaria è un motivo in più per cui l’OMS si sta affrettando a far approvare entrambe le proposte. «È molto interessante che emerga ora», ha detto, sottolineando i tempi dell’epidemia, poco prima dell’Assemblea mondiale della sanità di quest’anno.

 

Anche altri attori non statali, come la Fondazione Bill & Melinda Gates, partecipano ai negoziati in qualità di «stakeholder» ufficiali dell’OMS. Behrendt ha citato la Federazione internazionale dei produttori e dei commercianti farmaceutici come una di queste organizzazioni, sottolineando che «hanno dominato» i processi negoziali per le due proposte dell’OMS.

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L’opposizione globale alle proposte dell’OMS sta crescendo

Terhorst ha affermato che l’opposizione globale alle due proposte dell’OMS continua a crescere. Il 16 aprile, il Parlamento olandese ha approvato una mozione che chiede al governo del paese di rinviare il voto sugli emendamenti dell’RSI all’Assemblea mondiale della sanità del mese prossimo, perché gli emendamenti non sono stati presentati almeno quattro mesi prima dell’assemblea.

 

Il governo olandese non è vincolato dalla mozione, ha detto Terhorst, ma ha notato l’ampio sostegno che la mozione ha goduto in Parlamento. «Anche i partiti che erano molto favorevoli a tutte le misure COVID-19, pensavano che ciò non fosse legale».

 

Terhorst ha anche osservato che il governo olandese aveva precedentemente presentato una riserva – una richiesta legale per più tempo per la revisione – contro gli emendamenti IHR del 2022 , ma non ha reso pubblica la lettera di riserva formale, sostenendo che si tratta di «informazioni diplomatiche».

 

«Perché è una questione di relazioni diplomatiche? È una questione legale e il Parlamento olandese dovrebbe essere in grado di verificare che questa lettera sia stata inviata», ha affermato Terhorst, aggiungendo che il Parlamento olandese non ha mai ratificato l’RSI (2005), forse perché incostituzionale.

 

La settimana scorsa decine di migliaia di manifestanti si sono riuniti in Giappone per opporsi alle due proposte. E il mese scorso, il Senato della Louisiana ha votato all’unanimità per vietare il coinvolgimento dell’OMS nella politica sanitaria dello stato, mentre anche i legislatori dell’Uganda si sono opposti alle due proposte.

 

Il 2 maggio, l’Ufficio per gli Affari Globali del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti ospiterà una sessione di ascolto «per chiedere input alle parti interessate e agli esperti in materia per aiutarlo a informare e preparare l’impegno del governo degli Stati Uniti presso l’Assemblea Mondiale della Sanità».

 

La sessione è aperta al pubblico, ma gli interessati devono rispondere entro il 26 aprile.

 

 

Michael Nevradakis

Ph.D.

 

© 24 aprile 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Immagine di United States Mission Geneva via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Lo scienziato capo dell’OMS Jeremy Farrar ha avvertito che l’influenza aviaria ha un tasso di mortalità “estremamente alto” per gli esseri umani e potrebbe mutare per trasmettersi da uomo a uomo, nonostante non vi sia alcuna registrazione di trasmissione da uomo a uomo dell’H5N1.   La scorsa settimana l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato nuovamente l’allarme sull’influenza aviaria, avvertendo che ha un tasso di mortalità «estremamente alto» tra gli esseri umani.   Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), la malattia, il virus dell’influenza aviaria H5N1 – noto anche come «influenza aviaria altamente patogena (HPAI) A» o semplicemente «influenza aviaria» – può trasmettersi ad alcuni animali.   Tuttavia, non è mai passata da uomo a uomo e ci sono state segnalazioni estremamente rare di trasmissione da animale a uomo, ha affermato l’agenzia.   Tuttavia, lo scienziato capo dell’OMS Jeremy Farrar ha affermato che esiste «grande preoccupazione» che la malattia si evolva e svilupperà «la capacità di passare dalla trasmissione da uomo a uomo».   Secondo il CDC, le segnalazioni di epidemie di influenza aviaria risalgono al 1880. Dal 2014, i media hanno pubblicato storie periodiche e sempre più allarmistiche sul virus.   All’inizio di questo mese sono iniziate a circolare notizie secondo cui l’influenza aviaria sarebbe stata rilevata negli uccelli selvatici, nel pollame, in una varietà di mammiferi tra cui gatti e delfini e in un piccolo numero di esseri umani.   Organismi di stampa come il New York Times hanno ribadito gli avvertimenti di Farrar secondo cui il virus sta mutando e potrebbe iniziare a trasmettersi tra le persone, e il Daily Mail ha avvertito che potrebbe essere «100 volte peggio del COVID».   Farrar ha dato il massimo a questi avvertimenti durante una conferenza stampa in cui ha annunciato la nuova definizione dell’OMS per gli agenti patogeni presenti nell’aria.   «È una cosa tragica da dire, ma se vengo infettato dall’H5N1 e muoio, la cosa finirà», ha detto Farrar. «Se vado in giro per la comunità e lo diffondo a qualcun altro, allora si avvia il ciclo».   «Dobbiamo guardare, più che guardare, dobbiamo assicurarci che se l’H5N1 venisse a contatto con gli esseri umani con trasmissione da uomo a uomo, saremmo nella posizione di rispondere immediatamente con un accesso equo ai vaccini, alle terapie e alla diagnostica» ha aggiunto.   La ricerca passata di Farrar si è concentrata su questo particolare ceppo di influenza aviaria.

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I commenti suscitano richieste per il vaccino contro l’influenza aviaria 

Dopo i commenti di Farrar, titoli come «La prossima minaccia pandemica richiede un’azione immediata», «L’influenza aviaria sta contagiando più mammiferi. Che cosa significa per noi?», «Il pericolo in evoluzione della nuova influenza aviaria» e «Gli Stati Uniti potrebbero vaccinare un quinto degli americani in caso di emergenza influenza aviaria «hanno chiesto se questa sarà “la prossima pandemia”».   Le notizie di stampa chiedono alle agenzie di sanità pubblica di prepararsi di conseguenza, intensificando la biosorveglianza interagenzia, la pianificazione della risposta alle emergenze, accumulando scorte di dispositivi di protezione individuale e, naturalmente, espandendo le scorte esistenti di vaccini contro l’influenza aviaria e sviluppandone di migliori.   Il governo degli Stati Uniti ha attualmente tre vaccini H5N1 approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) e conservati nelle scorte strategiche nazionali. I vaccini sono prodotti da Sanofi, GSK e CSL Seqirus.   Secondo i funzionari federali, se l’H5N1 dovesse diffondersi ampiamente tra gli esseri umani, il governo americano potrebbe distribuire entro quattro mesi abbastanza vaccini da inoculare un quinto della popolazione americana, ha riferito Barrons.   Ma i resoconti dei media hanno sollevato preoccupazioni sull’efficacia di questi vaccini – sviluppati già nel 2007 – e hanno sollecitato lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi vaccini.   Farrar ha fatto lo stesso nella sua dichiarazione, avvertendo che lo sviluppo del vaccino «non è dove dobbiamo essere».   A sostegno di queste affermazioni, un recente rapporto di ricerca pubblicato in un comunicato stampa del 20 aprile ha rilevato che è molto probabile che un agente patogeno dell’influenza scateni una nuova pandemia nel prossimo futuro, seguita dalla «Malattia X».   Tuttavia, i risultati non si basano su uno studio di dati empirici sulla malattia reale.   Piuttosto, lo studio riporta i risultati di un sondaggio online che ha chiesto agli esperti globali di malattie infettive di classificare le malattie nel «Piano di ricerca e sviluppo per l’azione per prevenire le epidemie» dell’OMS nell’ordine in cui credevano che le malattie potessero causare la prossima pandemia.

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Gli allarmi risuonano mentre si avvicina la scadenza per la negoziazione del «Trattato pandemico» dell’OMS

Le notizie su una «prossima pandemia» arrivano poco prima delle riunioni dell’accordo pandemico dell’OMS previste per maggio.   I Paesi membri si incontreranno per votare un nuovo accordo pandemico e le modifiche al regolamento sanitario internazionale (IHR) per garantire all’OMS un’ampia autorità sulla gestione della pandemia, con un budget annuale stimato in 31,1 miliardi di dollari.   Il trattato proposto e l’IHR conferirebbero all’OMS poteri esecutivi senza precedenti per dichiarare un’emergenza sanitaria internazionale a propria discrezione, e quindi organizzare e imporre una risposta che prevalga su qualsiasi risposta che una singola nazione potrebbe invece voler implementare.   Molti hanno espresso preoccupazione per il fatto che le proposte compromettano la sovranità nazionale , normalizzino pericolose violazioni dei diritti e concentrino la ricchezza su scala globale.   La resistenza agli accordi è diffusa, da molti deputati statunitensi e organizzazioni per la libertà sanitaria alle proteste in Giappone.   Questi nuovi sviluppi sono arrivati ​​anche quando Farrar ha annunciato la scorsa settimana che l’OMS ha ampliato la sua definizione di agenti patogeni presenti nell’aria.   La nuova definizione ha lo scopo di eliminare la confusione su come «descrivere la trasmissione di agenti patogeni attraverso l’aria che possono potenzialmente causare infezioni negli esseri umani», per prevenire meglio la trasmissione, secondo l’OMS.   I termini «trasmissione aerea» e «trasmissione via aerosol» sono stati spesso confusi durante la pandemia di COVID-19.   Per correggere tale abuso e confusione, il «documento di consenso» stabilisce un nuovo standard in base al quale qualsiasi malattia infettiva che viaggia attraverso l’aria, indipendentemente dalle dimensioni delle «particelle respiratorie infettive», è considerata un agente patogeno presente nell’aria.   La precedente posizione dell’OMS era che solo un piccolo numero di agenti patogeni che viaggiavano in piccole goccioline su grandi distanze, come la tubercolosi, erano considerati «dispersi nell’aria».   La nuova classificazione rimuove il limite sulla dimensione delle particelle o sulla distanza alla quale un agente patogeno potrebbe diffondersi. Storicamente le agenzie hanno richiesto elevati livelli di prova prima di definire una malattia trasmessa per via aerea, il che richiede rigorose misure di contenimento, ha riferito CBC.   La nuova definizione renderà più semplice imporre misure di contenimento per una gamma più ampia di particelle respiratorie infettive.   All’inizio di questo mese, l’amministrazione Biden ha anche pubblicato la sua nuova «strategia pandemica» volta a rafforzare la biosicurezza globale prima della «prossima pandemia».

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Casi diffusi tra i mammiferi

Negli ultimi anni, milioni di uccelli sono stati abbattuti per prevenire la diffusione dell’influenza aviaria, poiché in genere vengono abbattuti interi stormi quando vengono identificati i casi.   All’inizio di questo mese, il Dipartimento dell’Agricoltura del Texas ha annunciato che uno dei più grandi allevamenti di pollame del Texas aveva pianificato di uccidere quasi 2 milioni di polli dopo che un singolo uccello era risultato positivo al virus H5N1. Il commissario Sid Miller ha avvertito che tutti i produttori dello stato «devono mettere in pratica misure di biosicurezza rafforzate».   Le segnalazioni di influenza aviaria sono stagionali, in genere il picco è a febbraio. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha affermato di aspettarsi un flusso e riflusso dei casi. Nell’ultimo mese sono stati confermati casi tra allevamenti di polli in quattro stati: New Mexico, Texas, Michigan e Minnesota.   L’OMS ha inoltre sollecitato un attento monitoraggio e un’indagine su un focolaio segnalato di H5N1 tra le mucche da latte negli Stati Uniti «perché potrebbe evolversi in trasmissione in modi diversi» e perché tale trasmissione avviene è ancora sconosciuta.   Il virus ha infettato specie diverse dagli uccelli. Nell’ultimo anno sono stati segnalati casi di influenza aviaria in visoni, lontre, volpi, foche, puzzole e bovini, tra gli altri. Secondo alcuni funzionari, gli animali vengono infettati dagli uccelli selvatici.   I primi casi di influenza aviaria nei bovini sono stati rilevati negli Stati Uniti a marzo. Da allora, i funzionari dell’USDA hanno confermato casi in 29 mandrie in otto stati, tra cui Michigan, Kansas e Texas, e un singolo caso in un essere umano in Texas, che ha avuto contatti con una mucca infetta. Il suo unico sintomo era la congiuntivite.   Questo è solo il secondo caso documentato di virus H5N1 umano negli Stati Uniti. Il primo è avvenuto in un lavoratore avicolo in Colorado nel 2022. Secondo un recente rapporto dell’OMS, tra il 1° gennaio 2003 e il 28 marzo 2024, solo 888 casi di virus aviari In tutto il mondo sono state segnalate infezioni influenzali nell’uomo, di cui il 52% mortali.   L’OMS ha annunciato la scorsa settimana che un uomo vietnamita è risultato positivo all’influenza aviaria A (H9N2) a marzo. L’uomo vive vicino a un mercato di pollame, ma nessuno degli uccelli presenti al mercato è risultato positivo allo stesso virus.   La FDA afferma che il rischio che uova o latte di animali infetti arrivino sul mercato è basso a causa delle ispezioni. E gli scienziati affermano che non ci sono prove che il consumo di cibo pastorizzato o cotto comporti alcun rischio per le persone.   Almeno 21 stati hanno posto restrizioni alle importazioni di bestiame dagli stati colpiti, con New York che si è aggiunta alla lista lunedì.   L’agricoltore rigenerativo e scienziato agricolo Howard Vlieger ha dichiarato al The Defender che l’approccio dell’USDA per affrontare l’influenza aviaria attraverso l’abbattimento delle mandrie è mal informato. Le malattie circolano periodicamente attraverso le popolazioni animali, ha detto.   Gli animali suscettibili al virus, ha detto Vlieger, sono quelli malsani, allevati con mangimi geneticamente modificati e carichi di pesticidi e confinati in spazi piccoli e affollati.

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Gli Stati Uniti collaborano con la Cina nella ricerca sul guadagno di funzione dell’H5N1

Il sequenziamento genomico del virus nel paziente del Texas ha mostrato che una mutazione nel genoma del virus ha reso più probabile che l’influenza infetti i mammiferi. Tuttavia, i funzionari sostengono che il rischio per le persone rimane basso.   Farrar ha affermato che la variante A (H5N1) è diventata «una pandemia globale di animali zoonotici».   «La grande preoccupazione ovviamente è che… infettando anatre e polli e poi sempre più mammiferi, quel virus ora si evolve e sviluppa la capacità di infettare gli esseri umani e quindi, in modo critico, la capacità di passare da uomo a uomo», ha aggiunto.   I resoconti di questa evoluzione hanno portato alla richiesta dell’USDA di condividere le sequenze genomiche del virus prelevate da vari animali. L’agenzia ha risposto rendendo pubbliche 239 sequenze di virus.   I consulenti di pianificazione pandemica hanno celebrato la mossa, che secondo STAT News consentirà di determinare se il virus ha acquisito mutazioni che lo rendono possibile diffondersi più facilmente, possibilmente agli esseri umani.   La discussione su una mutazione che facilita la diffusione e i commenti di Farrar hanno rinnovato le preoccupazioni sulla ricerca sul guadagno di funzione, che è stata condotta per anni sui virus dell’influenza aviaria .   Nel 2018, un comitato di revisione del governo degli Stati Uniti ha tranquillamente approvato esperimenti in due laboratori per modificare i virus dell’influenza aviaria per renderli più rischiosi per gli esseri umani – nonostante una moratoria – imposta nel 2014 – su quella ricerca, ha riferito Science nel 2019.   Almeno uno di questi progetti è stato finanziato dall’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive del National Institutes of Health.   E nel 2011, un esperimento condotto da uno di questi gruppi aveva già modificato il virus aviario H5N1 affinché si diffondesse tra i furetti.   Alison Young di USA Today ha rivelato l’anno scorso che si è verificata una grave violazione della sicurezza nel 2019 durante uno degli esperimenti approvati nel 2018. Mentre lavorava nel laboratorio di livello tre di biosicurezza presso l’Università del Wisconsin, il tubo che fornisce aria pulita e sicura ai ricercatori è stato disconnesso, esponendo i ricercatori al virus modificato.   Un’altra violazione si è verificata nel 2013, quando un ricercatore è rimasto accidentalmente colpito da un ago infetto.   Dal 2021 l’USDA collabora con scienziati cinesi nella ricerca sul guadagno di funzione sui virus dell’influenza aviaria.   Brenda Baletti Ph.D.   © 23 aprile 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
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Epidemie

La Casa Bianca di Biden firma un nuovo piano di sorveglianza pandemica finanziato da Gates

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Martedì la Casa Bianca di Biden ha annunciato una nuova partnership di 50 paesi per «combattere le future pandemie» e un nuovo Fondo pandemico, finanziato finora da 27 contributori, tra cui alcuni associati alla Fondazione Bill & Melinda Gates, ha riferito la giornalista Kim Iversen.

 

Martedì la Casa Bianca di Biden ha annunciato una nuova partnership di 50 Paesi per «combattere le future pandemie» identificando e rispondendo alle epidemie di malattie infettive, ha riferito il giornalista Kim Iversen in un recente episodio di «The Kim Iversen Show».

 

L’amministrazione ha pubblicato un documento di 64 pagine che descrive nei dettagli il programma, che mira a rafforzare la «sicurezza sanitaria globale» e a «prevenire, individuare e rispondere efficacemente alle minacce biologiche ovunque emergano».

 

«Sappiamo esattamente cosa significa», ha detto la Iversen. «Daranno la caccia alla Malattia X, come l’ha definita il [World Economic Forum] durante l’incontro di Davos, dove dicono: ‘Dobbiamo essere preparati per la Malattia X, perché la Malattia X è ci prenderà tutti».

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L’amministrazione Biden ha affermato di sostenere già 50 paesi e di essersi impegnata a sostenerne altri 50, principalmente in Africa e Asia, per sviluppare migliori test, sorveglianza, comunicazione e preparazione per “prevenire pandemie” come l’epidemia di COVID-19.

 

«Pensavi che il trattato sulla salute pandemica , che rinuncia alla nostra sovranità, fosse spaventoso?» ha chiesto, riferendosi alla proposta di accordo pandemico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che sarà votata dagli Stati membri il mese prossimo. «Beh, questo è quasi altrettanto brutto».

 

Diverse agenzie governative statunitensi, tra cui l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, il Dipartimento della difesa statunitense, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie e il Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti, attueranno il programma.

 

Iversen legge dal documento strategico della Casa Bianca:

 

«La pandemia di COVID-19 ha avuto – e continua ad avere – un profondo impatto sulla nostra Nazione e sul mondo. Più di un milione di americani hanno perso la vita e quasi sette milioni di americani sono stati ricoverati in ospedale, lasciando le famiglie in lutto e le comunità cambiate per sempre».

 

«Abbiamo vissuto la peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione, quando sono emerse le debolezze delle nostre catene di approvvigionamento, le piccole imprese hanno faticato a rimanere a galla e 20 milioni di americani hanno perso il lavoro».

 

«E abbiamo visto come questa sfida sanitaria globale abbia causato conseguenze locali per i nostri ospedali, le nostre scuole e le nostre comunità. Nessun settore dell’economia e della società ne è rimasto immune».

 

«Ecco perché, fin dal primo giorno, mi sono impegnato a garantire che la nostra nazione sia preparata per una futura pandemia e tutte le minacce biologiche, compreso il rafforzamento e gli investimenti nella sicurezza sanitaria globale».

 

La Iversen ha osservato che la risposta del governo al virus COVID-19 – “non il virus vero e proprio” – è stata responsabile delle sfide a cui ha fatto riferimento il presidente Joe Biden. Questo nuovo programma, ha detto, permetterebbe al governo di provocare nuovamente quel tipo di caos.

 

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Il nuovo Fondo pandemico del governo: offerto da Bill Gates?

Nell’ambito dell’annuncio di martedì, Biden ha anche affermato di aver creato un Fondo pandemico con supporto bipartisan «che ha già catalizzato 2 miliardi di dollari in finanziamenti da 27 contributori, tra cui paesi, fondazioni e organizzazioni filantropiche, per costruire più forti capacità di sicurezza sanitaria globale».

 

«Chi sono questi contributori?» la Iversen ha chiesto: «Vuoi indovinare che la Bill Gates Foundation è grande donatore?»

 

Secondo il sito web del Pandemic Fund, i fondi vengono convogliati attraverso 13 organizzazioni governative e non governative, comprese organizzazioni finanziate da Gates come l’OMS, la Coalizione per le innovazioni di preparazione all’epidemia (CEPI); Gavi, l’Alleanza per i Vaccini; e il Fondo globale per la lotta all’AIDS, alla tubercolosi e alla malaria.

 

La Fondazione Bill & Melinda Gates finanzia progetti simili anche attraverso altre partnership. Ad esempio, Gates e la DARPA, la Defense Advanced Research Projects Agency del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, hanno finanziato il lancio del sistema Sentinel.

 

Sentinel è un «sistema di allarme precoce» brevettato, basato sulla tecnologia di modifica genetica CRISPR, pensato per rilevare agenti patogeni mortali in Africa prima che si diffondano.

 

Organizzazioni come la Fondazione Gates, ha affermato la Iversen, hanno i propri programmi che possono portare avanti attraverso tali partenariati. Gates, ha detto, «vuole vedere i vaccini per tutti e la sorveglianza delle malattie al fine di attuare vaccini per tutti».

 

Offrendo ingenti finanziamenti ai Paesi poveri, ha detto Iversen, gruppi come la Fondazione Gates acquistano la capacità di manipolare o controllare la politica. Questo tipo di potere, ha detto, è stato fondamentale per imporre mandati di vaccini e passaporti per i vaccini in tutto il mondo.

 

Ha citato un recente rapporto del giornalista investigativo Paul D. Thacker, il quale ha riferito che un funzionario dell’OMS ha testimoniato che il governo finlandese era ben consapevole che i vaccini COVID-19 non hanno fermato la trasmissione quando il paese ha imposto i passaporti vaccinali.

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La dottoressa Hanna Nohynek, presidente del gruppo strategico di esperti sull’immunizzazione dell’OMS, ha affermato di aver informato il governo che i passaporti non sarebbero efficaci e non sarebbero necessari.

 

«Sapevano che era una truffa assoluta, ma l’hanno fatto comunque», ha detto Iversen. «Non era perché fossero davvero preoccupati per la nostra salute. Non era perché fossero davvero preoccupati per la diffusione».

 

Anche questa nuova partnership per la sicurezza sanitaria globale a cui l’amministrazione ha aderito non ha nulla a che fare con la protezione della salute pubblica, ha affermato Iversen.

 

«Sappiamo tutti che si tratta di trovare un modo per sorvegliare le persone, per inserirle nei passaporti, in una sorta di sistema di sorveglianza ed è assolutamente spaventoso».

 

Brenda Baletti

Ph.D.

 

© 18 aprile 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

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