Immigrazione
Il capo del sindacato di polizia avverte che la Germania non è più sicura: «la crisi dell’immigrazione è prima di tutto una crisi criminale»
A seguito della strage al «Festival della diversità» di Solingen, dove un immigrato ha ucciso con il coltello tre persone gridando «Allahu Akbar», il presidente del sindacato della polizia tedesca (DPoIG) Manuel Ostermann ha preso la parola per attaccare lo status quo in fatto di politiche di asilo, definendo i problemi dell’immigrazione come problemi di criminalità e affermando che l’Islam rappresenta la più grande minaccia per il Paese in termini di sicurezza.
Ostermann ha pubblicato un filmato nel quale, guardando in camera, mette a fuoco la questione.
«Sì, il nostro Paese è cambiato. Non c’è niente di positivo in questo. La Germania non è più un Paese sicuro. Abbiamo un enorme problema con la criminalità da coltello. La crisi migratoria è prima di tutto una crisi criminale. E il pericolo più grande per la vita e gli arti delle persone che vivono in Germania è chiaramente rappresentato dagli islamisti».
«Questa realtà non può più essere ignorata o messa al bando. Ora è il momento di riconoscere la realtà e attuare misure chiare nella lotta costituzionale proprio contro questa follia della politica di sicurezza», ha affermato Ostermann nella dichiarazione video.
🇩🇪‼️ “Germany is no longer a safe country… The migration crisis is first and foremost a crime crisis.”
German police union (DPoIG) chairman Manuel Ostermann makes a major statement following the Solingen terror attack by a Syrian Islamist. pic.twitter.com/ZolmrLnMHa
— Remix News & Views (@RMXnews) August 28, 2024
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In qualità di leader del secondo sindacato di polizia più grande della Germania, con quasi 100.000 iscritti, le sue parole hanno un peso particolare per l’opinione pubblica e le forze di polizia che devono affrontare la crescente insicurezza in Germania.
In un’intervista, il sindacalista-poliziotto ha affermato che i politici spesso pronunciano frasi vuote dopo tali attacchi, e Solingen non è stata diversa. Ha osservato che il precedente attacco terroristico islamista a Mannheim, che ha causato la morte di un agente di polizia, ha dimostrato che c’è poca preoccupazione per ciò che gli ufficiali devono affrontare.
«È incomprensibile che le risorse di bilancio per la polizia vengano tagliate mentre il livello di minaccia aumenta», ha detto Ostermann alla testata Apollo News.
Secondo l’Ostermann, la politica di asilo sta fallendo. Il sindacalista ha detto che mancano centri di detenzione per le deportazioni, follia burocratica e mancanza di azioni da parte dei politici. Il fatto che la maggior parte delle deportazioni fallisca «la dice lunga», ha detto.
La posizione di Ostermann è una netta confutazione delle affermazioni del ministro degli Interni Nancy Faeser, che da anni sostiene che l’estrema destra è la più grande minaccia estremista del Paese, al punto da annunciare programmi di «prevenzione» nelle scuole materne.
Il governo ampel («semaforo») liberal-socialista-verde sembra ancora più interessato a perseguire chi canticchia L’amour toujours, hit dance del DJ italiano Gigi D’Agostino trasformata dalla gioventù tedesca in un coro contro l’immigrazione («Auslander raus / Auslander raus / Deutchand den Deutches / Auslander raus»).
Come riportato da Renovatio 21, fuori da ogni principio di realtà, politici tedeschi hanno chiesto «la massima pena» per i giovani beccati a cantare la canzoncina – mentre la Germania è divenuta un Paese completamente insicuro, dove non si contano le violenze gratuite e belluine perpetrate dagli immigrati, in cui chi può scappa (come il campione del Real Madrid Toni Kroos, rimasto a Madrid per paura di vivere con la famiglia nel suo Paese di origine) e dove si viene condannati in tribunale anche solo per aver citato le statistiche ufficiali sugli stupri compiuti dagli immigrati.
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Immagine da Twitter
Immigrazione
Il 72% dei condannati per crimini di gruppo in Danimarca ha origini non occidentali
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Immigrazione
La Svizzera vieta agli stranieri di fare avanti e indietro dai loro Paesi
La Svizzera ha comunicato un rafforzamento delle restrizioni di viaggio per i richiedenti asilo. Secondo una nuova disposizione governativa, a queste persone sarà generalmente vietato viaggiare verso i loro Paesi d’origine o altri Stati.
Le autorità potranno autorizzare i viaggi solo in casi eccezionali, come confermato dal governo mercoledì 22 ottobre.
Il governo ha precisato che servono ulteriori chiarimenti prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, tra cui la definizione di quali siano i «motivi personali» sufficienti per approvare un viaggio e le circostanze in cui saranno consentiti viaggi di ritorno per organizzare una partenza definitiva.
Il partito austriaco di destra FPÖ ha definito la decisione svizzera «assolutamente corretta», sottolineando che «chi cerca protezione non ha certo bisogno di tornare nel Paese da cui fugge».
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La misura svizzera si pone in netto contrasto con i recenti sviluppi in Germania, dove all’inizio dell’anno il governo ha permesso ai rifugiati siriani di viaggiare in Siria per le vacanze senza perdere lo status di protezione. Tale misura, considerata «assurda» dal partito di centro-destra Unione Cristiano-Sociale (CSU), ha suscitato polemiche.
L’anno scorso, i media tedeschi hanno riportato che migliaia di cittadini afghani richiedenti asilo in Germania erano tornati in patria per le vacanze, per poi rientrare in Germania.
Il fenomeno del turismo nei Paesi nativi da cui scappano per chiedere protezione è stato al centro di discussioni anche in Isvezia.
In Italia la finzione migratoria, anche sotto il governo sedicente sovranista (che, di fatto, ha visto aumentare gli sbarchi) la questione non sembra essere troppo considerata. La Meloni, negli anni di opposizione, aveva promesso il blocco navale.
Nel frattempo continua l’esempio di remigrazione diretta di Trump, che, anche con l’aiuto delle forze armate, ne sequestra i beni e li deporta in Paesi terzi come l’Uganda.
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Immigrazione
Dublino ancora in rivolta dopo che un immigrato è stato accusato di aver violentato una bambina di dieci anni
The racists who are attacking Gardai tonight in Dublin are once again disgracing themselves.#Dublin #citywest pic.twitter.com/SCx1LVn8NH
— SaddamShah (@SaddaM_Shah92) October 21, 2025
🚨BREAKING: Garda vehicles were torched amid violent clashes between Garda protecting the migrant centre and local residents in Citywest, Dublin, Ireland. pic.twitter.com/gMIl2UqRdx
— World Source News (@Worldsource24) October 21, 2025
🔥 Dublin Erupts, Thousands Rage Outside Citywest Hotel, Chanting “GET THEM OUT!”
After a 10yo girl who was in Tusla care dissappears and brutally assaulted (r@ped) by a already deported predator, housed in the city west hotel nearby! Fireworks fly, Garda vans burn, her… pic.twitter.com/AGsxxyhXZv — KiiNGZ Bronson (@KiingzB) October 21, 2025
In Dublin, police cars are on fire outside a hotel housing fake asylum seekers. The Irish aren’t joking. pic.twitter.com/Y537TkG47B
— RadioGenoa (@RadioGenoa) October 21, 2025
Irish patriots on horseback with screams of “this is OUR land” as thousands hit the streets of Dublin following a sex attack on a 10yr old child by an invader! pic.twitter.com/1gx65QYMpo
— Tommy Robinson 🇬🇧 (@TRobinsonNewEra) October 21, 2025
“Shame on you, dirty f**n bastards. She was 10 years old!”: Chaotic scenes erupt outside a Dublin migrant housing facility tonight, after an African migrant in his twenties was accused of raping a 10 year old child. pic.twitter.com/m7raI7AxSW
— Rebel News (@RebelNewsOnline) October 21, 2025
Chants of “get them out” as thousands hit the CityWest hotel in Dublin.
An illegal immigrant, who was supposed to be deported in March, sexually attacked a 10yr old girl! pic.twitter.com/2zF4h0MQwP — Tommy Robinson 🇬🇧 (@TRobinsonNewEra) October 21, 2025
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