Spirito
Apocalisse, Terza Guerra Mondiale e «guerre contro l’umano»: Il cardinale Muller intervistato da Tucker Carlson
Il popolare giornalista televisivo Tucker Carlson ha intervistato per il suo sito TCN il cardinale Gerardo Mueller presentandolo come «uno dei teologi cattolici più importanti e prolifici viventi oggi. In effetti, per un certo periodo era a capo dell’ufficio dottrinale del Vaticano».
«È stato licenziato diversi anni fa» lo ha presentato il Carlson, riferendosi alla sua sostituzione presso la Congregazione per la dottrina della fede, «ma ha continuato a scrivere e a riflettere su ciò che sta accadendo nella Chiesa cattolica e nel cristianesimo a livello globale». Tucker, che è di fede episcopaliana, di recente ha fatto alcune dichiarazioni che hanno fatto capire il suo interesse per la Chiesa cattolica.
«Non sono cattolico, ma mi interessa sapere dove pensi che la Chiesa e il cristianesimo in generale si stiano muovendo in questo momento, all’inizio del 2024» ha chiesto il giornalista al principe della Chiesa germanico.
«La situazione nei diversi continenti è diversa in Africa, il cristianesimo è in crescita, anche la Chiesa cattolica, sono molto vivi e, ma un buon numero di buoni vescovi e, e sacerdoti e laici» ha risposto monsignor Mueller. «Tuttavia vediamo che in Europa e negli Stati Uniti stiamo vivendo una certa scristianizzazione sistematica delle élite politiche e ideologiche, nel senso che il vecchio continente, la vecchia Europa hanno un’antropologia antiquata, una comprensione sbagliata, di ciò che è l’essere umano. Ma noi, come cristiani, siamo convinti di essere creature di Dio».
«Abbiamo la vocazione a diventare amici di Dio, figli e figlie di Dio. E questa è la migliore prospettiva che abbiamo come esseri umani, quindi c’è una speranza che la nostra morte non sarà così definitiva. E questo perché noi apparteniamo a tutta l’eternità. Abbiamo questa vocazione personale a prendere parte alla vita divina. E perciò speriamo e lavoriamo per un rinnovamento del pensiero e della vita autenticamente cristiani in Europa e negli Stati Uniti, parte settentrionale del continente, ma anche in America Latina».
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«Non tutti i cristiani sono cattolici» ha ricordato il cardinale riprendendo le parole della domanda del giornalista. «Ma dobbiamo lavorare insieme nella guerra a favore della vita. Abbiamo questa forte guerra contro la vita».
«Le guerre vere, le guerre militari, ma abbiamo anche le guerre contro l’umano, la vita contro i bambini non ancora nati, contro gli anziani. Solo funzioni e pensiero, si dice. Oppure, se sono anziani, non possono prendere parte alla vita dell’economia». Tale posizione «è assolutamente contraria alla nostra convinzione cristiana. Tutti hanno una dignità profonda che nessuno può perdere. Questa è per me la situazione in questo mondo», dichiara il cardinale.
«Dobbiamo anche lottare per la dignità di tutti. Inoltre, il popolo cinese, non possiamo dirlo, è sotto un governo comunista. Hanno la loro cultura. Ma noi siamo gli araldi della dignità di ogni corpo, in ogni Paese. E dobbiamo lavorare per la libertà, per la giustizia sociale e per la promozione di tutti i valori umani. Questa è l’importanza della Chiesa, di ogni cristiano, del cosiddetto cristianesimo, quindi del mondo di oggi e del nostro secolo che verrà. E penso che senza il cristianesimo non ci sia vera speranza per l’umanità».
«Abbiamo questa opinione comune e fondamentale, in comune con il popolo ebraico e l’Antico Testamento. Il Nuovo Testamento è questa la religione fondamentale e la fede nell’unico Dio, creatore e redentore del mondo e di ogni corpo. E abbiamo certi approcci nella grande cultura greca e in quella romana, ma non anche nelle culture europee precristiane. Ci sono alcune vie, alcuni passi che portano a questa convinzione fondamentale, perché diciamo nella nostra fede cristiana, come dice Paolo, che anche senza peccato è stata rivelata la fede e la verità. Ognuno con la sua ragione, può comprendere che siamo creature di Dio e che siamo responsabili agli occhi di Dio, perché Egli sostiene alla fine anche il nostro giudizio».
Secondo il cardinale «quindi dobbiamo criticare i falsi governi e le ideologie che stanno dietro ad essi e che si creano una definizione della dignità umana. Quindi dipende dalla nostra decisione se vale la pena continuare l’altra vita oppure no. Il nascituro ha la stessa dignità di noi, dei nati, dei malati e dei sani. E in quale condizione potrebbe essere. Ma ogni corpo in quanto persona ha la stessa dignità e la stessa chiamata alla vita eterna in Dio».
«Questa è la testimonianza che dobbiamo dare nel mondo di oggi, dove vediamo le grandi potenze politiche, in Russia o in Cina o tutto il resto, ma anche negli Stati Uniti, abbiamo queste ideologie sbagliate dietro le quali politiche il potere non è a favore del benessere dei popoli, ma è solo il potere per loro stessi».
«Oggi dobbiamo lavorare insieme, rispettando tutti i popoli del mondo. E questo è l’unico modo per me e per molti cristiani di superare il pericolo di una cosiddetta Terza Guerra Mondiale. In che forma, ma se avremo la Terza Guerra Mondiale, quella sarà anche l’ultima Guerra Mondiale. Quindi questa sarà la fine della nostra comunità umana su questo pianeta, a causa dei poteri di oggi. È brutale».
«Possono porre fine all’esistenza umana. E questo è assolutamente contro la volontà di Dio. Lo siamo nonostante le differenze nella nostra fede e nelle nostre religioni. Siamo in un elemento fondamentale, siamo fratelli e sorelle dell’unico Dio Padre. Quindi il concetto di fratellanza è approfondito in Gesù Cristo e nella rivelazione cristiana. Ma è, all’inizio della creazione, fuori dalla nostra esistenza umana».
«Siamo fratelli e sorelle, e ognuno di noi ha suo padre e sua madre, suo nonno, suo nonno. E così si è sviluppato lungo tutte le generazioni, e quindi siamo biologicamente e culturalmente legati in un’unica umanità. E noi dobbiamo fare, fare un passo, fare un passo, per il bene dello sviluppo dell’umanità. E anche noi come cristiani dobbiamo essere così testimoni del vangelo e di Gesù Cristo, la buona notizia. Dio ama tutti».
Alla domanda sul fatto che poche voci nella gerarchia cattolica stanno davvero dicendo qualcosa sul rischio di annientamento che sta correndo l’umanità, il cardinale cattolico risponde che «c’è un certo pericolo che i vescovi oi leader cristiani oi laici vogliano interferire nella politica, vogliano fare politica. Ciò che dobbiamo fare è criticare i politici e ricordare loro e il loro vero scopo. Devono lavorare a favore del popolo, ma non per i propri interessi, per il proprio potere o per la propria ideologia che sta dietro».
«Il cristianesimo deve parlare con una sola voce ed essere molto chiaro, non giocando, interagendo, con questo, con i politici che con i governanti del mondo. Gesù ha detto che per legarci bisogna essere diversi. Non come i governanti del mondo che abusano del loro potere per i propri interessi. Erode, Pilato etc? Sì. Governanti del tempo di Gesù. Ma tra noi, tra voi, i discepoli di Gesù Cristo. Diveniamo amici. Dobbiamo essere servitori di tutti. Per dare un buon esempio al mondo. Anche l’educazione dei politici, dei giovani politici, dobbiamo trasformarla in università, università cristiane. Dobbiamo insegnare anche ai giovani».
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«Qual è l’importanza della politica? Cosa sai fare? Se entri in politica solo per i tuoi interessi, o rifletti che tutti i tuoi talenti, tutti i tuoi doni li hai ricevuti da Dio non solo per te, ma per i tuoi fratelli e sorelle, per la tua famiglia, per la tua nazione, per la cultura nel mondo, per lo scambio, il cambiamento e la cooperazione nelle diverse culture e lingue. E, per sviluppare questa comprensione che apparteniamo a Dio e avere una responsabilità, una responsabilità gli uni per gli altri, e dobbiamo insegnarlo, ma anche dare un buon esempio per essere il modello della Chiesa deve essere il sacramento, il segno e lo strumento per l’unità dell’umanità con Dio e l’unità dell’umanità di tutti, di tutti i popoli tra di loro».
Quanto Tucker dice che secondo lui «la leadership della Chiesa sembra essere cambiata parecchio sotto l’attuale Papa e sembra molto più allineata con un movimento politico globale con una politica progressista che in qualsiasi momento del passato», il cardinale risponde che «è anche nella storia che guardano indietro di 2000 anni.(…) in epoche in cui i papi o il vescovo erano troppo chiusi alla politica e, nel Medioevo, questa vi era questa idea dei vescovi principi (…) penso che non sia quello che Gesù voleva poiché ha mandato gli apostoli come pecore e lupi, e in questo mondo senza alcun potere politico, solo con il potere e la parola di Dio e il potere della grazia di Dio, solo Dio può cambiare il cuore delle persone. E con la parola di Dio, con i santi sacramenti, con i servizi liturgici, con un’educazione cristiana, con la vita cristiana, possiamo convincere la gente a vivere una vita morale e a non abusare del potere politico».
«Sicuramente il Papa è un’autorità morale in tutto il mondo, e ha alcuni incontri con questa cosiddetta élite o con i politici, i leader dello stato. Ma penso che sia più importante ammonirli. E dire cosa è giusto, cosa è bene e cosa è male. E quindi, gli uomini devono mantenere una certa distanza dalla leadership politica, e dobbiamo dare un grande contrasto alle ideologie sbagliate che stanno dietro l’ideologia del potere».
«L’ideologia della negazione della differenza tra uomini e donne. Errata comprensione della sessualità, dell’antropologia umana. E quindi abbiamo la risposta migliore per tutte queste sfide. È impegnativo ad oggi. E penso che non sia così giusto dare a queste persone l’impressione che potrebbero usare e abusare dell’autorità papale per le loro idee, il cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale».
«È l’agenda 2030. Penso che nessuno, nessuno sia in grado di realizzare un Nuovo Ordine Mondiale solo con il denaro e con i poteri politici, le cosiddette élite autoproclamate. Non hanno gli strumenti intellettuali e morali per rimodellare il mondo. Sono interessati solo a fare soldi. E se queste persone si piazzano al primo posto nella lista di Forbes, ciò non dirà che hanno una qualifica speciale per governare il mondo».
«Gesù lo ha detto. Non è la mia opinione personale. Gesù disse poco in lontananza al santo. Queste persone non lo sono. Perché? Perché sono giusti. Non c’è problema a diventarlo, in ottimo stato. Lo auguriamo a tutti. Che ha una buona posizione in questo mondo. Non la sofferenza, la fame o altro è in grado di dare una buona educazione ai propri figli. Ma siamo ad una certa distanza»
«Quindi queste persone pensano che poiché siamo ricchi abbiamo più importanza delle persone normali delle classi medie. E possiamo fare, descrivere e possiamo dire cosa devono pensare, cosa devono, come devono parlare, che vocabolario usano, cosa devono mangiare, e tutto questo, tentazione per queste persone di manipolare il mondo».
«Questo è contro la nostra cultura e la cultura democratica. L’America deve essere una leadership democratica per il mondo libero, ma con un rinnovamento morale. Inoltre, gli Stati Uniti hanno particolarmente bisogno di un rinnovamento morale, e non solo di una lotta per il potere, per il proprio potere, ma anche di un rinnovamento morale contro la droga, contro tutto questo abuso sui minori e tutte queste cose sbagliate su se stessi».
«L’autodistruzione e il cambiamento dei sessi e generi, è assolutamente stupido perché Dio ha commesso un errore quando lui e voi avete creato voi o me o tutti come uomini o donne nel nostro corpo individuale. E proprio questo è un dono nascere come uomo o come donna, perché tutte le possibilità per poi sposarsi e diventare padri e madri, vivere e in famiglia. E quindi è molto importante insegnare ai giovani l’importanza della loro esistenza».
«Tutti sono amati da Dio, e ognuno è amato nella sua situazione, nella sua condizione, di uomo, di condizione maschio femmina, o in qualunque condizione nasca in Asia e Africa o America, Europa, tutti hanno la stessa vicinanza, è la stessa vicinanza, amicizia con Dio. E questo è un criterio così alto per noi, la nostra relazione personale con il Dio personale e trino».
Carlson, che di recente ha dato segno di aver maturato una concezione della storia aperta alla demonologia, quindi chiede conto al cardinale di quando dice che «dovremmo temere forze antiumane» (…) penso che la maggior parte delle persone che prestano attenzione possano sentire, capire intuitivamente di cosa Lei sta parlando. Ma come teologo, mi chiedo da dove Lei pensa che provengano queste forze. Potrebbero essere umane? Se fossero umane, come potrebbero essere antiumane? Da dove pensa che provengano queste forze antiumane?».
Mueller, il quale forse non coglie la domanda radicale postagli dal giornalista americano, risponde che «abbiamo una grande interpretazione della rivelazione secondo cui Dio ha creato tutto il bene in un modo buono. Il giovane essere umano è una realtà buona, partecipazione della sua bontà. Ma ci ha creato tutti con il nostro libero arbitrio. E per me è una prova (…) dobbiamo realizzare il nostro libero arbitrio nella direzione del bene. E questa è una grande sfida per noi. Possiamo anche fallire e le tensioni interne possono diventare più potenti, vivere solo per i soldi e tutte queste tentazioni».
«La Bibbia parla di queste tentazioni, esse possono vincerci e quindi abbiamo bisogno della grazia. Abbiamo bisogno della parola di Dio e della nostra educazione interiore da parte di Gesù Cristo, il Maestro. Ora parliamo anche del peccato originale e dell’umanità all’inizio, poi in questo modo sbagliato e viviamo in questa eredità sbagliata. Ma Gesù lo vinse. È una redenzione. E quindi ci ha dato la grazia e la forza spirituale nello Spirito Santo per vivere come buoni uomini e come buoni cristiani».
«Si parla sempre del diavolo, non di un angelo creato da Dio. Ma quando è caduto è diventato il diavolo e tutto il male viene dal diavolo. E Gesù stesso ha subito questa tentazione da parte del diavolo. E lui disse: ti darò tutta la ricchezza del mondo se ti inginocchierai e mi adorerai. E questa è la situazione di ogni corpo, non guardare al bene del mondo in quanto tale, ma guardare e amare di più il Creatore (…) e possiamo dover utilizzare del denaro per lo sviluppo del civile, tecnologica, medicina».
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Far sì che «tutti possano superare tutte le cose propriamente problematiche, malattie, sofferenze, etc. Ma dobbiamo usare le cose del mondo per rendere il mondo migliore, per migliorare le condizioni della nostra vita. Abbiamo anche avuto grandi sviluppi nella tecnologia».
«Possiamo usare questi strumenti per fare buone leggi e allo stesso tempo super armi, tuttavia possiamo usare la stessa energia per sviluppare una buona industria e un buon sistema economico, un buon sistema educativo. Meglio costruire una nuova università, che costruire armi atomiche. Quindi con le stesse possibilità puoi fare del bene e fare del male. E questo è ciò che stiamo dicendo. I principi morali sono al di sopra delle possibilità tecnologiche, e devono governarla per il bene degli uomini, per il bene dell’umanità».
«Come pensa che sarà l’Occidente, cioè l’Europa negli Stati Uniti, tra 100 anni?» chiede come ultima domanda Tucker Carlson.
«Non sono un profeta in questo senso» risponde l’ex Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. «Non posso dire quale sarà il futuro, ma possiamo dire che Dio ci ha dato abbastanza ragione e intelletto per fare in questo momento il meglio che possiamo fare, guardando con grande responsabilità al futuro migliore delle prossime generazioni».
«Penso, [che ciò sarà possibile] solo con un rinnovamento di una comprensione cristiana che è la nostra cultura. Senza il cristianesimo l’Occidente non è niente. È solo un territorio, ma senza cultura, senza spirito, senza identità. E quindi è molto importante guardare alle radici della nostra cultura, alla filosofia greca, al rito romano».
«Insieme all’Antico Nuovo Testamento, quella cristiana e quella ebraica, grande tradizione nonostante le differenze che abbiamo. Ma la base di questa cultura occidentale è la stessa. E penso che il resto del mondo abbia le proprie culture, ma noi abbiamo una grande cultura cristiana in Asia, ovunque in Africa. Ora il numero di cristiani in Africa penso che sia più grande o lo stesso, come in Europa».
«Non c’è più l’Europa al centro della geografia, il mondo centrato sull’Europa, ma, con i valori che emergono dalla nostra cultura – il mondo orientale, egiziano e persiano, il vecchio mondo e il mondo cristiano che è la base, la base migliore per andare verso un mondo migliore futuro. E questa è la domanda per noi. Se siamo stanchi e se [i valori] spariscono, questa sarà la fine».
«L’Apocalisse del mondo cristiano occidentale non deve esserci con l’aiuto della Grazia. E con il Vangelo, la buona notizia. Così possiamo preparare la via del Signore. E questa è la salvezza del mondo, perché il mondo funzioni, per l’unità del genere umano, e dare a tutti la speranza che il male, la sofferenza, la morte non ci siano, e l’ingiustizia dei più ricchi e potenti contro i poveri, e per le persone normali non sarà l’ultima parola, ma la prima parola sarà la creazione. E in Gesù Cristo abbiamo l’ultima parola di Dio, ed egli è il nostro Salvatore».
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Spirito
Un libro-intervista in cui Leone XIV parla della Messa tradizionale
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La Messa tridentina non è stata abolita
In risposta a queste sorprendenti osservazioni di Leone XIV, il giornalista Aldo Maria Valli ha scritto sul suo blog il 20 settembre: «il modo in cui ne parla e le prospettive che apre non possono tranquillizzare chi è fedele alla messa tradizionale e desidera frequentarla. Lascia perplessi che dica che la questione “non so dove andrà a finire” e che il tutto “è ovviamente molto complicato”». «Essendo lui il papa, tocca proprio a lui dire dove si andrà. Non c’è niente di complicato. […] Leone riconosce che la messa riformata dal Vaticano II ha dato luogo ad “abusi” e che tutto ciò “non è stato d’aiuto a chi cercava un’esperienza di preghiera più profonda, di contatto con il mistero della fede” Quindi riconosce che ci sono stati abusi e, implicitamente, che la messa riformata fornisce un’esperienza meno profonda e con minor contatto con il mistero della fede». «Subito dopo però lascia intendere che se la messa riformata viene celebrata “in modo appropriato”, tutto sommato va bene così e non ci dovrebbe più essere “polarizzazione”. Affermazione sconcertante, perché qui non si tratta di accontentarsi di una celebrazione “appropriata” del novus ordo (e poi: che cosa significa “appropriata”), ma di riconoscere che il vetus ordo non è masi stato revocato e va quindi celebrato».Iscriviti al canale Telegram ![]()
Una (dis)soluzione sinodale per la Messa tridentina?
Riguardo alla sinodalità, che sembra essere una panacea, l’esperto del Vaticano osserva: «il papa riferisce di non aver avuto ancora il modo di incontrare persone che sostengono il rito tridentino ma, dice, ‘presto si presenterà un’opportunità di sedersi e parlare’. Molto bene. Ma quando dice ‘”orse con la sinodalità” mette i brividi a chi è fedele alla messa tradizionale. Con la sinodalità non si risolverà un bel niente e ci si avviterà in un dibattito infinito. Lui è il papa, tocca a lui decidere e non c’è sinodalità che tenga». «Sedersi e discutere “in un contesto sinodale” non è il metodo della santa Chiesa cattolica. È il metodo assembleare che la Chiesa ha fatto proprio prendendolo dal mondo e che la riduce a una caricatura della democrazia politica. Un metodo che, quando va bene, fa nascere una serie infinita di equivoci e quando va male tradisce apertamente la fede». E poi, affrontando il problema fondamentale: «insinuare che la questione sia del tutto aperta e che vada affrontata con una discussione sinodale significa anche ignorare che la messa tridentina – codificata da san Pio V dopo il Concilio di Trento, ma ben più antica nella sua essenza – non è mai stata abrogata. Papa Benedetto XVI lo ha affermato in Summorum Pontificum e nessuno può smentirlo». «Ai fedeli è stato detto chiaramente: ciò che è stato sacro e grande per le generazioni passate rimane sacro e grande anche per noi, e non può essere improvvisamente proibito o ritenuto dannoso. Questa è una verità di fatto, non una questione di gusto personale o di sperimentazione sulla quale occorre discutere. Questione ‘molto complicata’? No. Diventa complicata solo se non la si vuole risolvere. L’appello alla sinodalità è una scorciatoia ambigua che non fa onore al papa». «La liturgia non può essere soggetta al voto della maggioranza dei vescovi e di un gruppo di laici. Non è una moda che ha bisogno di consenso culturale. La Chiesa trasmette oggettivamente ciò che ha ricevuto, non ciò che elabora attraverso un comitato di gestione. Il culto di cui la Chiesa è chiamata a essere custode non è soggetto a negoziazione, revisione o compromesso. Se si ragiona così si cade nello storicismo e nel relativismo».Aiuta Renovatio 21
Nessun dibattito, ma giustizia per la Messa latina tradizionale
Aldo Maria Valli esprime il suo sgomento: «quando il papa dice di non sapere dove la questione “andrà a finire” proviamo inquietudine e tristezza. Inquietudine, perché vediamo che la nostra casa spirituale ci potrà essere negata in qualsiasi momento. Tristezza, perché vediamo un Pietro che abdica al suo ruolo e ai suoi doveri. La Chiesa insegna che la liturgia è un veicolo di dottrina e che il modo in cui preghiamo plasma ciò in cui crediamo. Qui invece sembra che tutto sia ridotto a questione di gusti, una mera faccenda estetica». «I cattolici che amano la tradizione non chiedono un dibattito. Chiedono giustizia. Giustizia per la liturgia che non è mai stata abrogata, giustizia per le comunità che sono fiorite grazie a essa, giustizia per i santi e i martiri che l’hanno celebrata per secoli, giustizia per i fedeli che si vedono messi da parte e guardati come se fossero un pericolo. Di chiacchiere ne abbiamo già fin troppe». «Il papa deve solo dire: “Questa messa è la vostra eredità. Vi appartiene. Nessuno può portarvela via”. Ma non lo dice. La Chiesa ha bisogno di tutto tranne che di nuove dosi di ambiguità. Se ciò che era sacro ieri rimane sacro oggi e sarà sacro domani, occorre solo riconoscere questa verità. Lo si vuole fare?» Articolo previamente apparso su FSSPX.NewsIscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Spirito
Scoperti nuovi testi «pornografici» del cardinale Fernandez
Il sito web cattolico argentino El Wanderer ha riportato ulteriori oscenità erotiche del cardinale Victor Manuel «Tucho» Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF) — precedentemente Congregazione per la Dottrina della Fede — descrivendo il materiale appena scoperto come «non solo pornografico ma anche detestabile». Lo riporta LifeSite.
I testi erotici «disgustosi» sono in linea con i libri di «teologia» su bacio e orgasmo precedentemente noti del vertice della DDF, che utilizzavano linguaggio ritenuto pornografo.
In uno dei libri appena scoperti, ¿Por qué no termino de sanarme?, pubblicato nel 2002 dalle edizioni San Paolo in Colombia, Fernández scrive:
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«Un corpo può essere sorprendente se vestito in modo appropriato: abiti che risvegliano la sensualità accentuando curve interessanti, in base alla forma del corpo. La sensualità di spalle e braccia abbronzate è enfatizzata da una t-shirt. L’eleganza è messa in risalto, nascondendo eventuali chili di troppo con un gilet nero e maniche bianche. Un collo scoperto diventa più seducente con una collana delicata; e così via. Se, in un momento di insoddisfazione, quando si ha bisogno di trovare qualcosa da attendere con ansia o da godere, un corpo può apparire impressionante, meraviglioso, indispensabile, allora un corpo può apparire come qualcosa di mozzafiato, meraviglioso, indispensabile».
Epperò il futuro cardinale si lamenta: «Ma poi, con la routine e scoprendo altri corpi diversi, ci si rende conto che quella massa di carne non era niente di straordinario, che ha imperfezioni, mancanze e dolori come tutti i corpi, che si deteriora e perde il suo fascino con il passare del tempo».
In un secondo libro, intitolato Teología espiritual encarnada. Profundidad espiritual en acción (2005), pubblicato anche questo dalle già Edizioni Paoline ma in Argentina, il Fernandezzo scrive:
«Consiste nell’eseguire la scansione dell’intero corpo, prestando la massima attenzione a un organo alla volta. È molto importante notare che non si tratta di “pensare” a quell’organo, immaginarlo o visualizzarlo. Si tratta più precisamente di “sentirlo”, percepirlo con i sensi. Si tratta di sperimentare con calma le sensazioni di ciascun organo, senza giudicare se siano positive o negative, ma piuttosto cercando di permettere all’organo di rilassarsi e allentare la tensione. È meglio procedere più o meno in questo ordine: mascella, zigomi, gola, naso, occhi, fronte (e tutti i piccoli muscoli facciali che si possono percepire), cuoio capelluto, collo e nuca, spalle. Si prosegue con il braccio destro, il polso e la mano destra; il braccio sinistro, il polso e la mano sinistra. Quindi si passa alla scansione della schiena. Si prosegue con: torace, addome, vita, fianchi, bacino, glutei, genitali, gamba destra, gamba sinistra, piede destro, piede sinistro. La chiave è soffermarsi lentamente su un punto alla volta, senza lasciare che l’immaginazione si disperda su un altro organo o su un’altra idea, finché non sentiamo che tutto il corpo ha la stessa tonalità. Non c’è fretta».
In un terzo testo discusso da El Wanderer, Para liberarte de la ansiedad y de la impaciencia (pubblicato sempre dalle Paoline argentine nel 2009), il porporato ha utilizzato ancora una volta l’immagine dell’orgasmo per descrivere momenti in cui la vita è «vissuta al massimo»:
«Quando possiamo fermarci e un oggetto o una persona cattura la nostra piena attenzione per un istante, quell’istante è vissuto appieno. Quando tutto il nostro essere è unificato in un’unica direzione, allora realizziamo un vero incontro, una fusione, un’unione perfetta, anche se solo per pochi minuti. Questo non significa necessariamente immobilità fisica, perché questa esperienza può verificarsi anche durante l’eccitazione di un’attività intensa. Questo accade, ad esempio, durante un orgasmo tra due persone che si amano».
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«Una persona – un sacerdote, un vescovo e un cardinale, per giunta – capace di pensare, scrivere e pubblicare paragrafi così apertamente pornografici ha un serio problema», commenta El Wanderer. «Ed è proprio questo problema, tra le altre ragioni, che spiega perché sia stato l’autore di Fiducia Supplicans», che consente la benedizione «non liturgica» delle «coppie» irregolari e omosessuali.
«Quel documento maledetto ha suscitato non solo un’enorme confusione all’interno della Chiesa, ma anche uno scandalo e un dolore incommensurabili tra i fedeli», ha dichiarato l’ autore di El Wanderer.
«Il problema del cardinale Fernández spiega anche il disprezzo con cui ha trattato gratuitamente la Beata Vergine Maria, negando i suoi due titoli usati da santi e papi», continua l’analisi. «Perché questo orrore per la verginità e la purezza, virtù eminentemente incarnate nella Madre di Dio?»
Come riportato da Renovatio 21, quando emersero i testi scabrosi del cardinale l’arcivescovo Carlo Maria Viganò aveva detto che le Guardie Svizzere avrebbero dovuto arrestare Tucho.
«I blasfemi rigurgiti di cloaca del ributtante libello di Tucho mostrano un tale livello di perversione e di alienità alla Fede da imporre la cacciata manu militari dell’Argentino e dei suoi complici» ha scritto monsignor Viganò su Twitter.
«Le Guardie Svizzere hanno giurato di difendere la Sede di Pietro, non colui che la sta demolendo sistematicamente. Siano dunque fedeli al giuramento e arrestino questi eretici pervertiti!» esclamava l’arcivescovo.
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Donald Trump pubblica un messaggio ufficiale in onore di Maria per l’Immacolata Concezione
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Un riconoscimento storico della tradizione cattolica
Nel suo messaggio, Trump riconosce che «per quasi 250 anni, Maria ha svolto un ruolo distintivo nella nostra grande storia americana». La dichiarazione presidenziale sottolinea la profonda devozione dei cattolici americani e dei santi americani verso Maria, la madre di Gesù. Trump sottolinea che la festa dell’Immacolata Concezione è considerata un «giorno festivo di precetto» nella Chiesa cattolica, il che significa che i fedeli cattolici devono partecipare alla messa.Il ruolo di Maria nella storia americana
Il messaggio presidenziale ripercorre la storia della devozione mariana negli Stati Uniti, a partire dal vescovo John Carroll, primo vescovo cattolico del Paese e cugino di Charles Carroll, firmatario della Dichiarazione di Indipendenza, che nel 1792 consacrò la giovane nazione alla madre di Cristo. Trump menziona anche come i cattolici attribuissero la vittoria del generale Andrew Jackson sugli inglesi nella battaglia di New Orleans all’intercessione di Maria. «Ogni anno, i cattolici celebrano una messa di ringraziamento a New Orleans l’8 gennaio in memoria dell’aiuto di Maria nel salvare la città», si legge nella dichiarazione.Aiuta Renovatio 21
Personaggi di spicco ed eredità mariana
Il messaggio mette in risalto importanti figure americane come Elizabeth Ann Seton, Frances Xavier Cabrini e Fulton Sheen, che hanno dedicato la loro vita a glorificare Dio servendo gli altri e hanno mantenuto una profonda devozione a Maria. Il presidente menziona la Basilica del Santuario Nazionale dell’Immacolata Concezione, situata nel cuore della capitale, che onora Maria come la chiesa più grande del Nord America. Sottolinea inoltre che quasi 50 università americane portano il nome di Maria e che l’inno «Ave Maria» è caro a innumerevoli cittadini.Una preghiera per la pace nel mondo
Nel suo messaggio, Trump ha fatto riferimento alla Prima Guerra Mondiale, quando Papa Benedetto XV commissionò e consacrò una statua di Maria, Regina della Pace, che teneva in braccio Gesù Bambino con un ramoscello d’ulivo, per incoraggiare i fedeli cristiani a seguire il suo esempio di pace pregando per la fine della guerra. «Pochi mesi dopo, la Prima Guerra Mondiale finì», ha concluso il presidente. «Oggi ci rivolgiamo ancora una volta a Maria per trovare ispirazione e conforto, mentre preghiamo per la fine della guerra e per una nuova era duratura di pace, prosperità e armonia in Europa e nel mondo», si legge nella dichiarazione.L’«Ave Maria» inclusa nel messaggio ufficiale
Con una mossa senza precedenti, Trump ha incluso la preghiera completa dell’«Ave Maria» nel suo messaggio presidenziale. Il messaggio si conclude riconoscendo «con totale gratitudine» il ruolo di Maria «nel promuovere la pace, la speranza e l’amore in America e oltre i nostri confini», mentre gli Stati Uniti si avvicinano al 250° anniversario della loro indipendenza.Iscriviti al canale Telegram ![]()
Messaggio presidenziale in occasione della festa dell’Immacolata Concezione
Oggi rendo omaggio a tutti gli americani che celebrano l’8 dicembre come giorno sacro in onore della fede, dell’umiltà e dell’amore di Maria, madre di Gesù e una delle figure più importanti della Bibbia. Nella festa dell’Immacolata Concezione, i cattolici celebrano quella che credono essere la liberazione di Maria dal peccato originale come Madre di Dio. Entrò nella storia per la prima volta da bambina quando, secondo la Scrittura, l’angelo Gabriele la salutò nel villaggio di Nazareth con la notizia di un miracolo: «Ti saluto, piena di grazia! Il Signore è con te», annunciandole che «concepirà nel suo grembo e partorirà un figlio, e lo chiamerà Gesù». In uno degli atti più profondi e trascendenti della storia, Maria accettò eroicamente la volontà di Dio con fiducia e umiltà: «Ecco la serva del Signore: avvenga di me secondo la tua parola». La decisione di Maria cambiò per sempre il corso dell’umanità. Nove mesi dopo, Dio si fece uomo quando Maria diede alla luce un figlio, Gesù, che avrebbe offerto la sua vita sulla croce per la redenzione dei peccati e la salvezza del mondo. Per quasi 250 anni, Maria ha svolto un ruolo di primo piano nella nostra grande storia americana. Nel 1792, meno di un decennio dopo la fine della Guerra d’Indipendenza, il vescovo John Carroll, il primo vescovo cattolico degli Stati Uniti e cugino del firmatario della Dichiarazione d’Indipendenza Charles Carroll, consacrò la nostra giovane nazione alla Madre di Cristo. Meno di un quarto di secolo dopo, i cattolici attribuirono a Maria la straordinaria vittoria del generale Andrew Jackson sugli inglesi nella decisiva battaglia di New Orleans. Ogni anno, l’8 gennaio, i cattolici celebrano una Messa di Ringraziamento a New Orleans in ricordo del ruolo di Maria nella salvezza della città. Nel corso dei secoli, leggende americane come Elizabeth Ann Seton, Frances Xavier Cabrini e Fulton Sheen, che hanno dedicato la loro vita a glorificare Dio nel servizio agli altri, hanno professato una profonda devozione a Maria. La Basilica del Santuario Nazionale dell’Immacolata Concezione, situata nel cuore della capitale, onora Maria come la chiesa più grande del Nord America. L’inno senza tempo «Ave Maria» è ancora caro a innumerevoli cittadini. Ha ispirato la fondazione di innumerevoli chiese, ospedali e scuole. Quasi 50 college e università americane portano il nome di Maria. E tra pochi giorni, il 12 dicembre, i cattolici negli Stati Uniti e in Messico celebreranno l’incrollabile devozione a Maria che ebbe origine nel cuore del Messico, dove ora sorge la magnifica Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, nel 1531. Mentre ci avviciniamo al 250° anniversario della gloriosa indipendenza americana, riconosciamo e rendiamo grazie, con profonda gratitudine, per il ruolo di Maria nel promuovere la pace, la speranza e l’amore negli Stati Uniti e oltre i nostri confini. Oltre un secolo fa, nel pieno della Prima Guerra Mondiale, Papa Benedetto XV, capo della Chiesa Cattolica Romana, commissionò e consacrò una maestosa immagine di Maria, Regina della Pace, con il Bambino Gesù tra le braccia e un ramoscello d’ulivo, per incoraggiare i fedeli cristiani a seguire il suo esempio di pace e a pregare per la fine di quella terribile carneficina. Pochi mesi dopo, la Prima Guerra Mondiale terminò. Oggi ci rivolgiamo ancora una volta a Maria per trovare ispirazione e conforto, pregando per la fine della guerra e per una nuova e duratura era di pace, prosperità e armonia in Europa e nel mondo intero. In suo onore, e in questo giorno così speciale per i nostri cittadini cattolici, ricordiamo le sacre parole che hanno portato aiuto, conforto e sostegno a generazioni di credenti americani nei momenti difficili: Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen. Articolo previamente apparso su FSSPX.NewsIscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
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