Economia
La BCE continuerà il QE dopo la fine del QE

La Banca Centrale Europea continua il Quantitative Easing.
In un comunicato dello scorso 13 marzo, il Consiglio direttivo della BCE ha annunciato come proseguirà il cosiddetto allentamento quantitativo, meglio conosciuto come Quantative Easing (QE).
«L’Eurosistema fornirà liquidità attraverso un ampio mix di strumenti, comprese operazioni di credito a breve termine (ovvero MRO) e operazioni di rifinanziamento a più lungo termine a tre mesi (LTRO)» scrive la dichiarazione dell’Eurotorre francofortese. «Nuove operazioni strutturali di rifinanziamento a più lungo termine e un portafoglio strutturale di titoli saranno introdotti in una fase successiva, una volta che il bilancio dell’Eurosistema inizierà di nuovo a crescere in modo duraturo, tenendo conto delle posizioni obbligazionarie preesistenti».
«Queste operazioni forniranno un contributo sostanziale alla copertura del fabbisogno strutturale di liquidità del settore bancario derivante da fattori autonomi e dagli obblighi di riserva minima. Le operazioni di rifinanziamento strutturale e il portafoglio strutturale di titoli saranno calibrati in conformità con i principi di cui sopra e per evitare interferenze con l’orientamento della politica monetaria. In linea con le sue decisioni di politica monetaria, il Consiglio direttivo prevede che i portafogli acquisiti nell’ambito del programma di acquisto di asset (APP) e del programma di acquisto di emergenza pandemica (PEPP) continueranno a essere liquidati».
Secondo EIRN, quest’ultima affermazione significa che gli asset acquistati non verranno rinnovati una volta giunti a scadenza.
Il termine Quantitative Easing si riferisce a una delle modalità non convenzionali e molto espansive con cui una banca centrale interviene nel sistema finanziario ed economico di uno Stato al fine di aumentare la quantità di moneta a debito in circolazione.
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Durante la Seconda guerra mondiale, negli Stati Uniti, in Italia e in Germania, è stato utilizzato uno schema finanziario «circolare» simile al Quantitative Easing, con lo Stato ad emettere titoli di debito che venivano acquistati dall’industria militare (solitamente di proprietà pubblica). I proventi ottenuti venivano quindi reinvestiti dallo Stato per l’acquisto di armamenti, e l’industria militare a sua volta reinvestiva i profitti nell’acquisto di ulteriori titoli di debito.
L’operazione di allentamento quantitativo è stata da allora adottata da diverse Banche Centrali. La BCE sotto la presidenza Draghi ha implementato questa politica nel 2015, mentre altri Paesi come il Giappone (dal 2006), gli Stati Uniti e il Regno Unito (dal 2008) l’hanno adottata in precedenza. L’obiettivo principale di questa misura è stato contrastare l’inflazione eccessivamente bassa.
L’Unione Europea prevede chiaramente l’uso di questo strumento di politica monetaria nel suo ordinamento.
Non è chiaro come ingresso della moneta elettronica della Banca Centrale Europea – l’euro digitale, annunciato definitivamente dal presidente BCE Christine Lagarde – possa agire sulle politiche economiche «espansive»: regaleranno euro digitali ad ogni cittadino di modo da avviare all’uso la popolazione?
La trappola, per la massa europea, è pronta: la stessa Lagarde ha ammesso che l’euro digitale verrà impiegato anche per la sorveglianza dei cittadini.
Come riportato da Renovatio 21, secondo l’eurodeputato olandese Rob Roos l’ID digitale introdotto a Bruxelles 4 mesi fa verrà presto abbinato all’euro digitale. L’unione di commercio ed informatica creerà un sistema di controllo capillare sulla vita di mezzo miliardo di individui.
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Immagine di European Central Bank via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
Economia
Importatori indiani pagano petrolio russo in yuan

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Cina
La Cina impone controlli sulle esportazioni di tecnologie legate alle terre rare

Il ministero del Commercio cinese, ha annunciato il 9 ottobre che imporrà controlli sulle esportazioni di tecnologie legate alle terre rare per proteggere la sicurezza e gli interessi nazionali. Lo riporta il quotidiano del Partito Comunista Cinese in lingua inglese Global Times.
Questi controlli riguardano «l’estrazione, la fusione e la separazione delle terre rare, la produzione di materiali magnetici e il riciclaggio delle risorse secondarie delle terre rare». Le aziende potranno richiedere esenzioni per casi specifici. In assenza di esenzioni, il ministero della Repubblica Popolare obbligherà gli esportatori a ottenere licenze per prodotti a duplice uso non inclusi in queste categorie, qualora sappiano che i loro prodotti saranno utilizzati in attività connesse alle categorie elencate.
Il precedente tentativo del presidente statunitense Donald Trump di avviare una guerra tariffaria con la Cina si è rivelato un fallimento, principalmente a causa del dominio preponderante della Cina nell’estrazione e nella lavorazione dei minerali delle terre rare. Delle 390.000 tonnellate di ossidi di terre rare estratti nel 2024, la Cina ne ha prodotte circa 270.000, rispetto alle 45.000 tonnellate degli Stati Uniti, e detiene circa l’85% della capacità di raffinazione globale.
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La decisione odierna della Cina avrà certamente un impatto a Washington, soprattutto in vista dell’incontro tra i presidenti Donald Trump e Xi Jinping previsto per fine mese. Oggi si è registrata una corsa all’acquisto delle azioni di MP Materials, il principale concorrente statunitense della Cina nella produzione di terre rare.
All’inizio dell’anno, il dipartimento della Difesa statunitense aveva investito in MP Materials, dopo che Trump aveva evidenziato il divario tra Stati Uniti e Cina. Tuttavia, tale investimento è stato considerato insufficiente e tardivo.
Come riportato da Renovatio 21, nel 2024 i dati mostravano che i profitti sulla vendita delle terre rare cinesi erano calati. È noto che Pechino sostiene l’estrazione anche illegale delle sostanze anche in Birmania.
Secondo alcune testate, tre anni fa vi erano sospetti sul fatto che il Partito Comunista Cinese stesse utilizzando attacchi informatici contro società di terre rare per mantenere la sua influenza nel settore.
Le terre rare, considerabili come sempre più necessarie nella corsa all’Intelligenza Artificiale, sono la centro anche del turbolento accordo tra l’amministrazione Trump e il regime di Kiev.
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Immagine di pubblico dominio CCo via Wikimedia
Economia
Ritrovato morto a Kiev un trafficante di criptovalute

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