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I servizi russi accusano le forze speciali britanniche di addestrare i sabotatori ucraini

Le forze speciali britanniche hanno addestrato i sabotatori ucraini a commettere atti di terrorismo e sabotare obiettivi sul territorio russo, comprese le centrali nucleari, ha affermato il direttore del Servizio di sicurezza federale russo (FSB) Aleksandr Bortnikov. Lo riporta il sito governativo russo Sputnik.
Mercoledì, durante una riunione sulla sicurezza a Baku, il funzionario ha dichiarato che in agosto l’FSB aveva arrestato membri di un gruppo ucraino di sabotaggio e ricognizione, i quali avevano rivelato di essere stati addestrati da membri delle forze speciali britanniche, responsabili anche della pianificazione delle loro operazioni.
«I compiti del gruppo includevano il sabotaggio contro obiettivi militari, petrolio, trasporti e infrastrutture critiche, nonché energia nucleare, in particolare le centrali nucleari di Smolensk e Kursk», ha detto Bortnikov.
Il capo dell’FSB ha osservato che in precedenza erano stati tentati attacchi simili anche alle centrali nucleari di Leningrado e Kalinin, quando più di 20 ordigni esplosivi installati sulle linee elettriche che collegano alle centrali sono stati neutralizzati durante i lavori antisabotaggio.
Tuttavia, secondo Bortnikov, uno di questi attacchi da parte di sabotatori ucraini ha richiesto che il secondo blocco della centrale nucleare di Kursk effettuasse un arresto di emergenza, aggiungendo che «tali azioni da parte dell’Intelligence militare ucraina e dei suoi mentori britannici non possono essere classificate come qualcosa di diverso dal terrorismo nucleare».
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«La domanda sorge spontanea: Londra si rende conto della natura sconsiderata delle azioni dei suoi servizi di intelligence? E cosa sperano di ottenere, in definitiva, questi pazzi? Dopotutto, con le loro azioni stanno portando la minaccia terroristica a un livello più alto», ha affermato il direttore dell’FSB, suggerendo che la comunità internazionale deve ora sviluppare un nuovo approccio nella lotta al terrorismo, ai suoi ispiratori ideologici, sponsor e leader.
Durante il suo discorso, Bortnikov ha anche osservato che l’Occidente ha trasformato l’Ucraina in una «piattaforma per l’addestramento di terroristi e mercenari», affermando affermato che nella sola UE ci sarebbero attualmente 17 campi di addestramento militare che operano sotto il patrocinio dei servizi segreti della NATO e insegnano ai combattenti le modalità della guerra moderna.
Il capo dell’FSB ha spiegato che questa conoscenza viene successivamente utilizzata nei Paesi post-sovietici e oltre, sottolineando come le agenzie di Intelligence occidentali e le organizzazioni non governative stiano attivamente arruolando «membri di organizzazioni terroristiche internazionali, nazisti e mercenari addestrati in Afghanistan, Medio Oriente, Europa e all’estero» per aiutare i gruppi armati ucraini a condurre atti di terrorismo e sabotaggio all’interno del territorio russo.
Come riportato da Renovatio 21, due mesi i russi avevano avvertito che il servizio di Intelligence straniero britannico MI6 avrebbe preparato un gruppo di sabotatori per interrompere la crescente cooperazione economica della Russia con gli Stati africani.
L’anno scorso emersero video di istruttori britannici che addestrano personale ucraino all’uso di droni subacquei.
In un video-omaggio per l’incoronazione di re Carlo III, l’Esercito ucraino aveva ringraziato dettagliosamente Londra per ogni tipo di arma inviato.
L’ex presidente e ora vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev ha affermato che il Regno Unito fornisce all’Ucraina materiale e specialisti e sta conducendo una «guerra non dichiarata» contro la Russia e che quindi i funzionari britannici possono essere «un obiettivo militare legittimo».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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Il Congresso USA pubblica la prima serie di file su Epstein

There must be maximum transparency about the horrific crimes committed by Epstein and Maxwell. We will continue to follow the facts and seek justice for these survivors. pic.twitter.com/qNYXYMgl3p
— Oversight Committee (@GOPoversight) September 2, 2025
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Il presidente del Portogallo afferma che Trump è un «asset russo»

Il presidente portoghese Marcelo Rebelo de Sousa ha accusato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump di fingere di agire come mediatore imparziale nel conflitto ucraino, mentre in realtà serve gli interessi di Mosca e funge da «asset russo».
Nel gergo dei servizi segreti, un asset, o «risorsa», è una persona, un’organizzazione, una risorsa o un’informazione che viene utilizzata o reclutata da un’agenzia di intelligence per supportare le sue operazioni. In pratica il presidente americano viene accusato ancora una volta di essere un pupazzo di Mosca e delle sue agenzie di spionaggio. Le due presidenze Trump sarebbero quindi delle operazioni clandestine dei servizi russi.
La gravità delle parole del presidente lusitano è sconcertante, così come la sua poca originalità.
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Intervenendo mercoledì all’Università estiva del Partito Socialdemocratico a Castelo de Vide, Rebelo de Sousa ha criticato Trump per essersi allontanato dalla politica del suo predecessore di sostegno incondizionato a Kiev.
«Il leader della più grande superpotenza mondiale è, oggettivamente, una risorsa sovietica o russa. Funziona come una risorsa», ha affermato Rebelo de Sousa, citato dalla CNN Portogallo.
Il presidente portoghese ha inoltre affermato che Trump è più un «arbitro che negozia solo con una delle due squadre che un vero mediatore», sostenendo che Kiev e i suoi sostenitori dell’UE hanno dovuto «farsi strada» per prendere parte ai recenti colloqui a Washington.
Le dichiarazioni riecheggiavano la bufala del Russiagate lanciata per la prima volta contro Trump nel 2016, quando i suoi oppositori sostenevano che la sua campagna elettorale avesse colluso con il Cremlino. Questa narrazione ha dominato il suo primo mandato, nonostante l’inchiesta Mueller del 2019 non avesse trovato prove di collusione e il Rapporto Durham del 2023 avesse concluso che la vicenda era stata in gran parte orchestrata da operatori politici.
Trump ha definito il Russiagate «il più grande scandalo nella storia americana», sostenendo che fosse stato concepito per sabotare la sua presidenza e giustificare politiche ostili nei confronti di Mosca.
Da quando è tornato in carica a gennaio, Trump ha cercato di presentarsi come un mediatore neutrale nel conflitto ucraino, alternando accuse alla Russia e all’Ucraina per la mancanza di progressi, comunicando regolarmente sia con il presidente russo Vladimir Putin che con il leader ucraino Volodymyro Zelens’kyj. A volte ha minacciato Mosca di «sanzioni massicce», mentre in altre occasioni ha accusato Kiev di «mancanza di flessibilità» e di non essere «pronta» per la pace.
All’inizio di questo mese, Trump ha avvertito di essere «molto, molto insoddisfatto» di Putin e ha minacciato di imporre dazi secondari ai partner commerciali della Russia, minaccia che incombe ancora dopo lo storico vertice in Alaska. Il leader portoghese, tuttavia, ha affermato che, a differenza dell’UE, che ha proceduto con le sanzioni, «Washington ha solo lanciato minacce vuote, dando alla Russia il tempo di avanzare sul terreno».
Trump ha sostenuto che «tutti sono da biasimare» per il conflitto, che egli insiste non essere «la sua guerra», e ha promesso di prendere una «decisione molto importante» sul futuro della politica statunitense entro poche settimane, a seconda che Mosca e Kiev si impegnino o meno in colloqui di pace.
Come testimonia la foto a corredo di questo articolo, il De Sousa e Trump si erano incontrati nello Studio Ovale della Casa Bianca di Washington il 27 giugno 2018, durante la prima presidenza dell’attuale comandante in capo USA.
Today, it was my great honor to welcome President Marcelo Rebelo de Sousa of Portugal to the @WhiteHouse!🇺🇸🇵🇹 pic.twitter.com/yd37K4Ei8R
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) June 27, 2018
Ci chiediamo ora come saranno i prossimi incontri, che, da qui alla scadenza del secondo mandato del presidente portoghese (2026) potrebbero essere inevitabili.
Questo è lo stato in cui versano i vertici europei. Russofobia furiosa, forsennata al punto da compromettere i rapporti non solo con Mosca, ma con gli stessi USA.
Ciò risulta incredibile solo per chi non ha capito il disegno in atto, e la mediocrità assoluta, malvagia della classe politica continentale.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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L’FBI fa irruzione nella casa di Bolton. È iniziata la purga dello Stato profondo?

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Non si tratta solo del presidente. Robert F. Kennedy jr., il suo segretario alla Salute, è un anti-neocon sfrenato – nonostante l’essersi trovato con un figlio turlupinato ad andare a combattere in Ucraina in una guerra che Kennedy ritiene fomentata dagli stessi USA. Quando raccontò del suo ingresso nel team Trump – il momento che ha messo fine alla sua campagna presidenziale, lanciandolo come stella del MAGA-MAHA –RFK rivelò pure di essere rimasto colpito dai primi colloqui con Don junior, il primogenito Trump. Il quale, racconta Kennedy, era apertis verbis in opposizione ai neocon, con nomi e cognomi. Di recente Kennedy ha fatto di sfuggita un’ulteriore rivelazione sul gabinetto Trump: dice che va d’accordo con gli altri segretari, in particolare la Bondi, che è diventata amica sua e di sua moglie, ma quello più simpatico, che fa ridere tutti, dice, è Marco Rubio: qui Kennedy dice che dapprima provava freddezza nei suoi confronti, in quanto riconosciuto come neocon estremista, ma ha avuto una «conversione», mollando completamente il campo dei falchi antirussi.Donald Trump’s comments about “nation builders, neocons, and Western interventionists” in Saudi Arabia:
“Before our eyes, a new generation of leaders is transcending the ancient conflicts of tired divisions of the past and forging a future where the Middle East is defined by… pic.twitter.com/jDEKlNMFk4 — Liam McCollum (@MLiamMcCollum) May 13, 2025
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