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Alimentazione

Approvazione «sperimentale» per la carne a base di maiali geneticamente modificati

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

«La modifica genetica del bestiame per produrre rapidamente tratti desiderabili per migliorare la produzione alimentare è una strategia praticabile per aiutare a nutrire la crescente popolazione del pianeta», ha affermato la Food and Drug Administration degli Stati Uniti, ma gli scienziati sostengono che la tecnologia di modifica genetica in questione non si è dimostrata sicura.

 

Descrivendolo come il «futuro di come abbiamo bisogno di nutrire le persone», un gruppo di scienziati e ricercatori della Washington State University (WSU) ha assaggiato alcune salsicce di maiale «affumicate e leggermente salate» all’inizio di questo mese — derivate da maiali geneticamente modificati.

 

Il team di ricerca della WSU ha recentemente ricevuto l’approvazione dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti per introdurre la carne di maiale da maiali geneticamente modificati nell’approvvigionamento alimentare umano — con conseguente barbecue celebrativo con salsiccia «dall’aspetto appetitoso… proprio come il maiale normale».

 

L’approvazione della FDA, che non appare sul sito web dell’agenzia, è sperimentale e limitata ai suini specifici allevati dal team di ricerca a questo scopo. «La modifica genetica del bestiame per produrre rapidamente tratti desiderabili per una migliore produzione alimentare è una strategia praticabile per aiutare a nutrire la crescente popolazione del pianeta».

 

Tuttavia, alcuni scienziati e sostenitori della sicurezza alimentare mettono in discussione la sicurezza della tecnologia di modifica genetica — il CRISPR (brevi ripetizioni palindromiche regolarmente intervallate) — utilizzata dai ricercatori della WSU e sostenuta da investitori come Bill Gates, e si chiedono se i prodotti dalla tecnologia siano davvero sicuri per il consumo umano.

 

Le carni geneticamente modificate potrebbero essere prodotte in serie per il consumo umano in 10 anni

CRISPR agisce come una «coppia precisa di forbici molecolari in grado di tagliare una sequenza di DNA bersaglio, diretta da una guida personalizzabile».

 

In altre parole, questa tecnologia consente agli scienziati di modificare sezioni di DNA «tagliando» porzioni specifiche di esso e sostituendole con nuovi segmenti. L’editing genetico non è un concetto nuovo, ma la tecnologia CRISPR è considerata più economica e più accurata di altre tecnologie.

 

Il team di ricerca della WSU, guidato da Jon Oatley, Ph.D., decano associato per la ricerca per il College of Veterinary Medicine e professore di ruolo presso la School of Molecular Biosciences, ha utilizzato CRISPR «per migliorare i tratti genetici nel bestiame».

 

Secondo Nextgov, Oatley ha cercato «di dimostrare che il cibo derivato dagli animali [geneticamente modificati] è sicuro da mangiare e che è possibile per un’istituzione accademica ottenere questo tipo di autorizzazione della FDA».

 

«L’editing genetico può apportare cambiamenti nel DNA di un organismo che potrebbero verificarsi in natura o attraverso l’allevamento selettivo, ma richiederebbe molto più tempo senza uno strumento come CRISPR», scrive Nextgov.

 

Oregon Public Broadcasting ha riferito che la WSU «sta anche studiando l’editing genetico CRISPR su bovini e ovini» e ha concluso uno studio sulle capre l’anno scorso. «Se tutto va come previsto … le carni geneticamente modificate potrebbero essere prodotte in serie per il consumo umano in dieci anni».

 

L’autorizzazione investigativa della FDA è limitata a cinque maiali. Un annuncio della WSU ha descritto il lavoro di Oatley e del suo team come «essenzialmente una forma high-tech di allevamento selettivo», aggiungendo che i maiali erano originariamente modificati geneticamente in un modo che «avrebbe permesso ai ricercatori di usarli per generare prole con tratti da un altro maiale maschio».

 

Secondo la WSU:

 

«Conosciuta come surrogate sires (riproduttori surrogati), questa tecnologia modifica prima gli animali maschi per renderli sterili eliminando un gene chiamato NANOS2 che è specifico per la fertilità maschile. Questi animali possono quindi essere impiantati con cellule staminali di un altro maschio che creano spermatozoi con i tratti desiderati di quel maschio da trasmettere alla generazione successiva».

 

La ricerca «ha il potenziale non solo di migliorare la qualità della carne, ma la salute e la resilienza del bestiame di fronte alle mutevoli condizioni ambientali, un obiettivo fondamentale per aumentare le fonti proteiche nei paesi in via di sviluppo», dichiarano dalla WSU.

 

Facendo eco all’annuncio dell’università, Oatley ha detto:

 

«È importante che un’università stabilisca il precedente lavorando con i regolatori federali per introdurre questi animali nell’approvvigionamento alimentare. Se non passiamo attraverso questo processo, tutta la ricerca che stiamo facendo è inutile perché non arriverà mai al pubblico».

 

«L’intento originale nel generare questi animali era cercare di migliorare il modo in cui nutriamo le persone», ha proseguito Oatley. «E non possiamo farlo a meno che non possiamo lavorare con il sistema FDA per introdurre questi animali nella catena alimentare».

 

L’annuncio della WSU non ha menzionato l’appartenenza di Oatley alla Gene Editing in Agriculture Task Force [«Task Force per l’ingegneria genetica in agricoltura», ndt], una collaborazione tra l’American Association of Veterinary Medical Colleges e l’Association of Public and Land-grant Universities creata nel giugno 2020.

 

Secondo il rapporto di giugno 2021 della task force:

 

«La prossima frontiera nell’elaborazione di strategie per nutrire efficacemente una popolazione umana globale in crescita sarà definita dal miglioramento genetico; le tecnologie di editing genetico sono una componente chiave in questo sforzo».

 

La task force ha anche suggerito che lo stesso rapporto di giugno 2021 sia distribuito «alle organizzazioni interessate», tra cui l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite e la Fondazione Bill & Melinda Gates.

 

Secondo la WSU, «la progenie dei surrogati, che non sono a loro volta geneticamente modificati, non sono ancora stati esaminati dalla FDA per la possibile inclusione nella catena alimentare». Tuttavia, i maiali originali «sono stati lavorati presso il laboratorio di carne della WSU e il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha ispezionato la carne come fa con tutti i prodotti a base di carne».

 

La carne «sarà utilizzata nei servizi di catering che raccolgono fondi per i viaggi dei membri degli studenti del team di giudici di carne WSU», ha detto WSU.

 

CRISPR: «Non è preciso e non si riproduce»

Il pubblico ha spesso «molte idee sbagliate sull’editing genetico», ha affermato Oatley, aggiungendo:

 

«C’è una fiducia che viene con la ricerca universitaria… Alla WSU, siamo tutti per la scienza. Vogliamo solo assicurarci che la ricerca sia valida e che gli animali che produciamo siano sani».

 

Tuttavia, altri esperti hanno precedentemente sollevato domande sui potenziali rischi per la sicurezza dell’inserimento di carne geneticamente modificata e prodotta in laboratorio nell’approvvigionamento alimentare umano e dell’utilizzo di strumenti come CRISPR per questo scopo.

 

Nelle interviste di ottobre 2022 con The Defender, Michael Antoniou, Ph.D., capo del Gene Expression and Therapy Group al King’s College di Londra, e Claire Robinson, caporedattore di GMWatch, hanno spiegato perché ritengono che i rischi di sviluppare carni modificate geneticamente e utilizzare CRISPR in questo processo superino i benefici.

 

Sebbene CRISPR sia spesso descritto come una tecnologia di modifica genetica di «precisione», Antoniou ha dichiarato a The Defender: «Non è preciso e non si sta riproducendo».

 

Robinson ha dichiarato a The Defender che «questi erano rischi anche con gli OGM [organismi geneticamente modificati] vecchio stile, e sono ancora pericolosi con queste piante e animali geneticamente modificati».

 

«I rischi, se li stai modificando geneticamente… potrebbero essere effetti a catena sugli animali, sul benessere o sulla salute che non possiamo anticipare, come deformità o cambiamenti nella funzione di determinati geni nell’animale».

 

Antoniou ha avvertito che potrebbero esserci effetti non intenzionali o imprevisti derivanti da questo processo. Ha detto:

 

«Intrinsecamente, l’editing genetico può anche causare danni al DNA non intenzionali… anche nel sito della modifica prevista o altrove nel DNA delle cellule bersaglio, con conseguenze a valle sconosciute.

 

«Nessuno di questi prodotti … è stato testato correttamente».

 

Un rapporto pubblicato nel Journal of Genetics and Genomics nel 2020 ha rilevato che l’editing genetico CRISPR nel riso ha provocato numerose mutazioni non intenzionali e indesiderabili on-target e off-target.

 

Tuttavia, i principali investitori come Gates vedono un potenziale significativo negli alimenti creati tramite l’editing genetico e CRISPR.

 

Secondo Business Insider, Gates ha affermato che «i ricercatori stanno studiando modi per modificare i geni  degli animali da allevamento… in modo che producano latte più simile a quello delle mucche» e «rendere i bovini da latte più resistenti nella stagione calda».

 

Gates e altri sostenitori di CRISPR sostengono anche che tali strumenti — e lo sviluppo e la produzione di carni geneticamente modificate — possono servire come soluzione all’aumento della domanda di cibo a causa di una popolazione globale in crescita.

 

Robinson, nelle sue osservazioni dell’ottobre 2022, ha contestato tali affermazioni dichiarando che «non c’è carenza di cibo nel mondo. Anche in quei paesi dove ci sono terribili problemi di fame, stanno producendo cibo ed è disponibile per coloro che acquistano se hanno soldi».

 

«Il problema della fame è, naturalmente, la povertà. Il fallimento dell’infrastruttura, il fatto che non si possa portare cibo alle persone affamate. Ma soprattutto è la disuguaglianza, eventi come guerre e conflitti che stanno accadendo in alcuni paesi fanno sì che le catene di approvvigionamento sono interrotte. Quindi, in realtà, non c’è carenza di cibo e non è probabile che ve ne sia».

 

Robinson ha affermato che dietro l’uso di CRISPR per lo sviluppo di prodotti alimentari geneticamente modificati si trovano invece gli interessi delle grandi industrie.

 

«Quello che vogliamo evitare», ha detto Robinson, «è una situazione in cui l’approvvigionamento alimentare diventi interamente brevettato, di proprietà di grandi aziende… I brevetti su CRISPR sono per lo più di proprietà di Corteva. Un altro proprietario di brevetti era Monsanto, ora di proprietà di Bayer».

 

«La tecnologia è brevettata; i prodotti sono brevettati. Pertanto, si tratta di aumentare il controllo aziendale dell’approvvigionamento alimentare» ha aggiunto Robinson.

 

Corteva Agriscience, un conglomerato formato dalla fusione di Dow AgroSciences e DuPont/Pioneer, possiede molti brevetti CRISPR.

 

Altre approvazioni FDA di carni geneticamente modificate probabilmente in arrivo

La FDA ha approvato solo un altro animale geneticamente modificato dell’organizzazione per entrare nella fornitura di cibo, secondo WSU. La società, Acceligen, produce «bovini dal pelo liscio», che sono modificati geneticamente per far crescere manti che aumentano la loro resilienza a temperature più elevate.

 

In un annuncio riguardante l’approvazione del 7 marzo 2022, la FDA ha dichiarato che «l’alterazione genomica intenzionale (IgA) non solleva alcun problema di sicurezza» e che questa è stata la «prima determinazione a basso rischio dell’agenzia per la discrezionalità dell’applicazione per un IGA in un animale per uso alimentare».

 

«Prevediamo che la nostra decisione incoraggerà altri sviluppatori a portare avanti i prodotti biotecnologici animali per la determinazione del rischio della FDA in questo campo in rapido sviluppo, aprendo la strada agli animali contenenti IgA a basso rischio per raggiungere in modo più efficiente il mercato», ha affermato Steven M. Solomon, direttore del Centro per la medicina veterinaria della FDA.

 

Negli ultimi anni, la FDA ha anche approvato — o è stata vicina a concedere la piena approvazione — ad altri prodotti a base di carne geneticamente modificata per il consumo umano.

 

Il 14 dicembre 2020, la FDA ha approvato «un’alterazione genomica intenzionale (IgA) prima nel suo genere in una linea di maiali domestici, denominati suini GalSafe, che possono essere utilizzati per cibo o terapie umane. Questa è la prima IGA in un animale approvata dalla FDA sia per il consumo di cibo umano sia come fonte per potenziali usi terapeutici.

 

Secondo la FDA, l’IgA nei suini GalSafe ha lo scopo di eliminare lo zucchero alfa-gal sulla superficie delle cellule dei suini. «Le persone con sindrome alfa-gal (AGS) possono avere reazioni allergiche da lievi a gravi allo zucchero alfa-gal presente nella carne rossa», ha detto la FDA, aggiungendo che il potenziale impatto ambientale «non è maggiore di quello dei maiali convenzionali».

 

La FDA ha anche affermato che «non ci sono problemi di sicurezza degli animali» per i suini GalSafe «al di là di quelli che ci si aspetterebbe in operazioni commerciali suine ben gestite» e «il rischio per la sicurezza alimentare microbica è basso ed è mitigato dal basso numero di suini GalSafe che entrano nell’approvvigionamento alimentare e dalla sorveglianza in corso per la resistenza antimicrobica, tra gli altri fattori».

 

E nel novembre 2022, la FDA ha dichiarato la carne di pollo prodotta in laboratorio sviluppata da Upside Foods, un’azienda con sede in California, sicura per il consumo umano, come parte del suo completamento di una consultazione pre-commercializzazione che probabilmente porterà alla piena approvazione della FDA.

 

L’annuncio della FDA del 16 novembre 2022 ha descritto questo sviluppo come «una rivoluzione alimentare» che consente «agli sviluppatori di alimenti di utilizzare cellule animali ottenute da bestiame, pollame e frutti di mare di produrre di cibo, con questi prodotti che dovrebbero essere pronti per il mercato degli Stati Uniti nel prossimo futuro».

 

Il pollo prodotto in laboratorio sembra essere stato sviluppato utilizzando un processo che coinvolge CRISPR.

 

Nel 2019, è stato riferito che Memphis Meats — l’ex nome di Upside Foods prima di un rebrand del 2021 — stava impiegando CRISPR come parte del suo processo per curare la carne prodotta in laboratorio e ha persino ricevuto un brevetto per questo scopo.

 

 

Michael Nevradakis

Ph.D

 

 

 

© 5 maggio 2023, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

 

Traduzione di Alessandra Boni

 

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

 

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Alimentazione

La sinistra tedesca vuole un tetto massimo per il prezzo del kebab

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Die Linke, il partito della sinistra tedesca ha proposto allo Stato di sovvenzionare i kebab con quasi 4 miliardi di euro all’anno. Negli ultimi anni l’inflazione e l’aumento dei costi energetici hanno quasi raddoppiato il prezzo dello popolare panino turco. Sono i grandi temi della sinistra moderna.

 

In un documento politico visionato dal tabloid tedesco Bild e riportato domenica, Die Linke ha proposto di limitare il prezzo di un doner kebab a 4,90 euro o 2,50 euro per studenti, giovani e persone a basso reddito. Con un costo medio di un kebabbo pari a 7,90 euro, il resto del conto sarà a carico del governo, si legge nel documento.

 

«Un limite di prezzo per il kebab aiuta i consumatori e i proprietari dei negozi di kebab. Se lo Stato aggiungesse tre euro per ogni kebab, il prezzo massimo del kebab costerebbe quasi quattro miliardi», scrive il partito sul giornale, spiegando che ogni anno in Germania si consumano circa 1,3 miliardi di kebabbi.

 

«Quando i giovani chiedono: Olaf, riduci il kebab, non è uno scherzo su Internet, ma un serio grido d’aiuto», ha detto alla Bild la dirigente del partito di sinistra Kathi Gebel, riferendosi al cancelliere tedesco Olaf Scholz. «Lo Stato deve intervenire affinché il cibo non diventi un bene di lusso».

 

Introdotto in Germania dagli immigrati turchi negli anni ’70, il doner kebab è diventato in pratica la forma di fast food preferito dalla nazione già teutonica, tracimando anche nel resto d’Europa, come in Italia, dove più che turchi i kebabbari sono nordafricani o talvolta pakistani.

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Tuttavia, mentre Die Linke descrive il panino con l’agnello carico di salsa come un alimento base quotidiano per alcune famiglie, la maggior parte dei medici e dei nutrizionisti ne consiglierebbe il consumo solo come spuntino occasionale.

 

Uno studio scozzese del 2009 ha rilevato che il doner kebab medio conteneva il 98% dell’assunzione giornaliera raccomandata di sale di un adulto e il 150% dell’assunzione raccomandata di grassi saturi, scrive RT.

 

Per anni in Germania il prezzo di un doner kebab si è aggirato intorno ai 4 euro. Tuttavia, l’aumento dei costi energetici e l’inflazione che hanno seguito la decisione di Scholz di mettere l’embargo sui combustibili fossili russi hanno costretto i venditori ad aumentare i prezzi.

 

«Siamo stati costretti ad aumentare i prezzi a causa dell’esplosione dei prezzi degli affitti, dell’energia e dei prodotti alimentari», ha detto al giornale britannico Guardian un gestore di uno stand di kebabbi a Berlino. «La gente ci parla continuamente di “Donerflazione”, come se li stessimo prendendo in giro, ma è completamente fuori dal nostro controllo».

 

Molti tedeschi accusano lo Scholz di averli privati ​​della kebbaberia a buon mercato, una catastrofe che li spinge verso prospettive di pacifismo sul fronte russo. «Pago otto euro per un doner», ha urlato un manifestante a Scholz nel 2022, prima di implorare il cancelliere di «parlare con Putin, vorrei pagare quattro euro per un doner, per favore».

 

«È sorprendente che ovunque vada, soprattutto tra i giovani, mi venga chiesto se non dovrebbe esserci un limite di prezzo per il doner», ha osservato lo Scholzo in un recente video su Instagram. Tuttavia, il cancelliere ha escluso una simile mossa, elogiando invece il «buon lavoro della Banca Centrale Europea» nel presumibilmente tenere l’inflazione sotto controllo.

 

Kebabbari, kebabbani e kebabbati non sono gli unici tedeschi a soffrire sotto Scholz. Il mese scorso, il più grande produttore di acciaio tedesco, Thyssenkrupp, ha annunciato «una sostanziale riduzione della produzione» nel suo stabilimento di Duisburg, licenziando 13.000 dipendenti. L’azienda ha attribuito il calo di produttività agli «alti costi energetici e alle rigide norme sulla riduzione delle emissioni».

 

Meno di una settimana dopo l’annuncio dei tagli da parte della Thyssenkrupp, il Fondo monetario internazionale ha rivisto le prospettive di crescita economica della Germania dallo 0,5% allo 0,2% quest’anno. Secondo i dati, nel 2024 la Germania dovrebbe registrare la crescita più debole tra tutti gli stati appartenenti al gruppo G7 dei paesi industrializzati.

 

Riguardo al kebab, da decenni circola tra i giovani tedeschi la leggenda metropolitana secondo la quale in un singolo panino kebap sarebbe stata rivenuta una quantità di sperma da uomini differenti, a indicazione, secondo il significato certamente xenofobo della storia, del disprezzo degli immigrati per i cittadini tedeschi.

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Alimentazione

La carestia nel Nord di Gaza si sta diffondendo, afferma il direttore del Programma Alimentare Mondiale

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La direttrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale (WFP), Cindy McCain, ha dichiarato in un’intervista a «Meet the Press» che «c’è una carestia, una carestia in piena regola nel Nord, e si sta spostando verso sud».   L’intervistatrice Kristen Welker ha chiesto alla McCain di ripetere: «sta dicendo che c’è una carestia in piena regola nel nord di Gaza?»   «Sì, lo sto dicendo. Sì, lo sto dicendo».

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La McCain, vedova del noto falco neoconista americana, ha anche affermato che le sue parole non andavano prese come una «dichiarazione ufficiale» di carestia, che di solito viene fatta dalle Nazioni Unite insieme al Paese colpito.   Tuttavia la donna ha affermato che la valutazione è stata «basata su ciò che abbiamo visto e sperimentato sul campo. È orrore. È così difficile da guardare, ed è anche così difficile da ascoltare. Spero tanto che potremo ottenere un cessate il fuoco e iniziare a nutrire queste persone, soprattutto nel nord, in modo molto più rapido».   Nel pubblicare il suo rapporto sulla sicurezza alimentare il 18 marzo, che classificava l’insicurezza alimentare a Gaza dal dicembre 2023, il WFP ha definito la carestia: «c’è una carestia quando tre condizioni si uniscono in una specifica area geografica, sia una città, un villaggio, una città, anche un Paese (…) Almeno il 20%% della popolazione in quella particolare area si trova ad affrontare livelli estremi di fame» (…) Il 30% dei bambini nello stesso posto sono deperiti o troppo magri per la loro altezza (…) Il tasso di morte, o mortalità, è raddoppiato rispetto alla media, superando due decessi ogni 10.000 al giorno per gli adulti e quattro decessi ogni 10.000 al giorno per i bambini».   La panoramica del rapporto speciale del 18 marzo su Gaza specificava che «l’analisi acuta dell’insicurezza alimentare dell’IPC condotta nel dicembre 2023 ha messo in guardia dal rischio che la carestia possa verificarsi entro la fine del maggio 2024 se non si verificasse la cessazione immediata delle ostilità e l’accesso duraturo alla fornitura di forniture e servizi essenziali alla popolazione. Da allora, le condizioni necessarie per prevenire la carestia non sono state soddisfatte e le ultime prove confermano che la carestia è imminente nei governatorati settentrionali e si prevede che si verificherà in qualsiasi momento tra metà marzo e maggio 2024».   L’intervista della McCain a «Meet the Press» è stata pubblicata in anteprima sabato mattina 4 maggio sul New York Times e successivamente da altri media.

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L’articolo del Times, come il servizio della BBC, includeva un promemoria della dichiarazione del ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant dello scorso ottobre di un «assedio completo» di Gaza – «niente elettricità, niente cibo, niente acqua, niente carburante» – e riguardo al fatto che l’IDF aveva distrutto il porto di Gaza, ha bombardato le sue fattorie e ha limitato la pesca.   «L’intenzione di creare carestia è deliberata da parte di Israele, e la dichiarazione di McCain smentisce le recenti affermazioni del governo israeliano secondo cui sta portando aiuti a Gaza» scrive EIRN.   A fine marzo, un articolo dell’Associated Press che univa le crisi di Gaza e di Haiti affermava che non si trattava di disastri «naturali» ma il risultato di un fenomeno genocida provocato dall’uomo – una sorta di «fame artificiale».   Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa un rapporto delle Nazioni Unite che monitora la situazione ha parlato di «fame catastrofica» rilevando che circa 300.000 persone nel Nord di Gaza vivono in condizioni di carestia.   Alti funzionari delle Nazioni Unite hanno lanciato molteplici allarmi sulla situazione della fame nella Striscia di Gaza, specie per i più piccoli. A inizio marzo il ministero della Sanità palestinese a Gaza ha riferito che 15 bambini sono morti di fame in un unico ospedale, e le Nazioni Unite hanno affermato che la carestia è «quasi inevitabile» nel territorio.   Come noto, il 29 febbraio, le forze israeliane hanno aperto il fuoco sulla folla di palestinesi in attesa degli aiuti alimentari, causando un centinaio di morti.  

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Immagine dell’11 ottobre 2023 di Palestinian News & Information Agency (Wafa) in contract with APAimages via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported; immagine modificata
   
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Alimentazione

Stato USA approva un disegno di legge contro i vaccini mRNA negli alimenti

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A seguito delle preoccupazioni sulla ricerca per incorporare i vaccini nei prodotti agricoli, il Senato del Tennessee ha approvato un disegno di legge che richiederebbe che qualsiasi alimento contenente vaccini o materiale vaccinale sia etichettato come farmaco.

 

Il disegno di legge, HB 1894, è stato approvato dal Senato con un voto di 23-6 il 28 marzo, dopo che la Camera statale lo ha approvato con 73-22 il 4 marzo. Attende la firma del governatore.

 

Il disegno di legge arriva in risposta a un progetto di ricerca dell’Università della California-Riverside che esamina se l’mRNA che prende di mira gli agenti patogeni potrebbe essere impiantato in piante commestibili, che verrebbero poi consumate. La ricerca è stata finanziata con una sovvenzione di 500.000 dollari da parte della National Science Foundation.

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«Dovresti ottenere una prescrizione per assicurarti di sapere quanta lattuga devi mangiare in base al tuo tipo di corpo in modo da non sotto-vaccinarti, il che porta alla possibilità dell’efficacia di il farmaco viene compromesso, oppure ti viene data un’overdose in base alla quantità di lattuga» che viene mangiata, ha detto il deputato repubblicano Scott Cepicky durante una riunione della commissione della Camera a febbraio, riferisce WKRN-TV.

 

Cepicky ha affermato che il disegno di legge, che i media locali hanno descritto come una mossa contro la «lattuga vaccinale», classificherebbe gli alimenti modificati per fungere da vaccini, come prodotti farmaceutici. «Quindi se vuoi consumarli dovresti andare dal tuo medico e farti prescrivere», ha detto.

 

In un comunicato stampa del 2021, Juan Pablo Giraldo, professore associato di botanica e scienze vegetali dell’UC Riverside, ha dichiarato: «stiamo testando questo approccio con spinaci e lattuga e abbiamo obiettivi a lungo termine che le persone lo coltivino nei propri orti», aggiungendo «gli agricoltori potrebbero alla fine coltivarne anche interi campi».

 

Secondo il professore, «idealmente, una singola pianta produrrebbe abbastanza mRNA per vaccinare una singola persona».

 

Un’altra ricercatrice, Nicole Steinmetz, ha affermato nello stesso comunicato che hanno pianificato di utilizzare nanoparticelle o «virus vegetali, per il trasferimento dei geni alle piante».

 

Interrogato da WKRN-TV sullo stato della ricerca, un portavoce dell’UC Riverside ha affermato che il progetto non è ancora completo.

«La ricerca sul processo attraverso il quale i cloroplasti vegetali esprimono la chimica del vaccino è in corso. Non ci sono risultati definitivi da riportare», ha detto Jules Berinstein dopo l’approvazione della legge del Tennessee.

 

Durante il dibattito al Senato del Tennessee, alcuni senatori democratici hanno messo in dubbio la necessità del disegno di legge.

 

«Lo sponsor è a conoscenza di casi in cui nello stato del Tennessee è stato offerto cibo contenente vaccini in una sorta di forum pubblico o di vendita al dettaglio?» ha chiesto la senatrice Heidi Campbell.

 

Il rappresentante Cepicky ha risposto sostenendo che a febbraio che un’azienda del Kentucky ha già «infettato le piante di tabacco in crescita con un coronavirus geneticamente modificato» per vedere se può produrre anticorpi per un potenziale vaccino, aggiungendo che l’azienda «può già farlo adesso».

 

Nel 2023, il rappresentante repubblicano del Kentucky Thomas Massie ha espresso preoccupazione per l’uso del denaro federale per creare «vaccini commestibili transgenici», che trasformerebbero piante commestibili come spinaci e lattuga in veicoli per la somministrazione di vaccini mRNA.

 

Nel settembre 2023, durante un dibattito su un disegno di legge sugli stanziamenti, Massie ha evidenziato un incidente in cui un vaccino commestibile è stato introdotto in un raccolto di mais utilizzato per nutrire i maiali per mitigare la diarrea. Il raccolto di mais, tuttavia, si è mescolato con quello di soia, contaminando 500.000 staia che hanno dovuto essere ritirati.

 

«Vogliamo che gli esseri umani mangino vaccini coltivati ​​nel mais destinati a impedire ai maiali di prendere la diarrea? Non penso che vogliamo che ciò accada. Eppure è quasi successo, e potrebbe succedere», ha detto Massie. «C’è un altro caso in cui il polline ha contaminato un altro raccolto di mais e 155 acri di mais hanno dovuto essere bruciati. Quali sono i casi in cui non lo stiamo scoprendo? Penso che sia pericoloso giocare a fare Dio con il nostro cibo».

 

Come riportato da Renovatio 21, negli USA già si sostiene che, in un modo o nell’altro, l’mRNA sia entrato nella catena alimentare umana.

 

L’avvocato attivista Thomas Renz ha rivelato che i maiali americani hanno già iniziato le iniezioni di RNA messaggero nel 2018, mentre a breve dovrebbe essere sottoposti all’mRNA anche i bovini e il pollame. Secondo quanto sostiene, le aziende farmaceutiche avevano già sviluppato un vaccino a mRNA per i maiali in uso dal 2018.

 

«In questo momento, abbiamo confermato che questa roba di mRNA è nelle scorte di cibo. Sappiamo che Merck ha un prodotto chiamato Sequivity. Iniettano mRNA nei maiali dal 2018», ha dichiarato il Renz al canale Real America’s Voice.

 

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«Sappiamo che possono effettivamente produrre quello che viene chiamato mRNA trasmissibile. E ciò significa che possono mettere questa roba in un animale in modo che trasmetta a chiunque stia ingerendo qualunque cosa stia ingerendo e venga vaccinato».

 

«Quindi potrebbero ingegnerizzarlo nelle piante, negli animali, in varie cose», ha detto Renz, che in pratica sta suggerendo che la tecnologia genica sperimentale potrebbe presto estendersi all’intero approvvigionamento alimentare per vaccinare in massa la popolazione americana.

 

L’idea di un programma di vaccinazione attraverso la contaminazione di alimenti non è nuova, ed era alla base di popolari tentativi di bioingegneria dei vegetali negli anni novanta e primi duemila che avanzano ancora oggi ma falliscono per l’incapacità di ottenere un’espressione genica costante dagli organismi geneticamente alterati.

 

Un esempio fu dato dall’Università di Tokyo, che inserì nel DNA i alcuni geni derivanti dal batterio del colera, per creare così un riso OGM in grado di indurre una risposta immunitaria contro il patogeno. Sì: un riso vaccino transgenico.

 

Cibo contaminato da vaccini è già servito ad animali selvatici tramite lanci da elicotteri.

 

La vaccinazione per via alimentare si avvicina alla teoria dei cosiddetti «vaccini autopropaganti», ossia vere e proprie «epidemie vaccinali» fatte con sistemi contagiosi rilasciati sulla popolazione dalle autorità, vaccini in grado di diffondersi da soli – ovviamente a discapito totale del principio di consenso informato, che con la vaccinazione COVID ha dimostrato – come gli stessi diritti costituzionali – la sua pragmatica irrilevanza.

 

L’idea che l’mRNA possa passare dai vaccinati ai non vaccinati – e cioè che potremmo essere di fatto già dinanzi all’innesto della popolazione mondiale di un vaccino genico autopropagante – è stata discussa in questi mesi dal cardiologo texano Peter McCullough.

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