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«I vescovi progressisti vanno processati e condannati»

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Due cardinali – un americano e un tedesco – ritengono che i vescovi che sostengono le riforme più progressiste proposte dai campioni della sinodalità debbano essere soggetti alle sanzioni canoniche previste dal diritto della Chiesa. Mentre la “fase continentale del sinodo” sta per concludersi, il Pontefice argentino sembra ormai avanzare su un campo minato.

 

Se un conclave si dovesse svolgere domani, i cardinali Ludwig Müller e Raymond Burke di una cosa possono essere certi: avranno difficoltà a raccogliere i voti di alcuni alti prelati progressisti dalle sponde del Reno e dall’altra parte dell’Atlantico. Soprattutto dopo la loro ultima intervista concessa a EWTN e trasmessa il 16 marzo 2023.

 

 

Richiesta di un processo canonico contro i vescovi tedeschi

Riferendosi al Cammino sinodale tedesco che ha visto la maggior parte dei vescovi approvare la benedizione delle unioni tra persone dello stesso sesso, l’ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede non ha esitato a usare l’artiglieria pesante: «ci deve essere un processo canonico a fine del quale questi vescovi devono essere condannati e destituiti dalle loro funzioni se non si convertono o rifiutano di professare la dottrina cattolica».

 

E se è necessario essere più chiari, mons. Müller aggiunge: «è assolutamente blasfemo benedire stili di vita peccaminosi secondo la Bibbia e la dottrina della Chiesa, perché tutte le forme di sessualità al di fuori di un matrimonio valido sono peccaminose e non possono essere benedette».

 

Parla senza peli sulla lingua secondo le idee di cui abbonda l’ex prefetto del Tribunale della Segnatura Apostolica: «che si tratti di un insegnamento eretico, di una negazione di una verità di fede, o di un’apostasia, questi sono tutti crimini», ricorda il cardinale Burke che sottolinea che il «Codice di diritto canonico prevede sanzioni adeguate».

 

E mons. Burke avverte: «noterete che, nella maggior parte di questi interventi, non sentiamo mai nominare Nostro Signore, né parlare del suo insegnamento: è una situazione gravissima» al punto che «spesso vengono denunciati gli oppositori di queste riforme come se fossero contro il Papa».

 

Tuttavia, spiega il cardinale americano che evidentemente vuole risparmiare la persona del pontefice argentino, «noi amiamo il Papa e cerchiamo di aiutarlo a compiere la sua missione», ma «quello che fanno gli agenti della rivoluzione è ignorare le dichiarazioni di Papa Francesco quando sono chiare e conformi all’insegnamento della Chiesa, e di conservare solo quelle che sembrano favorevoli alle riforme».

 

Tante parole che rischiano di far ingoiare la berretta rossa ai cardinali progressisti tedeschi favorevoli al cammino sinodale oltralpe, così come ad alcuni loro colleghi americani: da diverse settimane oltreoceano infuria la battaglia tra i più conservatori dell’episcopato e dei presuli che vogliono riformare la Chiesa in una direzione diversa, anzi contraria, alla Tradizione.

 

Così, lo scorso gennaio, il cardinale Robert McElroy, arcivescovo di San Diego (California), ha evidenziato le linee di frattura che attraversano la conferenza episcopale del suo Paese, perorando la causa delle riforme più liberali, scatenando le proteste di molti suoi colleghi.

 

Mentre la fase continentale del sinodo si sta concludendo in una vera e propria cacofonia evidenziando tutte le divisioni che spaccano la Chiesa, il famoso «strumento di lavoro» che dovrà essere presentato entro il prossimo giugno concentra tutte le attese. Più che mai, il terreno del riformismo sembra minato per l’inquilino di Santa Marta.

 

 

 

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

 

 

 

Immagine di Piotr Drabik via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

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Mons. Viganò: la chiesa conciliare-sinodale schierata con i nemici della Chiesa cattolica

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L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affidato alla piattaforma social X un commento sul «World Meeting of Human Fraternity» organizzato dalla Diocesi di Roma, un appuntamento, giunto alla terza edizione, promosso dalla Basilica di San Pietro e da una fondazione che si chiama come la famigerata enciclica bergogliana Fratelli Tutti.

 

«Trovo a dir poco inconcepibile che, dinanzi all’evidenza del colpo di stato globalista nelle nazioni occidentali e alla aperta ostilità a Cristo e alla Sua Chiesa dell’élite globalista, la chiesa conciliare-sinodale insista ancora a schierarsi con i nemici della Chiesa Cattolica, ratificando le loro imposture climatiche, sanitarie, sociali e belliche» scrive monsignore.

 

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«Dinanzi all’evidenza dei disordini e della criminalità causati dall’immigrazione, perora l’accoglienza e coopera all’islamizzazione delle nazioni cristiane. Dinanzi alla dissoluzione morale dei giovani, si fa promotrice dell’ideologia LGBTQ+».

 

«Dinanzi al cinismo utilitarista dell’eutanasia e dell’aborto, alla predazione degli organi e alla manipolazione genetica, legittima i sieri sperimentali fatti con tessuti ricavati da feti abortiti».

 

«Dinanzi alle speculazioni dell’alta finanza usuraia e ai controlli dell’identità digitale e della valuta elettronica, installa i pos in chiesa per i pagamenti elettronici».

 

«Questa non è ingenuità, né sprovvedutezza: è deliberata cooperazione al Male, secondo un ben preciso copione sotto un’unica regia» tuona Viganò.

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Migliaia alla processione del Concilio dei Santi di Mosca

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Migliaia di cristiani ortodossi hanno preso parte domenica a una grande processione per celebrare il Concilio dei Santi di Mosca, una festa della Chiesa ortodossa russa in onore dei santi di Mosca. L’evento segna la rinascita di una tradizione interrotta dopo la Rivoluzione russa del 1917.   La marcia è stata guidata dal Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, e vi hanno preso parte anche il clero della diocesi di Mosca, comunità monastiche e fedeli laici. Gli organizzatori hanno stimato la partecipazione di circa 40.000 persone.   I partecipanti provenivano da tutta la Russia, ma anche dalla Repubblica Ceca, dall’Uzbekistan, dalla Serbia, dall’Italia e da altri Paesi. La marcia è partita dalla Cattedrale di Cristo Salvatore nel centro di Mosca e si è diretta al Convento di Novodevichy, a 6 km di distanza.  

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I video condivisi online mostrano sacerdoti e fedeli che portano striscioni colorati raffiguranti santi, mentre la folla canta il tradizionale «Cristo è risorto» e i cori rispondono «Veramente è risorto».   Molti cantavano inni religiosi mentre i moscoviti si schieravano lungo le strade per assistere alla processione.   La processione è stata preceduta da una funzione celebrata dal Patriarca Cirillo nella Cattedrale di Cristo Salvatore. Parlando prima dell’evento, il Patriarca ha affermato che la marcia ha sottolineato il ruolo di Mosca come capitale dell’Ortodossia e ha espresso la speranza che possa ripristinare un’antica tradizione.   «Mosca è una capitale veramente ortodossa della nostra patria», ha detto ai giornalisti dopo la funzione. «Da un lato, è una città aperta ai nostri fratelli di altre religioni, riconoscendo il loro contributo alla nostra storia comune, ma allo stesso tempo è una città che non rinuncerà mai alla sua eredità cristiana».   La processione celebra lo storico trasferimento dell’icona di Smolensk della Santa Madre di Dio dalla Cattedrale dell’Annunciazione del Cremlino al Convento di Novodevichy, fondato dal Granduca Vasilij III dopo la presa di Smolensk nel 1525. In memoria del trasferimento dell’icona venne istituita una marcia annuale, che continuò per quasi quattro secoli fino alla Rivoluzione russa.

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Immagine screenshot da Twitter
         
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Lourdes, i famosi carretti saranno sostituiti

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In occasione del 140° anniversario dell’Hospitalité di Nostra Signora di Lourdes, il santuario mariano ha annunciato il rinnovo delle sue emblematiche «auto blu», che dall’inizio del XX secolo sono parte integrante del paesaggio e del patrimonio del santuario.

 

Un comunicato stampa del Santuario riporta le parole di Daniel Pezet, presidente dell’Hospitalité Notre-Dame de Lourdes, ricordando innanzitutto che «dall’inizio del XX secolo , le auto blu permettono ai pellegrini malati, stanchi o disabili di partecipare ai pellegrinaggi al Santuario di Lourdes».

 

Daniel Pezet spiega poi che questi veicoli sono stati sviluppati negli anni ’60 dalla società Aumon. La versione attuale rappresenta una flotta di diverse centinaia di veicoli che hanno accompagnato generazioni di pellegrini.

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Tuttavia, un utilizzo così elevato, nonostante gli sforzi del personale ospedaliero per mantenere i veicoli in buone condizioni e l’aggiunta di un impianto frenante nel 2012, non impedisce che alcuni veicoli si trovino in uno stato di degrado avanzato, il che solleva una questione di sicurezza, ma anche di comfort per gli utenti. Diventa quindi necessario rinnovare il parco auto «blu».

 

Sono stati identificati pochi veicoli che soddisfano questo requisito. Il veicolo attuale rimane il miglior riferimento. Alcuni veicoli come barelle, sedie a rotelle e tricicli possono soddisfare parte del bisogno, ma l’architettura e il legame che si crea tra il pellegrino e il suo accompagnatore rimangono unici.

 

L’Hospitalité Notre-Dame de Lourdes ha quindi deciso di affidare all’azienda bigourdan Milc (Made In Le Coin), con sede a La Barthe-de-Neste (Alti Pirenei), lo sviluppo e la prototipazione di una nuova auto blu.

 

L’azienda produce biciclette, veicoli elettrici, carrelli per il trasporto e dispositivi per persone con disabilità. Potrà quindi mettere a frutto la propria competenza in soluzioni di mobilità adattata, garantendo un design funzionale e su misura per le esigenze del santuario.

 

L’azienda sta attualmente sviluppando due prototipi, che saranno testati alla fine del 2025, dopo un lavoro di osservazione diretta da parte dei suoi ingegneri per comprendere come vengono utilizzati i carri durante i pellegrinaggi.

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Il design manterrà l’essenza del modello attuale, preservandone l’architettura: due grandi ruote posteriori, una piccola ruota anteriore, un tendalino pieghevole e un timone metallico per la trazione manuale, che può ospitare un passeggero adulto e favorisce un legame speciale tra il pellegrino e il suo compagno.

 

Sebbene non siano state rivelate specifiche tecniche dettagliate, l’esperienza di Milc suggerisce miglioramenti significativi. In termini di sicurezza, si prevedono freni ottimizzati (oltre al sistema del 2012, finanziato dall’Ordine di Malta) e possibili sistemi antiribaltamento.

 

In termini di comfort, sono previsti sedili più ergonomici, sospensioni migliorate e una migliore protezione dal sole e dalla pioggia. I materiali potrebbero includere alluminio o compositi leggeri e resistenti, in linea con l’esperienza di Milc nella mobilità adattata, ma la trazione rimarrà manuale per preservare l’aspetto umano del servizio.

 

Il colore azzurro, che evoca la Vergine Maria, sarà mantenuto, così come le dimensioni approssimative (1,5 m di lunghezza e 0,8 m di larghezza, secondo il modello attuale). Il numero di unità che saranno prodotte non è stato specificato, ma il budget, definito «enorme», sarà finanziato da donazioni di privati, associazioni e strutture ricettive, come da tradizione del santuario.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.News

 

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Immagine di Andy Hay via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0

 

 

 

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