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Essere genitori

Malori e scuolabus, paura e stragi

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Il dolce domani (1997) è un film del regista intellettualissimo e non sempre sgradevole Atom Egoyan, talento armeno-canadese che impazzava nei cinema d’essai degli anni Novanta, e che oggi invece non si capisce bene dove sia finito.

 

Il film premiato a Cannes, che è pieno di cose che non vanno bene, ruota attorno alla storia di un Paesino devastato da un evento agghiacciante: un incidente allo scuolabus ha praticamente cancellato un’intera generazione di bimbi, mandando a lutto padri, madri, fratelli, sorelle, insegnanti, avvocati, tutti quanti.

 

Si tratta di un colpo basso drammaturgico: l’espediente del pulmino che si porta via pargoli innocenti è usato anche altrove con analoghi effetti sentimentalizzanti, per esempio nell’inquietante serie francese Les Revenants (2012).

 

Avevamo dimenticato queste storie prima di essere colpiti, negli ultimi mesi, da questa raffica di casi di incidenti che coinvolgono i pulmini scolastici.

 

Lo scorso 22 settembre uno scuolabus, con a bordo 11 studenti, è finito in un vigneto a Castelnuovo del Garda, provincia di Verona.

 

«L’incidente del servizio scolastico di ATV è stato causato da un malore» scrive Il Resto del Carlino. Alle prime avvisaglie, l’autista ha rallentato la marcia, cercando di fermare il mezzo sul ciglio della strada. Ma la frenata è stata inutile, il mezzo ha terminato la corsa in un vigneto adiacente alla strada».

 

Malore dell’autista, veicolo fuori controllo. Per miracolo, i bambini sono risultati illesi, a parte due ragazze ferite.

 

Neanche cinque giorni dopo, a Reggio Calabria, un altro scuolabus ha la medesima sorte: «Purtroppo però un improvviso malore s’è repentinamente impadronito del conducente, che ha perso di colpo il controllo del mezzo, sbandando sulla propria sinistra e andando a schiantarsi contro la recinzione che argina il torrente Calopinace rispetto alla carreggiata» scrive la testata locale Tempostretto.

 

Fortunatamente, trattandosi delle prime ore del mattino, lo scuolabus non aveva ancora iniziato il giro di raccolta degli scolari. Altrimenti, scrive il sito di cronaca locale, «sarebbe potuto accadere un massacro».

 

Parrebbero esclusi comportamenti scorretti da parte dell’autista: «informalmente si apprende che i comportamenti anche extralavorativi del lavoratore – che, giusto puntualizzarlo, stando ad attendibilissime fonti aziendali non era assolutamente impegnato in conversazioni telefoniche né in messaggi o chat via smartphone – sono sempre risultati integerrimi».

 

E quindi cos’è stato? Ah, sì… un malore. Anche qui.

 

Quello che è capitato anche all’autista dello scuolabus di Campo San Martino, provincia di Padova, l’anno scorso. Il 18 dicembre 2021 il conducente del pulmino « si era accasciato mentre era al volante del mezzo: è riuscito ad accostare ma non a spegnere il bus». A questo punto le cronache dei giornali, invece di domandarsi cosa è capitato all’uomo, si concentrano sull’eroico comportamento del 13enne che porta in salvo tutti i compagni.

 

Ma quindi, cosa è capitato anche a quest’uomo?

 

«A causare il malore sembra sia stata la rottura di una vertebra ma sono in fase di accertamento le dinamiche: l’autista avrebbe sentito un dolore che si propagava e ha fatto giusto in tempo ad accostare prima di perdere i sensi» scrive un po’ oscuramente il Corriere del Veneto. Scusate: rottura di una vertebra? Può capitare così, mentre guidi tranquillo, senza essere investito da un TIR? Le vertebre scoppiano da sole, tipo l’acne? Non sappiamo dire.

 

Tuttavia c’è da guardare il lato positivo: «fortunatamente non è successo nel turno precedente, mentre accompagnava gli alunni della scuola elementare – commenta uno dei soci della ditta di trasporti – perché per i bambini piccoli sarebbe stato impossibile intervenire».

 

Torniamo alla primavera 2022. Uno scuolabus finisce in un burrone, 20 metri al meno di salto. Anche qui, fortunosamente, la strage è sfiorata, perché i bambini erano appena stati depositati a scuola, e l’automezzo stava tornando con a bordo solo l’accompagnatrice di routine.

 

«Lo scuolabus aveva da poco lasciato l’istituto, l’autista e l’accompagnatrice si apprestavano a rientrare in città quando l’uomo alla guida sarebbe stato colpito da un malore improvviso. Avrebbe perso i sensi per pochi drammatici istanti» scrive il sito Città della Spezia. «I pompieri hanno provveduto a estrarre i feriti dalla carcassa del mezzo, andato distrutto. Sono entrati dal portellone posteriore e tramite una barella spinale hanno tirato fuori l’uomo e la donna».

 

Ad Ala, provincia di Trento, invece c’è stato il morto. Il 30 maggio nei pressi del casello dell’autostrada A22 uno scuolabus si rovescia uccidendo il conducente. Anche qui, «sul veicolo non c’erano bambini», scrive L’Adige. Anche qui «dalle prime informazioni sembra che all’origine dell’incidente ci sia un malore».

 

«L’incidente di ieri sulla provinciale (…) è spiegabile soltanto con un malore del conducente» continua L’Adige in un successivo articolo.

 

Lodi, 24 marzo 2022: all’altezza del civico 54 di via Lodino, «forse per un malore del conducente di 43 anni alla guida, uno scuolabus, con a bordo bambini, ha urtato un’auto in sosta. E’ stato quindi necessario l’intervento dell’automedica di Lodi e di due ambulanze della Croce rossa locale che hanno portato all’ospedale Maggiore i coinvolti» scrive Il Giorno.

 

I bambini stavolta c’erano: al pronto soccorso finiscono «un maschietto di 7 anni e cinque bambine di 6, 7, 8 e 10 anni».

 

Un caso è emerso anche ieri : lo scuolabus di Minerbe, provincia di Verona. A bordo 15 bambini. Il mezzo «è finito fuori strada sdraiandosi su un fianco sul fosso che costeggia la strada» scrive Il Gazzettino. «Non si sanno ancora le cause dell’incidente e non si esclude che l’autista sia stato colpito da un malore durante la guida».

 

Poi c’è la strage di San Donà di Piave della settimana scorsa. Un pulmino della cooperativa Centro21 di Riccione, con alla guida un ex sindaco della cittadina romagnola, finisce ad alta velocità contro un Tir.

 

«Un malore o forse un colpo di sonno. Sembra non esserci altra spiegazione» scrive Il Resto del Carlino. Di fatto non pare che vi siano frenate. « Il particolare emerso dai rilievi, riportano i quotidiani locali, fa propendere per l’ipotesi di un malore del conducente del furgone, l’ex sindaco di Riccione».

 

I morti sono sette, compreso l’ex sindaco riccionese e un’educatrice 36enne che era stata tirata fuori viva dalle lamiere. Le altre cinque vittime sono ragazzi con la sindrome di Down.

 

Ci fermiamo qui con la lista italiana. E se ci chiedessimo cosa succede all’estero?

 

Chicago, 14 maggio 2022: scrive ABC7 che «un uomo stava guidando uno scuolabus nell’isolato 5700 di DuSable Lake Shore Drive nel South Side di Chicago quando ha avuto un episodio medico intorno alle 16:49, ha detto la polizia. Più veicoli sono stati colpiti». Episodio medico («medical episode») è il modo con cui in inglese dicono «malore».

 

New Jersey, 24 maggio 20220: «un autista al volante di uno scuolabus fuori controllo che si è schiantato contro una vetrina del centro senza bambini a bordo martedì pomeriggio potrebbe aver avuto un’emergenza medica, hanno detto i soccorritori». Lo scrive Daily Voice, un giornale locale. «Emergenza medica». Malore.

 

Non solo i malori ai conducenti mettono a repentaglio la vita dei bimbi. Ci sono, certo, anche i malori degli altri automobilisti.

 

Orlando, Florida, 21 settembre 2022: «un uomo alla guida di un SUV è morto dopo aver probabilmente subito un episodio medico e essersi schiantato contro il lato di uno scuolabus che trasportava studenti delle scuole superiori a Ocala, ha detto la polizia».

 

Tyler, Texas, 13 gennaio 2022. Due studenti  fermano lo scuolabus «dopo che l’autista ha subito un episodio medico». Qui c’è pure un video.

 

 

Medesima dinamica a Topsham, Stato del Maine, 16 marzo 2022: qui il «medical episode» uccide all’istante il conducente di uno scuolabus con a bordo 14 studenti, che corrono al volante per tentare di fermare il mezzo.

 

Lakewood, ancora New Jersey, 27 ottobre 2021: «uno scuolabus carico di studenti ha colpito tre auto e ha guidato su un prato in un incidente che potrebbe essere stato causato dall’autista che ha avuto un episodio medico, ha detto giovedì la polizia di Lakewood» scrive Patch.com.

 

Episodi, episodi, episodi. Episodi in numero che neanche Beautiful e Sentieri messi insieme.

 

Anche qui, terminiamo la lista, esausti.

 

Gli scuolabus sono simbolo di innocenza e di civiltà: ogni scuola seria ne ha uno, e non può che essere un vanto, e un sollievo per tanti genitori.

 

Dobbiamo cominciare ad averne paura?

 

Oppure qualcuno ci vuole spiegare cosa sono questi malori?

 

Investigare non dovrebbe essere difficile. Se lo chiedessero a noi, partirei da un elemento: cosa possono avere in comune tutti questi «medical episodes»?

 

Quali farmaci avevano assunto di recente gli autisti? Si erano per caso sottoposti tutti o in gran parte ad un trattamento medico particolare?

 

Se il lettore ha altri suggerimenti, può scriverci. Deve esserci un pattern di qualche tipo dietro questi casi. E chissà cosa può essere…

 

Gli israeliani, si diceva ancora anni fa, mandano i figli su autobus diversi. Perché se uno viene bombardato, almeno il figlio sull’altro pullman sopravvive.

 

Ci toccherà finire anche noi così?

 

Del resto, viviamo in un mondo cui è inflitto un terrorismo immane. Terrorismo di Stato, terrorismo biologico: un terrorismo talmente infame che chiama chi vi si oppone «terroristi».

 

Nel frattempo, malori, stragi e terrore. E non è escluso che anche questo non faccia parte del piano a cui il Male vuol farci partecipare.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

Animali

Scoperto in India un serpente lungo quanto uno scuolabus. Probabilmente pure molto meno letale

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Gli scienziati dell’Istituto indiano di tecnologia Roorkee, in India, hanno pubblicato un articolo sulla rivista Scientific Reports per discutere della loro scoperta del Vasuki Indicus, una nuova specie di serpente gigante, vissuto circa 47 milioni di anni fa nello Stato indiano del Gujarat.

 

I resti del gargantuesco serpentone sono stati trovati nella miniera di carbone di Panandhro, nella regione di Kutch. Il suo nome è stato scelto in riferimento al luogo del ritrovamento e alla leggendaria creatura simile a un serpente associata alla divinità induista Shiva.

 

I ricercatori hanno osservato 27 vertebre, per lo più in buono stato di conservazione e alcune delle quali ancora articolate, che sembrano essere state raccolte da un individuo adulto. I pezzi ossei hanno dimensioni comprese tra 37,5 e 62,7 millimetri in lunghezza e tra 62,4 e 111,4 millimetri in larghezza, indicando un corpo ampio e cilindrico.

 

Sulla base di queste misurazioni, gli scienziati hanno ipotizzato che l’esemplare di Vasuki Indicus di cui facevano parte potesse raggiungere una lunghezza compresa tra 10,9 e 15,2 metri.

 

«Il team, guidato da Debajit Datta e Sunil Bajpai, ha scoperto i resti fossili della specie, che poteva raggiungere una lunghezza stimata tra gli 11 e i 15 metri, praticamente quanto uno scuolabus» scrive La Stampa.

 

Tuttavia non è dato sapere quanto letale per l’uomo potrebbe essere stato il rettilone. Sappiamo invece perfettamente quando posso ferire, di questi tempi, il suo termine di paragone, lo scuolabus.

 

«Autista dello scuolabus ha un malore e muore a Chiavari: aveva appena concluso il giro con i bambini»: Il Messaggero di due settimane fa.

 

«Incidente a Cittadella: autista di scuolabus ha un malore e va a sbattere contro una corriera». Il Resto del Carlino, 25 gennaio 2023.

 

La Spezia, maggio 2022: «Malore improvviso per l’autista dello scuolabus, mezzo fa un volo di venti metri». Lo riporta La Città della Spezia.

 

«Padova, autista di scuolabus muore alla guida». Automoto, ottobre 2023.

 

Corridonia, provincia di Macerata: «Malore fatale in strada, arrivano i soccorsi e uno scuolabus resta bloccato sui binari mentre arriva il treno». Il Resto del Carlino, il mese scorso.

 

Ottobre 2023: «Autista di scuolabus ha un malore alla guida: Jessica muore a 15 anni schiacciata dal mezzo». Lo riporta il Corriere Adriatico.

 

Stati Uniti, aprile 2023: «L’autista dello scuolabus ha un malore: studente di 13 anni prende il controllo del mezzo».

 

Roma, dicembre 2022: «Scuolabus fuori strada a Roma, paura per 41 bambini: Malore dell’autista». Lo riporta IlSussidiario.net.

 

Renovatio 21 ha riportato tanti altri casi.

 

«I ricercatori ipotizzano inoltre che il predatore preistorico cacciasse in modo lento, come le anaconde» scrivono gli scienziati scopritori del serpentazzo indico.

 

Abbiamo imparato invece che il suo termine di paragone, lo scuolabus, miete vittime all’improvviso.

 

«Malori improvvisi» del conducente, che rischiano di tirare giù con loro le vite di diecine di bimbi trasportati.

 

E quindi: cosa è più pericoloso? Il boa preistorico di 15 metri o mandare il proprio figlio a scuola?

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Il 25% dei bambini di età compresa tra 3 e 4 anni possiede uno smartphone: studio

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Uno studio condotto dall’autorità governativa di regolamentazione delle comunicazioni nel Regno Unito ha rilevato che un quarto dei bambini di soli 3-4 anni possiede uno smartphone. Lo riporta il giornale britannico Telegraph.   Dallo studio di Ofcom è infatti emerso che un quarto di tutti i bambini sotto i 7 anni possiede un dispositivo intelligente, con un aumento di circa il 5% in un anno.   I dati per i bambini di età inferiore a 7 anni sono stati forniti dai genitori, quindi il numero reale potrebbe essere molto più alto se alcuni genitori scegliessero di essere liberali riguardo alla verità.   Lo studio ha rilevato che quasi il 60% dei bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni possiede un telefono e, quando si arriva ai 12-17 anni, essenzialmente tutti i bambini possiedono uno smartphone.   Ofcom ha osservato che «i bambini delle scuole materne sono sempre più online e godono di una maggiore indipendenza digitale da parte dei genitori».   Lo studio ha anche scoperto che i bambini riescono ad aggirare i controlli sull’età per accedere alle app dei social media, semplicemente inventando la loro data di nascita.

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Più della metà (51%) di età inferiore ai 13 anni utilizza un’app di social media di qualche tipo sui propri telefoni, nonostante il fatto che la maggior parte delle app di social media richieda che gli utenti abbiano più di 13 anni.   Un totale del 40% dei bambini di età compresa tra 8 e 17 anni ha dichiarato a Ofcom di aver mentito sulla propria età per accedere a un’app.   Nella fascia di età 5-7 anni, un terzo dei genitori ha affermato che i propri figli utilizzano le app completamente senza supervisione e un terzo ha affermato di consentire ai propri figli di utilizzare le app prima che raggiungano l’età minima consigliata.   Il commissario governativo per l’infanzia britannico, Rachel de Souza, ha commentato che «l’uso dei social media e delle piattaforme di messaggistica da parte dei minorenni è molto diffuso. Le tutele previste dall’Online Safety Act devono essere implementate in modo rapido e deciso, con efficaci garanzie sull’età».   I risultati arrivano mentre il governo di Londra sta valutando la possibilità di attuare un divieto totale per i minori di 16 anni di acquistare smartphone, scrive Modernity News.   Tuttavia, tale legge non impedirebbe ai genitori di acquistare i dispositivi e di darli ai bambini, come avviene nella stragrande maggioranza delle case. Il governo sta anche valutando una legge che richiederebbe l’approvazione dei genitori quando i bambini di età inferiore ai 16 anni si iscrivono ad account sui social media.   Richard Collard della National Society for the Prevention of Cruelty to Children ha sottolineato che «il numero di bambini molto piccoli che utilizzano i social media indica un fallimento sistemico da parte delle aziende tecnologiche nel far rispettare i limiti di età da loro stabiliti”.   Gli studi hanno dimostrato che esistono ampie prove che l’uso dei social media è collegato ad un aumento dell’ansia, della depressione e ad un declino del benessere mentale tra i giovani. Le connessioni tra telefonino e l’aumento del cortisolo – l’ormone dello stress – sono discusse da diversi anni.   Come riportato da Renovatio 21, una curiosa circolare del ministero dell’Istruzione italiano dell’anno scorso descriveva lo smartphone come una droga «non diversa dalla cocaina».   Negli anni è emerso che le app degli smartphone spiano i bambini su «una scala scioccante», hanno rivelato esperti a Children’s Health Defense.

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«Influencer» per genitori condannata per abusi su minori

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Una madre americana di sei figli, i cui consigli online sui genitori hanno attirato più di due milioni di abbonati su YouTube, è stata condannata il mese scorso ad almeno quattro anni di carcere con l’accusa di aggravamento di abusi su minori.

 

Ruby Franke, 42 anni, che gestiva il canale YouTube «8 Passengers», ora cancellata, è stata arrestata lo scorso agosto nello stato americano dello Utah quando suo figlio dodicenne malnutrito è scappato dalla casa di un’altra donna, Jodi Hildebrandt, 54 anni, per chiedere cibo e acqua a un vicino.

 

Il bambino era stato legato con nastro adesivo e aveva ferite aperte visibili a causa dell’essere stato legato con una corda, secondo i documenti della polizia. Hildebrandt, con il quale Franke collaborava in un’impresa commerciale separata, è stata condannata alla stessa pena detentiva di quattro pene da uno a 15 anni ciascuna.

 

Entrambe si erano dichiarate colpevoli a dicembre delle accuse di abuso aggravato di secondo grado su minori.

 

 

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Scusandosi con i suoi figli dopo la sua condanna, Franke ha detto di aver «creduto che l’oscurità fosse luce e che il giusto fosse sbagliato. Farei qualsiasi cosa al mondo per voi. Ho preso da voi tutto ciò che era tenero, sicuro e buono». Nella sua stessa dichiarazione, la Hildebrandt ha detto che spera che i bambini possano «guarire fisicamente ed emotivamente».

 

Durante il processo dell’anno scorso, il pubblico ministero Eric Clarke ha detto alla corte che due dei figli di Franke erano stati costretti a vivere in un «ambiente simile a un campo di concentramento» e gli erano stati «regolarmente negati cibo, acqua, letti in cui dormire e praticamente ogni forma di divertimento».

 

 

La Franke aveva creato il suo canale YouTube «8 Passengers» nel 2015 e l’estate scorsa aveva accumulato 2,3 milioni di abbonati, molti dei quali attratti dai video della vita familiare suburbana di Franke.

 

Tuttavia, alcuni spettatori si sono preoccupati nel 2020 quando uno dei suoi figli ha detto in un video che aveva dormito su un pouf per sette mesi. Altri video descrivevano Franke che tratteneva il cibo dai suoi figli e «annullava» il Natale come punizione.

 

Il canale YouTube «8 Passengers» è stato cancellato nel 2022, lo stesso anno in cui la Franke si era separata dal marito Kevin.

 

Nell’ambito di un patteggiamento, Hildebrandt – che ha collaborato con Franke in una serie di video di «life coaching» – ha ammesso di essere a conoscenza degli abusi sui minori e di aver costretto uno dei figli di Franke a «saltare più volte in un cactus».

 

Ha aggiunto che Franke aveva detto ai suoi figli che erano «malvagi e posseduti» e dovevano «pentirsi».

 

In una dichiarazione rilasciata dal suo avvocato prima del processo l’anno scorso, Kevin Franke ha chiesto che fosse inflitta la pena massima al suo ex partner per l’abuso «orribile e disumano» dei suoi figli.

 

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Immagine screenshot da YouTube

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