Spirito
Perché la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato potrebbe aver contribuito alla fine della legislazione federale sull’aborto
Renovatio 21 pubblica questo articolo di Lifesitenews per gentile concessione dell’autore. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21. Renovatio 21 aveva espresso la propria posizione riguardo alla consacrazione di Bergoglio in altri articoli.
Nei piani della Divina Provvidenza le coincidenze non esistono, e i miracoli arrivano quando meno ce li aspettiamo. Anzi, direi che i miracoli sono per definizione inaspettati, perché sono come momenti celestiali nei quali la potenza di Dio si insinua dietro le linee della normalità per provocare le beate irruzioni del soprannaturale.
L’anno scorso, quando fu annunciato che Roe vs. Wade sarebbe stata presa in esame per essere cassata, pensavo, come molti altri, che non se ne sarebbe fatto nulla.
Certo, sulla carta la Corte era in maggioranza pro-vita, ma le sottigliezze del diritto costituzionale sono complicate. Inoltre, chi poteva sapere come avrebbero reagito sotto pressione i giudici nominati da Trump?
Poi, è successo qualcosa di miracoloso, ovverosia qualcosa di completamente inaspettato: Papa Francesco ha deciso di consacrare Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.
Prima di tutto, una premessa: sostenendo che ciò che è accaduto oggi può in effetti essere il risultato delle azioni del Papa a marzo, non sto affermando che siamo entrati nel tempo del Trionfo del Cuore Immacolato, o che l’era di pace preannunciata sia iniziata. Mi limito invece a guardare gli avvenimenti attraverso la lente della religione cattolica, della profezia e del calendario liturgico.
Fermiamoci un momento e cerchiamo di immaginare a cosa potrebbe assomigliare un segno divino che mostrasse che la consacrazione di Papa Francesco è stata gradita da Dio.
Sono certo che ciascuno di noi potrebbe immaginare tutta una serie di eventualità.
Ebbene, a mio avviso, l’annullamento della più importante legge sull’aborto, nella Nazione più potente al mondo, potrebbe essere un serio candidato per costituire questa strizzata d’occhio dal Cielo. Certo, può anche darsi che non abbia nulla a che fare con il gesto del Papa di marzo scorso, ma c’è dell’altro.
Oggi [n.d.t. l’articolo è stato pubblicato il 24 giugno] è la festa del Sacro Cuore e, tradizionalmente, è anche la festa della nascita di San Giovanni Battista. È vero che nell’antico calendario liturgico la festività viene spostata a domani a causa della supremazia della festa di Cristo. Tuttavia, oggi rimane pur sempre la vigilia della festa di San Giovanni e in quanto tale in Quebec e nei Paesi storicamente cattolici è ancora celebrata come il suo compleanno. Il punto è che oggi, in senso culturale, è la festa di San Giovanni Battista come non lo è mai stata, ed è anche l’attuale festa del Sacro Cuore di Gesù.
C’è tutto un mondo di significati da sviscerare in questo incontro provvidenziale tra il Sacro Cuore e San Giovanni Battista.
Pensiamo al primo incontro tra Gesù e Giovanni.
Subito dopo l’Annunciazione (il 25 marzo, giorno della consacrazione di Papa Francesco) Maria e il suo Cuore Immacolato visitarono la cugina Elisabetta e si narra che al suo arrivo «il bambino sussultò nel suo grembo». In questo modo, capiamo che Giovanni (che aveva circa sei mesi di gestazione) ha sussultato all’arrivo del suo Salvatore, che era nelle primissime fasi di vita nell’utero.
Potremmo dire che il primo incontro tra Giovanni Battista e Cristo è stato il momento in cui il battito del Sacro Cuore ha fatto esultare di gioia Giovanni.
Il significato «pro-vita» di questo incontro è facile da capire, dato che un Sacro Bambino e un futuro santo sono stati in grado di connettersi in un modo che va oltre la semplice biologia. In esso c’è un elemento spirituale che ci dice che Dio ha dotato il nascituro di un’anima umana unica, e quindi della stessa piena dignità della persona umana adulta.
È molto importante sottolineare che la Madonna rimase con Elisabetta per tre mesi esatti, fino alla nascita di Giovanni, dopodiché se ne partì.
Ora, penso di poter affermare che se il Cielo volesse far sentire la sua presenza nel mondo, soprattutto in un momento come questo, si potrebbe tracciare qualche prudente collegamento. Tre mesi dopo che Papa Francesco ha consacrato la Russia al Cuore Immacolato di Maria, arriva un giorno provvidenziale in cui il Sacro Cuore e il Cuore di Giovanni si toccano, e in quello stesso giorno avviene un miracolo giudiziario grazie al quale i cuori pulsanti di bambini innocenti ottengono il riconoscimento dei loro diritti.
In questo mese che ci viene detto essere dedicato all’orgoglio gay, il potere di satana viene sconfitto dal Sangue Prezioso che batte nel Sacro Cuore e che è stato incarnato da Nostro Signore, che Si è degnato di accondiscendere ad un atto di umiltà dal valore infinito.
Inoltre, spesso si dimentica che Giovanni Battista fu decapitato a causa della sua strenua difesa del matrimonio. Fu solo quando denunciò le attività perverse e adulterine del re che fu messo a morte. È perfettamente appropriato che il difensore celeste del matrimonio intervenga nel mese in cui il matrimonio è maggiormente denigrato.
Il mondo moderno è caduto nell’orrenda morsa di un ritualismo neopagano, e la distruzione della famiglia e dei bambini che ne derivano fungono da sacramento in questa società perversa.
Tuttavia, se il diavolo può avere la sua ora, Cristo avrà il suo giorno. E non lo farà senza sua Madre, così come non ci avrebbe dato il suo Sacro Cuore senza prima incarnarsi nel grembo materno nutrito dal sangue che sgorgava dal Cuore Immacolato.
La battaglia per la vita non è finita, ma in questo momento le forze che dirigono i nostri governi si agitano furiosamente, sconvolte dal fatto che la loro perversa visione del mondo ha subito un colpo mortale.
Non so se ciò che ha fatto Papa Francesco porterà al trionfo del Cuore Immacolato, ma so che il Sacro Cuore ha trionfato su Roe vs. Wade e credo che di questo dobbiamo ringraziare il più improbabile dei Papi.
Kennedy Hall
Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Spirito
Bergoglio dice che i vescovi conservatori hanno un «comportamento suicida»
Papa Francesco ha descritto i vescovi «conservatori» come aventi un «atteggiamento suicida» perché chiusi «dentro una scatola dogmatica».
Le dichiarazioni sono state fatte durante un’intervista con Norah O’Donnell, giornalista del famoso programma americano di giornalismo di inchiesta 60 Minutes.
«Un conservatore è qualcuno che si aggrappa a qualcosa e non vuole vedere oltre», ha detto Francesco rispondendo a una domanda sui «vescovi conservatori negli Stati Uniti» che l’intervistatrice della TV statunitense CBS ha descritto come contrari agli «sforzi di Francesco di rivisitare insegnamenti e tradizioni».
«È un atteggiamento suicida perché un conto è tenere conto della Tradizione e considerare le situazioni del passato, un’altra è chiudersi in una scatola dogmatica», ha dichiarato papa Francesco, parlando in lingua spagnuola.
NEW: Clip from #PopeFrancis intvw with @60Minutes–
“A Conservative is one who clings to something and does not want to see beyond that. It is a suicidal attitude… to be closed up inside a dogmatic box.” pic.twitter.com/LClxHqyOWk— Michael Haynes 🇻🇦 (@MLJHaynes) May 16, 2024
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I suoi commenti facevano parte di un’intervista di un’ora con la O’Donnell della CBS realizzata alla fine di aprile, di cui solo una piccola parte era stata pubblicata. Ora sarà trasmessa per intero alla TV americana questa domenica e lunedì.
In un precedente spezzone dell’intervista fatto uscire, il Bergoglio – di fatto non nuovo all’insulto verso chi percepisce come altro da sé – denigrava i critici della tesi del cambiamento climatico definendoli «sciocchi».
«Ci sono persone che sono sciocche, e sciocche anche se mostri loro delle ricerche; non ci credono», aveva dichiarato l’argentino. «Perché? Perché non capiscono la situazione o per il loro interesse, ma il cambiamento climatico esiste».
Come scrive LifeSite, da tempo Francesco sembra esprimere malcontento nei confronti dei cattolici americani, spesso utilizzando la sua descrizione di «rigido» quando si riferisce a loro.
Alcuni episcopati statunitensi si sono distinti nel difendere elementi dell’insegnamento cattolico, spesso in apparente contrapposizione alla posizione di Francesco – compresi uomini come l’arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone (che ha negato la comunione all’abortista Nancy Pelosi, divieto poi di fatto annullato dal Pontefice) e soprattutto come il vescovo Joseph Strickland e il cardinale Raymond Burke.
Come noto, è possibile dire che sia Strickland che Burke sono stati puniti: il primo è stato incredibilmente rimosso dalla sua diocesi di Tyler, in Texas, il secondo ha perso l’assistenza sanitaria vaticana ed è costretto a pagare l’affitto del suo appartamento in via della Conciliazione.
Il Burke era stato insultato da Bergoglio anche quando era stato male, con allusione alle sue posizioni sui vaccini – posizioni che Renovatio 21 conosce bene, avendo organizzando proprio con il cardinale Burke un convegno su vaccini e linee cellulari da feto abortito a Roma nel 2019.
La soluzione, forse, è quella offerta dal presidente argentino Milei, che nel tempo aveva chiamato Bergoglio «imbecille», «rappresentante del maligno», e di lì a peggio: tre mesi fa, in Vaticano, Francesco ha abbracciato tra grandi sorrisi il Milei, come niente fosse.
Che per entrare nelle simpatie del papa bisogni sintonizzarsi con il suo mondo di contumelie continue?
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Spirito
Crocifisso vietato al municipio di Varsavia
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Spirito
Il Patriarca latino di Gerusalemme entra nella Striscia di Gaza
Un comunicato stampa del Patriarcato latino di Gerusalemme, datato 16 maggio 2024, annuncia che, per la prima volta dall’attentato del 7 ottobre 2023, il cardinale Pierbattista Pizzaballa è entrato a Gaza.
Il Patriarca «era accompagnato da Sua Eccellenza Fra’ Alessandro de Franciscis, Grande Ospedaliere del Sovrano Ordine di Malta, da padre Gabriele Romanelli, parroco di Gaza e da una piccola delegazione. Si sono recati presso la parrocchia cattolica della Sacra Famiglia per una visita pastorale», si precisa.
«Hanno incontrato la popolazione sofferente per incoraggiarla e trasmettere un messaggio di speranza, solidarietà e sostegno. Sua Beatitudine ha celebrato la messa nella chiesa parrocchiale insieme alla comunità locale. Durante il suo soggiorno, Sua Beatitudine ha effettuato una visita di cortesia alla parrocchia ortodossa di San Porfirio», si legge nel comunicato.
«Il senso della mia visita è innanzitutto stare con loro, baciarli, abbracciarli e sostenerli il più possibile», confida il cardinale Pizzaballa in un video postato su YouTube. «Da molto tempo desideravo e desideravo vederli», assicura il patriarca latino, che ogni anno prima di Natale visitava abitualmente questa piccola comunità, riferisce cath.ch.
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Una popolazione cattolica prigioniera
Dopo l’attacco terroristico di Hamas contro Israele il 7 ottobre e la guerra che ne è seguita, la comunità cattolica di Gaza vive chiusa in se stessa. Condivide le condizioni imposte dall’esercito israeliano all’intera popolazione. Anche due fedeli sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco dai soldati israeliani nel cortile della parrocchia il 16 dicembre.
«Prima della guerra la comunità cattolica contava 135 persone. Oggi si tratta di circa 90 persone», spiega a I.MEDIA Farid Jubran, impiegato del Patriarcato latino e firmatario del comunicato stampa, ripreso da cath.ch. «È una comunità in guerra, sconvolta, stanca, ma con molta fede e coraggio. Una testimonianza di fede immensa», aggiunge.
Nel suo videomessaggio, il cardinale Pizzaballa spiega che la sua venuta è anche un’occasione per «vedere cosa possiamo fare per migliorare le loro condizioni e aiutarli in ogni modo possibile».
«Questa visita costituisce anche il primo passo di una missione umanitaria congiunta del Patriarcato Latino e del Sovrano Ordine di Malta, in collaborazione con il Malteser International e altri partner, volta a fornire cibo vitale e aiuti medici alla popolazione di Gaza», conclude il Comunicato stampa del Patriarcato.
È prevista la permanenza del sacerdote di Gaza, padre Gabriel Romanelli, che viaggiava con la delegazione. Il 7 ottobre 2023 si trovava fuori dalla Striscia di Gaza ed è rimasto bloccato a Betlemme. È lui che Papa Francesco chiama con maggiore regolarità per avere notizie dalla comunità di Gaza.
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