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Bioetica

Le linee cellulari da aborti spontanei? Una sciocchezza!

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Jose L. Trasancos su gentile concessione di Children of God for Life.

 

 

Il Rev. P. Nicanor Pier Giorgio Austriaco e altri hanno ipotizzato che la linea cellulare HEK-293 possa essere derivata da cellule prelevate da un aborto spontaneo.

 

Il Rev. Nicanor Austriaco ha dichiarato apertamente che la linea cellulare HEK-293 potrebbe essere stata sviluppata utilizzando tessuto di un aborto spontaneo

Quando ho sentito questa affermazione mi è sembrata una sciocchezza ed ho iniziato a leggere un po’. Un po’ di lettura si è trasformata in qualcosa di più e via via ho approfondito sempre di più.

 

Recentemente, il dottor Jay Richards della Catholic University of America ha contattato Stacy [direttrice di CoG for Life, NdR]  alla ricerca di riferimenti autorevoli su questa questione per sostenere un progetto in corso.

 

Ho fatto sapere a Stacy che sarei stato felice di rispondere. Questo è ciò che ho scritto:

 

 

Vado alla conclusione: la sua dichiarazione è una sciocchezza. 

Stacy mi ha inoltrato questa domanda poiché ho dedicato un po’ di tempo a questo tema, dopo che il Rev. Nicanor Austriaco ha dichiarato apertamente che la linea cellulare HEK-293 potrebbe essere stata sviluppata utilizzando tessuto di un aborto spontaneo.

 

Vado alla conclusione: la sua dichiarazione è una sciocchezza. 

 

Non c’è nulla nella letteratura scientifica che si occupi direttamente di questa affermazione, semplicemente perché a un biologo non verrebbe mai in mente di provare a sostenere che una linea cellulare vivente possa essere derivata da un tessuto morto.

 

Non c’è nulla nella letteratura scientifica che si occupi direttamente di questa affermazione, semplicemente perché a un biologo non verrebbe mai in mente di provare a sostenere che una linea cellulare vivente possa essere derivata da un tessuto morto

Questo non può essere fatto. L’impossibilità diventa chiara quando si esaminano due cose:

 

  1. Il processo biologico di aborto spontaneo e di parto di feto morto.    

 

  1. Cambiamenti post-mortem a livello cellulare      

 

Per quanto riguarda la prima questione, i tessuti legati alla gravidanza vengono in genere espulsi tra i quattro e i venti giorni dopo la morte del feto. 

 

La maggior parte degli aborti spontanei all’inizio della gravidanza (primo trimestre) sono causati da una varietà di anomalie cromosomiche – in questi casi non si forma un embrione – e il tessuto espulso non sarebbe di alcuna utilità a chi tenti di stabilire una linea cellulare.

La maggior parte degli aborti spontanei all’inizio della gravidanza (primo trimestre) sono causati da una varietà di anomalie cromosomiche – in questi casi non si forma un embrione – e il tessuto espulso non sarebbe di alcuna utilità a chi tenti di stabilire una linea cellulare

 

Le altre cause di aborto spontaneo e di parto di feto morto determinano la morte dell’embrione o del feto che precede l’espulsione del tessuto da diversi giorni a poche settimane. (1) Il tempo riportato deriva dall’osservazione critica.

 

La seconda questione che comprende i cambiamenti fisiochimici post-mortem a livello cellulare, rende abbastanza chiaro che una linea cellulare vivente non può essere stabilita utilizzando i tessuti espulsi da un aborto spontaneo o da un feto morto. Quando il corpo muore (cessazione irreversibile delle funzioni vitali del cervello, del cuore e dei polmoni), l’autolisi inizia entro pochi minuti.(2) 

 

Questo è un processo di decomposizione, in cui le membrane cellulari si rompono e rilasciano enzimi che iniziano un processo di auto-digestione. Poiché la circolazione del sangue ossigenato è cessata, i livelli di anidride carbonica nella cellula iniziano a salire e il pH all’interno della cellula diventa sempre più acido.

 

Questo crescente livello di acidità è ciò che causa la rottura delle membrane all’interno della cellula, tra cui la membrana del lisosoma, che contiene una varietà di enzimi per la digestione di acidi nucleici, grassi, proteine, etc. (3)

Le altre cause di aborto spontaneo e di parto di feto morto determinano la morte dell’embrione o del feto che precede l’espulsione del tessuto da diversi giorni a poche settimane

 

Il tasso di diffusione autolitica varia in tutto l’organismo e due delle variabili più significative sono la concentrazione di enzimi nel tipo di tessuto e la temperatura. Alcuni tessuti d’organo hanno concentrazioni elevate di enzimi comparabili. Il fegato, i reni e il pancreas sono esempi, date le loro funzioni all’interno del corpo. Il tessuto muscolare liscio e il tessuto polmonare hanno livelli relativamente bassi di questi enzimi. (3). Ciò è significativo, in quanto il tessuto d’organo è fondamentale come fonte di cellule per lo sviluppo di una linea cellulare.

 

La temperatura ha il maggiore impatto sulla diffusione e la progressione autolitica. Maggiore è la temperatura, più veloce è la reazione autolitica. Temperature molto basse possono rallentare drasticamente il processo autolitico, il che spiega come le persone siano state rianimate dopo essere apparentemente annegate in acque molto fredde, senza subire effetti negativi permanenti. (3)

 

In caso di aborto spontaneo o di feto nato morto, la temperatura del feto rimane alla temperatura corporea interna, circa 37º, fino a quando non viene espulso. Ciò accelererà il processo autolitico e si diffonderà.

 

Bisogna ricordare che il tempo che intercorre tra la morte del feto di un aborto spontaneo e l’espulsione dei tessuti della gravidanza si misura in giorni

Bisogna ricordare che il tempo che intercorre tra la morte del feto di un aborto spontaneo e l’espulsione dei tessuti della gravidanza si misura in giorni.

 

Nel momento in cui il tessuto viene espulso, non esiste alcuna funzione metabolica in nessuna parte nel corpo fetale.

 

Il feto morto, infatti, subisce un processo di macerazione (fermentazione autolitica) prima dell’espulsione. Questo ha l’aspetto di putrefazione in quanto la pelle si separa e il tessuto sottostante è scolorito; la putrefazione è la decomposizione batterica e il sacco amniotico è un ambiente sterile. (3)

 

Il feto morto, infatti, subisce un processo di macerazione (fermentazione autolitica) prima dell’espulsione. Questo ha l’aspetto di putrefazione in quanto la pelle si separa e il tessuto sottostante è scolorito; la putrefazione è la decomposizione batterica e il sacco amniotico è un ambiente sterile

Questa informazione rifiuta l’idea che il tessuto di un aborto spontaneo possa essere utilizzato per stabilire una linea cellulare vivente. Suggerisce inoltre che il tessuto fetale utilizzato per scopi di ricerca deve essere raccolto e raffreddato molto rapidamente entro pochi minuti dalla procedura di aborto. Che gli aborti e la raccolta dei tessuti siano attentamente coordinati è fortemente implicito nella letteratura scientifica. Includo un riferimento allo sviluppo della linea cellulare WalVax-2, completato nel 2015. [4] 

 

Si ha la chiara sensazione che le procedure di aborto e la raccolta del tessuto desiderato siano state orchestrate con molta attenzione per preservare il più possibile l’integrità dei tessuti.

 

In conclusione, stabilire una linea cellulare vivente da un tessuto morto non è possibile (se messa in questo modo, sembra un po’ sciocco prendere sul serio la questione!). 

 

In caso di aborto spontaneo, la funzione metabolica è completamente cessata e la decomposizione è avanzata nel momento in cui il tessuto viene espulso.

 

Che gli aborti e la raccolta dei tessuti siano attentamente coordinati è fortemente implicito nella letteratura scientifica

La resurrezione richiede l’intervento divino.

 

Avrei potuto terminare dopo circa quindici minuti di lettura di un libro di testo di biologia, avendo imparato abbastanza per confutare l’affermazione. 

 

Sono andato al punto in cui ho abbastanza familiarità con la chimica.

 

Si ha la chiara sensazione che le procedure di aborto e la raccolta del tessuto desiderato siano state orchestrate con molta attenzione per preservare il più possibile l’integrità dei tessuti

È palesemente assurdo suggerire che le linee cellulari viventi possano essere prodotte usando i tessuti di un aborto spontaneo o di un feto morto. 

 

Ora, Il Rev. Nicanor Pier Giorgio Austriaco è un biologo molecolare (Ph.D., Biology, Massachusetts Institute of Technology) e gli altri che hanno fatto eco alla dichiarazione del Rev. Austriaco hanno credenziali simili alle sue.

 

Loro conoscono meglio di tutti la questione Che trattano.

 

La domanda allora è: perché hanno affermato questo? 

 

È palesemente assurdo suggerire che le linee cellulari viventi possano essere prodotte usando i tessuti di un aborto spontaneo o di un feto morto

Ci disprezzano al punto di crederci incapaci di fare qualche facile ricerca per conto nostro? Non considerano il grave insulto fatto alle donne che hanno subito un aborto spontaneo o un parto con feto morto. Qual è il loro punto di vista? Qualunque esso sia, non sembra essere lontanamente collegato alla Verità.

 

Invito, anzi sfido uno di loro, uno qualunque, a rispondere con i fatti e con i dati. 

 

Sono loro quelli che sfidano la biologia piuttosto elementare. Sono loro quelli che hanno bisogno di trovare qualcosa di sostanziale. Fino ad allora, li ringrazierò se ci risparmieranno le loro opinioni, o qualunque altra cosa siano.

 

 

Jose L. Trasancos, Ph.D.

Amministratore delegato di Children of God for Life

 

Traduzione italiana a cura di Vincenzo Papi 

 

 

NOTE:

1) Obstetrics and Gynecology (utp.edu.co)
2) After a person’s pulse and breathing stop, how much later does all cellular metabolism stop? – Scientific American
3) Postmortem Changes – StatPearls – NCBI Bookshelf (nih.gov)
4) Characteristics and viral propagation properties of a new human diploid cell line, walvax-2, and its suitability as a candidate cell substrate for vaccine production (nih.gov)

 

Riferimenti generali:

Spontaneous Abortion – Gynecology and Obstetrics – Merck Manuals Professional Edition

 

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Bioetica

Medico argentino incarcerato per essersi rifiutato di praticare un aborto

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Il medico argentino Leandro Rodriguez ha trascorso un anno e due mesi in prigione, pena inflittagli per essersi rifiutato di praticare un aborto. È nuovamente autorizzato a esercitare la professione di medico, sebbene gli fosse stata anche interdetta per due anni e quattro mesi, periodo terminato il 30 gennaio.

 

Il dottor Rodriguez è stato intervistato da EWTN News e ha spiegato le origini della sua condanna: «Nel 2017 ho lavorato presso l’ospedale pubblico nella città di Cipolletti, in Patagonia; ho ricevuto una paziente in cattive condizioni generali a causa di una gravidanza avanzata; era in corso un processo di parto prematuro, che ho deciso di interrompere, e migliorare lo stato di salute della paziente».

 

«Questa decisione è stata interpretata dai tribunali, o dal potere giudiziario della provincia di Río Negro, come un ostacolo al desiderio della paziente di interrompere la gravidanza, e per questo sono stato condannato nel 2019, e questa sentenza è appena stata scontata», ha spiegato.

 

Il medico ha descritto questa esperienza come «molto significativa». Secondo lui si tratta di «una sorta di esempio di ciò che può accadere se non ci si sottomette alle decisioni arbitrarie dei poteri in carica».

 

Spiega inoltre che questo lo ha portato ad «una situazione di maggiore impegno per la cura della vita, la tutela della vita del nascituro, la tutela della donna». A questo proposito ha evidenziato la situazione della paziente che in questo caso è stata considerata dal sistema giudiziario come la persona lesa.

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Poiché era stata vittima di stupro, la sua storia è stata ampiamente pubblicizzata dalla stampa locale, dove è stata presentata come la principale vittima di questa situazione. Tuttavia, una volta terminato il processo ed emessa la sentenza, questa donna è stata dimenticata e nessuno si è preoccupata del suo benessere. Ed è stata costretta a cercare aiuto da sola per sopravvivere.

 

Tali eventi dimostrano chiaramente «che gli argomenti avanzati all’epoca, secondo i quali si trattava di proteggere le donne, erano assolutamente falsi».

 

«L’unica cosa che hanno cercato di fare – prosegue il medico – è distruggere la vita di un bambino che tra poco avrà 7 anni, che è felice, che ha una famiglia adottiva che si prende cura di lui e che gli offre la possibilità di futuro che ognuno di noi merita, e non hanno potuto lottare contro questo», dice.

 

E prosegue: «Il bambino è vivo, la donna che è stata vittima di tutto questo sta bene, gode di buona salute, quindi sotto questo aspetto sono felice perché ha trionfato la vita, ha trionfato la verità, al di là delle ingiustizie subite».

 

Per quanto riguarda il suo futuro e la sua carriera, il dottor Rodriguez conferma che continuerà a lavorare nel settore privato, perché «è difficile per me tornare negli ospedali pubblici». Ha riaffermato la sua posizione pro-vita, assicurando che se si fosse trovato in una situazione come quella che ha portato al processo, avrebbe agito di nuovo allo stesso modo.

 

«Quando sono stato condannato, e anche prima che lo fossi, la gente si aspettava da me una sorta di pentimento o un altro messaggio», ricorda. «Ma il messaggio è lo stesso, e con sempre più convinzione: la vita va difesa, non è in discussione», dice ai medici: «È il momento di affermare le nostre convinzioni, le nostre convinzioni morali, non è una cosa negoziabile».

 

(…)

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

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Immagine di Arcibel via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
 

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Bioetica

Azienda americana pubblicizza kit per il furto di sperma

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.   Un’azienda del Texas che commercializza il suo «kit per l’inseminazione domestica» sui social media incoraggia le donne a utilizzare lo sperma del preservativo usato dal partner per rimanere incinta senza il suo permesso.   Secondo un articolo del New York Post, la società MakeAMom avrebbe pubblicizzato il suo kit da 250 dollari per il «furto dello sperma» come un modo per aggirare le leggi negli Stati Uniti che rendono illegale fare buchi nei preservativi all’insaputa di entrambi i partecipanti.   Uno dei suoi annunci su X sottolinea che mentre fare dei buchi nei preservativi all’insaputa di entrambi i partner sessuali è illegale nella maggior parte degli Stati, «rubare il preservativo a sua insaputa» «non è illegale in nessuno stato».   La pubblicità del prodotto su X rasenta l’oscenità.   «Una donna ruba silenziosamente un preservativo dalla spazzatura per eseguire l’inseminazione domestica mentre il suo partner dorme nell’altra stanza. Cosa ne pensi di questo? È legale? Dovrà ancora il mantenimento dei figli?» dice un post su X. Un altro dice: «Devo dirgli che è suo figlio?» e «Non hai bisogno del suo permesso per rimanere incinta».

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Gli annunci sono stati ripresi dalla giornalista investigativa Samantha Cole, della cooperativa giornalistica di notizie tecnologiche 404Media. Ha scoperto che le credenziali di MakeAMom erano altamente sospette. Interrogato sulla sua etica, l’apparente CEO dell’azienda ha risposto:    «Sembra che ci sia stato un grave malinteso riguardo ai nostri contenuti di marketing e all’etica della nostra azienda. Ci assumiamo la piena responsabilità per questo e stiamo attualmente rivedendo le nostre strategie pubblicitarie per garantire che riflettano il nostro impegno verso pratiche etiche».   «La nostra intenzione è sempre stata quella di dare potere alle persone nel loro viaggio verso la genitorialità, ma non a scapito del consenso e dell’integrità morale».   La FDA ha approvato un paio di altri kit per l’inseminazione domestica, ma non quello di MakeAMom.    Michael Cook   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Bioetica

Biden fa il segno della croce durante una manifestazione a sostegno dell’aborto

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Il presidente americano Joe Biden, ad un evento politico in Florida, si è fatto il segno della croce quando la signora con lui sul palco, la presidente del Partito Democratico della Florida, si è espressa a favore dell’aborto. Lo riporta Modernity News.

 

La vicenda ha generato sconvolto tra la comunità cristiana internazionale.

 

La candidata governativa fallita Nikki Fried stava sollecitando la rielezione di Biden quando ha fatto commenti su Ron DeSantis e Donald Trump che spingevano per maggiori restrizioni sull’aborto.

 

La prossima settimana in Florida entrerà in vigore un divieto di aborto di sei settimane, e questo sarebbe uno dei motivi per cui Biden si è fermato nello Stato. La Fried aveva dichiarato la scorsa settimana che Biden sa che deve trascorrere del tempo in Florida per dimostrare quanto le cose siano diventate «estreme» sotto DeSantis. «Capisci che se dobbiamo combattere contro l’estremismo dei repubblicani MAGA, devi venire al ventre della bestia».

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Mentre Biden era al suo fianco, la Fried ha dichiarato che «Ron DeSantis sentiva di dover candidarsi alla presidenza, quindi quindici settimane non erano sufficienti, dovevamo arrivare a sei settimane», sottolineando la sua opposizione alla legge sull’aborto.

 

È a questo punto che Biden, sulla carta secondo presidente «cattolico» della storia USA (e forse l’unico, che nonostante gli acciacchi, porterà al termine mandato: il primo è stato JFK e sappiamo come è andata a finire) si è fatto il segno della croce.

 


La reazione della rete è stata immediata, con commenti che davano del «vile» al vegliardo del Delaware. «Biden, l’autodefinito “cattolico devoto”, fa il segno della croce a sostegno del desiderio di questa donna di uccidere i bambini fino ai 3 mesi di gravidanza» scrive Buck Sexton. «Totalmente malvagio e sacrilego» ha twittato LifeNews. «Davvero da vomitare. Disgustoso. Insulto. Blasfemo» hanno scritto ancora su Twitter. Ancora: «Joe Biden si fa il segno della croce mentre promuove l’aborto! Questo è il male!».

 

Il fatto è avvenuto a pochi giorni dalla sostituzione della Pasqua della Casa Bianca con la giornata mondiale di visibilità trans.

 

La Fried, già Commissario per l’Agricoltura della Florida, grande sostenitrice dell’aborto, è anche esplicita riguardo alla sua pratica del giudaismo. Mentre era al liceo, partecipava al B’nai B’rith, la famigerata organizzazione ebraica. La donna ha preso anche attivamente in considerazione l’idea di fare aliya – cioè di andare a vivere in Israele –e di unirsi alle forze di difesa israeliane.

 

Dopo la sua elezione a commissario per l’agricoltura, Fried ha prestato giuramento utilizzando la prima Bibbia ebraica pubblicata negli Stati Uniti.

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