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Il vaccino C-19 un programma satanico? Parla un sacerdote della FSSPX

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Renovatio 21 pubblica questo scritto di padre Peter Lang, tesoriere in carica nel Distretto tedesco della Fraternità Sacerdotale San Pio X (Priorato Sant’Atanasio, Stoccarda). I link interni allo scritto non sono presenti nell’originale, ma apposti da Renovatio 21 per eventuali approfondimenti di questa materia che abbiamo trattato, in questi anni, tanto a fondo.

 

 

 

 

 

 

I media ei politici continuano a dirci, attraverso una propaganda massiccia, costante e abilmente orchestrata, che non ci sarebbe altra alternativa contro il «coronavirus 201» (COVID-19; SARS-CoV-2) rispetto al vaccino. Sono unanimi: solo la vaccinazione dell’intera popolazione mondiale potrà garantire la salute futura e il benessere generale. Ma è vero? Ovviamente no. E anche l’OMS ci avverte: «Il vaccino non riporterà la vecchia normalità» (1).

Di fronte a tutte queste contraddizioni, è nostro dovere, come cattolici, chiederci: quali giudizi dovremmo dare su questi fatti coperti da tante zone d’ombra?

 

Tuttavia, in tutto il mondo, vengono implementati programmi di vaccinazione. Ecco perché, di fronte a tutte queste contraddizioni, è nostro dovere, come cattolici, chiederci: quali giudizi dovremmo dare su questi fatti coperti da tante zone d’ombra?

 

 

I – Considerazioni preliminari

  • Idealmente, la questione dei vaccini dovrebbe essere sviluppata in generale, ma ciò richiederebbe uno studio completo che ci allontanerebbe dal cuore di ciò che è in questione qui.

 

  • Nel 2005 è stata l’influenza aviaria, nel 2009 l’influenza suina (2), nel 2014 il virus Ebola  (3) e nel 2016 il virus Zika (4), che sono stati sistematicamente presentati come molto pericolosi e di fronte alla quale la vaccinazione è stata proposta come soluzione definitiva, la cura miracolosa per controllare la loro diffusione. Ad esempio, alcuni governi hanno ordinato milioni di dosi di vaccino, che sono state successivamente distrutte (5).

 

Restiamo quindi sempre cauti di fronte a ciò che ci viene presentato come non avente alternative dalle alte sfere politiche globali e nazionali, soprattutto quando iniziano ad evocare una «salvezza dell’umanità» con il vaccino contro il COVID-19

  • Allo stesso tempo, la menzogna del riscaldamento globale (vale a dire che la CO2 , che rappresenta poco più dello 0,39% dell’atmosfera, è l’unica responsabile) si stava propagando sulla faccia della terra.

 

  • Una semplice analisi oggettiva con un po’ di buon senso mostra che le bugie si susseguono: non perdiamo di vista questo stato di cose quando consideriamo la questione del COVID-19. Restiamo quindi sempre cauti di fronte a ciò che ci viene presentato come non avente alternative dalle alte sfere politiche globali e nazionali, soprattutto quando iniziano ad evocare una «salvezza dell’umanità» con il vaccino contro il COVID-19.

 

 

II – La «pandemia» del COVID-19

Il tasso di mortalità è sufficiente per dimostrare che nel caso del COVID-19 non si tratta di una pandemia: se confrontiamo il 2020 con il 2019, vediamo che il tasso di mortalità in Germania è quasi identico di anno in anno; un altro esempio: negli Stati Uniti il ​​bilancio delle vittime nel 2020 è addirittura inferiore a quello del 2019 – e questo nonostante la propaganda che cercava di far apparire il Paese allora ancora governato da Trump in una sorta di «inferno del COVID-19».

 

Gli ultimi studi immunologici indicano quindi che il tasso di mortalità per COVID-19 nella maggior parte dei paesi è compreso tra lo 0,10 e lo 0,50% della popolazione colpita, che è paragonabile alle onde influenzali del 1957 e del 1968

Gli ultimi studi immunologici indicano quindi che il tasso di mortalità per COVID-19 nella maggior parte dei paesi è compreso tra lo 0,10 e lo 0,50% della popolazione colpita, che è paragonabile alle onde influenzali del 1957 e del 1968.

 

Inoltre, molti virologi hanno dimostrato che il test PCR è molto impreciso (il foglietto illustrativo indica che non è approvato per la diagnosi). Questo test indica solo che c’è qualcosa del COVID-19 (virus, virus morto o frammenti di virus) nel corpo di un individuo, ma non indica in alcun modo se è effettivamente un portatore del virus dell’influenza COVID-19.

 

Pertanto, quasi il 40% degli individui infettati dal virus COVID-19 rimane asintomatico e quasi il 40% ha sintomi lievi nel peggiore dei casi. Tuttavia, le cifre che vengono pubblicate ogni giorno deliberatamente e intenzionalmente omettono questo fatto, le cifre devono rimanere alte, affinché il livello di paura stabilito all’interno della popolazione non diminuisca e la grande massa rimanga docile.

 

Che il COVID-19 sia stato presentato come una «pandemia» dai mass media di tutto il mondo – del resto tutti allineati tra loro, il che non è certo di buon auspicio (si pensi al comunismo o al nazionalsocialismo) – questo è un dato di fatto che abbiamo tutti sperimentato negli ultimi mesi.

 

Quasi il 40% degli individui infettati dal virus COVID-19 rimane asintomatico e quasi il 40% ha sintomi lievi nel peggiore dei casi. Tuttavia, le cifre che vengono pubblicate ogni giorno deliberatamente e intenzionalmente omettono questo fatto, le cifre devono rimanere alte, affinché il livello di paura stabilito all’interno della popolazione non diminuisca e la grande massa rimanga docile

Ma perché tanto accanimento? Perché poteri sottostanti di essenza satanica vogliono installare un nuovo ordine mondiale globalista e comunista – come la Cina – sulle rovine dell’ordine attuale. Un nuovo ordine deliberatamente senza Dio, senza ordine naturale, senza Legge e senza Giustizia.

 

 

III – Il vaccino contro il Covid-19

Ce lo raccontano quotidianamente e attraverso tutti i canali i media e la politica: per tenere sotto controllo il virus COVID-19 bisogna vaccinare tutti gli abitanti del pianeta. Non ci sono alternative .

 

In Inghilterra, la vaccinazione è già avvenuta dalla fine di novembre 2020; in Germania, dalla fine di dicembre 2020 (i centri di vaccinazione sono stati dislocati lì in tutto il Paese): dobbiamo quindi aspettarci che presto, in un modo o nell’altro, saremo costretti a questa vaccinazione, alcuni paesi in particolare già offrono servizi di viaggio a soggetti vaccinati (il vincolo sarà quindi essenzialmente sociale: chi la rifiuterà verrà poi designato come «egoista spericolato» o «pericolo per se stessi e per le proprie famiglie e i propri simili»).

 

Quindi, di fronte a una situazione del genere e considerando l’atmosfera empia di bugie che ci circonda, cosa dovremmo pensare di questo vaccino stesso? Possiamo solo aspettarci il peggio. Affrontiamo questa questione attraverso una breve analisi, sempre con obiettività e senza riserve:

 

Ma perché tanto accanimento? Perché poteri sottostanti di essenza satanica vogliono installare un nuovo ordine mondiale globalista e comunista – come la Cina – sulle rovine dell’ordine attuale. Un nuovo ordine deliberatamente senza Dio, senza ordine naturale, senza Legge e senza Giustizia

a) Lo sviluppo del vaccino

Questo vaccino è stato sviluppato in meno di un anno. Tuttavia, normalmente e in passato, ci sono sempre voluti almeno otto-dieci anni per sviluppare un vaccino (e anche lì l’efficacia spesso non c’era). Con la ricerca per il vaccino Covid-19, abbiamo semplicemente saltato la fase di sperimentazione sugli animali; altri test sono stati ignorati e radicalmente semplificati e/o accorciati per risparmiare tempo.

 

Inoltre, la valutazione del rischio-beneficio, normalmente svolta in tali procedure, non è stata effettuata né dall’UE, né dallo  STIKO [Comitato permanente per la vaccinazione presso l’Istituto Robert Koch di Berlino, ndr], né dall’IQWiG [Istituto tedesco per la qualità e l’efficienza nell’assistenza sanitaria, ndr], per non parlare del Consiglio etico [l’equivalente, più o meno, del Comitato italiano per la Bioetica, ndr], che non abbiamo nemmeno interpellato per il suo parere.

 

Tutto ci porta a ritenere, da questa fase di ricerca e sviluppo eccezionalmente breve e «straordinaria» (rispetto a quanto fino ad ora noto), che il rischio di effetti collaterali legati a questo vaccino sia addirittura superiore a quello dei vaccini sviluppati «secondo le regole dell’arte».

 

In effetti, al momento e in questa fase, nessuno lo sa veramente quale sarà alla fine il danno causato dal vaccino contro il COVID-19.

 

Alcuni casi di paralisi facciale e gravi disturbi neurologici a seguito del vaccino Covid-19 nel Regno Unito ci danno una prima idea del pericolo. Quindi – e in considerazione di quanto sopra – diventa molto più chiaro che nella realtà, siamo noi esseri umani le cavie poco costose nello sviluppo di questo particolare vaccino – cavie tra cui il «Papa della vaccinazione», Bill Gates, stima che dal 10 al 15% morirà a causa della sua assunzione (decessi considerati «danni collaterali») .

 

Tutto ci porta a ritenere, da questa fase di ricerca e sviluppo eccezionalmente breve e «straordinaria» (rispetto a quanto fino ad ora noto), che il rischio di effetti collaterali legati a questo vaccino sia addirittura superiore a quello dei vaccini sviluppati «secondo le regole dell’arte».

C’è già stato un decesso ufficiale a seguito della vaccinazione in Svizzera (6); in Norvegia, sono stati segnalati 23 decessi a metà gennaio 2021 a seguito di vaccinazioni contro COVID-19 (7); il Wochenblick del 24.01.2021 riporta che 11 anziani sono morti dopo la vaccinazione di 40 residenti di una casa di riposo tedesca a Uhldingen-Mühlhofen; etc.

 

E questo è solo l’inizio: questo elenco probabilmente si espanderà nelle settimane e nei mesi a venire. Tuttavia, secondo media e politici, questi sono solo effetti collaterali, molto trascurabili in relazione a questo «terribile» virus COVID-19.

 

L’unico fattore della palese negligenza con cui è stato sviluppato il vaccino contro il COVID-19 dovrebbe già essere sufficiente per rifiutare categoricamente l’iniezione di questo vaccino. Nessuno può e non deve essere costretto a subire le conseguenze dell’irresponsabilità con cui è stato sviluppato questo vaccino.

 

 

b) Il vaccino mRNA

Michael Hesemann scrive (8): «BioNtech, un’azienda con sede a Mainz, afferma di essere in grado di darci un vaccino contro il COVID-19. Ma non sorprende che il fondatore di BioNtech abbia detto in una trasmissione televisiva di Stern che lui stesso non sarebbe stato vaccinato? Attenzione: con il proprio vaccino! Quindi nel rapporto annuale 2020 di BioNtech per gli investitori possiamo leggere (in inglese, pagina 15) (16): «Nessuna immunoterapia basata su mRNA è stata ancora approvata ed è possibile che non lo sarà mai. Lo sviluppo di farmaci a mRNA comporta infatti rischi significativi in ​​termini di sviluppo clinico e regolazione a causa della natura nuova e senza precedenti di questa nuova categoria di prodotti terapeutici».

Nel rapporto annuale 2020 di BioNtech per gli investitori possiamo leggere: «Nessuna immunoterapia basata su mRNA è stata ancora approvata ed è possibile che non lo sarà mai. Lo sviluppo di farmaci a mRNA comporta infatti rischi significativi in ​​termini di sviluppo clinico e regolazione a causa della natura nuova e senza precedenti di questa nuova categoria di prodotti terapeutici»

 

Parlano chiaramente agli investitori. Ma non per noi umani, porcellini d’India. Nel caso del COVID-19, questa è quindi la prima volta nella storia della vaccinazione che è stato utilizzato un metodo basato sull’mRNA.

 

In passato, un tale vaccino non ha mai superato i test sugli animali e non è mai stato approvato a causa dell’elevato rischio di gravi effetti collaterali. Ma con il COVID-19, queste preoccupazioni non giocano più un ruolo. Ma anche qui i media e i politici continuano a minimizzare la gravità di questi fatti.

 

Il virologo Dr. Wolfgang Wodarg riassume il problema del vaccino a mRNA in modo categorico e inequivocabile: «Le “vaccinazioni” pianificate ci cambiano geneticamente» (9). In poche parole, questo significa che noi esseri umani possiamo essere manipolati geneticamente per la prima volta nella storia della vaccinazione. Per il meglio o per il peggio? La risposta a questa domanda è facile da dare: in peggio, ovviamente. Se i poveri ometti, così patetici, pensano di poter intervenire nel patrimonio genetico dell’uomo – creato da Dio – per modificarlo secondo i loro criteri, allora questo non può che portare a conseguenze devastanti.

 

La somministrazione di questo vaccino mRNA non è altro che una rivoluzione contro Dio e contro l’ordine che ha posto in natura. L’uomo prende se stesso per Dio. Di fronte al «vaccino» contro il COVID-19, non è quindi più in dubbio quello che noi cattolici dobbiamo fare: rifiuto categorico.

Se i poveri ometti, così patetici, pensano di poter intervenire nel patrimonio genetico dell’uomo – creato da Dio – per modificarlo secondo i loro criteri, allora questo non può che portare a conseguenze devastanti

 

c) L’uso dei feti

Dagli anni ’60, molti vaccini sono stati sviluppati da linee cellulari fetali di almeno tre bambini abortiti. Naturalmente ci sono anche vaccini che non si basano su queste linee cellulari, ma questi ultimi sono ancora spesso usati per i test.

 

Per quanto riguarda il giudizio teologico e morale sulla problematica dell’uso dei vaccini in questione, molti cattolici si affidano attualmente ad un documento della Pontificia Accademia per la Vita del 9 giugno 2005 (10), che è stato confermato da un comunicato della stessa istituzione del 31 luglio 2017. In questo documento, l’Accademia afferma che «le linee cellulari attualmente in uso sono molto lontane dagli aborti originari e quindi non coinvolgono più questo legame di cooperazione morale che è fondamentale per una valutazione eticamente negativa del loro utilizzo».

 

Tuttavia, in una dichiarazione del 12 dicembre 2020, il cardinale Janis Pujats, l’arcivescovo Tomasz Peta, l’arcivescovo Jan Pawel Lenga, il vescovo Joseph E. Strickland e il vescovo ausiliare Athanasius Schneider hanno plausibilmente spiegato perché il ragionamento della Pontificia Accademia è inaccettabile:

La somministrazione di questo vaccino mRNA non è altro che una rivoluzione contro Dio e contro l’ordine che ha posto in natura. L’uomo prende se stesso per Dio. Di fronte al «vaccino» contro il COVID-19, non è quindi più in dubbio quello che noi cattolici dobbiamo fare: rifiuto categorico.

 

«Il principio teologico della cooperazione materiale è certamente valido e può essere applicato a tutta una serie di casi (ad esempio, il pagamento delle tasse, l’uso di prodotti realizzati da schiavi, etc.). Questo principio, tuttavia, difficilmente può essere applicato al caso dei vaccini prodotti da linee cellulari fetali, in quanto coloro che consapevolmente e volontariamente accettano tali vaccini entrano in una sorta di concatenazione, anche se molto lontana, con gli ingranaggi dell’industria. Ma il crimine dell’aborto è così mostruoso che qualsiasi forma di concatenazione con questo crimine, qualunque esso sia e anche molto remoto, è immorale e non può in alcun modo essere accettato da un cattolico una volta che lo abbia preso. Chiunque utilizzi questi vaccini dovrebbe essere consapevole che il proprio corpo in qualche modo «beneficia» dei «frutti» (anche se rimossi da una serie di processi chimici) di uno dei più grandi crimini dell’umanità. (E qui, precisiamo che non si tratta di cellule di bambini morti, abortiti, assassinati. No, questo non sarebbe appropriato: per essere efficaci, le cellule in questione – come gli organi per i trapiantidevono essere viventi. In concreto, ciò significa che i bambini destinati all’aborto vengono partoriti con taglio cesareo e quindi – senza anestesia – il tessuto agognato viene rimosso).

 

Anche altri importanti religiosi si oppongono molto chiaramente all’uso di questi vaccini COVID-19. In una lettera pubblica datata 15 agosto 2020 l’Arcivescovo Carlo Maria Vigano, che si sta avvicinando alla tradizione, ha affermato: «Da un punto di vista morale, per qualsiasi cattolico che voglia rimanere fedele al suo Battesimo, è assolutamente inammissibile accettare una vaccinazione che utilizzi materiali di feti umani nel processo di produzione. (…) Non si può tacere se le autorità pubbliche realizzassero vaccini obbligatori che pongono seri problemi etici o morali o che, più prosaicamente, non garantiscono il raggiungimento degli effetti attesi e si accontentano di promettere benefici che d ‘origine scientifica punto di vista, sono assolutamente discutibili».

 

In una conferenza tenuta il 20 maggio 2020, il cardinale Raymond Burke ha detto:

 

«Riguardo alla vaccinazione, deve essere chiaro che non è mai moralmente giustificabile sviluppare un vaccino utilizzando linee cellulari di feti abortiti. L’idea di introdurre un simile vaccino nel proprio corpo è giustamente ripugnante. Allo stesso tempo, deve essere chiaro che la vaccinazione stessa non può essere imposta ai cittadini in modo totalitario. Se lo Stato adotta una simile pratica, viola l’integrità dei suoi cittadini. Sebbene lo stato possa emanare regolamenti ragionevoli per proteggere la salute, non è il fornitore di assistenza sanitaria finale. È Dio. Tutto ciò che lo Stato propone deve rispettare Dio e la sua legge»

 

Non c’è niente da aggiungere a queste dichiarazioni chiare e inequivocabili di questi cardinali e vescovi.

Non si tratta di cellule di bambini morti, abortiti, assassinati. No, questo non sarebbe appropriato: per essere efficaci, le cellule in questione – come gli organi per i trapianti – devono essere viventi. In concreto, ciò significa che i bambini destinati all’aborto vengono partoriti con taglio cesareo e quindi – senza anestesia – il tessuto agognato viene rimosso

 

d) Marcatura e tracciabilità mediante vaccinazione 

Bill Gates ha già depositato un brevetto negli Stati Uniti nel 2017, chiamato Luciferase , che consiste nell’aggiungere un enzima a un vaccino che rende la vaccinazione «leggibile» nell’uomo.

 

Il 26 marzo 2020, Microsoft ha depositato un brevetto internazionale numero 060606, che va anche oltre. In questo brevetto, un «corpo estraneo», che può contattare un server di computer, viene posto nel corpo umano mediante vaccinazione o altri mezzi. Dato il numero di questo brevetto, non dovrebbero esserci ulteriori dubbi per chiunque possa capire chi è alla fine dietro la «pandemia» e il vaccino contro il COVID-19. Rendere la vaccinazione «leggibile» comporterebbe ciò di cui parlano le Scritture, ovvero che solo chi ha il marchio sulla mano o sulla fronte può comprare o vendere. Ad esempio, se il sensore sulla porta d’ingresso di un negozio di alimentari rileva che una persona non è stata vaccinata, la porta rimarrà chiusa.

 

Ma perché è necessaria questa verificabilità? Perché ci saranno sempre medici che rilasceranno un certificato che attesta che una persona è vaccinata anche se non lo sono. Gli Stati non ci permetteranno certamente questa scappatoia.

 

Considerando tutti gli elementi di cui sopra (materiale embrionale, modificazione genetica, tempo di ricerca e sviluppo per il vaccino che è troppo breve, effetti collaterali disastrosi fino ad oggi, decessi legati all’assunzione del vaccino, marcatura e verificabilità, rischio di infertilità, ecc. ), può esserci, per noi cattolici, di fronte al vaccino contro il Covid-19, una sola possibile decisione: il rifiuto categorico

e) Questo vaccino causa infertilità nelle donne?

Il dottor Wolfgang Wodarg e il dottor Michael Yeadon, ex direttore della ricerca presso Pfizer, hanno invitato le autorità di regolamentazione a sospendere immediatamente l’approvazione dei vaccini COVID-19, anche per i seguenti motivi:

 

«I vaccini possono introdurre anticorpi contro le proteine spike SARS-CoV-2. Ma le proteine spike includono proteine ​​omologhe alla sincitina, che sono essenziali per la formazione della placenta nei mammiferi come gli esseri umani. È essenziale escludere la possibilità che un vaccino contro SARS-CoV-2 induca una risposta immunitaria contro la sincitina-1, altrimenti nelle donne vaccinate potrebbe verificarsi infertilità di durata indefinita».

 

 

IV – Riepilogo:

  • Considerando tutti gli elementi di cui sopra (materiale embrionale, modificazione genetica, tempo di ricerca e sviluppo per il vaccino che è troppo breve, effetti collaterali disastrosi fino ad oggi, decessi legati all’assunzione del vaccino, marcatura e tracciabilità, verificabilità, rischio di infertilità, ecc. ), può esserci, per noi cattolici, di fronte al vaccino contro il COVID-19, una sola possibile decisione: il rifiuto categorico. Questo vaccino è intrinsecamente cattivo. Questo vaccino proviene da una scienza senza coscienza, cioè da una scienza senza Dio, che non si cura minimamente delle leggi naturali e che trasgredisce sfacciatamente e arrogantemente tutti i limiti posti da Dio.

 

 Questo vaccino è intrinsecamente cattivo. Questo vaccino proviene da una scienza senza coscienza, cioè da una scienza senza Dio, che non si cura minimamente delle leggi naturali e che trasgredisce sfacciatamente e arrogantemente tutti i limiti posti da Dio

  • Chi si lascia volontariamente iniettare questo vaccino accetta da una parte questa scienza senza coscienza e dall’altra il sistema satanico e dittatoriale (060606), che sta rimodellando il mondo nella sua direzione. La fede nel Figlio di Dio e nella sua Chiesa non ha posto lì e le sue leggi naturali si trasformano nel loro opposto (vedi teoria del gender e molte altre cose). Quindi con la vaccinazione di massa dell’intera popolazione mondiale, le persone devono ricevere un «battesimo» satanico per così dire.

 

  • Ciò significa che non può esserci alcun motivo valido per accettare questo vaccino (anche se implicasse che il padre di famiglia perde il lavoro, che l’ipoteca sulla casa non può più essere rimborsata, che la famiglia perde tutto e deve andarsene supplicando di sopravvivere). È in questo senso che l’Ausiliare Mons. Schneider si è espresso in un’intervista del 18 dicembre 2020: «Sono convinto che ci sarà una grande, forse non così grande, ma un numero considerevole di persone. Gente comune, non tanti chierici e non tanti intellettuali, ma persone semplici, mamme, nonne semplici e brave giovani, che andranno in prigione, che non accetteranno questo vaccino, anche se perderanno la loro breve vita terrena » (23).

 

  • Viviamo in tempi molto difficili. Ma questo fatto ci dà l’opportunità di mettere alla prova la nostra lealtà a Dio, che, se restiamo saldi, ci ricompenserà con una generosità che non possiamo concepire qui sulla terra.

 

Potremmo anche ricevere la grazia di diventare martiri:

Chi si lascia volontariamente iniettare questo vaccino accetta da una parte questa scienza senza coscienza e dall’altra il sistema satanico e dittatoriale (060606), che sta rimodellando il mondo nella sua direzione. Quindi con la vaccinazione di massa dell’intera popolazione mondiale, le persone devono ricevere un «battesimo» satanico per così dire

 

– Come San Giovanni Battista che gridò a Erode: «Non hai diritto!»

 

– Come i cristiani dei primi secoli che si rifiutavano di bruciare incenso agli idoli

 

– Come i cristiani sotto i regimi comunisti, che furono mandati nei gulag

 

– Come i cattolici sotto il regime nazista, che hanno dovuto subire gravi rappresaglie o sono stati addirittura uccisi.

 

Il nemico di oggi ci sta davanti non come un idolo, non con una mitragliatrice, ma come una dose di vaccino antidivino che trasgredisce tutte le leggi della natura, con il pretesto di salvarci e di aiutarci. Difficile pensare a un piano più brillante (nel senso satanico del termine).

Non può esserci alcun motivo valido per accettare questo vaccino (anche se implicasse che il padre di famiglia perde il lavoro, che l’ipoteca sulla casa non può più essere rimborsata, che la famiglia perde tutto e deve andarsene supplicando di sopravvivere)

 

È per questo:

 

  • Smettiamola di rimuginare in modo liberale:  i feti sono lontani,  la modificazione del nostro DNA non è provata, la marcatura e la tracciabilità è solo una teoria del complotto.

 

  • Piuttosto, cominciamo oggi con la preghiera quotidiana di supplica per chiedere le grazie di una maggiore fedeltà e di una maggiore fermezza.

 

Chi persevererà sino alla fine sarà salvato.

 

Il tempo della tribolazione non durerà per sempre.

Il nemico di oggi ci sta davanti non come un idolo, non con una mitragliatrice, ma come una dose di vaccino antidivino che trasgredisce tutte le leggi della natura, con il pretesto di salvarci e di aiutarci. Difficile pensare a un piano più brillante (nel senso satanico del termine)

 

Dio interverrà e umilierà i suoi nemici.

 

 

Padre Peter Lang

Gennaio 2021

 

 

 

NOTE

1) Cfr. «OMS: Impfung wird die alte Normalität nicht zurückbringen»

2) Cfr. Arte, «Profiteure der Angst – Das Geschäft mit der Schweinegrippe» (2009)

3) Cfr. LifeSiteNews, «Obama Admin backing Ebola vaccines using aborted baby cell lines» (2014)

4) Cfr. CNA Deutsch, «Zika-Virus und Schwangere : ist Abtreibung eine Lösung?» (2016)

5) Cfr. Süddeutsche Zeitung: «Millionen Impfdosen übrig» (2010)

6) Cfr. Nordkurier: «Schweiz : Behörde bestätigt Todesfall nach Corona-Impfung»

7) Cfr. Wochenblick, «Skandal in Norwegens Pflegeheimen: 23 Tote nach Covid-Impfungen»

8) Cfr. Gloria TV, «Nach 30 Jahren Forschung (seit 1990) wurde nie eine RNA-Impfung»

9) Cfr. Wodarg.com: «Neue Bedenken über die berichteten Wirksamkeitsergebnisse der COVID-19-Impfstoffstudien» (2020)

10) Cfr. Pontificia Accademia per la Vita (Roma)

23) Cfr. LifeSiteNews, «Bishop Schneider explains why Christians must never take abortion-tainted COVID vaccine (2020)»

 

 

 

Articolo apparso su MPI.

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Ritorno all’affare del catechismo olandese (1966-1968)

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È utile raccontare la vicenda del Catechismo olandese, che è stata richiamata da mons. Peter Kohlgraf come punto di paragone con l’evoluzione della Chiesa in Germania.

 

Sfondo

I cattolici olandesi sono da tempo noti per la loro fede, perché fin dal XVI secolo hanno dovuto lottare contro un clima protestante ostile. Nel XX secolo sono diventati la maggioranza, con strutture importanti, una forte identità e numerosi missionari in tutto il mondo.

 

Ma dopo la guerra, il materialismo trasformò la vita. La pratica, superiore al 70%, era in declino. Dall’inizio degli anni ’60, tra i cattolici olandesi si diffuse l’uso dei contraccettivi, con la conseguente riduzione delle dimensioni delle famiglie, del numero dei candidati al seminario e una diminuzione del senso di fede. La tradizionale presa di distanza dai protestanti non aveva più senso.

 

Contesto

Dal 1956 i professori dell’Istituto catechetico superiore di Nimega furono incaricati dall’episcopato olandese di comporre un catechismo per i bambini. Nel 1960 si decise di realizzarlo per adulti. Fu pubblicato nel 1966 con l’imprimatur del cardinale Bernardus Alfrink.

 

La direzione si deve al gesuita olandese Piet Schoonenberg (1911-1999) e al domenicano belga Edward Schillebeeckx (1914-2009), professori dell’Istituto. Fr. Schillebeeckx era una voce ascoltata al Concilio Vaticano II, anche se non era stato nominato esperto.

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Le origini delle gravi carenze del Catechismo

Il testo considera la situazione del mondo, cercando di cogliere in modo positivo le diverse religioni, compreso il marxismo, come espressioni della ricerca di Dio. Integra la prospettiva delle scienze e quella dell’evoluzione. Questo approccio era difettoso.

 

Ciò nonostante, la cosa peggiore non fu questa. Sono stati scoperti gravi errori, la cui radice risiedeva in due intenzioni sottostanti. Il primo: andare d’accordo con la parte protestante del Paese, cercando di migliorare le spiegazioni cattoliche, ma evitando anche ciò che potrebbe dispiacere ai riformati.

 

La seconda: si trattava di raggiungere il mondo moderno. Ciò ha portato alla ricerca di formule morbide, a evitare argomenti difficili (il peccato originale, i miracoli) e a interpretare altri, «meno credibili», come il concepimento verginale, gli angeli e la risurrezione, come metafore. Gli scrittori si erano convinti che questi punti non fossero propriamente questioni di fede e che fossero liberi di cercarne un’interpretazione simbolica.

 

Infine, gli scrittori hanno cercato espressioni alternative alle formule tradizionali della Fede, sostituendo la terminologia «filosofica». Ciò ha portato a ricostruzioni difficili e insolite dei dogmi centrali – la Trinità, la personalità di Gesù Cristo, il peccato, i sacramenti – che hanno perso precisione. Il problema sta in ciò che non è stato affermato o in ciò che è stato reinterpretato.

 

Opposizione cattolica

L’opposizione sorse subito da parte dei cattolici ben formati. Hanno denunciato le carenze in un giornale (Confrontatiie) e hanno inviato una lettera al Papa, pubblicata sulla stampa cattolica (De Tijd). Gli autori del catechismo hanno reagito molto male.

 

Paolo VI nominò allora, d’accordo con Alfrink, una commissione mista composta da tre teologi romani (Edouard Dhanis, Jan Visser, Benedict Lemeer) e tre membri dell’Istituto di Nijmegen (Schoonenberg, Schillebeeckx e W. Bless). Si incontrarono a Gazzada (Italia) nell’aprile 1967, ma la delegazione dell’Istituto rifiutò per principio ogni cambiamento.

 

La Commissione Cardinalizia

Paolo VI nominò poi una commissione di sei cardinali (giugno 1967): Josef Frings, Joseph-Charles Lefebre, Lorenz Jaeger, Ermenegildo Florit, Michael Browne, Charles Journet. Sarebbero assistiti da sette teologi. L’elenco dei punti da correggere o chiarire è lungo:

 

L’esistenza degli angeli e dei demoni, la creazione immediata dell’anima da parte di Dio, il peccato originale, il poligenismo, il concepimento verginale di Cristo, la verginità perpetua di Maria, la soddisfazione espiatoria del sacrificio della Croce, la perpetuazione del sacrificio nell’uomo Eucaristia, Transustanziazione, Presenza Reale, infallibilità della Chiesa, sacerdozio ministeriale e sacerdozio comune, primato di Roma, conoscenza della Trinità, coscienza divina di Gesù, battesimo, sacramento della Penitenza, miracoli, morte e risurrezione, giudizio e del Purgatorio, l’universalità delle leggi morali, l’indissolubilità del matrimonio, il controllo delle nascite, i peccati veniali e mortali e lo stato matrimoniale.

 

La commissione pubblicò una Dichiarazione (15 ottobre 1968), indicando le necessarie correzioni e integrazioni. Come riferisce Omnes, «L’Istituto si rifiutò di correggere il testo e promosse traduzioni in tedesco, francese, inglese e spagnolo, senza rettifiche o nihil obstat […] [E] erano sicuri che la loro proposta fosse il futuro della Chiesa universale ed erano pronti a difenderlo ad ogni costo.

 

«Si è deciso poi di convertire le correzioni in un Supplemento di circa 20 pagine, che potrebbe aggiungersi ai volumi invenduti delle varie edizioni e traduzioni, previo benestare degli editori».

 

Influenza del «Consiglio» pastorale olandese

Questo «concilio», iniziato nel 1966, è stato influenzato dagli errori del Catechismo olandese. In particolare, la terza sessione (1969) fu molto segnata dal clima creato dalla questione del Catechismo e dalla tensione con Roma scaturita dal suo esame e poi dalla Dichiarazione della Commissione Cardinalizia.

 

Ciò spiega in parte gli eccessi che questo «concilio» ha esaminato e poi votato con la benedizione dell’episcopato olandese.

 

Paolo VI, su richiesta di Jacques Maritain e del cardinale Charles Journet, che prepararono l’ossatura del testo, reagì con la pubblicazione del Credo du peuple de Dieu, proclamato solennemente in Vaticano il 30 giugno 1968, per la chiusura dell’Anno della fede. Il Papa ha sostanzialmente riaffermato le verità di fede negate o messe in discussione dal Catechismo olandese senza nominarlo.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

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Spirito

Mons. Viganò: omelia per le Rogazioni contro il cancro conciliare

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Renovatio 21 ripubblica questo discorso di monsignor Carlo Maria Viganò.    

FIRMAMENTUM MEUM

Omelia nelle Litanie Maggiori, o Rogazioni Pozzolatico (Firenze). 25 Aprile 2024

     

Dominus firmamentum meum, et refugium meum, et liberator meus. Il Signore è mia roccia, mia fortezza e mio liberatore.

Ps 17, 3

Le Rogazioni riportano molti di noi a tempi remoti, nei quali il 25 Aprile era dedicato alla Benedizione dei campi. Ed era nelle campagne, un tempo nemmeno troppo distanti dalle città, che vedevamo processioni di fedeli e popolo seguire il sacerdote al canto delle Litanie.   Ut fructus terræ dare et conservare digneris… Contadini vestiti con l’abito della festa accompagnavano i nostri parroci fino ai loro poderi, dove la sua preghiera echeggiava in un silenzio rotto solo dal canto degli uccelli. Gli alberi da frutto erano in fiore e nell’aria volavano i semi dei pioppi. E si sapeva, nell’intimo di una coscienza che parlava ancora, che il Signore premia il giusto e punisce il malvagio: non solo perché questo era ciò che si sentiva predicare in chiesa, ma anche perché questa giustizia semplice nella comprensione e divina nelle sue manifestazioni mandava le cavallette nel campo di chi lavorava la domenica, e rendeva feconde le coltivazioni, generosi i fianchi delle mucche e delle pecore di chi viveva in Grazia di Dio. 

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La nostra educazione radicatamente cattolica ci mostrava incastonati in un elaboratissimo disegno della Provvidenza; ed anche se il Creato ci era ostile dopo la cacciata dall’Eden, eravamo nondimeno aiutati dal ritmo sereno delle stagioni e dallo scandire confortante delle ricorrenze religiose a condurre una vita ancora rispondente all’armonia voluta dal Creatore.    Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore…   Potevamo ancora ammirare all’alba, in questa stagione, il cielo che si schiariva e brillava nel suo blu radioso: oggi ci siamo ormai abituati alla grigia coltre di cieli irrorati artificialmente. E comprendiamo, solo oggi, quanto dessimo per scontata la luce del sole, che qualche autoproclamato filantropo vorrebbe schermare:    de te, Altissimo, porta significatione.   Pensiamoci bene: l’odio del Nemico sembra progressivamente mostrarsi con sempre maggior arroganza, e privare il genere umano della luce del sole è un’inquietante figura dell’oscuramento di Cristo, Sol justitiæ, da parte dei servi dell’Avversario.    Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dài sustentamento.   Quella società ancora cattolica, pur essendo minata dagli errori del liberalismo o del materialismo ateo, è riuscita a sopravvivere fino agli Anni Sessanta perché era tenuta in vita dall’opera santificatrice della Chiesa e da una generazione di sacerdoti formati secondo l’impostazione tradizionale.   Per far ingoiare a questi buoni parroci e religiosi l’indigesto boccone del Vaticano II furono necessari anni e anni di rieducazione e di epurazioni, ma nel frattempo – anche dove il rito riformato aveva sostituito la Messa cattolica – dai pulpiti veniva ancora predicata la Fede di Cristo. Solo per questo gli errori moderni non poterono attecchire ovunque: rimaneva nelle anime il timor di Dio, il rispetto della santità della vita, il riconoscimento del ruolo sociale della famiglia, la volontà di Bene.   Nel frattempo il cancro conciliare si diffondeva nelle Università pontificie, nei Seminari, nei Conventi, nelle associazioni cattoliche.    Fu allora che la Gerarchia Cattolica lasciò cadere le Rogazioni, considerandole una vieta manifestazione di fideismo quasi superstizioso. La mente orgogliosa e superba dei novatori non poteva tollerare che il popolo cristiano chiedesse perdono per i propri peccati, invocando la misericordia del Signore e propiziando le Sue benedizioni sui campi.   Era una visione «medievale», indegna delle elevate e adulte coscienze dei modernisti. Era un ostacolo al dialogo religioso, perché riconosceva alla Maestà divina una centralità che l’uomo moderno rivendicava a sé e alla sua dignitas infinita – intelligenti pauca. Così la Provvidenza venne bandita sia nel Suo intervento nella Storia, sia nella nostra possibilità di invocarLa.   Il Vaticano II, con la sua visione orizzontale, ci ha precluso quella consolante consapevolezza di essere parte di un cosmo in cui la nostra esistenza individuale è insostituibile perché frutto dell’amore provvidente del Dio Creatore, Redentore e Santificatore. 

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La voce della «chiesa conciliare» ci faceva credere che eravamo tutti salvi per il solo fatto che Cristo fosse uomo come noi; e quindi che non vi poteva essere nessuna punizione perché non vi era alcuna colpa da punire; dunque non vi era più un Dio da implorare perché fermasse il braccio della Sua giusta ira su di noi peccatori.   Questo voleva dire – e lo vediamo confermato oggi – che non serviva nemmeno un Redentore, e che il Sacrificio della Croce era inutile. Ma se tutti si salvano, a cosa serve la Chiesa? Se non c’è diluvio, a cosa serve l’Arca? Se il mondo può vivere in pace e in armonia senza Dio, perché dovremmo pregarLo? Se vogliamo la pioggia, ce la facciamo cadere noi, e se i campi inaridiscono facciamo crescere piante ogm in idrocultura, creiamo la carne sintetica, sostituiamo il frumento con gli scarafaggi, la natura con i pannelli solari, la vita con la sua grottesca replica in provetta.    Nelle Rogazioni è riassunta l’anima del popolo cattolico, perché nell’invocare la misericordia e la benedizione di Dio sui frutti della terra che vanno maturando nei campi e lungo i filari, quel popolo si riconosceva con umile realismo peccatore, capace di emendarsi, di far penitenza, di difendere la propria Fede con il generoso e sincero impeto di Pietro: Signore, con Te sono pronto ad andare in prigione e alla morte (Lc 22, 33).   Quel mondo cristiano, cari fratelli, è stato cancellato: in molte nazioni seguirne i principi è considerato un reato. Ma se è umanamente arduo pensare che sia possibile ricostruire quel modello sulle rovine di un’umanità abbrutita e ribelle, abbiamo tuttavia la possibilità di formare piccole comunità in cui sia custodita e conservata la Fede cattolica secondo quel modo di vivere antico e sacro, nella consapevolezza che dovremmo forse adattarci anche alla clandestinità e alla macchia. Sarà allora che i nostri figli scopriranno con stupore e incredulità quanto sia preferibile arare un campo, dissodare un orto, coltivare frutta, allevare il bestiame, pascolare le pecore, saper fare il formaggio e cuocere il pane. Perché quel benedetto sudore della fronte ci riporta alla concretezza della nostra condizione di exsules filii Hevæ ma ci affranca dalla servitù dei call center, dall’usura, dalla necessità di comprare e mangiare quel che altri hanno deciso.    Tornare alla Fede è possibile creando piccole comunità tradizionali, in cui confrontarsi con gli elementi, seguire i ritmi delle stagioni, la fatica dell’estate e il riposo dell’inverno, la preghiera costante a punteggiare le giornate; giornate in cui ci si alza con la luce del Sole e il segno della Croce, e alla fine delle quali ci si corica con il nome di Gesù e di Maria sulle labbra; giornate in cui la grandine si allontana con una giaculatoria e accendendo la candela benedetta, in cui l’agonia di un’anima è accompagnata dal rintocco della campana, e non dall’arroganza di medici corrotti e infermieri senza cuore. 

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Ecco perché preghiamo oggi: perché vi siano agricoltori nei campi, vignaioli nelle vigne, pastori per le greggi, operai infaticabili nei tempi di sereno e di tempesta, nella canicola e con la galaverna. E questo vale per le coltivazioni e il bestiame, ma anche e soprattutto per il campo del Signore, per la Sua vigna, per il Suo gregge: è il motivo per cui nelle Litanie invochiamo di essere risparmiati a fulgure et tempestatea peste, fame et bello, ma anche per cui preghiamo ut domnum Apostolicum et omnes ecclesiasticos ordines in sancta religione conservare digneris.   A questo servono i Ministri dell’Altissimo: a dissodare e seminare la Parola di Dio con la predicazione; a moltiplicare i grappoli dell’unica vite; a pascere le pecore che il Signore ha affidato loro.    L’anniversario dell’Ordinazione sacerdotale di don Lorenzo e don Emanuele e della mia Consacrazione episcopale ci ricordano l’importanza del Sacerdozio cattolico, specialmente in un’epoca in cui i Ministri rimasti fedeli a Cristo sono sempre meno.   Il Collegium Traditionis è appunto un seminarium, un luogo – e lo comprenderanno bene quanti conoscono la vita di campagna – in cui il seme della Vocazione è fatto crescere e portato a sviluppo, prima che la pianta possa esser messa a dimora e irrobustirsi dando frutto.   Chiediamo anche noi, sull’esempio e per l’intercessione del glorioso Apostolo ed Evangelista Marco, di veder benedetti i frutti soprannaturali di questo vivaio di futuri sacerdoti: per la gloria di Dio, l’onore della Chiesa, la salvezza delle anime. E così sia.   + Carlo Maria Viganò Arcivescovo   25 Aprile 2024 S.cti Marci Ev.

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  Immagine: Jules Breton, La Bénédiction des blés en Artois (1867), Museo di Orsay, Parigi. Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Spirito

I vescovi tedeschi preparano le «diaconesse»

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Il vescovo ausiliare di Essen, mons. Ludger Schepers, ha celebrato il 15 aprile 2024 la messa di chiusura di un corso di formazione per «diaconesse». Il Netzwerk Diakonat der Frau, o Rete del Diaconato femminile, propone una serie di corsi pluriennali, volti a preparare l’inserimento delle diaconesse nella Chiesa. È stata organizzata per la terza volta nel convento di Waldbreitbach.

 

Presentazione della formazione deviante

Il Netzwerk Diakonat der Frau, fondato nel 1997, organizza dal 1999 corsi per donne che si sentono chiamate a diventare diaconi. La presidente, Irmentraud Kobusch, spiega: «Siamo un’organizzazione indipendente e possiamo offrire e certificare tali corsi per le donne».

 

Ufficialmente il corso si intitola: «Educazione continua: servizi di leadership diaconale per le donne nella Chiesa». La formazione appena conclusa è la terza, la prima ha avuto luogo nel 1999.

 

La formazione si svolge a Waldbreitbach, nei locali del convento delle Suore Francescane. È richiesto il corso per corrispondenza teologica di Würzburg. La formazione si estende su tre anni al ritmo di un fine settimana ogni due mesi. 37 donne sono state formate in tre cicli.

 

Irmentraud Kobusch dice che l’idea di questa formazione le è venuta dopo aver letto la Lettera Ordinatio sacerdotalis in cui si afferma che il sacerdozio è riservato agli uomini, per diritto divino, e conclude che «il diaconato delle donne» non riguarda.

 

La presidente ripone la sua speranza in Francesco e nel Cammino sinodale. «Come rete, discutiamo con il gruppo di lavoro sul diaconato permanente», spiega Kobusch. Un ministero comune per uomini e donne sarebbe il modello ideale per il futuro della Chiesa.

 

Irmentraud Kobusch è convinta che un giorno ci saranno donne diacono cattoliche, in modo del tutto ufficiale. «Persevereremo finché la prima donna non sarà ordinata diacono in Germania», ha detto. Ci vorrà ancora un po’ di tempo.

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La cerimonia del 15 aprile con mons. Ludger Schepers

In un comunicato si ricorda il sistema formativo delle neodiplomate. Il vescovo ausiliare, mons. Schepers, sostiene e accompagna da tempo la rete del diaconato femminile» precisa il comunicato.

 

E continua: «Nella sua omelia, pronunciata con suor Edith-Maria Magar, superiora generale dei francescani di Waldbreitbach, ha sottolineato che anche le donne vengono chiamate. Le donne si sentono giustamente discriminate ed emarginate nella Chiesa a causa della loro vocazione».

 

Il comunicato continua: «Le donne sono scioccate dal fatto che questo squilibrio non sia considerato un problema a cui bisogna porre rimedio. (…) Sebbene non potesse ancora ordinare le donne, il vescovo le ha benedette quando hanno ricevuto il certificato».

 

Il presidente della Conferenza episcopale tedesca, mons. Georg Bätzing, ha inviato un messaggio di congratulazioni: «Sei una benedizione per la nostra Chiesa», ha scritto.

 

Un percorso chiaramente scismatico ed eretico

Tutta questa energia porterà o allo scisma e all’eresia, oppure all’abbandono della Chiesa. Bisogna (ancora) ricordare che, secondo una definizione del Concilio di Trento, che sancisce soltanto una dottrina ancora creduta, il sacramento dell’Ordine è uno, ed è composto di almeno tre gradi: episcopato, sacerdozio e diaconato.

 

Chi riesce a ricevere l’ultimo potrà ricevere gli altri due. L’impossibilità dell’ordinazione sacerdotale implica quindi quella dell’ordinazione diaconale… o della consacrazione episcopale.

 

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