Economia
Rahm Emanuel: Biden dovrebbe dire agli operai licenziati di imparare a programmare
L’ex capo del personale di Obama Rahm Emanuel ha detto venerdì su ABC che la Casa Bianca di Biden dovrebbe dire alle persone licenziate dai negozi al dettaglio di imparare l’informatica.
La Casa Bianca di Biden dovrebbe dire alle persone licenziate dai negozi al dettaglio di imparare l’informatica
«Ci saranno persone come quelle JC Penney [una catena di negozi americani recentemente chiuso, ndr] e altri punti vendita, e quei lavori non torneranno», ha detto Emanuel.
«Dai loro gli strumenti, sei mesi, diventeranno programmatori di computer, li pagheremo e avremo milioni di persone che si iscriveranno».
«Non torneranno all’economia della vendita al dettaglio e quindi dobbiamo dare loro un’ancora di salvezza per il prossimo capitolo».
Emanuel potrebbe far parte di una eventuale squadra di Biden
On ABC, Rahm Emanuel literally says a Biden White House should tell people laid off from retail stores like JC Penney to learn to code.
He actually said this. Amazing. pic.twitter.com/xlSnVi7445
— Curtis Houck (@CurtisHouck) November 7, 2020
L’idea che un commesso debba voler diventare un programmatore o essere spinto dalla politica del governo a diventarlo è palesemente illiberale, irrispettosa, assurda. Tanto più che la programmazione non si apprende certo in sei mesi.
Possiamo immaginare che questo è il tipo di piano economico da folli che una eventuale Casa Bianca di Biden realizzerebbe proseguendo il trend della de-industrializzazione – sempre a favore della Cina Popolare, ovviamente
Emanuel ha servito come capo dello staff di Obama e come sindaco di Chicago, e ora ci sono probabilmente buone probabilità che possa servire in una potenziale amministrazione Biden, per cui possiamo immaginare che questo è il tipo di piano economico da folli che una eventuale Casa Bianca di Biden realizzerebbe proseguendo il trend della de-industrializzazione – sempre a favore della Cina Popolare, ovviamente.
Piuttosto che seguire ed espandere le politiche protezionistiche di Trump per riportare posti di lavoro in America e punire le aziende per l’outsourcing, abbracceranno il globalismo senza restrizioni e addestreranno tutti coloro che perdono il lavoro a causa dei loro lockdown anti-coronavirus a lavorare come scimmie scrivendo codice con stipendi risibili, come sta insegnando il caso Amazon.
Rahm Emanuel, che ha recentemente completato due termini come controverso sindaco di Chicago, era stato Capo di Gabinetto del Presidente Obama, con il quale pareva avere intessuto un fortissimo rapporto oggetto di sussurri e speculazioni.
l fratello di Rahm, Ezekiel, è stato scelto questa settimana da Biden per la sua Task Force anticoronavirus. ha scritto un saggio intitolato «Perché spero di morire a 75 anni»
Il padre di Rahm, Benjamin Emanuel, un sabra (cioè un ebreo nato in Israele) di Gerusalemme, prima di fare il pediatra in USA ha militato nell’Irgun, un’organizzazione paramilitare ebraica che operava nel mandato britannico in Palestina. L’Irgun è stata vista come un’organizzazione terroristica che ha compiuto atti terroristici.
Il fratello di Rahm, Ezekiel, è stato scelto questa settimana da Biden per la sua Task Force anticoronavirus. Ezekiel, oncologo e controverso bioeticista, scrisse nell’ottobre 2014 sulla rivista progressista The Atlantic un articolo intitolato «Perché spero di morire a 75 anni». L’idea, degna della peggior eugentica nazionalsocialista, era quella di sospendere le cure alle persone sopra una certa età. Non ci è dato di sapere se egli l’abbia raccontata anche al quasi ottuagenario Joe Biden. Il quale non è detto, al momento, che riuscirebbe a capirla, e tantomeno a rispondere con una frase che abbia senso compiuto.
Cina
La Cina supera il trilione di dollari di surplus commerciale
Per la prima volta, il surplus commerciale della Cina ha superato i mille miliardi di dollari nei primi 11 mesi del 2025. Mentre le esportazioni verso gli Stati Uniti sono diminuite di circa un terzo a causa dei dazi, le esportazioni verso Europa, Australia e Sud-est asiatico sono aumentate.
Gran parte di questa impennata è stata trainata dalla forte crescita dei beni high-tech, che ha superato del 5,4% l’aumento delle esportazioni complessive. Le esportazioni di automobili hanno registrato un boom, sostituendo Giappone e Germania in termini di quota di mercato. Le esportazioni di semiconduttori sono aumentate del 24,7% nello stesso periodo e le esportazioni di cantieristica navale sono aumentate del 26,8%.
Il canale all-news cinese CGTN ha pubblicato un articolo che attacca le narrative occidentali di «sovracapacità» o «dumping» come spiegazioni del boom delle esportazioni cinesi.
«Per i politici e i leader dell’industria occidentali, la questione non è come presentare la Cina come un rivale, ma come riconoscere le realtà strutturali che rappresenta. Comprendendo il surplus come parte del panorama economico globale, si apre l’opportunità di adattare le strategie, esplorare le complementarietà, promuovere la collaborazione e ricercare miglioramenti dell’efficienza che vadano a vantaggio di entrambe le parti».
Vari allarmi sulla tenuta dell’economia cinese erano stati lanciati negli ultimi anni.
Come riportato da Renovatio 21, la Cina, dopo la guerra dei dazi di Trump, è ancora impegnata in un conflitto con gli USA e i satelliti occidentali per i chip.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Economia
Hollywood al capolinea: Netflix vuole comprare Warner Bros
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Economia
L’ex proprietario di Pornhub vuole acquistare le attività del gigante petrolifero russo
Bernd Bergmair, l’ex proprietario di Pornhub, starebbe valutando l’acquisto delle attività internazionali del gigante petrolifero russo sanzionato Lukoil. Lo riporta l’agenzia Reuters, citando fonti riservate.
A ottobre, gli Stati Uniti hanno colpito Lukoil con sanzioni che hanno costretto la compagnia a dismettere le proprie partecipazioni estere, stimate in circa 22 miliardi di dollari. Lukoil aveva inizialmente accettato un’offerta del trader energetico Gunvor per l’intera controllata estera, ma l’operazione è saltata dopo che il Tesoro americano ha accusato Gunvor di legami con il Cremlino.
Secondo Reuters, Bergmair avrebbe già sondato il dipartimento del Tesoro statunitense per una possibile acquisizione. Interpellato tramite un legale, ha né confermato né smentito, limitandosi a dichiarare: «Lukoil International GmbH rappresenterebbe ovviamente un investimento eccellente; chiunque sarebbe fortunato a possedere asset del genere», senza precisare quali porzioni gli interessino o se abbia già contattato l’azienda. Un portavoce del Tesoro ha declinato ogni commento.
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Il finanziere austriaco è l’ex azionista di maggioranza di MindGeek, la casa madre di Pornhub, la cui identità è emersa solo nel 2021 dopo anni di strutture offshore. Il Bergmair ha ceduto la propria partecipazione nel 2023, quando la società è stata rilevata da un fondo canadese di private equity chiamato «Ethic Capital», nella cui compagine spicca un rabbino. Il patrimonio dell’uomo è stimato intorno a 1,4 miliardi di euro, investiti principalmente in immobili, terreni agricoli e altre operazioni private.
Il mese scorso, il Tesoro statunitense ha autorizzato le parti interessate a intavolare negoziati per gli asset esteri di Lukoil; l’approvazione è indispensabile poiché, senza licenza, ogni transazione resterebbe congelata. La finestra concessa scade il 13 dicembre.
Fonti giornalistiche indicano che diversi player, tra cui Exxon Mobil e Chevron, avrebbero manifestato interesse, ma Lukoil preferirebbe cedere il pacchetto in blocco, complicando le trattative per chi punta su singoli asset. L’azienda ha reso noto di essere in contatto con più potenziali acquirenti.
Mosca continua a condannare le sanzioni occidentali come «politiche e illegittime», avvertendo che finiranno per danneggiare chi le ha imposte». Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha definito il caso Lukoil la prova che le «restrizioni commerciali illegali» americane sono «inaccettabili e ledono il commercio globale».
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Immagine di Marco Verch via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
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