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Paternità

Uomo accusato di aver ucciso lo stupratore della figlia si candida a sceriffo

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Un veterano dell’esercito statunitense ha dichiarato la sua candidatura a sceriffo in una contea dell’Arkansas, pur essendo accusato dell’omicidio di un uomo che avrebbe compiuto abusi sessuali su sua figlia.

 

Aaron Spencer, 37 anni, avrebbe sparato e ucciso Michael Fosler, 67 anni, nell’ottobre 2024, dopo averlo sorpreso in macchina con la figlia quattordicenne. All’epoca, il Fosler era accusato di vari reati sessuali contro la minore, ma era stato rilasciato su cauzione.

 

Secondo i documenti giudiziari, lo Spencer ha riferito alla polizia di «non aver avuto scelta» se non sparare quando Fosler «si è avventato contro di lui» dopo che gli aveva intimato di scendere dal veicolo.

 

In un video pubblicato venerdì su Facebook, Spencer, candidato a sceriffo della contea di Lonoke, si è descritto come un «padre che ha agito per proteggere sua figlia quando il sistema ha fallito».

 


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«Attraverso la mia battaglia per la giustizia, ho constatato di persona le carenze delle forze dell’ordine e del nostro tribunale distrettuale. Non starò a guardare mentre altri subiscono gli stessi fallimenti», ha dichiarato.

 

Il veterano dell’82ª Divisione aviotrasportata ha sottolineato che la sua campagna per lo sceriffato «non riguarda me; riguarda ogni genitore, ogni vicino, ogni famiglia che merita di sentirsi al sicuro nelle proprie case e nella propria comunità».

 

«Si tratta di ricostruire la fiducia, affinché i cittadini sappiano che le forze dell’ordine sono al loro fianco e le famiglie non si sentano abbandonate nel momento del bisogno», ha aggiunto.

 

Il video ha ricevuto oltre 8.000 «Mi piace» in tre giorni, con numerosi commenti a sostegno della candidatura di Spencer.

 

Le elezioni per lo sceriffo della contea di Lonoke si terranno a novembre del prossimo anno. L’attuale sceriffo, Jeff Staley, in carica da oltre dieci anni, ha annunciato la sua ricandidatura.

 

Il processo di Spencer per l’accusa di omicidio di secondo grado è fissato per il 26 gennaio 2026.

 

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Bioetica

Feto sorride dopo aver sentito la voce del papà durante l’ecografia

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Un video virale di una bambina ancora nel ventre materno che reagisce alla voce del padre mette in luce la bellezza assoluta della riproduzione naturale umana.   Il video caricato dal giornale neoeboraceno New York Post, mostra una bambina non nata di 32 settimane sorridere quando sente il padre parlarle durante un’ecografia in un ospedale di Xanxere, in Brasile.  

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I bambini non nati , che sono persone umane dal momento del concepimento, possono iniziare a sentire i suoni all’interno del corpo della madre a circa 18 settimane. Entro le 27-29 settimane, i bambini possono sentire voci esterne al corpo della madre, come la sua voce e le voci di chi le sta intorno.   Infatti, se il padre parla al suo bambino nel grembo materno, il bambino spesso riesce a riconoscere la sua voce quando nasce. La ricerca ha dimostrato che i bambini non ancora nati possono iniziare a riconoscere la voce del padre già a 32 settimane.   «Il bambino sicuramente ascolta se la famiglia parla a casa… e inizieranno a identificarli», ha spiegato il medico che ha eseguito l’ecografia a Xanxere.   Come scrive LifeSite, il video, caricato il 12 agosto, non solo dimostra l’umanità dei bambini non ancora nati, ma anche la gioia che portano a tutti coloro che li circondano, mentre la stanza si riempie di risate quando la bambina sorride nel grembo materno.   «Fatto in modo meraviglioso e meraviglioso», ha commentato un utente sotto il video. «Chiunque dica che non è un essere umano, non è umano lui stesso», ha scritto un altro utente.   Femministe, abortisti, mostri vari: fatevi avanti, e diteci che non esiste dialogo tra il feto e la madre – e il padre! –, diteci che quello è un ammasso di cellule di cui potete decidere la morte a piacimento.   Diteci che questo non è un essere umano.   Chi ha programmato l’introduzione dell’aborto nella società lo sa perfettamente: ed è proprio per questo che il suo sacrificio – il sacrificio umano – è divenuto così centrale per lo Stato moderno.   Maledetto, assassino sin dal principio!

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IVF

Donatore di sperma con 96 figli gira tristemente il mondo per conoscerli tutti. Ecco la vera distruzione della paternità

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Il Wall Street Journal ha dedicato un articolo al caso di un donatore di sperma che sta viaggiando attraverso gli Stati Uniti e il Canada per incontrare i suoi 96 figli confermati sottolinea i problemi della fecondazione in vitro e dell’aborto.

 

Il pezzo del WSJ, che è in fondo una testata economica, mostra come la riproduzione sessuale sia diventata un business.

 

Un gruppo Facebook per donne che hanno acquistato il seme del ragazzo è composto principalmente da «coppie o donne single» che il WSJ definisce «una tendenza nel settore delle banche del seme».

 

La questione dei gruppi Facebook relativi alla «donazione» del seme è stata trattata altre volte da Renovatio 21: come noto, oramai la pratica è totalmente uscita dal controllo dello Stato, degli enti sanitari, delle cliniche stesse – come abbiamo visto in tanti casi, il seme, previa contrattazione sui vari social network, viene scambiato al volo, nei caffè e nei centri commerciali, come nel caso del «prolifico» matematico ebreo-americano il cui seme è ora bandito in Israele.

 

Da una parte, donne che frequentano uomini infertili o, più spesso, donne single che decidono di prodursi in laboratorio la cosa che, nonostante il cane e il gatto, cominciano a sentir mancare nella loro vita – un figlio. Oltre alle donne singole, c’è, ovviamente un’altra categoria che ricorre alla «donazione selvaggia» dello spermatozoo: le lesbiche.

 

Dall’altra parte, una classe di individui che la psicologia non ha ancora pienamente analizzato: qualcuno dice che hanno la sindrome dei super-spreader, i «super diffusori» di seme, ognuno di essi è forse latore di un narcisismo estremo e contorto, che gode nel sapere che il mondo è pieno della loro discendenza genetica, anche se con questa non ha in genere alcun contatto. Parliamo, come abbiamo scritto tante volte su Renovatio 21, di uomini che quindi hanno materialmente diecine se non centinaia di figli. Una regolamentazione sulla materia nei vari Paesi non esiste, e se esiste è giovanissima e molto difficile da implementare.

 

Il WSJ descrive le avventure che il superdonatore spermico deve affrontare mentre è alle prese con il fatto di essere responsabile di almeno 96 bambini con i quali ha rapporti poco chiari.

 

«Poiché monitorare la progenie di un donatore non è sempre affidabile, “non saprò mai con certezza quanti figli ho”»: di fatto, il giovane uomo è pienamente definibile come un padre moderno, un padre nell’era di rivolta contro il padre. Il genitore maschio, lo sappiamo almeno dall’avvento del divorzio ma lo vediamo con forza soverchiante oggidì, non è così necessario alla crescita del bambino.

 

Nel pezzo, si trasmette l’idea che l’origine della missione di diffusione spermatica del ragazzo sia dovuta ad un trauma da aborto. Quando aveva 19 anni, dice il ragazzo dell’articolo, una donna con cui usciva gli disse che era incinta. Aveva programmato di avere il bambino ma ha poi cambiato idea.

 

«Avevo iniziato a fare il cambiamento mentale per diventare padre» racconta al quotidiano neoeboraceno. «Avevo una visione nella mia mente su come sarebbe potuto sembrare aver portato la vita nel mondo». La sua decisione lo ha lasciato con un persistente senso di perdita, rivela. Si tratta in pratica di un caso maschile di sindrome post-aborto. La cosa è più che possibile.

 

Nove mesi dopo, il ragazzo iniziò a vendere il suo sperma per pagare l’avvocato che aveva assunto per combattere un’accusa di consumo di alcol. Il suo viaggio per vedere i suoi figli è seguito dal fatto che sua moglie ha divorziato da lui e se n’è andata con suo figlio, replicando lo scenario che aveva vissuto in casa sua: anche i suoi genitori sono divorziati.

 

Una delle lesbiche nella storia ha spiegato come il padre dei suoi figli non potrà mai avere un rapporto completo con loro.

 

«Man mano che lo conosciamo di più, ci sentiamo tutti più a nostro agio. Ma ho la sensazione che si sentirà più autorizzato, il che può essere problematico», ha detto la lesbica intervistata. «Dobbiamo mantenere abbastanza muri per proteggere le nostre ragazze e la nostra famiglia, ma renderli abbastanza permeabili da permettere a lui di entrare».

 

«Non voglio che H. – cioè una delle figlie – senta di poterlo chiamare in qualsiasi modo», dice la lesbica utilizzatrice finale dello sperma del superdonatore.

 

«Lui non è suo padre. Periodo. Se lo dicesse davanti a noi, diremmo subito: “non è tuo padre”. Non sarà mai tuo padre. Non hai un padre», ha sentenziato la donna saffica al WSJ. «Hai un donatore».

 

Lo stesso donatore, finito in questa storia dopo una serie di traumi più o meno razionalizzabili – divorzio e aborto sono non solo tollerati, ma incoraggiati dalla società – è da considerarsi quindi come responsabile della creazione di quantità di famiglie senza padre.

 

È, inoltre, responsabile anche della sua paternità fallita, moltiplicata per quasi un centinaio di casi almeno.

 

«È difficile dire addio ogni volta» ammette. «Sono un genitore? Forse a volte dal punto di vista del bambino? Non lo so… È stato difficile guardare negli occhi mia figlia biologica e dirle che non ero suo padre».

 

Un’immagine più nitida della distruzione della paternità operata dal mondo moderno non potevamo trovarla. Puoi essere materialmente padre cento volte, eppure non esserlo in nessun modo. Perché la Cultura della Morte opera, da decenni, per la distruzione, prima che della famiglia, della figura paterna – e il lettore può capire la cifra religiosa contenuta in questa dinamica.

 

Divorzio, aborto hanno distrutto la famiglia ma anche e soprattutto non solo l’autorità, ma la stessa presenza del maschio, che deve diventare padre per completare il suo ciclo esistenziale.

 

Come messo in chiaro da riflessioni come quelle del poeta Robert Bly, la mancanza di un padre genera nel bambino un’assenza di riferimento, di «iniziazione» guidata al mondo adulto, che non gli permette di crescere, creando così una «società di eterni adolescenti» che cerca di sublimare la mancanza del padre con la droga e la violenza, e riproduce il ciclo fallito facendo figli con donne da cui poi si separano, lasciando specularmente la prole a vivere una vita senza padre.

 

Non dimentichiamo, poi, l’altro fenomeno che, sosteneva fino a qualche tempo fa certa psicoanalisi, può ingenerarsi nei bambini che non hanno avuto dinanzi a loro una figura paterna salda: l’emersione di tendenze omosessuali.

 

La figura del padre è, insomma, quello che vediamo decostruito, e umiliato, nella storia dei donatori spermatici. Essi sono solo un altro tassello nella guerra archetipale contro il padre – e il suo carattere metafisico, sacro.

 

Perché attacco è al padre, l’attacco è a Dio, e alla legge naturale. Così da crescere generazioni di bambini sintetici, figli di un matriarcato che li ha resi effemminati e problematici, interessati, più che alla realtà, ai loro appetiti intimi e al loro instabile equilibrio.

 

È la rivoluzione satanica della provetta, che distrugge la società come nient’altro. I cattolici non lo hanno capito, anzi, ora si dirigono da quella parte.

 

Chi lo comprende, invece, deve opporvisi con ogni forza che gli rimane.

 

 

 

 

Immagine generata sinteticamente

 

 

 

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Contraccezione

Pillole anticoncezionali maschili sperimentate entro l’anno

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Gli scienziati affermano di aver creato una pillola anticoncezionale per gli uomini e potrebbero iniziare la sperimentazione umana già quest’anno. Lo riferisce il sito americano Gizmodo.

 

I ricercatori dell’Università del Minnesota hanno sviluppato il composto, soprannominato GPHR-529, come forma di pillola maschile non ormonale. Nei test, sono stati in grado di mantenere sterili i topi di laboratorio per quattro o sei settimane con un’efficacia del 99%. 

 

L’equipe ora spera di condurre prove umane per la pillola entro la fine del 2022.

 

Sebbene in passato ci siano state pillole anticoncezionali maschili in fase di sviluppo e sperimentazioni sull’uomo, spesso utilizzano trattamenti ormonali – un processo che prende di mira e diminuisce il testosterone – per raggiungere la sterilità, che può provocare effetti collaterali indesiderati come diminuzione del desiderio sessuale e colesterolo alto. 

 

Poiché la pillola del team dell’Università del Minnesota non è ormonale, potrebbe ottenere i risultati desiderati senza impoverire gli uomini del loro prezioso testosterone. 

 

«Dal momento che gli uomini non devono subire le conseguenze della gravidanza, la soglia per gli effetti collaterali delle pillole anticoncezionali è piuttosto bassa», ha detto a Gizmodo il dottor Abdullah Al Noman, ricercatore capo dello studio e studente laureato in chimica medicinale alla UM.

 

«Ecco perché stiamo cercando di sviluppare pillole anticoncezionali non ormonali per evitare effetti collaterali ormonali».

 

Gli scienziati affermano inoltre che anche i topi non erano più sterili dopo aver smesso di assumere GPHR-529 dopo quattro o sei settimane. Quindi gli effetti sarebbero tutti potenzialmente temporanei per gli uomini che lo assumono. 

 

La creazione di un contraccettivo medico per uomini – chiamato negli anni dalla stampa italiana «il pillolo» – non ha mai dato esiti positivi, scrive Futurism. Negli anni essa ha generato effetti collaterali indesiderati e ha perfino creato, involontariamente, il consumo ricreativo di certe sostanze – i SARM (acronimo che sta per modulatori selettivi dei recettori degli androgeni) – presso atleti e culturisti quando si è scoperto che taluni di questi farmaci sperimentali potevano aiutare i muscoli. I SARM, di fatto, sono considerati l’alternativa moderna ai derivati sintetici del testosterone, cioè agli steroidi. Alcuni SARM hanno effetti sterilizzanti, altri inducono, esattamente come gli steroidi, alla soppressione del testosterone naturale – cioè la compromissione materiale della fonte della maschilità.

 

Nuove tecniche di contraccezione maschile sono già in fase di sperimentazione, ma con possibili gravi conseguenze per l’uomo, come nanomateriali magnetici iniettati nei testicoli. Questa tecnica sviluppata da scienziati cinesi consiste nell’iniettare nanomateriali magnetici, usando magneti esterni per guidare le particelle nei  testicoli, e poi usando un altro campo magnetico per riscaldare i genitali al punto tda  temporaneamente fermare la produzione sperma.

 

Tutti questi avanzamenti nella sterilizzazione altro non sono che parte di un progetto di indebolimento dell’uomo (e del maschio) e la conseguente denatalità.

 

Senza contraccettivi, vi sarebbe quindi la sovrappopolazione?

 

La sovrappopolazione, il lettore di Renovatio 21 lo sa, è un mito tossico artificiale iniettato nel mondo moderno dai potentati della Necrocultura.

 

Non solo la sovrappopolazione non esiste – l’intera umanità di 7 miliardi di individui potrebbe, utilizzando gli spazi che usa quotidianamente, risiedere in Texas! – ma è la denatalità la minaccia che dobbiamo affrontare ora.

 

Il magnate Elon Musk ci sta avvertendo in merito: «Penso che uno dei maggiori rischi per la civiltà sia il basso tasso di natalità e il rapido calo del tasso di natalità». 

 

 

 

 

 

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