Politica
Trump sceglie un oppositore alla guerra ucraina per un ruolo di alto livello al Pentagono

Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato le sue candidature per quattro posizioni di alto livello al Pentagono. Una delle scelte, Elbridge Colby, è stato un oppositore vocale dell’assistenza militare del presidente Joe Biden all’Ucraina.
In un post pubblicato domenica sulla sua piattaforma Truth Social, Trump ha nominato Stephen Feinberg suo vicesegretario alla Difesa, Colby sottosegretario per la politica, Michael Duffey sottosegretario per gli acquisti e il sostegno, ed Emil Michael sottosegretario per la ricerca e l’ingegneria.
Colby ha ricoperto un ruolo di alto livello al Pentagono durante la prima amministrazione Trump e ha contribuito a redigere la Strategia di difesa nazionale degli Stati Uniti del 2018, che ha identificato la Cina come il principale «concorrente strategico» degli Stati Uniti. Se confermato come sottosegretario per la politica, consiglierà Feinberg e il futuro segretario alla Difesa Pete Hegseth su tutte le questioni di difesa e sicurezza nazionale.
Anti-interventista, Colby si è opposto all’invasione dell’Iraq del 2003 e a ogni dispiegamento americano all’estero da allora. Mentre sostiene le sanzioni economiche alla Russia, ha ripetutamente avvertito che inviare all’Ucraina decine di miliardi di dollari di aiuti militari non giova agli Stati Uniti e rischia di scatenare una terza guerra mondiale.
«Penso che la guerra nucleare sia vicina», ha detto il mese scorso in una lunga intervista con Tucker Carlson, aggiungendo che «le persone che sono indifferenti a ciò sono incredibilmente irresponsabili».
Elbridge Colby is one of the very few experienced national security officials who actually agrees with Donald Trump. He’s likely to play a big role in the new administration.
(0:00) The Steps Trump Needs to Take To Avoid WWIII
(9:10) The Dangers of War With Iran
(18:03) Why Is… pic.twitter.com/E4aZql5ZDF— Tucker Carlson (@TuckerCarlson) November 10, 2024
«Gli ucraini stanno perdendo la guerra», ha detto, prima di spiegare che l’esercito americano deve concentrare la sua forza lavoro e le sue risorse sulla «difesa della patria».
Colby si è anche espresso contro l’ammissione dell’Ucraina nella NATO, affermando che rifiutarsi di essere coinvolta nel conflitto in corso con la Russia non avrebbe danneggiato la credibilità degli Stati Uniti come maggiore potenza militare del blocco.
Colby è nipote dell’agente segreto e direttore della CIA dal 1973 al 1975 William Egon Colby (1920-1996), una figura conosciutissima nella storia dei servizi segreti e personaggio centrale per lo spionaggio del dopoguerra. Negli anni Cinquanta Colby dirigeva le operazioni anti-comuniste a Roma, per poi trasferirsi in Vietnam.
Duffey ha anche prestato servizio sotto Trump in passato. Nel 2019, ha ordinato la sospensione degli aiuti militari all’Ucraina dopo una telefonata tra Trump e Zelens’kyj. I legislatori democratici hanno messo sotto accusa Trump per questa chiamata, sostenendo che Trump ha usato gli aiuti come leva per fare pressione su Zelens’kyj affinché riaprisse un’indagine per corruzione contro il figlio dell’allora candidato Joe Biden, Hunter Biden.
Trump e Zelens’kyj hanno entrambi insistito sul fatto che nessun accordo del genere era stato organizzato al telefono e il Senato degli Stati Uniti ha votato per assolvere Trump nel 2020.
Feinberg è un gestore di hedge fund e uno dei principali finanziatori di Trump, mentre Michael è stato un dirigente senior della società di car sharing Uber.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Politica
Orban dice che l’UE potrebbe andare al «collasso» e chiede accordi con Mosca

Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Il passo indietro di Ishiba: nuovo capitolo nella lunga crisi del centro-destra giapponese

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Il primo ministro giapponese ha annunciato ieri le dimissioni dopo settimane di tensioni con i membri del Partito Liberaldemocratico, in difficoltà di fronte alla perdita di consenso tra gli elettori conservatori. Diversi candidati si sono già fatti avanti segnalando la volontà di succedere a Ishiba nella presidenza del partito, ma resta il nodo della guida del governo senza la maggioranza in parlamento.
A meno di un anno dal suo insediamento, il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha annunciato ieri le dimissioni, aprendo una nuova fase di incertezza politica. La decisione è una conseguenza delle crescenti pressioni all’interno del suo stesso partito, il Partito Liberaldemocratico (LDP), che alle ultime elezioni ha subito significative sconfitte, arrivando a perdere la maggioranza in entrambe le Camere.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Ishiba si è assunto la responsabilità per i pessimi risultati dell’LDP alle elezioni della Camera dei Consiglieri a luglio e ha sottolineato che le sue dimissioni servono a prevenire un’ulteriore spaccatura all’interno del partito. Già a luglio, il quotidiano giapponese Mainichi aveva per primo riportato che Ishiba si sarebbe dimesso, basandosi su informazioni raccolte tra il premier e i suoi più stretti collaboratori.
Le prime indiscrezioni indicavano che i preparativi per la corsa alla presidenza dell’LDP sarebbero iniziati entro agosto. Ishiba, tuttavia, aveva pubblicamente smentito queste notizie e nelle sue affermazioni aveva sottolineato l’importanza di portare a termine le trattative sui dazi con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che aveva imposto il primo agosto come scadenza ultima.
Nel suo discorso di ieri, Ishiba ha spiegato che l’annuncio delle dimissioni a luglio avrebbe indebolito la posizione del Giappone: «chi negozierebbe seriamente con un governo che dice “ci dimettiamo”?», ha detto.
Ishiba ha poi cercato di placare le pressioni interne all’LDP minacciando di sciogliere la Camera dei Rappresentanti e indire elezioni anticipate, una mossa che ha esacerbato le divisioni e spinto il principale partner di coalizione, il partito Komeito, a ritenere inaccettabile la decisione. Secondo l’agenzia di stampa Kyodo, l’ex primo ministro Yoshihide Suga e il ministro dell’Agricoltura Shinjiro Koizumi entrambi tenuto colloqui con il premier sabato, evitando una scissione all’interno del partito e aprendo la strada all’annuncio delle dimissioni di ieri.
Ora l’attenzione si sposta sulla scelta del prossimo leader dell’LDP, che potrebbe assumere anche la carica di primo ministro se ci fosse una qualche forma di sostegno o di accordo anche con le opposizioni. Tra i principali contendenti ci sono membri del partito che avevano già sfidato Ishiba in passato, tra cui Sanae Takaichi, ex ministra per la sicurezza economica, che ha ricevuto il 23% dei consensi in un recente sondaggio di Nikkei. Takaichi fa parte dell’ala conservatrice e ha una forte base di sostegno tra i fedelissimi dell’ex primo ministro Shinzo Abe, di cui è considerata l’erede, soprattutto per quanto riguarda le politiche economiche, che potrebbero favorire una ripresa dei mercati azionari. Takaichi ha inoltre la reputazione di andare d’accordo con il presidente Donald Trump.
Anche Shinjiro Koizumi, attuale ministro dell’Agricoltura e figlio dell’ex leader Junichiro Koizumi, è un altro papabile candidato, dopo essere riuscito ad abbassare i prezzi del riso appena entrato in carica. Il sondaggio di Nikkei ha registrato un 22% dei consensi nei suoi confronti.
Altri membri del partito hanno segnalato la volontà di candidarsi, tra cui Yoshimasa Hayashi, attuale segretario capo del Gabinetto e portavoce principale del governo Ishiba, che si è classificato quarto nella corsa per la leadership del partito del 2024. Tra gli altri contendenti figurano Takayuki Kobayashi, un altro ex ministro per la sicurezza economica che gode di un maggiore sostegno all’interno dell’ala centrista, e Toshimitsu Motegi, ex segretario generale dell’LDP e il più anziano tra i candidati con i suoi 69 anni.
L’LDP oggi si trova in una posizione di forte debolezza. Molti elettori conservatori alle ultime elezioni hanno preferito il partito di estrema destra Sanseito anche a causa dell’allontanamento di Ishiba dall’ala conservatrice.
Iscriviti al canale Telegram
Secondo un sondaggio di Kyodo, condotto prima che fossero riportate le dimissioni di Ishiba, l’83% degli intervistati ha dichiarato che un chiarimento pubblico del partito sulle ultime sconfitte non avrebbe comunque aumentato la fiducia degli elettori. È chiaro, quindi, che il compito del prossimo presidente di partito sarà quello di ripristinare la credibilità del centrodestra.
Chiunque verrà scelto si troverà davanti a un’importante decisione: se indire elezioni anticipate per cercare di riconquistare la maggioranza alla Camera bassa o rischiare di perdere il potere del tutto. Quest’ultima scelta rischierebbe di aprire una nuova fase di instabilità politica senza precedenti, che richiederebbe la ricerca di sostegno anche tra i partiti dell’opposizione per approvare le leggi e i bilanci.
Secondo diversi commentatori, il prossimo leader dovrà prima di tutto godere di una genuina popolarità sia all’interno che all’esterno del partito per affrontare sfide come l’invecchiamento della società, la forza lavoro in calo, l’inflazione e i timori che gli Stati Uniti possano abbandonare il loro ruolo di garanti della sicurezza nella regione asiatica.
Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne.
Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Il governo francese collassa

Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Spirito2 settimane fa
Vescovo messicano «concelebra» la messa con una «sacerdotessa» lesbica anglicana «sposata» che ha ricevuto l’Eucaristia
-
Armi biologiche1 settimana fa
I vaccini COVID «sono armi biologiche» che «hanno provocato danni profondi»: nuovo studio
-
Spirito1 settimana fa
Leone punisca l’omoeresia: mons. Viganò sull’udienza papale concessa a padre Martin
-
Vaccini1 settimana fa
Vaccino COVID, mentre Reuters faceva «fact-cheking sulla «disinformazione» il suo CEO faceva anche parte del CdA di Pfizer
-
Spirito2 settimane fa
Don Giussani, errori ed misteri di Comunione e Liberazione. Una vecchia intervista con Don Ennio Innocenti
-
Gender2 settimane fa
Transessuale fa strage in chiesa in una scuola cattolica: nichilismo, psicofarmaci o possessione demoniaca?
-
Geopolitica2 settimane fa
Mosca conferma attacchi missilistici ipersonici contro l’Ucraina
-
Salute2 settimane fa
I malori della 35ª settimana 2025