Geopolitica
Trudeau dice che la minaccia di Trump di annettere il Canada «è reale»
Secondo quanto riportato dal quotidiano Toronto Star, il primo ministro canadese uscente Giustino Trudeau è stato ripreso mentre diceva agli imprenditori che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non sta scherzando quando parla di assorbimento del Canada.
Trump ha ribadito il suo desiderio di fare del Canada «il nostro 51° Stato» quando ha parlato ai giornalisti nello Studio Ovale all’inizio di questa settimana. «Mi piacerebbe vederlo. Alcune persone dicono che sarebbe un’impresa ardua. Se le persone volessero giocare bene la partita, sarebbe sicuro al 100% che diventerebbero uno Stato», ha affermato.
Il presidente degli Stati Uniti e il primo ministro canadese hanno discusso delle difficoltà nei loro rapporti durante due telefonate tenutesi lunedì.
Giovedì, Trudeau ha rivelato alcuni dettagli di quelle conversazioni a imprenditori e leader sindacali prima di un incontro a porte chiuse nell’ambito del vertice economico Canada-USA a Toronto. Il primo ministro pensava di parlare in via confidenziale, ma si è scoperto che il suo microfono non era stato spento prontamente ed è stato sentito dai giornalisti.
«Io sostengo che non solo l’amministrazione Trump sa quanti minerali essenziali abbiamo, ma potrebbe essere anche il motivo per cui continuano a parlare di assorbirci e renderci il 51° Stato», ha affermato Trudeau, citato dal Toronto Star.
Gli Stati Uniti vogliono «trarre vantaggio» dalle risorse naturali del Canada e «Trump ha in mente che uno dei modi più semplici per farlo è assorbire il nostro Paese, ed è una cosa reale», ha avvertito.
Quando Trump sollevò per la prima volta la possibilità di annettere il Canada agli Stati Uniti a dicembre, Trudeau insistette che non c’era «la minima possibilità» che ciò accadesse.
La scorsa settimana, il presidente degli Stati Uniti ha sostenuto che il Canada avrebbe avuto difficoltà a rimanere vitale se avesse smesso di ricevere «centinaia di miliardi di dollari» in sussidi da Washington. La soluzione sarebbe stata unirsi agli Stati Uniti, il che si sarebbe tradotto in «tasse molto più basse e una protezione militare di gran lunga migliore per la popolazione canadese, e niente tariffe!»
All’inizio di febbraio, Trump ha imposto tariffe del 25% sulle importazioni da Canada e Messico e del 10% sulle importazioni dalla Cina, citando preoccupazioni per l’immigrazione illegale e il traffico di droga.
Ottawa ha promesso di reagire imponendo dazi equivalenti sulle merci statunitensi. Tuttavia, Trump ha deciso di posticipare l’introduzione delle tariffe sui due paesi confinanti per 30 giorni in cambio delle promesse di entrambi i governi di rafforzare la sicurezza delle frontiere.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Trump annuncia attacchi terrestri in Venezuela «presto»
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Geopolitica
La Slovacchia «non sosterrà nulla» che contribuisca a prolungare il conflitto in Ucraina
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha annunciato che la Slovacchia si opporrà a qualsiasi misura che permetta di impiegare i beni russi congelati per fornire armi all’Ucraina, mettendo in guardia sul fatto che ulteriori sostegni militari non farebbero che protrarre l’«insensata uccisione quotidiana di centinaia di migliaia di russi e ucraini».
In seguito all’escalation del conflitto nel 2022, gli alleati occidentali di Kiev hanno bloccato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, in gran parte depositati nell’UE. Da quel momento è divampata una disputa tra i Paesi intenzionati a usare tali fondi come collaterale per un «prestito di riparazione» a favore di Kiev e quelli che si oppongono fermamente. La decisione finale spetterà ai membri dell’UE nel voto previsto per la prossima settimana.
Fico, da sempre critico del piano, ha illustrato la propria posizione in dettaglio in una lettera inviata all’inizio della settimana al Presidente del Consiglio europeo António Costa. In un post su X pubblicato venerdì, ha riferito di aver poi avuto un colloquio telefonico con Costa, durante il quale ha ribadito il suo rifiuto all’invio di armi a Kiev. Fico ha dichiarato di aver avvertito che proseguire con i finanziamenti prolungherebbe le ostilità e accrescerebbe le vittime, mentre Costa «ha parlato solo di soldi per la guerra».
«Se per l’Europa occidentale la vita di un russo o di un ucraino non vale un cazzo, non voglio far parte di un’Europa occidentale del genere», ha affermato Fico. «Non appoggerò nulla, anche se dovessimo restare a Bruxelles fino al nuovo anno, che comporti il sostegno alle spese militari dell’Ucraina».
Today I held an almost hour-long phone conversation with the President of the European Council, A. Costa. I fully respect him, but while he spoke about money for the war in Ukraine, I kept repeating the senseless daily killing of hundreds to thousands of Russians and Ukrainians.… pic.twitter.com/0f9JiitWjG
— Robert Fico 🇸🇰 (@RobertFicoSVK) December 12, 2025
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Vari Stati membri dell’UE hanno manifestato riserve sul programma di prestiti, evidenziando rischi di natura legale e finanziaria. Secondo Politico, venerdì Italia, Belgio, Bulgaria e Malta hanno sollecitato la Commissione europea a considerare opzioni alternative al sequestro degli asset, quali un meccanismo di prestito comunitario o soluzioni temporanee. Obiezioni sono arrivate anche da Ungheria, Germania e Francia.
Venerdì la Commissione Europea ha dato il via libera a una norma controversa che potrebbe prorogare indefinitamente il congelamento dei beni russi, qualificando la materia come emergenza economica e non come misura sanzionatoria. Questo passaggio è interpretato come propedeutico all’attuazione del «prestito di riparazione», in quanto permette decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità, eludendo così i veti dei Paesi dissidenti.
Mosca ha stigmatizzato come illegittimo ogni tentativo di appropriarsi dei suoi asset. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato questa settimana che, con il programma di «prestiti di riparazione», l’Europa sta adottando un comportamento «suicida». Riferendosi al voto di venerdì, ha etichettato l’UE come «truffatori».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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