Geopolitica
Soldati ucraini con elmetti SS nazisti molestano un vecchio russo
Sui social media circola un video in cui soldati delle Forze armate ucraine che indossano elmetti in stile nazista molestano un anziano abitante di un villaggio in quella che sembra essere la regione russa di Kursk, dove Kiev ha condotto un assalto transfrontaliero la scorsa settimana. Lo riporta il sito governativo russo RT.
Si ritiene che la clip sia stata filmata dagli stessi soldati.
L’incidente sembra essere avvenuto diversi giorni fa, ma le riprese hanno iniziato a diffondersi online giovedì. Il canale Mash Telegram ha suggerito che il video è stato girato l’11 agosto nel villaggio di Zaoleshenka nel distretto di Sudhansky.
Nel filmato si vedono soldati ucraini filmare un cartello stradale che indica la città di Belgorod e Korenevo, un insediamento nella regione di Kursk.
La telecamera poi inquadra quello che sembra un SUV mimetizzato, equipaggiato con una mitragliatrice, e un soldato che indossa un casco simile a quelli delle Schutzstaffel – le notissime SS – responsabili delle più brutali atrocità commesse dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale.
This is what EU and US citizens are paying for.
Ukrainain troops wearing SS symbols and giving Nazi salutes harass an elderly man in Kursk Russia.
He says he’s been wandering the roads for days and sleeping in the woods
They respond by calling him a Russian swine in German pic.twitter.com/LNYejG2PjG
— Chay Bowes (@BowesChay) August 15, 2024
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Il video mostra poi diversi pezzi di macchinari pesanti distrutti prima di passare a un uomo anziano. I soldati si rivolgono quindi al pensionato chiamandolo «Ivan il russo» e iniziano a insultarlo in tedesco, affermando «du bist russische schweine», cioè «tu sei un maiale tedesco» e dicendogli di andare a «bere vodka», sempre parodiando grottescamente un accento germanico.
L’uomo russo ha detto di avere 74 anni e si lamenta di essersi perso da cinque giorni.
Secondo il canale Telegram Mash, l’uomo anziano, che sarebbe stato identificato come Alexander Gusarov, non è stato visto per 10 giorni. I suoi parenti hanno detto che l’ultima volta che gli hanno parlato è stato il 6 agosto.
Nel frattempo, il canale Telegram SHOT ha affermato di aver identificato il soldato ucraino che indossava l’elmetto nazista.
Il membro della Duma di Stato russa Leonid Slutsky, leader del partito Liberal Democratico (LDPR), ha da allora annunciato una ricompensa di 5 milioni di rubli (circa 50 mila euro) per la cattura dei combattenti ucraini che hanno molestato il pensionato. Il deputato ha sottolineato che i russi non tollereranno i nazisti sulla loro terra e ha invitato tutti coloro che dubitano del nazismo ucraino ad «aprire gli occhi».
«Tutti coloro che parlano di nazismo ‘immaginario’ in Ucraina dovrebbero ora soffocare nella loro stessa stupidità», ha detto Slutsky.
Il 6 agosto Kiev ha lanciato la sua incursione nella regione russa di Kursk. Da allora il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che l’avanzata ucraina è stata fermata, ma le truppe di Kiev mantengono ancora il controllo di diversi insediamenti.
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Secondo le stime di Mosca, dall’inizio dell’operazione Kiev ha perso circa 2.640 militari e diverse centinaia di unità militari, tra cui 37 carri armati e 32 veicoli corazzati da trasporto.
I soldati ucraini in questi anni di conflitto hanno dimostrato estrema leggerezza nella produzione di video. Ricordiamo, ad esempio, il caso delle telefonate alle mamme dei soldati russi morti, fatte con i cellulari presi ai cadaveri, in cui le canzonavano per la perdita del figlio tra ghigni e parolacce.
Il caso presente ricorda tuttavia più da vicino quello della cosiddetta Babushka Z, una nonnina che, credendoli russi, si era avvicinata a dei soldati ucraini brandendo una bandiera sovietica e dicendo che aveva molto pregato per il loro arrivo. I militari ucraini, dopo aver calpestato la bandiera rossa, sghignazzavano e offrivano generi alimentari alla signora, che però, capito che aveva sbagliato, rifiutava.
La diffusione del filmato della Babushka Z ebbe in Russia un effetto galvanizzante, con opere d’arte e murales dedicati alla vecchina, divenuta istantaneamente icona popolare di questo tempo di guerra.
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Immagine da Twitter
Geopolitica
Turchia, effigie di Netanyahu appesa a una gru: «pena di morte»
Turkish academic creates model of hanged 🇮🇱PM Netanyahu, with a “Death Penalty” sign. Proudly aided by a state company.
Turkish authorities have not disavowed this disgraceful behavior. In Erdoğan’s Turkey, hatred & antisemitism isn’t condemned. It’s celebrated. pic.twitter.com/19MALpzEEW — Israel Foreign Ministry (@IsraelMFA) October 26, 2025
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Droga
Trump punta ad attaccare le «strutture della cocaina» in Venezuela
Il presidente statunitense Donald Trump sta esaminando proposte per operazioni militari americane contro presunte «strutture per la produzione di cocaina» e altri bersagli legati al narcotraffico all’interno del Venezuela. Lo riporta la CNN, che cita fonti anonime.
Due funzionari non identificati hanno dichiarato alla rete che Trump non ha scartato l’ipotesi di un negoziato diplomatico con Nicolás Maduro, nonostante recenti indicazioni secondo cui gli Stati Uniti avrebbero interrotto del tutto i colloqui con Caracas, mentre valutano una possibile campagna per destituire il leader venezuelano.
Tuttavia, una fonte della CNN ha precisato che «ci sono piani sul tavolo che il presidente sta esaminando» per azioni mirate all’interno del Venezuela. Un terzo funzionario ha indicato che l’amministrazione Trump sta considerando varie opzioni, ma al momento si concentra sulla «lotta alla droga in Venezuela».
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A giudizio di alcuni esponenti dell’amministrazione statunitense, una campagna antidroga nel Paese sudamericano potrebbe accrescere la pressione per un cambio di regime a Caracas. Trump ha pubblicamente smentito l’intenzione di rimuovere Maduro dal potere.
Nelle scorse settimane, le forze armate americane hanno condotto vari raid contro imbarcazioni sospettate di narcotraffico e, secondo Washington, collegate al Venezuela, causando decine di vittime.
Giovedì, Trump – che aveva già confermato l’autorizzazione di operazioni della CIA in Venezuela – ha dichiarato che gli Stati Uniti potrebbero estendere la loro campagna antidroga dal mare alla terraferma, senza entrare in dettagli. Inoltre, la portaerei USS Gerald R. Ford è stata inviata nei Caraibi per sostenere l’operazione antidroga.
Maduro ha respinto ogni legame del suo governo con il traffico di stupefacenti, insinuando che gli Stati Uniti stiano usando le accuse come copertura per un cambio di regime. Dopo le notizie sul dispiegamento della portaerei, il presidente venezuelano ha accusato Washington di perseguire «una nuova guerra eterna».
Secondo un reportaggio del New York Times, Maduro stesso avrebbe proposto agli Stati Uniti significative concessioni economiche, inclusa la possibilità per le aziende americane di acquisire una quota rilevante nel settore petrolifero, durante negoziati segreti durati mesi. Tuttavia, Washington avrebbe rifiutato l’offerta, con il futuro politico del presidente Nicolas Maduro come principale ostacolo.
Un precedente articolo del quotidiano neoeboraceno riportava che Trump avesse ordinato l’interruzione dei colloqui con il Venezuela, «frustrato» dal rifiuto di Maduro di cedere volontariamente il potere. Il giornale suggeriva anche che gli Stati Uniti stessero pianificando una possibile escalation militare.
Nel frattempo, Maduro ha avvertito che il Venezuela entrerebbe in uno stato di «lotta armata» in caso di attacco, aumentando la prontezza militare in tutto il Paese.
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Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso, gli Stati Uniti hanno inviato almeno otto navi della Marina, un sottomarino d’attacco e circa 4.000 soldati vicino alla costa venezuelana, dichiarando che la missione mirava a contrastare i cartelli della droga. Washington ha sostenuto che l’armata ha affondato tre imbarcazioni venezuelane, senza però fornire prove che le persone a bordo fossero criminali.
La Casa Bianca accusa da tempo Maduro di guidare una rete di narcotrafficanti nota come «Cartel de los Soles», sebbene non vi siano prove schiaccianti o prove concrete che lo dimostrino, tuttavia lo scorso anno gli USA sono arrivati a sequestrare un aereo presumibilmente utilizzato dal presidente di Carcas. È stato anche accusato di aver trasformato l’immigrazione in un’arma, sebbene Maduro si sia mostrato pronto a dialogare con le delegazioni diplomatiche americane sulla questione.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio anno Maduro aveva dichiarato che Washington ha aperto il suo libretto degli assegni a una schiera di truffatori e bugiardi per destabilizzare il Venezuela, quando gli Stati Uniti si sono rifiutati di riconoscere le elezioni del 2024 in Venezuela.
Secondo Maduro, almeno 125 militanti provenienti da 25 Paesi sono stati arrestati dalle autorità venezuelane. Aveva poi accusato Elone Musk di aver speso un miliardo di dollari per un golpe in Venezuela. Negli stessi mesi si parlò di un piano di assassinio CIA di Maduro sventato.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
Thailandia e Cambogia firmano alla Casa Bianca un accordo di cessate il fuoco
HISTORIC PEACE BETWEEN THAILAND & CAMBODIA. President Trump and Malaysia’s Prime Minister Anwar Ibrahim hosted the Prime Ministers of Thailand and Cambodia for the signing of the ‘Kuala Lumpur Peace Accords’—a historic peace declaration. pic.twitter.com/BZRJ2b2KLY
— The White House (@WhiteHouse) October 26, 2025
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