Nucleare
Senatore USA: «il rischio di guerra nucleare è il più alto in 40 anni». La Russia avverte, Trump parla di annientamento globale

Il senatore repubblicano dell’Ohio James David «JD» Vance ha avvertito del rischio imminente di uno scontro tra le superpotenze atomiche.
«Ho appena parlato con un amico di cui mi fido di quello che sta succedendo in Russia. Penso che il rischio di una guerra nucleare sia più alto ora che in qualsiasi momento della mia vita. Biden sta camminando sonnambulo verso la Terza Guerra Mondiale».
Vance, classe 1984 noto per il suo libro di memorie dell’America povera e profonda (Elegia americana, divenuto poi film di Hollywood), ha ripubblicato un tweet che includeva una parte di un articolo di Politico del 31 maggio, «‘La guerra li ha trovati”: la scommessa ucraina di Biden imposta un nuovo corso».
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«Nonostante i suoi migliori sforzi, il presidente Joe Biden ha semplicemente spinto gli Stati Uniti più in profondità nella lotta in Ucraina» è scritto nell’incipit dell’articolo. «Presto, l’Ucraina utilizzerà armi prodotte negli Stati Uniti per colpire la Russia – una potenza dotata di armi nucleari – con la benedizione del presidente degli Stati Uniti».
La foto principale di Biden salutato dalle truppe reca la didascalia: «La scelta del presidente Joe Biden di oltrepassare il limite con l’attacco all’interno del territorio russo probabilmente porterà a pressioni per andare oltre».
Vance in passato aveva notato come la situazione del rapporto tra USA e Ucraina fosse divenuta grottesca al punto da chiedere in una lettera al segretario di Stato Antony Blinken, al segretario alla Difesa Lloyd Austin e al direttore dell’Intelligence nazionale Avril Haines se il transessuale statunitense finito per fare il portavoce dell’esercito ucraino, Sarah Ashton-Cirillo, fosse a libro paga degli Stati Uniti.
Il senatore, critico della politica dell’amministrazione Biden verso Kiev, lo scorso dicembre aveva dichiarato che «nessuno crede che l’Ucraina possa ripristinare i confini del 1991».
Nel frattempo, il viceministro degli Esteri russo Sergej Rjabkov ha lanciato un caustico avvertimento al potere di Washington: «Vorrei mettere in guardia gli attori americani dagli errori di calcolo che possono portare a conseguenze fatali. Per qualche ragione non chiara sottovalutano la serietà della risposta che potrebbero dover affrontare».
I politici americani, ha detto il Rjabkov in un incontro con i giornalisti, devono «dedicare un po’ del loro tempo, che probabilmente sprecano giocando ai videogiochi, a giudicare dal loro approccio sventato alle questioni serie, riflettendo su ciò che ha appena detto il presidente russo Vladimir Putin».
Putin aveva risposto alla decisione del presidente americano Biden della scorsa settimana di consentire all’Ucraina di usare armi americane contro obiettivi all’interno della Russia, chiarendo che le strutture militari della nazione occidentale che effettua l’offensiva, sia in Ucraina che altrove, sarebbero diventate un obiettivo legittimo.
Il viceministro russo ha anche avvertito che la Russia potrebbe reagire in modo asimmetrico ad un attacco ucraino alla sua deterrenza nucleare, alludendo con probabilità ai molteplici attacchi al sistema radar di allarme nucleare rapido a lungo raggio della Russia.
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Ryabkov ha spiegato che Mosca riterrà responsabili gli Stati Uniti, poiché i funzionari di Washington «hanno dato a Kiev un permesso per qualsiasi crimine, qualsiasi azione, e non hanno fatto nulla per frenare provocazioni da parte dei loro clienti… Ma gli Stati Uniti non ottengono tutto questo gratuitamente e ne subiranno le conseguenze».
Sul tema della distruzione nucleare è intervenuto anche Trump, che in una densa intervista al programma TV Fox & Friends ha dichiarato che la guerra è una minaccia più immediata del cambiamento climatico di Biden.
Il recente discorso del presidente Joe Biden, in cui ha affermato che il riscaldamento globale rappresenta la «più grande minaccia esistenziale per il nostro Paese», è stato l’occasione per una risposta standard di Trump: «dicono che nei prossimi 400 anni il livello del mare aumenterà di un ottavo di pollice, il che significa che sostanzialmente abbiamo un po’ più di proprietà sulla spiaggia. Questa è la grande minaccia».
«Nel frattempo abbiamo questi maniaci con armi nucleari che possono fare danni di cui non vi parlerò nemmeno. Non c’è mai stato niente di simile, il potere delle armi oggi. Sarà l’annientamento. E questa è la tua vera minaccia. Apparentemente, anche se non ha specificato a quali particolari maniaci si riferisse, quel commento purtroppo lo pone ben al di sopra di ciò che è uscito sia dalle teste parlanti che da Washington».
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Nucleare
«Non c’è vittoria nella guerra nucleare»: parla l’esperto in armamenti del MIT

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Nucleare
Trump reagisce all’offerta di trattato nucleare di Putin

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accolto favorevolmente la proposta del presidente russo Vladimir Putin di estendere di un ulteriore anno l’ultimo trattato di controllo degli armamenti tra i due Paesi.
Domenica, mentre conversava con i giornalisti fuori dalla Casa Bianca, a Trump è stato chiesto cosa pensasse dell’offerta di Putin riguardo al New START. «Mi sembra una buona idea», ha risposto.
Le parole di Trump sono state apprezzate da Kirill Dmitriev, consigliere economico di Putin e figura centrale negli sforzi per migliorare le relazioni con Washington.
Dmitriev ha scritto su Telegram che la posizione del presidente statunitense indica che Washington e Mosca sono «abbastanza propense» a prorogare l’accordo.
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Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso Putin aveva espresso la disponibilità di Mosca a estendere di un anno il Trattato sulla riduzione delle armi strategiche del 2010 (New START), a patto che gli Stati Uniti rispondano positivamente e si astengano da azioni che potrebbero alterare l’equilibrio nucleare.
All’inizio di questa settimana, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che Washington non ha ancora fornito una risposta ufficiale alla proposta.
L’ultimo trattato di riduzione degli armamenti tra Stati Uniti e Russia, che limita ciascuna parte a un massimo di 1.550 testate nucleari strategiche e 700 sistemi di lancio schierati, scadrà a febbraio, salvo un’eventuale proroga.
Come riportato da Renovatio 21, tre anni fa, all’apice delle tensioni per la guerra ucraina, il ministero degli Esteri russo aveva accusato la «flagrante» violazione del trattato Start da parte di Washingtone. Nell’agosto 2022 la Russia aveva quindi annunciato la sospensione delle ispezioni nucleari con il nuovo trattato START.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Nucleare
La Russia resta il principale fornitore di combustibile all’uranio per gli Stati Uniti

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