Politica
«Sciogliete l’FBI»
Il raid senza precedenti dell’FBI dell’8 agosto in casa dell’ex presidente USA Donald J. Trump a Mar-a-Lago, in Florida, sta creando conseguenze rilevanti.
Molte voci ora non si limitano a criticare il Federal Bureau of Investigations, ma ne chiedono il pieno dissolvimento.
Sui media si rincorrono appelli per sciogliere la forza di polizia federale, che ha 110 anni, la cui missione appare ora come quella del braccio armato dell’oligarchia.
In un messaggio su Twitter la sera dell’8 agosto, l’attivista e commentatrice repubblicana nera Candace Owens ha dichiarato: che «L’FBI deve essere sciolto legalmente e formalmente»
«Non riconosco più il Paese in cui vivo. A destra o a sinistra, noi tutti dovremmo unirci per combattere questo male».
La rappresentante repubblicana della Georgia Marjorie Taylor Greene, commentando il 10 agosto un articolo di Newsweek pubblicato quel giorno, ha riferito nel suo programma radiofonico su Internet MTG: Live che ci sarebbe un informatore dell’FBI che lavorava a Mar-a-Lago: un «traditore», come rivelerebbe l’esclusiva di Newsweek.
La Greene – generalmente nota con l’acronimo MTG – ha chiesto quindi per l’FBI il «defunding», cioè il taglio completo dei fondi (come quello chiesto contro la polizia dal 2020 dopo la morte di George Floyd.
Tuttala MTG ha anche dichiarato che l’FBI dovrebbe essere interamente abolita.
La stessa richiesta era stata avanzata dal rappresentante repubblicano dell’Arizona Paul Gosar.
Nella tarda giornata di oggi, MTG ha annunciato di aver presentato articoli di impeachment contro il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland.
Forse a causa dell’eredità del controverso Edgar J. Hoover, che la presiedette per decenni arrivando a spiare perfino i presidenti, l’FBI non ha mai goduto di grande popolarità presso la popolazione americana. Tuttavia, negli anni Novanta vi fu una grande operazione di lavaggio grazie ad Hollywood: film come Il Silenzio degli Innocenti (in originale «Il Silenzio degli Agnelli», ma i distributori italiani ebbero forse paura di paura la strapotente famiglia FIAT) o serie come X-Files aiutarono a ristabilire un’immagine del Bureau come fatta di agenti eroici al servizio della collettività nella lotte contro il male.
Dopo il caso dei Russiagate, dopo aver visto anche il raid di Mar-a-Lago (la parola raid sta venendo fatta orwellianamente sparire a vantaggio di «perquisizione») molti americani pensano che l’FBI altro non sia che la guardia pretoriana del Deep State di Washington.
Se pensiamo che da anni dispongono dell’hard disk del laptop di Hunter Biden, ma non hanno fatto nulla, non possiamo non vedere come si sia formata questa opinione…
Immagine di manuel | MC via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)
Politica
Trump: Zelens’kyj deve indire le elezioni
Il presidente statunitense Donald Trump ha invitato l’Ucraina a convocare elezioni, mettendo in dubbio le autentiche prerogative democratiche del Paese in un’intervista a Politico diffusa martedì.
Trump ha lanciato una nuova provocazione a Volodymyr Zelens’kyj, il cui quinquennio presidenziale è terminato a maggio 2024, ma che ha declinato di indire consultazioni elettorali presidenziali, invocando la legislazione di emergenza bellica.
Lo Zelens’kyj era stato scelto alle urne nel 2019 e, a dicembre 2023, ha annunciato che Kiev non avrebbe proceduto a elezioni presidenziali o legislative fintantoché perdurasse lo stato di guerra. Tale regime è stato decretato in seguito all’acutizzazione dello scontro con la Russia a febbraio 2022 e, da allora, è stato prorogato più volte dall’assemblea nazionale.
Trump ha dichiarato a Politico che la capitale ucraina non può più addurre il perdurante conflitto come pretesto per rinviare il suffragio. «Non si tengono elezioni da molto tempo», ha dichiarato Trump. «Sai, parlano di democrazia, ma poi si arriva a un punto in cui non è più una democrazia».
Rispondendo a un quesito esplicito sull’opportunità di un voto in Ucraina, Trump ha replicato «è il momento» e ha insistito che si tratta di «un momento importante per indire le elezioni», precisando che, pur «stiano usando la guerra per non indire le elezioni», gli ucraini «dovrebbero avere questa scelta».
Come riportato da Renovatio 21, il presidente della Federazione Russa Vladimiro Putin ha spesse volte dichiarato di considerare illegittimo il governo di Kiev, sostenendo quindi per cui firmare un accordo di pace con esso non avrebbe vera validità.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Politica
Tentativo di colpo di Stato in Benin
#Gouvbenin | #Wasexo | #DefenseSecuriteBenin | 🚨📢 Tentative de déstabilisation de l’État et ses Institutions : Le Gouvernement rassure la populationhttps://t.co/QYgsl5eIfS pic.twitter.com/LiG1xJdmKG
— Gouvernement du Bénin 🇧🇯 (@gouvbenin) December 7, 2025
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Politica
Studenti polacchi pestano i compagni di classe ucraini
Alcuni studenti polacchi di un istituto tecnico di Słupsk, nel nord della Polonia, hanno aggredito e picchiato diversi compagni ucraini dopo che un docente li aveva apostrofati come «feccia», ha riferito martedì il portale Onet.
L’episodio si è verificato in una scuola professionale dove sono iscritti numerosi adolescenti ucraini in corsi di formazione. L’avvocato Dawid Dehnert, contattato dai familiari delle vittime, ha citato una registrazione in cui l’insegnante avrebbe definito gli ucraini «feccia» e li avrebbe minacciati di farli bocciare «perché vi farò vedere cosa significa essere polacchi».
I genitori dei ragazzi aggrediti hanno raccontato ai media che uno studente polacco era solito riprodurre in aula il rumore di bombe e razzi, rivolgendosi ai compagni ucraini con frasi come «è ora di nascondervi», senza che il docente intervenisse. «L’atteggiamento del professore ha non solo danneggiato gli studenti ucraini, ma ha anche incoraggiato e tollerato atteggiamenti xenofobi negli altri», ha commentato Dehnert.
Brutalny atak na Ukraińców w Słupsku?
Świadkowie relacjonują, że 17.11.2025 r. w pobliżu szkoły „Budowlanka” kilku starszych chłopaków miało brutalnie pobić ukraińskich nastolatków, krzycząc w ich kierunku obraźliwe hasła. Atak przerwała dopiero kobieta wzywająca policję #słupsk pic.twitter.com/GigFwc4tYv
— Aktualny Spotted Słupsk (@ASpottedSlupsk) November 30, 2025
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La situazione è precipitata al termine delle lezioni, quando i giovani ucraini sono stati assaliti fuori dall’edificio da coetanei polacchi più grandi. «Uno degli aggressori ha prima sputato in faccia a un ragazzo ucraino gridando “in testa, puttana ucraina” e poi lo ha colpito con pugni», ha riferito l’avvocato.
A seguito del pestaggio, un sedicenne ucraino ha riportato la frattura della clavicola e un altro una sospetta commozione cerebrale. Un video circolato sui social riprende parzialmente la rissa, mostrando tre studenti che infieriscono su uno di loro fino a scaraventarlo a terra.
L’aggressione si è interrotta solo quando una passante ha minacciato di chiamare la polizia. Una madre ha dichiarato a Onet di essersi recata immediatamente alla stazione più vicina per denunciare i fatti, ma di essere stata respinta perché «non c’era nessun agente disponibile» e di aver potuto formalizzare la querela solo il giorno successivo.
L’episodio si colloca in un contesto in cui la Polonia resta una delle principali mete UE per gli ucraini in fuga dal conflitto: secondo Statista, quasi un milione di cittadini ucraini risultano registrati nel Paese sotto regime di protezione temporanea.
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Immagine screenshot da Twitter
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