Geopolitica
Putin si congratula con Trump «il coraggioso»
Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con Donald Trump per la sua vittoria elettorale e ha confermato di essere pronto a parlare con il presidente eletto degli Stati Uniti. Putin ha salutato la risposta “coraggiosa” di Trump al tentativo di assassinarlo a luglio.
Intervenendo giovedì a un incontro del Valdai International Discussion Club nella città di Sochi, nel sud della Russia, Putin ha affermato di voler «esprimere le sue congratulazioni per l’elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti».
Putin ha osservato che Trump ha espresso il desiderio di porre fine al conflitto in Ucraina e che tali dichiarazioni «meritano attenzione, come minimo».
Il presidente russo ha poi reso omaggio alle azioni di Trump durante un attentato alla sua vita in Pennsylvania quest’estate, quando l’allora candidato Trump si è alzato in piedi e ha alzato il pugno dopo che un proiettile gli aveva sfiorato l’orecchio.
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«Sono rimasto impressionato. È una persona coraggiosa», ha detto Putin. «Una persona mostra il suo vero colore in queste emergenze, e penso che si sia comportato in modo ammirevole e coraggioso come uomo».
Ore prima, il Cremlino aveva smentito le notizie secondo cui Putin aveva inviato un messaggio privato di congratulazioni a Trump, con il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov che aveva detto ai giornalisti che gli Stati Uniti sono «un Paese ostile che è direttamente e indirettamente coinvolto nella guerra contro di noi».
Putin ha tuttavia dichiarato di essere disponibile a ricevere una telefonata da Trump, aggiungendo che «non sarebbe indegno per me chiamarlo personalmente».
Trump ha ripetutamente promesso di porre fine rapidamente al conflitto in Ucraina, sebbene abbia fornito poche spiegazioni su come intende raggiungere questo obiettivo.
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Geopolitica
Orban: l’UE annega nella corruzione
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Geopolitica
Per gli USA ora la normalizzazione delle relazioni con la Russia è un «interesse fondamentale»
Gli Stati Uniti hanno indicato il rilancio dei rapporti normali con la Russia e l’interruzione rapida della guerra in Ucraina come priorità assolute nella loro nuova Strategia per la sicurezza nazionale, diffusa venerdì dalla Casa Bianca, ponendoli tra gli obiettivi cardine per gli interessi americani.
Il documento di 33 pagine delinea la prospettiva di politica estera delineata dal presidente Donald Trump, affermando che «è un interesse essenziale degli Stati Uniti negoziare una rapida cessazione delle ostilità in Ucraina», al fine di «stabilizzare le economie europee, scongiurare un’escalation o un allargamento imprevisto del conflitto e ricostruire la stabilità strategica con la Russia».
Si evidenzia come il conflitto ucraino abbia «profondamente indebolito le relazioni europee con la Russia», minando l’equilibrio regionale.
Il testo rimprovera i dirigenti europei per le «aspettative irrealistiche» sull’evoluzione della guerra, precisando che «la maggioranza degli europei anela alla pace, ma tale aspirazione non si riflette nelle politiche adottate».
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Washington, prosegue il rapporto, è disposta a un «impegno diplomatico sostanziale» per «supportare l’Europa nel correggere la sua rotta attuale», reinstaurare l’equilibrio e «ridurre il pericolo di scontri tra la Russia e gli Stati europei».
A differenza della strategia del primo mandato di Trump, che accentuava la rivalità con Russia e Cina, la versione attuale sposta l’asse sull’emisfero occidentale e sulla tutela del suolo patrio, dei confini e delle priorità regionali. Esorta a riallocare le risorse dai fronti remoti verso minacce più immediate e invita la NATO e i Paesi europei a farsi carico in prima persona della propria sicurezza.
Il documento invoca inoltre l’arresto dell’espansione della NATO, una pretesa a lungo avanzata da Mosca, che la indica come una delle ragioni principali del conflitto ucraino, interpretato come una guerra per interposta persona orchestrata dall’Occidente.
In sintesi, la strategia segna un passaggio dall’interventismo universale a un approccio estero più pragmatico e contrattuale, sostenendo che gli Stati Uniti debbano intervenire oltre i propri confini solo quando gli interessi nazionali sono direttamente coinvolti.
Si tratta del primo di una sequenza di rilevanti atti su difesa e politica estera che l’amministrazione Trump si accinge a emanare, tra cui una Strategia di Difesa Nazionale rivista, la Revisione della Difesa Missilistica e la Revisione della Postura Nucleare, tutti attesi in linea con l’impostazione del documento.
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Israele potrebbe iniziare a deportare gli ucraini
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