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Petizione ucraina per erigere ad Odessa una statua ad un attore porno gay

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Una petizione che chiede al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di commemorare l’attore pornografico americano Billy Herrington con un monumento a Odessa ha superato 25.000 voti e ora deve essere presa in considerazione. Lo riporta la testa governativa russa Sputnik.

 

Gli attivisti vogliono che l’effigie di Herrington sostituisca quella dell’imperatrice russa Caterina la Grande.

 

Lanciata a maggio, la petizione ha superato la soglia dei 25.000 voti questa settimana. Descrivendo Caterina II come una «figura storica controversa le cui azioni hanno causato gravi danni alla statualità e alla cultura ucraine», essa chiede a Zelensky di assicurarsi che la sua statua venga demolita e sostituita con una di Herrington seduto «al bar con una bottiglia di birra».

 

L’autore della petizione ha scritto che ciò renderebbe l’affermazione che «Odessa non fa parte della cultura russa ma ha una propria cultura e senso dell’umorismo» e invierebbe «un chiaro segnale che l’Ucraina sostiene la comunità LGBT». Inoltre, ha scritto che un monumento a Herrington sarebbe «divertente» e ne varrebbe la pena per i «meme».

 

Herrington ha girato film per adulti, la maggior parte dei quali con altri uomini, tra il 1990 e la sua morte in un incidente d’auto nel 2018.

 

Il nome di Herrington è già stato presentato ai politici ucraini, quando una petizione simile a marzo ha chiesto le autorità locali della città di Zaporozhye ribattezzino piazza Majakovskij «Billy Herrington Square».

 

L’attivista dietro la petizione – probabilmente lo stesso responsabile della campagna di Odessa – ha affermato che «generazioni di non solo americani, ma anche ucraini ed europei sono cresciute grazie ai suoi film» e che la piazza sarebbe diventata «una potente calamita turistica».

 

Oltre a generare risate alla televisione russa , la petizione non è andata da nessuna parte.

 

Il monumento di Caterina II a Odessa ha suscitato polemiche molto prima che le petizioni ne chiedessero la sostituzione con le sembianze di una star del cinema per adulti. Raffigurante l’imperatrice e quattro dei suoi compagni, il «Monumento ai fondatori di Odessa» fu eretto nel 1900 da Yuri Meletevich Dmitrenko, ma rimosso nel 1920 per ordine dei bolscevichi.

 

Le autorità ucraine hanno restaurato la statua nel 2007, una mossa a cui si sono opposti i nazionalisti ucraini, tra cui l’allora presidente Viktor Yuschenko.

 

Villaggio di pescatori durante secoli di dominio ottomano, Odessa fu fondata come città per decreto di Caterina II nel 1794 e durante il 19° secolo fu la quarta città più grande dell’Impero russo.

 

Gli odessiti oggi parlano prevalentemente russo.

 

 

 

 

 

Immagine di HOBOPOCC via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0); immagine modificata.

 

 

 

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Uomo batte il record per il tempo trascorso più a lungo sepolto nella neve

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Il powerlifter agonista svizzero Elias Meyer ha battuto il record mondiale per il tempo più lungo trascorso a diretto contatto con tutto il corpo sulla neve. Il Guinness è stato raggiunto nell’aprile dell’anno scorso tra le fredde colline silvestri di Andermatt, in Isvizzera.

 

Nessuno era mai riuscito a resistere a resistere due ore, Meyer – indossando solo un paio di mutande boxer – ha raggiunto le due ore e sette minuti, segnando un margine non indifferente sul precedente record. La temperatura al momento della performance del pesista elvetico era di 3°C.

 

L’atleta ha dichiarato di voler dimostrare agli altri che «il corpo è capace di cose incredibili», così l’anno scorso ha studiato il tempo più lungo trascorso a diretto contatto con la neve con tutto il corpo.

 


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Il Meyerber ha così scoperto è che non è mai stato registrato un essere umano che abbia trascorso più di due ore immerso nudo in un ambiente così gelido: il tentativo più recente, effettuato in Polonia Valerjan Romanvoskinel 2022, è durato 1:45:02.

 

«Durante tutto il tentativo, Elias sembrava quasi che dormisse su un letto di neve: a faccia in giù, con la testa appoggiata sull’asciugamano, chiudeva gli occhi e si perdeva nei suoi pensieri, forse contemplando il suo imminente titolo da record (o quanto incredibilmente avesse freddo)» scrive il sito dei Guinnessi.

 

 

«La neve pesante mi schiacciava, facendomi male a spalle e gomiti. Forse anche tu senti un cubetto di ghiaccio tagliente sulla schiena, senza possibilità di fare nulla, puoi solo essere grato, grato per tutto», ha scritto il powerlifterro in un post su Instagram dopo aver vinto il titolo.

 

 

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Sebbene gli esseri umani possano adattarsi al freddo e persino allenarsi a tollerare meglio le temperature rigide, durante queste sfide sussiste comunque il rischio di ipotermia. Per questo motivo, Elias si è assicurato di avere un ospedale e una squadra di emergenza nelle vicinanze, oltre ad osservatori che monitorassero costantemente la sua temperatura corporea interna e la sua salute.

 

In occidente, nel frattempo, proliferano le storie sui benefizi che deriverrebbero da immersioni e docce nell’acqua gelida, anche a livello quotidiano – un’attività che sarebbero un toccasana per l’organismo, e pure lipolitica (cioè, dimagrante). Alcune figure abbienti, come Cristiano Ronaldo e l’imprenditore socialista (cioè, attivo sui social) Gianluca Vacchi, con uno stuolo di altri VIPpi, hanno dichiarato di utilizzare sistemi di «criosauna» – ossia dispositivi che, grazie all’azoto liquido, raffreddano per breve periodo il corpo umano.

 

La diffusione di idee sulla salubrità di trattamenti a base di freddo è andata di pari passo con l’ascesa ddi Wim Hof, personaggio olandese anche lui detentore di un record guinnesso di nuoto in acqua ghiacciata e per una mezza maratona sulla neve fatta scalzo. Lo Hof gira per l’Europa, con puntate anche nel Nord Italia, per evangelizzare la popolazione sulla bellezza delle abluzioni in acqua freddissima, organizzando corsi specifici.

 

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Biden giustiziato nel 2020 e sostituito da un «clone robotico»: Trump condivide l’idea sui social

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha condiviso sui social media un’affermazione secondo cui il suo predecessore, Joe Biden, sarebbe stato segretamente giustiziato e sostituito da una «entità robotica».   Il post originale, pubblicato da un utente anonimo sabato pomeriggio, conteneva un link a un articolo in cui si sosteneva che la famiglia di Biden temeva di «non avere più tempo per sfruttare» l’ex presidente dopo la diagnosi di cancro.   «Non esiste nessun #JoeBiden, giustiziato nel 2020. #Biden clona doppi e entità robotiche senza anima e senza cervello, ecco cosa vedete. I #Democratici non capiscono la differenza», si leggeva nel messaggio. Trump lo ha ripubblicato sulla sua piattaforma Truth Social poche ore dopo, senza commentare.    

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Biden, che da anni mostra segni di declino cognitivo, ha bruscamente ritirato la sua candidatura alle presidenziali del 2024 dopo una disastrosa performance nel dibattito che ha allarmato il Partito Democratico. Ha nominato l’allora vicepresidente Kamala Harris come sua sostituta, che poi è stata sconfitta da Trump.   I repubblicani accusano da tempo la leadership democratica di aver occultato i problemi mentali e di salute di Biden durante la sua presidenza e la campagna di rielezione. Il mese scorso, Biden ha rivelato di aver ricevuto una diagnosi di cancro alla prostata al quarto stadio, che si era diffuso alle ossa.   Nel loro libro di recente pubblicazione Original Sin, i giornalisti Jake Tapper della CNN e Alex Thompson di Axios raccontano dettagliatamente come lo staff di Biden abbia lavorato per nascondere al pubblico il suo declino. Gli autori sostengono che un «Politburo» composto da familiari e stretti collaboratori di Biden fosse il vero responsabile delle decisioni durante il suo mandato.   Secondo alcuni si tratterebbe del più grande scandalo della storia americana: di fatto la Casa Bianca era usurpata, con i documenti firmati da una penna automatica (la cosiddetta autopen, in uso durante pure presidenze antiche), mentre in pubblico veniva mandata una marionetta demente.  
  Tuttavia, molti commentano il fatto che tutti, compresi i due giornalisti, sapevano delle condizioni mentali disperate di Biden, e fin da subito, ma non hanno fatto nulla per rivelarlo al pubblico come sarebbe loro compito.   Tucker Carlson, ancora prima delle elezioni 2020, aveva riportato i commenti di un vicino di casa a Washington, amico della famiglia della sorella di Biden, che era irritata perché con una fetta del parentado voleva che Biden non si candidasse per curare la sua condizione medica oramai chiarissima, ma era spino alla candidatura dalla seconda moglie Jill (o «doctor Jill», come bisognava chiamarla), che invece voleva tornare a godersi cene di Stato e quant’altro, disse Carlson, senza epperò trovare alcuna eco delle sue rivelazioni: i media, per qualche ragione, non erano interessati alle storie di declino mentale conclamato del candidato Biden.   Recenti commenti carpiti da giornalisti sotto copertura sostengono che nella cabala che guidava di fatto gli USA c’era la senatrice di estrema sinistra Elizabeth Warren mentre altri sottolineano il potere che alla Casa Bianca aveva l’aiutante della First Lady Anthony Bernal.

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Pubblicità di una palestra francese con Macron ferito esorta i mariti maltrattati a prendere lezioni di autodifesa

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La locandina di una palestra in Francia è diventata virale per l’utilizzo dell’immagine di Emmanuel Macron malconcio per pubblicizzare lezioni di autodifesa, dopo che il presidente francese era stato visto mentre veniva aggredito dalla moglie.

 

Il poster, che recita «Moglie che ti picchia? Iscriviti ai nostri corsi di autodifesa!», mostra una foto del presidente francese che si tiene la mano al viso, con l’aria abbattuta e con ferite modificate digitalmente sul volto.

 

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Non è ancora chiaro dove si trovi questa palestra.

 

La locandina per l’avamposto sportivo a arriva dopo che Macron è stato ripreso dalle telecamere mentre veniva schiaffeggiato in faccia a doppia mano dalla controversa moglie Brigitte mentre scendeva dall’aereo presidenziale che lo aveva portato in Vietnam, un tempio colonia francese chiamata Indocina.

 

 

L’episodio violenza ha scatenato reazioni non solo presso l’opinione pubblica mondiale, ma anche di vari leader globali.

 

Venerdì al presidente statunitense Donaldo J. Trump è stato chiesto se avesse qualche consiglio matrimoniale da dare a Macron, ed egli ha risposto ironicamente: «assicuratevi che la porta resti chiusa», aggiungendo che «non è andata bene», e ha detto di aver parlato con Macron dopo l’incidente. «Sta bene, stanno bene», ha detto Trump. «Sono due persone davvero in gamba che conosco molto bene», ha aggiunto. «Non so cosa volessero dire».

 

Anche il Cremlino si è espresso sulla vicenda con il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov si è mostrato riluttante a commentare la notizia.

 

«Sapete, sono convinto che sarebbe inappropriato per noi commentare le questioni private della famiglia Macron», ha detto Peskov. «D’altra parte, se una moglie schiaffeggia il marito, non lo fa mai senza un motivo, ma comunque non sono affari nostri».

 

Immagine da Twitter

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