Animali
Partita la protesta degli allevatori di carne di cane coreani
Centinaia di allevatori di carne di cane sudcoreani sono scesi nelle strade di Seoul per protestare contro una proposta di divieto dei loro mezzi di sostentamento, provocando scontri con la polizia e tre arresti.
Come riportato da Renovatio 21, la protesta degli allevatori di cane edibili era stata annunziata la settimana passata.
Esattamente come era stato promesso, diecine di allevatori avrebbero portato i cani in gabbia con l’intenzione di liberarli davanti all’ufficio presidenziale. La polizia, individuando le gabbie sotto le coperte nei camion dei manifestanti, ha allestito barricate per impedire loro di scaricare la massa di quadrupedi sugli ignari cittadini della capitale coreana.
I video pubblicati sui social media mostrano agricoltori vestiti con gilet rossi abbinati, che cantano con i pugni alzati, cantano e tengono discorsi contro il divieto della carne di cane. Altre clip li mostrano mentre urlano contro la polizia in giacca gialla e cercano di sfondare una barricata di folla.
❗???????????? – South Korean farmers protest against dog meat ban.
About 200 farmers who breed dogs for restaurants gathered outside the presidential palace in Seoul.
Farmers have earlier threatened to unleash two million canines on Seoul if the government goes ahead with its… pic.twitter.com/2xkNzB4n3x
— ????????The Informant (@theinformantofc) November 30, 2023
In South Korea, dog farmers fought with police during a rally against a law banning dog food consumption
About 200 farmers who breed dogs for the restaurant business gathered near the presidential palace in Seoul. pic.twitter.com/3EXzrb17b8— Mariya Maligina (@la_gitane_13) November 30, 2023
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Il divieto, una delle cause preferite della First Lady Kim Keon Hee, eliminerebbe gradualmente il settore entro il 2027. Si propone di risarcire gli allevatori di carne per la perdita della loro attività e fornirebbe loro una formazione professionale per la transizione al lavoro in un altro settore.
Ju Yeongbong, organizzatore di una manifestazione e capo di un gruppo commerciale di allevatori di carne di cane, ha detto all’agenzia Reuters che il governo li ha completamente esclusi dai negoziati sul disegno di legge. Gli allevatori vogliono essere ricompensati direttamente per aver abbandonato i loro animali e avere più tempo per concludere le loro attività, ha spiegato, sostenendo che il magro compenso offerto era del tutto inadeguato per la perdita dei loro mezzi di sussistenza e che l’offerta di formazione era irrilevante.
«La maggior parte dei lavoratori dell’industria della carne di cane ha tra i 60 e i 70 anni, il che significa che stanno cercando la pensione, non nuove occupazioni», ha spiegato Ju. «Poiché sono pochi i giovani coreani che mangiano carne di cane, questa pratica scomparirà comunque nei prossimi 15-20 anni».
Respingendo l’idea che mangiare cani sia una barbarie, ha sottolineato che «tutti i Paesi che hanno la tradizione dell’allevamento degli animali hanno prima o poi mangiato cani e ci sono ancora Paesi in cui viene fatto». Invece, ha dichiarato il cinofago, «è un atto violento di barbarie privare gli individui del loro diritto a mangiare».
La carne di cane ha perso popolarità in Corea del Sud, soprattutto tra i più giovani. Un sondaggio Gallup condotto nel 2022 ha rivelato che solo l’8% degli intervistati lo aveva mangiato nell’anno precedente, rispetto al 27% che aveva affermato lo stesso nel 2015, e ben il 64% ha dichiarato di essere contrario alla pratica.
Tuttavia, secondo i dati governativi citati da Reuters, ci sono ancora 1.150 allevamenti in cui i cani vengono allevati a scopo alimentare, 34 macelli, 219 aziende di distribuzione di carne e 1.600 ristoranti che servono carne di cane.
A luglio, l’organizzazione di Ju ha allestito tavoli per cucinare e mangiare pubblicamente carne di cane e servirla ai passanti per protestare contro gli sforzi degli attivisti per i diritti degli animali di vietare il consumo di cani.
Il cane è una pietanza servita anche in Cina, dove è considerato soprattutto da persone meno abbienti che vogliono nutrirsi secondo la tradizione alimentare olistica cinese del jinbu (letteralmente: «colmare il vuoto»). Per tale tradizione medico-culinaria antica, è preferibile mangiarsi «un cane che è stato inseguito prima di essere macellato, perché alcune persone credono che si ottengano più benefici jinbu dal mangiare un animale il cui sangue ed energia sono aumentati», aveva scritto in un articolo del 2020 sul New York Times il docente universitario e opinionista Yi-Zheng Lian.
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Immagine screenshot da YouTube
Animali
Maiale salva due soldati russi che stavano calpestando una mina: come i muli degli Alpini
🇷🇺🇺🇦🐽 Help came from where it was not expected. A Ukrainian pig saved good Russian people by stepping on a mine. There are heroes even among khokholys pigs. Be kind! pic.twitter.com/stMHahKvIF
— Black Diamond (@blackdiammon) November 15, 2025
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Animali
Dinosauro morto sotto un museo di dinosauri
Un dinosauro sembra essere morto sul punto esatto in cui hanno poi costruito un museo dei dinosauri, seppellendo il suo fossile sotto la struttura musiva.
A Denver alcuni scienziati hanno scoperto un fossile di dinosauro di 67,5 milioni di anni fa nel sottosuolo del parcheggio del museo che ospita questi enormi animali oramai estinti milioni di anni fa. Come il Denver Museum of Nature and Science ha spiegato a Catalyst, la sua rivista online, l’antico frammento osseo è stato sepolto a circa 230 metri sotto il parkingo dell’istituzione.
Al di là della coincidenza di tale scoperta sotto un museo di storia naturale, tuttavia, il modo in cui gli amabili resti dinosaurici sono stati rivenuti sfida la credulità del lettore.
Diversi mesi fa, i ricercatori hanno iniziato a perforare sotto il parcheggio del museo per vedere se le temperature sotterranee della Terra potrebbero riscaldarle e raffreddarle in modo sostenibile. Questo «riscaldamento geotermico» utilizza lo stesso principio delle sorgenti termali, rendendo questa forma di energia rinnovabile una delle più antiche del mondo, scrive Futurism.
Una volta che le due piattaforme di perforazione sono iniziate, gli scienziati dietro il progetto hanno deciso di vedere cos’altro potevano trovare scavando in profondità nella crosta terrestre.
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Come spiega un articolo sull’incredibile scoperta, gli archeologi non solo hanno scoperto interessanti campioni geologici all’interno del nucleo campione di sei centimetri e mezzo, ma anche, per puro caso, l’osso parziale di un dinosauro scomparso circa 70 milioni di anni fa.
«È fondamentalmente come vincere alla lotteria e rimanere colpiti da un fulmine nello stesso giorno», ha spiegato il curatore di geologia del museo James Hagadorn in un’intervista a Catalyst. «Nessuno avrebbe potuto prevedere che questo piccolo piede quadrato di terra dove abbiamo iniziato a perforare avrebbe effettivamente contenuto un osso di dinosauro sotto di esso!».
Naturalmente ci sono volute alcune ricerche per determinare che l’osso era di un dinosauro di una non determinata specie fosse e comprendere come fosse deceduto. Successivamente, come spiegato nel documento di Rocky Mountain Geology, l’osso è stato catalogato come un frammento vertebrale da un ornitopode, un’ampia classificazione paleontologica per i dinosauri bipedi ed erbivori del periodo Cretaceo.
Come comunicato dalla direzione del museo, il ritrovamento ha dell’incredibile.
«Questo fossile proviene da un’epoca appena prima dell’estinzione di massa che ha spazzato via i dinosauri», ha spiegato lo Hagadorn, curatore di geologia del museo. «Questa è una scoperta scientificamente e storicamente emozionante».
Come sottolinea Rocky Mountain Geology, questi tipi di «scoperte paleontologiche urbane» sono davvero rari, ma quando accadono, «accendono l’interesse pubblico per la scienza e approfondiscono la nostra connessione con la natura».
Curioso ripensare a un noto cartone animato dinosauresco trasmesso sulla rete berlusconide qualche decennio fa che ha accompagnato i pomeriggi di tanti bambini parcheggiati dai bommer dinanzi alla TV: Ti voglio bene Denver, con l’inevitabile, come sempre inascolatabile ed inaffrontabile, sigla di Cristina D’Avena.
La storia parlava di un cucciolo di dinosauro verde, trovato da un gruppo di adolescenti californiani (sportivissimi, capelli lunghi e biondi) ancora all’interno del suo uovo, che ha il potere di teletrasportare qualsiasi essere vivente nella preistoria oppure di mostrare sulla sua superficie scene di quell’epoca, viene rinvenuto. I californici ragazzotti si affezionano al dinosauro, al quale danno il nome di Denver, ispirandosi all’omonima città capitale del Colorado, dopo aver letto questo nome su un autobus. Il Denverro si scopre un abile schettinatore e chitarrista ghiotto di patatine in bustina. Il rettile pasticcione inoltre riesce a parlare il linguaggio degli esseri umani, doppiato in italiano da Graziano Galoforo.
Se gli scienziati di Denver chiamassero la creatura preistorica del parcheggio Denver saremmo a cavallo. Di un dinosauro.
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Immagine generata artifizialmente.
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