Spirito
Papa Leone XIV nomina il cardinale Pizzaballa al Dicastero per il dialogo interreligioso

Al cardinale Pizzaballa è stato affidato un nuovo incarico nella Curia romana.
Giovedì 3 luglio 2025, il Vaticano ha annunciato che Papa Leone XIV ha nominato il cardinale Pierbattista Pizzaballa, OFM, al Dicastero per il dialogo interreligioso.
Altri nominati includono il cardinale Frank Leo, arcivescovo di Toronto; l’arcivescovo Mitchell Thomas Rozanski di Saint Louis; l’arcivescovo Bernard Longley di Birmingham, Inghilterra; il vescovo Brendan Leahy di Limerick, Irlanda; il cardinale Tarcisio Isao Kikuchi, SVD, arcivescovo di Tokyo; il vescovo Bertram Johannes Meier di Augusta, Germania; il cardinale Dominique Joseph Mathieu, OFM Conv., arcivescovo di Teheran; e l’arcivescovo Charles Jason Gordon di Port of Spain, Trinidad e Tobago. Leone ha nominato vescovi anche in Siria, Thailandia, Vietnam, Sudafrica, Brasile, Kazakistan, Burkina Faso, Arabia Saudita, Italia, Indonesia, Kenya, Pakistan e Sri Lanka.
Il 24 giugno papa Leone XIII ha nominato Pizzaballa al Dicastero per la Vita Consacrata.
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Pizzaballa, 60 anni, è Patriarca Latino di Gerusalemme dal 2020. Nato a Bergamo, in Italia, è entrato a far parte dei francescani da adolescente nel 1984, dopo essere entrato in un seminario minore francescano all’età di 11 anni. È stato ordinato sacerdote nel 1990 a Bologna dal Cardinale Biffi. Solo poche settimane dopo, è stato inviato a Gerusalemme per studiare e servire. È stato ordinato vescovo nel 2016.
Durante l’attuale conflitto a Gaza, Pizzaballa ha offerto una guida e una voce in particolare ai cristiani palestinesi. A maggio, dopo che Leone XIV aveva chiesto aiuti umanitari per Gaza, dove cristiani e musulmani palestinesi muoiono di fame, il Patriarca latino ha emesso una direttiva pastorale: «Non possiamo permetterci il lusso di arrenderci e fermarci; lo dobbiamo prima di tutto ai nostri cristiani locali e a tutti coloro che si trovano lì; dobbiamo fare tutto il possibile per portare aiuto».
Il cardinale, che parla sia ebraico che arabo ed è stato professore associato di ebraico biblico ed ebraismo, aveva già avvertito il mondo nel 2023 che la frequenza degli attacchi degli estremisti israeliani contro i cristiani era aumentata, grazie a un nuovo spirito di licenza.
«La frequenza di questi attacchi, delle aggressioni, è diventata qualcosa di nuovo. Queste persone si sentono protette… che l’atmosfera culturale e politica ora possa giustificare, o tollerare, azioni contro i cristiani», ha affermato.
Pizzaballa è noto per aver tradotto il Messale Novus Ordo in ebraico. Lo si è visto fare da interprete agli incontri tra Netanyahu e Bergoglio.
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Immagine di Catholic Church of England and Wales via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
Gender
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Misteri
Candace Owens pubblica i presunti messaggi di Charlie Kirk: «vedo il cattolicesimo in maniera sempre migliore»

Candace Owens ha pubblicato presunti messaggi personali del defunto Charlie Kirk che dimostrano un crescente interesse per la Chiesa cattolica. Lo riporta LifeSite.
In uno dei messaggi, Kirk affermava che «vedo il cattolicesimo in maniera sempre migliore». Owens ha affermato che Kirk le ha inviato il messaggio nel febbraio 2024 durante conversazioni private sulla teologia e sull’uso politico del termine «giudeo-cristiano».
Candace ha descritto l’osservazione come parte di uno scambio continuo tra amici, aggiungendo di non aver mai affermato che Kirk si fosse convertito o si stesse preparando a farlo. «Charlie stava attraversando alcuni cambiamenti spirituali verso la fine», ha detto l’attivista, affermando che Kirk «non frequentava la chiesa del pastore Rob McCoy», ma piuttosto andava a messa ogni settimana e a volte anche più spesso.
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Owens ha anche attirato l’attenzione sul ciondolo di San Michele che Kirk indossava al momento della morte, aggiungendo che la sua vedova, Erika, aveva portato un vescovo a pregare sul suo corpo in seguito, e in precedenza aveva portato un prete a casa loro per pregare dopo una «fattura» comminatagli pubblicamente da giornalisti di sinistra.
Aveva anche parlato positivamente dell’importanza della Madonna, presentandola come la «soluzione al femminismo tossico» e invitando gli evangelici a venerarla di più.
.@charliekirk11: Mary is the SOLUTION to radical feminism in America! pic.twitter.com/75KsdXtS2s
— LifeSiteNews (@LifeSite) July 17, 2025
Tuttavia, pur notando che i cattolici «speravano che avrebbe fatto il passo successivo perché stava pregando il Rosario», Owens ha insistito sul fatto che Kirk non aveva deciso di convertirsi e che lei non aveva mai affermato il contrario.
La rivelazione arriva nel mezzo di controversie in corso sulla vita spirituale e l’eredità di Kirk, seguite al suo assassinio a settembre. Alex Clark e Andrew Kolvette della TPUSA avevano recentemente discusso dell’interesse di Kirk per il cattolicesimo, definendolo più estetico che teologico.
«Stava diventando cattolico? No», ha detto Kolvet, produttore e caro amico di Kirk. «Ma amava molto la Messa cattolica. Amava il suo rituale. Amava la bellezza delle antiche chiese cattoliche e le vetrate. E lui ed Erika ci andavano ogni tanto».
«Mi è sembrata una specie di insabbiamento», ha detto la Owens a proposito di questa conversazione, chiedendosi perché personaggi vicini a Kirk si fossero affrettati ad affermare che non si stava avvicinando al cattolicesimo.
«Sono rimasto un po’ stupita», ha detto Candace, definendo il modo in cui hanno parlato dell’argomento un «tentativo inautentico di dissuadere l’idea che Charlie si stesse ammorbidendo nei confronti del cattolicesimo».
Le opinioni religiose di Kirk sono diventate un punto focale nella più ampia lotta sulla sua eredità, con personalità interne a Turning Point, e commentatori come la Owens che offrono resoconti divergenti delle sue posizioni private su questioni di fede.
Il giornalista della testata d’inchista di sinistra Grayzone Max Bluementhal ha sottolineato che un’eventuale conversione al cattolicesimo di Charlie lo avrebbe reso forse più distante dall’influenza israeliana, che abbonda tra gli evangelici americani da cui il ragazzo proveniva.
Bluementhal aveva pubblicato uno scoop che raccontava come Kirk avesse rifiutato 160 milioni offerti dal primo ministro israeliano Netanyahu a Turning Point USA (per portarlo «al prossimo livello») e come fosse stato invitato ad un ritrovo nella prestigiosa magione del miliardario hedge fund sionista Bill Ackman, dove gli sarebbe stata fatta pressione al punto che una lobbista israeliana britannica gli avrebbe pure urlato.
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Parimenti, è stato detto che amici avessero rivelato come Charlie avesse «paura» delle forze di Israele, di cui pure era stato un accanito sostenitore. L’insofferenza di Kirk per le pressioni che gli stavano mettendo – specie dopo che aveva fatto parlare ad un evento estivo il giornalista Tucker Carlson e il comico Dave Smith, considerati ora come anti-Israele – erano state rese pubbliche durante una trasmissione con la celebre giornalista Megyn Kelly.
Tutti coloro che si sono interessati del caso ci tengono a ricordare, tuttavia che non vi sono prove che Israele sia implicato nell’omicidio di Kirk.
Come riportato da Renovatio 21, a ribadire l’estraneità dello Stato Ebraico è stato più volte, alla TV americana e in videomessaggi pubblici sui social, il premier israeliano Beniamino Netanyahu, il quale per qualche ragione ha negato simultaneamente anche le accuse sugli assassinii rituali ebraici medievali con vittime i bambini cristiani, come San Simonino.
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Economia
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