Geopolitica
Orban: il cessate il fuoco è il primo passo per la pace in Ucraina
Mosca e Kiev dovrebbero concordare un cessate il fuoco prima di elaborare un piano di pace dettagliato, ha affermato il primo ministro ungherese Viktor Orban. Intervenendo al Forum Ambrosetti a Cernobbio, sottolineando che entrambe le parti alla fine dovranno sedersi al tavolo delle trattative.
Perché qualsiasi tentativo di mediazione dia i suoi frutti, è necessario comunicare sia con la Russia che con l’Ucraina, ha detto Orban. «Se aspettiamo un piano di pace accettato da entrambe le parti, non ci sarà mai pace, perché il primo passo non è un piano di pace. Il primo passo è un cessate il fuoco», ha osservato.
«Prima serve la comunicazione, poi un cessate il fuoco e poi si può negoziare un piano di pace», ha sottolineato Orban.
A giugno, la Svizzera ha ospitato una conferenza di pace in Ucraina, alla quale la Russia non è stata invitata. L’evento era incentrato principalmente sulla «formula di pace» del leader ucraino Volodymyr Zelens’kyj, che stabilisce che la Russia deve ritirare le sue forze da tutti i territori rivendicati dall’Ucraina, un piano che Mosca ha già liquidato come «distaccato dalla realtà».
Dopo che l’Ungheria ha assunto la presidenza di turno dell’UE a giugno, Orban ha visitato Kiev, Mosca, Pechino e Mar-a-Lago come parte del suo tour di «missione di pace». Il suo viaggio a Mosca e l’incontro con il presidente russo Vladimir Putin hanno tuttavia irritato alcuni a Bruxelles, con i funzionari dell’UE che hanno preso le distanze dall’iniziativa.
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Budapest ha sostenuto a lungo la priorità di una risoluzione diplomatica del conflitto, piuttosto che fornire armi a Kiev. Orban è un fermo oppositore degli aiuti militari all’Ucraina e ha giurato di non trascinare l’Ungheria in una guerra a tutto campo con la Russia.
I negoziati di pace tra Russia e Ucraina si sono interrotti nella primavera del 2022, con entrambe le parti che si accusavano a vicenda di avanzare richieste irrealistiche. Secondo Putin, i negoziatori di Kiev avevano inizialmente concordato di trasformare l’Ucraina in un paese neutrale e di limitare le dimensioni del suo esercito, ma in seguito hanno bruscamente abbandonato i colloqui.
Putin ha ribadito giovedì che i sostenitori occidentali dell’Ucraina erano decisi a far sì che Kiev «combattesse fino all’ultimo ucraino» con l’obiettivo di infliggere «una sconfitta strategica» a Mosca. Ha sottolineato che qualsiasi futura trattativa dovrebbe basarsi sui documenti redatti durante i colloqui di Istanbul nel 2022.
Lo Zelens’kyj, nel frattempo, ha esortato l’Occidente a continuare a fare pressione sulla Russia affinché accetti le condizioni di Kiev. Parlando a un incontro con il Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin alla base aerea di Ramstein in Germania venerdì, ha insistito sul fatto che Mosca deve essere costretta ad accettare una «vera pace» già da questo autunno.
Come riportato da Renovatio 21, l’UE ha sinora respinto con forza le proposte di pace di Orban sull’Ucraina. Il premier magiaro ha chiesto più volte a Bruxelles di parlare con la Russia, senza ottenere che l’europalazzo si muovesse di un millimetro. Anzi, l’Europa, specie per bocca del Commissario alle Relazioni Esterne Josep Borrell, ha raddoppiato la sua dose di belligeranza, con continue dichiarazioni e manovre miliardarie a favore dello sforzo militare di Kiev.
L’Ungheria è minacciata di espulsione dai B9, un gruppo di Paesi europei orientali e baltici. Orban è osteggiato fortemente dall’ambasciatore omosessuale americano a Budapest, che è arrivato a fare velate minacce contro il governo ungherese.
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Immagine screenshot da YouTube
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Orban: l’UE annega nella corruzione
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Geopolitica
Per gli USA ora la normalizzazione delle relazioni con la Russia è un «interesse fondamentale»
Gli Stati Uniti hanno indicato il rilancio dei rapporti normali con la Russia e l’interruzione rapida della guerra in Ucraina come priorità assolute nella loro nuova Strategia per la sicurezza nazionale, diffusa venerdì dalla Casa Bianca, ponendoli tra gli obiettivi cardine per gli interessi americani.
Il documento di 33 pagine delinea la prospettiva di politica estera delineata dal presidente Donald Trump, affermando che «è un interesse essenziale degli Stati Uniti negoziare una rapida cessazione delle ostilità in Ucraina», al fine di «stabilizzare le economie europee, scongiurare un’escalation o un allargamento imprevisto del conflitto e ricostruire la stabilità strategica con la Russia».
Si evidenzia come il conflitto ucraino abbia «profondamente indebolito le relazioni europee con la Russia», minando l’equilibrio regionale.
Il testo rimprovera i dirigenti europei per le «aspettative irrealistiche» sull’evoluzione della guerra, precisando che «la maggioranza degli europei anela alla pace, ma tale aspirazione non si riflette nelle politiche adottate».
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Washington, prosegue il rapporto, è disposta a un «impegno diplomatico sostanziale» per «supportare l’Europa nel correggere la sua rotta attuale», reinstaurare l’equilibrio e «ridurre il pericolo di scontri tra la Russia e gli Stati europei».
A differenza della strategia del primo mandato di Trump, che accentuava la rivalità con Russia e Cina, la versione attuale sposta l’asse sull’emisfero occidentale e sulla tutela del suolo patrio, dei confini e delle priorità regionali. Esorta a riallocare le risorse dai fronti remoti verso minacce più immediate e invita la NATO e i Paesi europei a farsi carico in prima persona della propria sicurezza.
Il documento invoca inoltre l’arresto dell’espansione della NATO, una pretesa a lungo avanzata da Mosca, che la indica come una delle ragioni principali del conflitto ucraino, interpretato come una guerra per interposta persona orchestrata dall’Occidente.
In sintesi, la strategia segna un passaggio dall’interventismo universale a un approccio estero più pragmatico e contrattuale, sostenendo che gli Stati Uniti debbano intervenire oltre i propri confini solo quando gli interessi nazionali sono direttamente coinvolti.
Si tratta del primo di una sequenza di rilevanti atti su difesa e politica estera che l’amministrazione Trump si accinge a emanare, tra cui una Strategia di Difesa Nazionale rivista, la Revisione della Difesa Missilistica e la Revisione della Postura Nucleare, tutti attesi in linea con l’impostazione del documento.
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Israele potrebbe iniziare a deportare gli ucraini
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