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Oche inferocite attaccano il quartier generale dell’esercito canadese

Stormi di oche hanno attaccato il quartier generale dell’esercito del Canada, spingendo i vertici militari a reagire pubblicando un avviso ai soldati minacciati dai pennuti inferociti. Lo riporta il quotidiano locale Ottawa Citizen.
La situazione si è evoluta nel corso degli anni, con le oche che hanno invaso il campus della difesa nel West End di Ottawa. Questo accade durante la stagione riproduttiva, poiché le oche canadesi possono diventare estremamente aggressive dopo aver deposto le uova.
Il portavoce del Dipartimento della Difesa Nazionale, Nick Drescher Brown, ha dichiarato che il Canadian Forces Support Group ha diramato una direttiva al personale, indicando come comportarsi in caso di incontro con gli uccelli. La direttiva avverte sia il personale militare che quello civile di non tentare di dare da mangiare o toccare le oche, poiché ciò potrebbe provocarle.
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Se i dipendenti incontrano un’oca che mostra un comportamento aggressivo, si consiglia loro di «mantenere la calma e non farsi prendere dal panico. Cercare di allontanarsi lentamente e silenziosamente senza voltare le spalle all’oca. Mantenere il contatto visivo mentre ci si allontana». «Se l’oca carica o sibila, alzare le braccia per sembrare più grande e indietreggiare lentamente», consiglia ancora la direttiva. La stagione della nidificazione va da marzo a maggio.
L’ente locale di tutela della fauna Toronto Wildlife Centre ha sottolineato che l’attacco delle oche canadesi a persone o auto è un segno inequivocabile della presenza di un nido d’oca nelle vicinanze. Il Carling Campus, dove ha sede il quartier generale della Difesa del Canada, è circondato dalla cintura verde della capitale Ottawa, dove nidificano le oche.
Tali uccelli, noti anche per il loro comportamento difensivo durante la nidificazione, nidificano anche in aree urbane trafficate, vicino a persone e auto, secondo il centro. Il centro di protezione faunistica ha sottolineato che a volte un nido non è così evidente come potrebbe essere in una fioriera o su un tetto vicino.
Non è chiaro quante oche siano presenti presso il quartier generale della difesa di Carling Avenue.
Geese Relief, un’azienda statunitense che utilizza cani appositamente addestrati per tenere sotto controllo le oche canadesi spaventandole, ha sottolineato che la maggior parte degli attacchi agli esseri umani provoca ferite lievi o addirittura inesistenti, tuttavia possono verificarsi anche lesioni gravi. «gli attacchi delle oche hanno provocato fratture ossee, traumi cranici e stress emotivo», ha dichiarato l’azienda sul suo sito web. «Molte di queste lesioni si verificano quando la persona cerca di evitare un’oca che attacca, inciampa e cade».
Soldati, giornali ed enti animalisti paiono qui dimenticarsi del fenomeno letale del bird strike, ossia dell’avaria di un aereo dovuta al fatto di essere colpiti da un uccello (spesse volte proprio anatre ed oche), situazione che può ingenerare un vero disastro aereo. La politica di aggressione delle oche canadesi contro l’esercito degli umani del posto gettano nuova luce anche sul fenomeno del bird strike, che qualcuno potrebbe spingersi a pensare come non involontario: oche kamikaze, e stragiste?
Scherzi a parte, passiamo agli scherzi seri: come non chiedersi in che modo l’esercito canadese, impotente dinanzi ai pennuti, resisterebbe all’annessione del Canada da parte degli USA trumpiani.
Renovatio 21 nota inoltra le sfumature nei Paesi angloidi: i soldati di Ottawa nemmeno si sognano la soluzione adottata dai civili australiani nei confronti dei koala che, poverini, soffrono: cecchini in elicottero e tiro a segno sul marsupiale arboricolo, con ecatombe degli arcigni battufoli di pelo. È cronaca di pochi giorni fa…
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Immagine generata artificialmente.
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Capra assalta indegnamente il Giro d’Italia. Il fenomeno ha radici antiche

LA CAPRA VOLANTE 🐐🚴
Attraversamento inaspettato e per fortuna senza conseguenze di una capra durante il passaggio del gruppo 🙏🙏🙏#EurosportCICLISMO #Cycling #GirodItalia #Giro #Goat pic.twitter.com/AvoiEFvrB4 — Eurosport IT (@Eurosport_IT) May 11, 2025
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Mirmecotraffico: contrabbandieri di formiche rare condannati in Kenya

Un tribunale keniano ha condannato quattro individui a un anno di prigione o a una multa di 7.700 dollari ciascuno per aver tentato di esportare illegalmente migliaia di formiche vive, tra cui una specie rara. Lo riporta la BBC.
I presunti mirmecotrafficanti, due cittadini belgi, un vietnamita e un keniota, sono stati arrestati il mese scorso a Naivasha, una città nel Kenya occidentale, dove sono stati trovati in possesso di circa 5.000 formiche regine. Tra le specie raccolte c’era la Messor cephalotes, una varietà rara nota anche come formica mietitrice africana gigante.
Nel corso del procedimento giudiziario, gli imputati si sono dichiarati colpevoli e hanno affermato di non essere a conoscenza del fatto che la raccolta di formiche per scopi hobbistici fosse un reato.
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Tuttavia, il giudice che presiede l’udienza ha osservato nella sentenza di mercoledì che la quantità e il tipo di formiche coinvolte indicavano uno sforzo deliberato per sfruttare preziosa fauna selvatica, aggiungendo che i trasgressori non erano semplicemente in possesso di pochi esemplari.
Secondo il Kenya Wildlife Service (KWS), le formiche sequestrate sarebbero destinate ai mercati di animali esotici in Europa e Asia. Le formiche di contrabbando, secondo i commercianti nel Regno Unito, possono valere fino a 170 sterline (195 euro) l’una.
Commentando la popolarità di questi insetti, Pat Stanchev, direttore generale del sito web di commercio di insetti Best Ants UK, ha detto alla BBC che il loro fascino risiede nel loro aspetto distintivo e bello.
Il KWS ha rivelato che i sospettati avrebbero preparato provette in grado di sostenere le formiche fino a due mesi, specificamente per eludere le procedure di controllo aeroportuale. L’organizzazione ha descritto l’operazione come «premeditata» – in pratica un atto di mirmecotraffico, neologismo assoluto in prima visione su Renovatio 21 (è il motivo per cui abbiamo pubblicato questo articolo) – e l’ha definita una pietra miliare nelle tendenze del traffico che si spostano dal tradizionale bracconaggio di grandi mammiferi verso specie meno conosciute.
Uno dei cittadini belgi, David Lornoy, ha dichiarato a Reuters che il gruppo non aveva intenzione di violare alcuna legge. «Non siamo venuti qui per violare alcuna legge. Per caso e stupidità lo abbiamo fatto», ha affermato, chiedendo clemenza.
La Messor cephalotes è una specie di formica monogina, con colonie che contano fino a 5.000 operaie. Tali formiche nutrono principalmente di semi, che raccolgono e immagazzinano, svolgendo un ruolo cruciale nella dispersione dei semi e nell’aerazione del suolo. Le regine della specie possono raggiungere dimensioni comprese tra 22 e 25 millimetri.
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Immagine di Retro Lenses via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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Topi interrompono la costruzione di una centrale atomica

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