Pensiero
Mons. Viganò: dichiarazione a proposito della cessione di sovranità all’OMS per la gestione delle emergenze sanitarie
Renovatio 21 pubblica questa dichiarazione di Mons. Carlo Maria Viganò.
DICHIARAZIONE
a proposito della cessione di sovranità all’OMS
per la gestione delle emergenze sanitarie
Nei prossimi giorni gli Stati aderenti all’Organizzazione Mondiale della Sanità voteranno le risoluzioni relative alla gestione delle pandemie da parte dell’OMS, con le quali la sovranità relativa alla salute dei cittadini viene ceduta ad un organismo sovranazionale, finanziato in gran parte dall’industria farmaceutica e dalla Bill & Melinda Gates Foundation.
Se queste risoluzioni verranno approvate a maggioranza, l’OMS avrà l’autorità di imporre in maniera esclusiva tutte le regole in caso di pandemia, ivi comprese quarantene, lockdown, vaccinazioni obbligatorie e passaporti vaccinali.
Si tenga anche presente che questa organizzazione gode dell’immunità e i suoi membri non possono essere processati né condannati in caso di crimini. Tecnocrati non eletti avranno paradossalmente più potere di quello che i cittadini conferiscono ai propri rappresentanti con il voto democratico.
Tecnocrati non eletti avranno paradossalmente più potere di quello che i cittadini conferiscono ai propri rappresentanti con il voto democratico
Premesso che la cessione di sovranità configura in tutte le legislazioni nazionali il crimine di alto tradimento, e che i Parlamenti non possono legiferare contro gli interessi della Nazione né tantomeno conculcare le libertà naturali e i diritti fondamentali dei propri cittadini, credo che non sfugga a nessuno che questo tentativo dell’OMS di appropriarsi di un potere che appartiene ai singoli Stati serva per impedire qualsiasi forma di opposizione all’Agenda 2030, che in ambito sanitario punta sostanzialmente anche alla drastica riduzione dei servizi medici e ospedalieri, alla privatizzazione dei sistemi sanitari e alla prevenzione delle malattie tramite vaccini.
La psicopandemia ha dimostrato l’asservimento dei governanti, della politica, dei media, dei magistrati, dell’intera classe medica e della stessa Santa Sede ai diktat di un gruppo di funzionari di un ente sovranazionale in palese conflitto di interessi. Si stanno solo ora riconoscendo i disastrosi effetti avversi del siero sperimentale mRNA, mentre da più parti vi è chi giustamente pretende che i responsabili di queste decisioni siano chiamati a risponderne dinanzi a un tribunale indipendente.
Suona quindi a dir poco assurdo che si vogliano proprio ora attribuire all’OMS poteri decisionali vincolanti, quando nella gestione della recente emergenza pandemica e della campagna vaccinale di massa si sono avuti i maggiori effetti avversi in termini di danni permanenti ai pazienti e di decessi.
All’impunità dei crimini commessi nel silenzio dei media mainstream si aggiunge la totale discrezionalità sulle prossime emergenze, ampiamente programmate dalla lobby farmaceutica. L’emarginazione del personale sanitario che si appella al Giuramento di Ippocrate rischia di diventare la norma per eliminare ogni voce di dissenso.
A tale proposito, è significativo che le Nazioni che si oppongono al Nuovo Ordine Mondiale – come la Russia e il Brasile – siano consapevoli delle gravissime conseguenze che l’eventuale ratifica delle risoluzioni comporterà, e che per questo siano contrari alla loro approvazione.
Anche il Presidente Trump, durante il suo mandato, volle lanciare un segnale inequivocabile tagliando i fondi dell’erario americano ai burocrati dell’OMS: anche per questo il deep state ha impedito la sua rielezione alle ultime Presidenziali, sostenendo un personaggio compromesso e corrotto, il cui figlio Hunter è coinvolto nel finanziamento dei biolaboratori americani in Ucraina.
Esprimo quindi tutto il mio appoggio ai cittadini, e specialmente agli scienziati, ai medici e agli esperti di diritto che denunciano questa minaccia alla sovranità nazionale dei Paesi aderenti, e che chiedono sia fatta luce sugli eventi pregressi e sulle conseguenze che le decisioni dell’OMS hanno provocato alla salute della popolazione mondiale.
Esorto i capi di Stato e di governo, che saranno chiamati ad esprimersi sulla ratifica di queste risoluzioni, a bocciarle e respingerle, in quanto contrarie al bene comune e finalizzate al compimento di quel colpo di stato globale che l’ONU e il WEF hanno pianificato da anni sotto il nome di Agenda 2030 o di Great Reset.
La governance sanitaria globale, come evidenziato da autorevolissimi esperti non compromessi con il sistema, rappresenta uno dei tasselli fondamentali del NWO, e come tale va respinta e combattuta
La governance sanitaria globale, come evidenziato da autorevolissimi esperti non compromessi con il sistema, rappresenta uno dei tasselli fondamentali del NWO, e come tale va respinta e combattuta. Alla logica del controllo, del profitto e della patologizzazione di massa, occorre sostituire una sanità pubblica che abbia come primo scopo la salute dei cittadini e la tutela dei loro inalienabili diritti.
La Santa Sede – che è Osservatore Permanente presso le Nazioni Unite e da un anno anche presso l’OMS – ha il dovere di ribadire il diritto dei singoli alla libertà di accettare o rifiutare trattamenti sanitari, specialmente dinanzi al pericolo concreto di effetti avversi, in parte ancora sconosciuti, di questa terapia genetica sperimentale.
E se finora Bergoglio e la sua cabala hanno assecondato i deliri di Gates, Schwab e Soros, è giunto il momento che la Chiesa Cattolica prenda le difese dei più deboli, degli indifesi nascituri, dei bambini e degli anziani, oltre che di quanti sono stati ricattati dal cinismo di affaristi e cospiratori, per costringerli a inocularsi un siero contaminato da linee cellulari fetali abortive.
I silenzi omertosi del Vaticano, dopo frettolosi pronunciamenti a inizio pandemia e vergognosi endorsement a BigPharma, saranno imputati a condanna del Sinedrio romano, resosi complice di un crimine contro Dio e contro l’uomo.
Mai, nel corso della Storia, la Gerarchia era giunta a prostituirsi al potere temporale in modo così servile e abbietto.
Preghiamo perché qualche Vescovo trovi il coraggio di prendere le distanze dalla linea collaborazionista di Bergoglio e sappia trovare le parole per aprire gli occhi ai buoni sinora tratti in inganno dalla propaganda globalista.
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
21 Maggio 2022
Immagine di Yann Forget via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0); immagine modificata
Pensiero
Biden e Bergoglio, un parallelismo. Parla mons. Viganò
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affidato a X una breve riflessione sul caso della grazia data dal presidente americano Joe Biden al figlio Hunter.
Lo scandalo non si è ancora spento negli Stati Uniti, Paese nel quale Viganò è stato nunzio apostolico in era Obama.
Il perdono assegnato al figlio presidenziale copre tutti i suoi crimini federali (cioè considerabili come perseguibili a livello centrale, non nei singoli Stati) copre tutto quanto fatto da Hunter dal 2014, anno nel quale, con il colpo di Stato a Kiev chiamato Maidan, inizia anche il suo legame con l’Ucraina, dove diviene membro del board del colosso gasiero Burisma, e dove con il suo fondo sarebbe coinvolto nella questione dei biolaboratori.
Kiev è stata definita dall’ ex politico di opposizione in esilio Viktor Medvedchuk come la «mangiatoia» del clan corrotto dei Biden.
Ora anche molti nel Partito Democratico USA – che aveva vantato il suo presunto rispetto dello «stato di diritto» e del «nessuno sopra la legge» per attaccare Trump – si chiedono dell’opportunità della grazia presidenziale infra-famigliare, soprattutto dopo che appena pochi mesi fa avevano negato, con tanto di ripetute dichiarazioni della portavoce della Casa Bianca Corinne Jean-Pierre, che il presidente potesse graziare il figlio.
Monsignor Viganò vede nella vicenda un parallelo possibile con il Vaticano odierno.
«”Nessuno è al di sopra della Legge”, ha detto Joe Biden durante la campagna elettorale, per confermare che non avrebbe graziato suo figlio Hunter, con il quale è colluso in una serie di crimini gravissimi, insabbiati per anni dai servizi segreti deviati, con la complicità dei media» scrive Viganò.
«Oggi vediamo quanto vale la parola di Biden: nulla. Un “presidente” criminale grazia il figlio criminale, come se fosse la cosa più normale e legittima al mondo» accusa il prelato.
Viganò riferisce di casi di revoca di scomunica a personaggi controversi, mentre Bergoglio «la commina a chi denuncia la corruzione del Vaticano e l’usurpazione del Soglio di Pietro».
Come riportato da Renovatio 21, monsignor Viganò è stato scomunicato per e-mail la scorsa estate.
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Immigrazione
Gli immigrati saranno nostri guardiani e persecutori?
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«Truppe ONU introdotte come migranti rifugiati per reprimere la popolazione nel prossimo lockdown OMS» pic.twitter.com/vK0ieCMcsx
— Renovatio 21 (@21_renovatio) May 27, 2024
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Pensiero
Orban: l’egemonia occidentale lunga 500 anni è finita
L’egemonia globale dell’Occidente, durata 500 anni, è finita e il futuro apparterrà all’Eurasia, ha affermato il primo ministro ungherese Viktor Orbán.
L’idea che «il mondo intero dovrebbe essere organizzato su un modello occidentale» e che le nazioni saranno disposte ad aderirvi «in cambio di benefici economici e finanziari» è fallita, ha affermato Orban al Forum Eurasia di Budapest giovedì.
Il mondo occidentale è stato sfidato dall’Oriente, ha dichiarato il leader ungherese, aggiungendo che «il prossimo periodo sarà il secolo dell’Eurasia».
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«Cinquecento anni di dominio della civiltà occidentale sono giunti al termine», ha affermato Orban.
Secondo il leader ungherese, i Paesi asiatici sono diventati più forti e hanno dimostrato di essere capaci di «crescere, esistere e durare come centri indipendenti di potere economico e politico». Ora hanno sia un vantaggio demografico che tecnologico rispetto ai loro pari occidentali, ha affermato.
Di conseguenza, il centro dell’economia mondiale si è spostato a est, dove le economie stanno crescendo quattro volte più velocemente di quelle occidentali, ha detto Orban. «Il valore aggiunto dell’industria occidentale rappresenta il 40% del mondo, e quello dell’industria orientale il 50%. Questa è la nuova realtà».
Mentre l’Asia rappresenta il 70% della popolazione mondiale e ha una quota del 70% nell’economia mondiale, l’UE è emersa come il «perdente numero uno» nella realtà in evoluzione, secondo il primo ministro magiaro, che ha affermato che l’Occidente è «soffocato» nel suo stesso ambiente, affrontando sfide come la migrazione, l’ideologia di genere, i conflitti etnici e la crisi Russia-Ucraina.
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«È comprensibilmente difficile per i leader occidentali rinunciare al senso di superiorità a cui sono abituati, ovvero che siamo i più intelligenti, i più belli, i più sviluppati e i più ricchi», ha sostenuto detto il premier ungherese.
Secondo Orban, le élite occidentali si sono organizzate per proteggere lo «status quo della vecchia gloria», che alla fine porterà a un blocco economico e politico.
Come riportato da Renovatio 21, Orban aveva già esposto il suo pensiero sul tramonto dell’Occidente a inizio anno, sostenendo che l’egemonia occidentale è finita, e chiamando al ruolo salvifico di Donald Trump.
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Immagine di The Left via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-SA 2.0
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