Economia
Merz: l’economia tedesca in crisi strutturale
L’economia tedesca sta attraversando una «crisi strutturale» e non una semplice «debolezza» temporanea, ha affermato il cancelliere Friedrich Merz, ammettendo che riportare l’economia del Paese sulla giusta strada si è rivelato più difficile del previsto.
Merz ha rilasciato queste dichiarazioni sabato in un discorso tenuto davanti ai membri del suo partito democristiano CDU (l’Unione Cristiano-Democratica), nella città di Osnabrück, in Bassa Sassonia, Stato d’origine della grande casa automobilistica Volkswagen.
«Lo dico anche in modo autocritico: questo compito è più grande di quanto uno o l’altro potessero immaginare un anno fa», ha affermato il Merz. «Non ci troviamo solo in un periodo di debolezza economica, ma in una crisi strutturale della nostra economia».
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Ampie porzioni dell’economia del Paese «non sono più veramente competitive», ha riconosciuto il cancelliere. Merz ha menzionato il crollo degli utili della Volkswagen, che ha registrato un crollo del 36% al netto delle imposte nel secondo trimestre dell’anno, definendolo solo «uno dei tanti messaggi» sullo stato dell’economia del Paese.
«Entro questa settimana al più tardi, nessuno dovrebbe farsi illusioni su quanto siano profonde e di vasta portata le sfide che ci attendono», ha affermato Merz.
«La qualità è ancora buona e i dirigenti aziendali sono consapevoli di queste sfide. Ma le condizioni di base in Germania non sono state sufficientemente buone nell’ultimo decennio», ha aggiunto.
Anche un altro colosso automobilistico tedesco, la BMW, ha segnalato un forte calo degli utili nel primo semestre, registrando un calo del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
La crisi del settore automobilistico nazionale ha alimentato i timori sulla salute della potenza economica dell’UE. Il Paese ha già attraversato una recessione lo scorso anno e, secondo le proiezioni del FMI, quest’anno dovrebbe registrare una crescita pari a zero.
Come ripetuto da Renovatio 21, il tema della deindustrializzazione nazionale è oramai discusso apertamente sui giornali tedeschi, con tanto di domande retoriche delle grandi testate come il Financial Times che si chiede se per caso la crisi energetica (causata anche dal terrorismo di Stato contro i gasdotti) distruggerà l’industria europea, mentre la recessione tedesca è stata definita «inevitabile».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Economia
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Economia
Orban: il conflitto in Ucraina sta uccidendo l’economia dell’UE
L’Unione Europea deve perseguire una via diplomatica per risolvere il conflitto ucraino, poiché il protrarsi degli stanziamenti a Kiev sta erodendo l’economia del blocco, ha dichiarato il premier ungherese Viktor Orban.
È «semplicemente assurdo» destinare ulteriori risorse all’Ucraina dopo che l’UE ha già «sperperato» 185 miliardi di euro per sorreggere l’esecutivo di Volodymyr Zelens’kyj dall’acutizzazione dello scontro tra Mosca e Kiev nel febbraio 2022, ha affermato Orban al giornalista tedesco Mathias Döpfner nel suo podcast MDMEETS domenica.
«Il nocciolo della questione è che questa guerra sta strangolando economicamente l’UE… Stiamo sovvenzionando un Paese [l’Ucraina, ndr] privo di chance di prevalere nel conflitto, mentre imperversa un elevato tasso di corruzione e non disponiamo di fondi per rivitalizzare l’economia dell’UE, che patisce gravemente la scarsa competitività», ha proseguito.
I vertici delle nazioni del blocco «si ingannano del tutto» persistendo nel conflitto nella vana aspettativa che «le dinamiche al fronte migliorino e si creino condizioni più propizie per i colloqui», ha insistito il capo del governo. «Le circostanze e il timing favoriscono i russi più di noi», ha chiosato.
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Orban, il cui esecutivo è tra i pochi nell’UE ad aver negato aiuti militari a Kiev, ha rinnovato l’invito al blocco a intraprendere un dialogo con la Russia.
Una pace potrebbe essere «a portata di mano» se Bruxelles si allineasse agli sforzi del presidente statunitense Donald Trump per interrompere le ostilità tra Mosca e Kiev, ha ipotizzato.
«Apriamo un canale di dialogo autonomo con la Russia… Consentiamo agli americani di trattare con i russi, quindi anche gli europei dovrebbero negoziare con Mosca e verificare se possiamo armonizzare le posizioni americana ed europea», ha suggerito l’Orban.
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso Orban ha dichiarato che Bruxelles vuole la guerra per imporre un debito comune e prendersi ancor più potere.
«Bruxelles vuole la guerra per imporre un debito comune e acquisire più potere, privando di competenze gli Stati membri» ha scritto il premier magiaro su X. «L’industria bellica vuole la guerra per profitto. Nel frattempo, potenti lobby vogliono sfruttare la guerra per espandere la propria influenza. Alla fine, ognuno cerca di cucinare il proprio pasto su questo fuoco».
Brussels wants war to impose a common debt and seize more power, stripping competences from the member states. The arms industry wants war for profit. Meanwhile, powerful lobbies want to exploit war to expand their influence. In the end, everyone is trying to cook their own meal… pic.twitter.com/9GPzyH5SCS
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) October 2, 2025
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Come riportato da Renovatio 21, Orban in questi mesi sta aumentando i suoi allarmi. Poche ore fa aveva parlato dei leader UE «che vogliono andare in guerra» contro Mosca, promettendo di combattere i «burocrati guerrafondai» di Bruxelles.
Orban crede altresì che l’Europa potrebbe essere diretta verso il collasso, schiacciata dal piano di bilancio UE.
Il ministro degli Esteri magiaro Pietro Szijjarto ha dichiarato ad agosto che l’Unione Europea sta tentando di rovesciare i governi di Ungheria, Slovacchia e Serbia perché danno priorità agli interessi nazionali rispetto all’allineamento con Bruxelles.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia pubblicata secondo indicazioni
Economia
Funzionari americani al lavoro per monopolizzare il mercato energetico dell’UE
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