Militaria
Maduro lancia una dimostrazione di forza militare del Venezuela con le navi da guerra USA in avvicinamento
Il ministro della Difesa venezuelano ha ordinato un aumento della sorveglianza con droni e delle pattuglie navali lungo le coste del Paese, con una dichiarazione che prevede una mobilitazione «significativa» sia di droni che di navi militari, comprese navi da guerra più grandi posizionate più a Nord, all’interno delle acque territoriali venezuelane. Lo riporta l’agenzia Reuters.
Il Venezuela pare reagire al fatto che l’amministrazione Trump ha inviato tre cacciatorpediniere della Marina nelle acque vicine al Venezuela questo mese. È stato affermato che anche un sottomarino d’attacco rapido a propulsione nucleare è in rotta verso la regione.
Truppe supplementari sono pronte a schierarsi anche negli stati di confine del Venezuela.
Il presidente venezuelano Nicolás Maduro si sta esponendo mediaticamente, affermando di essere pronto a combattere gli invasori imperialisti.
Venezuelan President Maduro stages a show of force as US warships deploy near Venezuela.pic.twitter.com/5LtAwKHrPv
— Clash Report (@clashreport) August 29, 2025
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Gli Stati Uniti hanno affermato che il nuovo dispiegamento è finalizzato a combattere il traffico di droga, ma in ultima analisi Caracas teme che ciò possa rappresentare un nuovo impulso al cambio di regime nel Paese, che possiede vasti giacimenti di petrolio .
La Casa Bianca accusa da tempo Maduro di guidare una rete di narcotrafficanti nota come «Cartel de los Soles», sebbene non vi siano prove schiaccianti o prove concrete che lo dimostrino, tuttavia lo scorso anno gli USA sono arrivati a sequestrare un aereo presumibilmente utilizzato dal presidente di Carcas. È stato anche accusato di aver trasformato l’immigrazione in un’arma, sebbene Maduro si sia mostrato pronto a dialogare con le delegazioni diplomatiche americane sulla questione.
Maduro ha respinto le accuse, ribattendo che, a differenza della Colombia, il Venezuela non coltiva piante di coca né produce cocaina e che la crisi migratoria degli Stati Uniti non è colpa o problema di Caracas. Gli USA, ad ogni modo, l’anno passato hanno offerto a Maduro un’amnistia per le accuse di «Narcoterrorismo», qualora l’uomo forte di Caracas avesse fatto un passo indietro, ma questi come evidente non ha accettato.
In precedenza, il New York Times aveva scritto a proposito del nuovo rafforzamento navale che «segnala la continua volontà del signor Trump di utilizzare le forze militari per portare a termine quella che è stata principalmente considerata una responsabilità delle forze dell’ordine: frenare il flusso di fentanil e di altre droghe illegali».
American WARSHIP moves closer to Venezuela after Trump orders deployment
USS Lake Erie now in Caribbean Sea, crossing Panama Canal
47 planning regime change?@MTodayNews pic.twitter.com/qUHx2uRx5t
— Shauna (@truthseekerrose) August 31, 2025
Maduro è stato impegnato a posizionare circa 15.000 agenti di polizia e militari negli stati di confine sensibili di Zulia e Táchira, segnalando preoccupazione per le minacce transfrontaliere.
«Non c’è modo che possano entrare in Venezuela», ha dichiarato Maduro durante la visita a un’unità delle forze speciali giorni fa. «Oggi siamo più forti di ieri. Oggi siamo più preparati a difendere la pace, la sovranità e l’integrità territoriale», ha detto Maduro rivolgendosi alle truppe, secondo l’agenzia di stampa statale Venezuela News Agency.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio anno Maduro aveva dichiarato che Washington ha aperto il suo libretto degli assegni a una schiera di truffatori e bugiardi per destabilizzare il Venezuela, quando gli Stati Uniti si sono rifiutati di riconoscere le elezioni del 2024 in Venezuela.
«Li abbiamo affrontati, abbiamo resistito, li abbiamo sconfitti e uno a uno sono caduti, si sono tutti prosciugati, uno a uno, e dov’è il Gruppo Lima? Chi se lo ricorda?» ha detto Maduro. «Ora vogliono far rivivere il gruppo di Sodoma e Gomorra di governi servili ed ex presidenti che sono pedofili, corrotti, tossicodipendenti e trafficanti di droga».
Secondo Maduro, almeno 125 militanti provenienti da 25 Paesi sono stati arrestati dalle autorità venezuelane. Aveva poi accusato Elone Musk di aver speso un miliardo di dollari per un golpe in Venezuela. Negli stessi mesi si parlò di un piano di assassinio CIA di Maduro sventato.
Settimane fa il presidente venezuelano ha definito il premier britannico Keir Starmer come «pazzo diabolico». I rapporti sono tesi anche con Buenos Aires, con Milei a chiedere alla Corte Penale Internazionale l’arresto del Maduro.
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Ex comandante NATO afferma che l’Irlanda unita potrebbe aiutare Russia e Cina
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Militaria
Zelens’kyj elogia il successo del test del «Flamingo», missile da crociera che può colpire Mosca
Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha proclamato il successo del test del Flamingo, un missile-drone con una portata di circa 3.000 km.
Secondo la stampa ucraina il missile da crociera Flamingo FP-5 sarebbe in grado di trasportare una testata nucleare e una carica esplosiva quasi tre volte superiore a quella del Tomahawk statunitense, sebbene con una precisione inferiore.
Le prime versioni di prova del missile sono già state impiegate in combattimento. Secondo fonti ufficiali di Kiev, la produzione di massa inizierà presto, ed entro la metà del 2026 l’Ucraina dovrebbe disporre di un arsenale capace di colpire qualsiasi obiettivo entro 3.000 km in Russia con una testata convenzionale da mezza tonnellata.
Immagini del razzo erano apparse sui social ancora un mese fa.
War in Ukraine 🇺🇦🇷🇺 FIRST COMBAT USE. Ukraine’s new Flamingo cruise missiles strike deep into Russian territory! These domestically-produced weapons carry 2.5x the warhead of a Tomahawk and have a 3000km range.
Game changer? #Ukraine #Flamingo #Russia pic.twitter.com/2qBrbT4NgF— Skënderbej_ (@AncientAlien01) September 1, 2025
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Il Flamingo rappresenta il sostituto dei missili da crociera Kh-55, abbandonati dall’Ucraina negli anni ’90 (alcuni dei quali usati dalla Russia contro l’Ucraina nel 2022). Durante lo sviluppo, una copia di prova del missile è stata accidentalmente dipinta di rosa, un problema risolto, ma il soprannome è rimasto, come riferito da Zelens’kyj e dal suo staff.
Con una portata che include facilmente Mosca, un eventuale attacco alla capitale russa con questi missili potrebbe spingere Putin a ordinare rappresaglie più dure su Kiev. Nonostante oltre tre anni di guerra, l’esercito russo non ha ancora colpito direttamente gli edifici governativi di alto livello o i quartieri generali militari e di intelligence a Kiev, ma la situazione potrebbe presto cambiare.
La Casa Bianca auspica un accordo di pace per evitare un’escalation, ma il processo è in stallo, soprattutto dopo le nuove sanzioni di Trump contro il petrolio russo questa settimana. Nessuna delle due parti sembra disposta a compromessi, e con la Russia in vantaggio sul campo di battaglia, Mosca ha pochi incentivi a rinunciare alle condizioni massimaliste di Putin e agli obiettivi della sua «operazione militare speciale».
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Militaria
Due bombardieri statunitensi sorvolano di nuovo il Venezuela, scatenando speculazioni su un attacco imminente
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