Controllo delle nascite
L’Ucraina accellera nel collasso demografico
«La mortalità in Ucraina nel 2024 è tre volte superiore al tasso di natalità”» ha riferito il quotidiano Ukrainska Pravda il 5 agosto, citando le statistiche raccolte dal Ministero della Giustizia ucraino e pubblicate da Opendatabot, una piattaforma ucraina di dati aperti.
L’articolo riporta che «nella prima metà del 2024 in Ucraina sono nati in totale 87.655 bambini, il 9% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Allo stesso tempo, durante questo periodo sono stati registrati 250.972 decessi».
«Attualmente in Ucraina si registrano tre decessi per ogni neonato. Nel 2018-2020, questa cifra era di due morti per bambino (…) Per fare un confronto, in Ucraina sono nati 132.595 bambini nella prima metà del 2021. Questa cifra ora è diminuita di 1,5 volte».
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La crisi demografica dell’Ucraina, tuttavia, potrebbe essere molto peggiore. Ci si chiede: il tasso di mortalità include anche le persone uccise in combattimento?
Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha dichiarato che finora sono stati uccisi solo 31.000 soldati, mentre altri credono che il bilancio delle vittime militari possa essere di centinaia di migliaia, con molti dei morti ancora considerati «dispersi in azione».
Qualunque sia la verità, il solo calo del tasso di natalità aggiunge un’altra dimensione alla «lotta fino all’ultimo ucraino» delle potenze anglo-americane contro, oltre che la Russia, la stessa Ucraina.
Secondo ilministero della Sanità, «dal 2013 il tasso di natalità in Ucraina è in calo di circa il 7% annuo». Ciò significa che la guerra ha «semplicemente» accelerato il calo del tasso di natalità avvenuto sotto i governi dominati dagli Stati Uniti e dalla NATO che seguirono il colpo di Stato di Maidan del 2014 di Victoria Nuland, il cui regno, a sua volta, «semplicemente» ha accelerato il collasso della potenziale popolazione relativa dell’Ucraina. densità che iniziò sul serio quando l’Ucraina cadde sotto il controllo del FMI nel 1992, scrive EIRN.
Come riportato da Renovatio 21, la catastrofe economica e demografica ucraina era già discussa l’anno scorso. Secondo le stime dell’Istituto Ucraino per il Futuro, in Ucraina vivono solo 29 milioni di persone, perché molte donne e bambini se ne sono andati durante le prime fasi della guerra.
Pertanto, la popolazione dell’Ucraina si è contratta del 43% dal 1991. L’Istituto afferma che il tasso medio di fertilità in Ucraina è di 0,7 bambini per le donne in età fertile (di solito nella fascia di età compresa tra 15 e 44 anni).
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Il Wiener Institut für Internationale Wirtschaftsvergleiche (Istituto di Vienna per gli Studi Economici Internazionali, detto anche WIIW) nell’estate 2023 ha pubblicato un rapporto che mostra che è improbabile che l’Ucraina si riprenda demograficamente dalle conseguenze della guerra, rendendo così estremamente difficile la ricostruzione.
L’Ucraina «affronta una drammatica sfida demografica, simile all’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale», ha concluso lo studio, intitolato «Le sfide demografiche alla ricostruzione dell’Ucraina».
Tuttavia, nonostante il crollo della natalità, nell’Ucraina in guerra continua tranquillamente il business dei bambini prodotti con la provetta e l’utero in affitto.
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Cina
Con sempre meno nascite Pechino stoppa le adozioni internazionali
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Cominciate nel 1992 nel pieno della «politica del figlio unico», in oltre trent’anni hanno visto più di 160mila bambini e soprattutto bambine accolte da famiglie di tutto il mondo. La portavoce del ministero degli Esteri: «Adeguamento in linea con le tendenze internazionali». L’anno scorso solo 9 milioni di nuovi nati in tutta la Cina, nonostante oggi – al contrario di ieri – le autorità chiedano di avere più figli.
La Cina non invierà più bambini all’estero per l’adozione internazionale. Lo ha annunciato il governo, annullando così una serie di accordi iniziati nel 1992 – quando ancora Pechino era nel pieno della sua politica del figlio unico – e che hanno visto in più di trent’anni oltre 160mila bambini cinesi essere adottati da famiglie di tutto il mondo, la metà dei quali negli Stati Uniti secondo i dati di China’s Children International.
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Rispondendo a una domanda su una notifica in questo senso ricevuta dal dipartimento di Stato degli Stati Uniti, la portavoce ministero degli Esteri di Pechino Mao Ning ha dichiarato che il governo cinese ha «adeguato» la sua politica sulle adozioni per essere «in linea» con le tendenze internazionali.
La funzionaria ha spiegato che – a parte alcuni casi legati a parentele fino al terzo grado con persone che vivono fuori dal Paese – «la Cina non invierà più bambini all’estero per l’adozione». «Esprimiamo il nostro apprezzamento ai governi e alle famiglie straniere che desiderano adottare bambini cinesi per le loro buone intenzioni e per l’amore e la gentilezza che hanno dimostrato», ha aggiunto.
Il cambiamento delle regole arriva mentre i politici cinesi lottano per incoraggiare le giovani coppie a sposarsi e ad avere figli, per la crisi demografica sempre più evidente.
La Cina ha uno dei tassi di natalità più bassi a livello globale e sta cercando di incentivare le giovani donne ad avere figli, finora però con scarsi risultati. Le nuove nascite nella Repubblica popolare nell 2023 sono scese del 5,7% a 9,02 milioni e il tasso di natalità ha raggiunto il minimo storico di 6,39 nascite per 1.000 persone, in calo rispetto al tasso di 6,77 nascite del 2022.
A livello generale la popolazione è diminuita di 2,08 milioni, o dello 0,15%, a 1,409 miliardi nel 2023. Un dato molto superiore al calo della popolazione di 850.000 unità nel 2022, che era stato il primo dal 1961, durante la Grande carestia dell’era di Mao Zedong.
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Dal 1979 al 2015 la Cina ha attuato una rigorosa politica del figlio unico dal 1979 al 2015 per ridurre la sua popolazione. Quando le famiglie sono state limitate ad avere un solo figlio, molte avevano scelto di tenere i figli maschi e di dare le femmine in adozione.
Le «tendenze internazionali» a cui la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino ha fatto riferimento si riferiscono alla decisone adottata a maggio dai Paesi Bassi di vietare ai propri cittadini di adottare bambini da Paesi stranieri.
Anche in Danimarca, i cittadini non potranno più adottare bambini dall’estero dopo che l’unica agenzia locale che se ne occupava ha dichiarato di voler interrompere le proprie attività.
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Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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