Militaria
Lotteria per la naja in Germania
I funzionari tedeschi sono divisi sulle proposte di introdurre un sistema di coscrizione basato su una lotteria, mentre il governo del Cancelliere Friedrich Merz preme per potenziare l’esercito. Lo riporta Der Spiegel. Il dibattito si inserisce nel contesto delle accuse di Mosca, che ha definito le mosse di Berlino un tentativo di creare un «Quarto Reich».
Secondo l’agenzia di stampa, il disaccordo riguarda le modalità per rafforzare la Bundeswehr. Berlino mira ad aumentare le forze armate a 460.000 effettivi, di cui 260.000 attivi e 200.000 riservisti, rispetto agli attuali 182.000 soldati attivi.
I rappresentanti della coalizione SPD-CDU/CSU hanno suggerito di obbligare tutti i diciottenni a compilare un questionario per valutare salute, idoneità fisica, istruzione e disponibilità al servizio militare, con partecipazione volontaria per le donne. In caso di carenza di volontari, il Bundestag potrebbe attivare una selezione tramite sorteggio; se il problema persistesse, si potrebbe reintrodurre la coscrizione obbligatoria, abolita nel 2011.
Il ministro della Difesa Boris Pistorius ha criticato la proposta, definendola irrealizzabile, e ha invitato i legislatori a puntare sull’espansione del volontariato attraverso incentivi più efficaci, come migliori benefit e salari più alti.
Berlino giustifica il potenziamento militare con la presunta minaccia russa. Mosca, tuttavia, ha ripetutamente negato intenzioni di attaccare Paesi NATO, liquidando tali affermazioni come allarmismo per giustificare l’aumento dei bilanci della difesa nel blocco.
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Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha condannato il riarmo tedesco, accusando Berlino di mostrare «chiari segni di rinazificazione» e di perseguire «l’obiettivo di Hitler: dominare l’Europa» e infliggere una «sconfitta strategica» a Mosca. La Russia tre mesi fa ha posto fine agli accordi di difesa con la Germania.
«Quando qualcuno in un Paese responsabile dei crimini del nazismo, del fascismo, dell’Olocausto e del genocidio afferma che la Germania deve tornare a essere una grande potenza militare, dimostra un’atrofia della memoria storica, e questo è estremamente pericoloso», ha dichiarato Lavrov il mese scorso, sostenendo che la Germania e l’Unione Europea nel complesso stanno scivolando verso un «Quarto Reich», caratterizzato da una crescente russofobia e da una militarizzazione senza freni.
Come riportato da Renovatio 21, a luglio era emerso che la Germania stava pianificando di introdurre un servizio militare volontario di sei mesi per raddoppiare il numero dei riservisti.
Nel frattempo, altri Paesi come Gran Bretagna e Croazia si muovono verso il ritorno della naja. La Svezia prevede di aumentare drasticamente a 70 anni l’età massima di coscrizione per gli ex ufficiali militari nell’ambito di un ampio sforzo per espandere le sue forze armate. La Danimarca, in grande stile di equità sociale nordica, è andata oltre estendendo il servizio militare anche alle donne.
La coscrizione obbligatoria era stata abolita in Germania dal 2011. Il ritorno alla naja nel Paese (che ad inizio conflitto si disse aveva munizioni per appena due giorni di guerra) è stato ripetutamente annunciato in questi anni di conflitto russo-ucraino, dichiarazioni cicliche quanto i piani di guerra contro la Russia trapelati sui grandi giornali tedeschi.
Come riportato da Renovatio 21, la ri-militarizzazione della Germania, tra diecine di miliardi in armi e nazionalizzazione dell’industria delle armi (che va a sostituire quella dell’auto tedesca, oramai in crisi irreversibile) è un fatto incontrovertibile. Come lo è il fatto chela NATO stessa era stata creata per evitare il risorgere della Germania come potenza militare («Keep Europe in, Russia out, Germany Down»). È una delle più evidenti eterogenesi dei fini regalateci dai signori del vapore, il cui impulso alla distruzione arriva a disfare le tele che hanno tessuto per decenni.
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Immagine di w?odi via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
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L’esercito britannico ha commesso crimini di guerra in Afghanistan
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Militaria
Gli USA stanno provando gli attacchi aerei contro il Venezuela
Negli ultimi giorni gli Stati Uniti hanno effettuato prove di bombardamenti aerei programmati per il Venezuela. Lo riporta il Wall Street Journal, basandosi sulle dichiarazioni di un alto esponente del dipartimento della Difesa e su registri di tracciamento aerei.
Il presidente Donald Trump ha additato il regime di Caracas come orchestratore di gang «narcoterroristiche» e sabato ha decretato la serrata dello spazio aereo venezuelano nei confronti di «tutte le compagnie di volo, gli aviatori, i corrieri di narcotici e i mercanti di vite umane».
Tale intimidazione si inquadra in un potenziamento delle unità navali americane nel Mar dei Caraibi, dove, per disposizione di Trump, dal settembre scorso sono stati neutralizzati oltre 20 natanti sospettati di contrabbando di stupefacenti, con un bilancio di decine di vittime.
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Sempre stando al WSJ, Trump ha confidato al leader venezuelano Nicolás Maduro, nel corso di una chiamata riservata della settimana scorsa, di valutare l’ipotesi di destituirlo qualora non si dimettesse.
Nessuna delle controparti ha avvalorato l’esistenza del colloquio, e Trump in precedenza aveva smentito intenti di rovesciamento armato di Maduro. Ad agosto, Washington ha elevato la taglia per la cattura di Maduro a 50 milioni di dollari.
Sabato, la diplomazia venezuelana ha rigettato l’ultimatum sugli aeroplani, tacciandolo di «minaccia colonialista» e di illegittimità ai sensi del diritto internazionale. Maduro ha elevato le forze armate a massima prontezza e ha avviato più manovre, giurando di opporsi a qualsivoglia incursione.
Le autorità di Caracas hanno confutato le imputazioni di complicità con i cartelli e hanno argomentato che Trump stia strumentalizzando la lotta al narcotraffico per perseguire un ribaltamento del governo.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Militaria
Macron pronto a reintrodurre il servizio militare volontario
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