Bioetica
Linee cellulari per vaccini, feti squartati vivi
Feti estratti col cesareo e squartati quando hanno ancora il cuore battente – e, incontrovertibilmente, in uno stato in cui sono capaci di provare dolore – per fornire cellule e tessuti alla ricerca scientifica, compresa quella che produce le linee cellulari «immortalizzate» usate per i vaccini e nei vaccini: qualcuno racconta la mostruosa verità.
«In molti casi, essendo fatto apposta per scopi scientifici, tirano fuori i bambini con il taglio cesareo e sono in alcuni casi ancora vivi quando i ricercatori iniziano ad estrarre i tessuti, al punto che il cuore ancora batte e generalmente non viene dato loro nessun anestetico, perché ciò danneggerebbe le cellule che i ricercatori stanno cercando di estrarre»
L’intervista della scorsa settimana fatta da John Henry Westen di Lifesitenews all’esperta di vaccini Pamela Acker ha riservato un momento di orrore assoluto – nella tragica situazione per cui l’orrore qui coincide con la verità che nessuno osa dire.
Innanzitutto la dottoressa Acker (autrice del libro Vaccine: a Catholic Perspective) sfata il mito degli aborti spontanei usati per la produzione di linee cellulari, in particolare la HEK-293 utilizzata nel caso dei due vaccini COVID attualmente in circolazioen.
«Un’altra domanda che ha la gente è perché la linea cellulare HEK-293 non può provenire da un aborto spontaneo visto che l’ospedale ha perso la documentazione riguardante questo specifico bambino usato per lo sviluppo della linea cellulare, così che non sappiamo se sia stato un aborto volontario o spontaneo».
«Negli aborti spontanei il bambino muore molto prima che il tessuto sia rimosso dal corpo della madre, quell’aborto spontaneo non sarebbe per nulla utilizzabile per iniziare una linea cellulare. Non ci sarebbe alcun modo di ottenere una linea cellulare viva da un tessuto morto»
«Bene, in realtà abbiamo tutte le ragioni per pensare che si sia trattato di un aborto volontario, fatto apposta perché i ricercatori coinvolti in queste cose hanno detto pubblicamente che devi ottenere quei tessuti in 5 minuti dal momento dell’aborto affinché siano ottimamente utilizzabili. E se aspetti un’ora, sono inutilizzabili» sostiene la dottoressa.
Si tratta di capire capire che l’aborto spontaneo non è «logisticamente», né scientificamente e quindi economicamente valido per un’estrazione di cellule buone per lo sviluppo di linee immortalizzate.
«Negli aborti spontanei il bambino muore molto prima che il tessuto sia rimosso dal corpo della madre, quell’aborto spontaneo non sarebbe per nulla utilizzabile per iniziare una linea cellulare. Non ci sarebbe alcun modo di ottenere una linea cellulare viva da un tessuto morto».
C’è alla base del processo una vera e propria pianificazione della predazione dei tessuti del bambino ammazzato: «deve essere un bambino abortito dove sapevano che quei tessuti sarebbero stati usati per la ricerca, così possono ottenerli in una finestra tra i 5 e i sessanta minuti, preferibilmente nei primi 5 minuti, al fine della conservazione di quei tessuti»
C’è alla base del processo una vera e propria pianificazione della predazione dei tessuti del bambino ammazzato: «deve essere un bambino abortito dove sapevano che quei tessuti sarebbero stati usati per la ricerca, così possono ottenerli in una finestra tra i 5 e i sessanta minuti, preferibilmente nei primi 5 minuti, al fine della conservazione di quei tessuti».
«Questo va dritto nello scandalo delle parti di bambino,– interviene John Henry Westen – dove ricercatori universitari chiedono alle madri: “Oh, stiamo cercando un rene, o un braccio, o qualsiasi cosa per farci degli esperimenti, visto che abortire comunque, puoi aiutarci?”».
All’aberrazione di una simile richiesta, apprendiamo, può aggiungersene un’altra ancora più disumana: «Certe volte chiedono anche di aspettare un po’ di più, così il feto è ancora più sviluppato, Così il laboratorio ha un campione migliore».
«Questo è accaduto anche con i vaccini – continua Westen – non erano solo aborti pianificati. Erano aborti ed estrazioni di tessuto fetale pianificati, da fare in 5 minuti. La mancanza di senso dell’argomento secondo cui tratta
di aborti spontanei è completamente dimostrata».
«Ricercatori universitari chiedono alle madri: “Oh, stiamo cercando un rene, o un braccio, o qualsiasi cosa per farci degli esperimenti, visto che abortire comunque, puoi aiutarci?”. Certe volte chiedono anche di aspettare un po’ di più, così il feto è ancora più sviluppato, Così il laboratorio ha un campione migliore».
Tuttavia l’inferno in cui è finita la scienza farmaceutica è persino più sconvolgente di così.
«Io dico che è perfino peggio di così – dice la Acker – è persino molto più esplicitamente violento di quanto ho appena descritto. Perché in molti casi, essendo fatto apposta per scopi scientifici, tirano fuori i bambini con il taglio cesareo, bambini che sono in alcuni casi ancora vivi quando i ricercatori iniziano ad estrarre i tessuti, al punto che il cuore ancora batte e generalmente non viene dato loro nessun anestetico, perché ciò danneggerebbe le cellule che i ricercatori stanno cercando di estrarre».
Per riassumere, dopo il cesareo i ricercatori «rimuovono i tessuti quando il bambino è vivo e in uno stato di dolore estremo. Ciò rende la cosa ancora più sadica… »
«Questo è accaduto anche con i vaccini – continua Westen – non erano solo aborti pianificati. Erano aborti ed estrazioni di tessuto fetale pianificati, da fare in 5 minuti»
La dottoressa Acker ricorda un paragone che tante volte qui su Renovatio 21 abbiamo fatto, e che il lettore può vedere ben rappresentato nel film del grande cineasta Mel Gibson Apocalypto:
«Il mio parroco ha appena fatto un’omelia paragonandolo a ciò che facavano gli aztechi. Gli aztechi quando consacravano i loro templi letteralmente strappano via il cuore battente delle vittime assasinate in cima al tempio, e gettavano i corpi a lato»
«È esattamente la stessa cosa che stanno facendo questi ricercatori».
«Gli aztechi quando consacravano i loro templi letteralmente strappano via il cuore battente delle vittime assasinate in cima al tempio, e gettavano i corpi a lato. È esattamente la stessa cosa che stanno facendo questi ricercatori»
Sì, non c’è dubbio alcuno. Lo diciamo da anni oramai: il sacrificio umano ha solo cambiato nome e PR, per il resto rimane nella sostanza lo stesso abominio di sempre.
Morire per la Scienza dei vaccini (e i danari della farmaceutica) o morire per un dio crudele che chiede ecatombi per far rinascere il sole (e quindi per morire per il re, i sacerdoti e il loro potere), ma che differenza fa?
Credeteci: per farlo capire alla gente non sappiamo più cosa dobbiamo fare.
Bioetica
La città russa di Ivanovo mostrerà gli embrioni alle donne che vogliono abortire
Le cliniche prenatali nella città di Ivanovo, nella Russia occidentale, cercheranno di dissuadere le donne dall’aborto mostrando loro modelli di embrioni nella vita reale, hanno riferito i media locali. L’iniziativa arriva mentre la Russia mira a migliorare il suo tasso di natalità per affrontare una popolazione in calo.
Tre cliniche della città avrebbero ricevuto set contenenti cinque modelli che rappresentano le fasi di sviluppo che attraversano i feti durante i primi tre mesi di gravidanza. I set sono stati donati da una coppia sposata che ha preferito rimanere anonima, ha scritto mercoledì il portale di notizie di Ivanovo Kstati.news. L’iniziativa è sostenuta dalle autorità sanitarie locali, ha aggiunto l’emittente.
Le ostetriche mostreranno i set alle donne che stanno pensando di interrompere la gravidanza come parte di una visita pre-aborto obbligatoria. Inoltre, per legge, qualsiasi donna che desideri abortire in Russia deve attendere una settimana prima di sottoporsi alla procedura.
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L’aborto è legale in Russia ed è coperto dal sistema sanitario nazionale. La gravidanza può essere interrotta fino a 12 settimane di gestazione su richiesta della donna, fino a 22 settimane per motivi sociali come il risultato di uno stupro o in caso di morte del marito, e in qualsiasi fase per motivi medici.
Il tasso di aborto nel Paese è diminuito in media del 6% ogni anno, secondo le statistiche ufficiali. Nel 2022, sono state registrate circa 38 interruzioni di gravidanza ogni 100 nascite.
Il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca di Mosca Cirillo, l’anno scorso ha descritto il tasso di aborto come un «disastro nazionale». La chiesa ortodossa respinge l’argomentazione secondo cui l’interruzione di gravidanza dovrebbe essere consentita finché l’embrione non raggiunge un certo stadio di sviluppo.
«L’aborto distrugge il futuro», aveva tuonato nove mesi fa il patriarca di Mosca e di tutte le Russie.
Il presidente russo Vladimir Putin si è rifiutato di sostenere le richieste di un divieto totale degli aborti. Invece, ha ripetutamente parlato della necessità che il governo incoraggi le famiglie russe ad avere più figli. Diverse misure adottate dallo Stato russo, negli ultimi anni, vanno in questa direzione.
Come riportato da Renovatio 21, l’intenzione di non vietare l’aborto era stata reiterata pochi mesi fa dalla presidente della Camera alta del Parlamento russo, Valentina Matvienko.
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Come molte altre regioni russe, anche Ivanovo ha registrato negli ultimi anni un costante calo demografico, con un tasso di mortalità che ha superato di due o tre volte quello di natalità.
Secondo le statistiche ufficiali, l’anno scorso il tasso di natalità in Russia è crollato al livello più basso dal 1999. Uno studio recente condotto dal centro di analisi macroeconomica CMASF ha suggerito che la tendenza potrebbe tradursi in un calo significativo della popolazione e portare a vari problemi per l’economia.
Migliorare la situazione demografica e raggiungere una crescita sostenibile dei tassi di natalità è una questione di vita o di morte per la Russia, ha affermato all’inizio di quest’anno il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov.
La Repubblica di Mordovia l’anno scorso è divenuta ufficialmente la prima della Federazione a vietare ufficialmente la promozione dell’aborto.
Come riportato da Renovatio 21, nel frattempo deputati russi stanno avanzando una legge che etichetta l’ideologia dei «senza figli» come «estremista» e per questo perseguibile.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Bioetica
Ex presidente argentino accusato di aver costretto la moglie ad abortire
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Feministas na Argentina tentando entrar numa igreja Catolica pra protestar e encontrou um pelotão de joves q as barraram . Olha o nivel da guerra… pic.twitter.com/7NBpKhoQpH
— Oswaldo Eustáquio (@oswaldojor) September 3, 2019
Report: Feminist Abortion Activists Hurl Firebombs at Church in Argentina https://t.co/g38sQdC0aG pic.twitter.com/Xt9HMZnqmg
— Chris In Wisconsin (@Chris_In_WI) October 20, 2018
Feministas tratando de incendiar la catedral de La Plata, anoche. Los medios decidieron no mostrarte esto para que sigas pensando que estas mujeres son fantásticas. Por cierto: son las mismas que recibieron la bienvenida de la lacra de Tucho Fernández, el arzobispo de La Plata. pic.twitter.com/td6TDUXzzf
— Agustín Laje (@AgustinLaje) October 14, 2019
LGBT/Feminist movements are motivated by hatred of God and hatred of the Church
in photo feminist dressed as the Mother of God performs mock abortion of Holy Child in Tucumán, Argentina 2017 pic.twitter.com/anYfxKlXOQ — charles simmonds (@charles12577567) August 17, 2020
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Bioetica
Trump chiarisce che voterà «no» all’emendamento radicale pro-aborto della Florida
L’ex presidente e candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump ha confermato venerdì pomeriggio che voterà contro un emendamento per sancire l’aborto su richiesta nella Costituzione della Florida, un giorno dopo aver lasciato intendere che lo avrebbe sostenuto.
Giovedì, dopo mesi in cui si è rifiutato di condividere la sua opinione sull’emendamento e ha previsto che avrebbe avuto successo, Trump si è attirato l’indignazione dei pro-life già sgomenti quando ha detto alla NBC News: «penso che le sei settimane siano troppo poche, ci deve essere più tempo», riferendosi al divieto di aborto basato sul battito cardiaco imposto dallo Stato, e che avrebbe “votato che ci servono più di sei settimane».
La dichiarazione del candidato repubblicano ha provocato un’ondata di dichiarazioni sui social media e trasmesse agli attivisti pro-life da parte di pro-life che non avrebbero più votato o fatto volontariato per Trump, spingendo la campagna a rilasciare rapidamente una dichiarazione in cui si afferma che «il presidente Trump non ha ancora detto come voterà sull’iniziativa referendaria in Florida, ha semplicemente ribadito che ritiene che sei settimane siano troppo poche».
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Il chiarimento ha dato qualche speranza ai pro-life, scatenando speculazioni sul fatto che l’ex presidente potrebbe non essere stato a conoscenza dei dettagli dell’emendamento. Il giorno dopo, ha detto a Fox News, «i democratici sono radicali, perché i nove mesi sono semplicemente una situazione ridicola. Tutte queste cose sono inaccettabili. Quindi, voterò no per questo motivo».
L’emendamento 4, il cosiddetto «Emendamento per limitare l’interferenza del governo con l’aborto», afferma che «nessuna legge proibirà, penalizzerà, ritarderà o limiterà l’aborto prima della vitalità o quando necessario per proteggere la salute del paziente, come determinato dal medico curante del paziente».
Se promulgato, l’emendamento richiederebbe che l’aborto fosse consentito per qualsiasi motivo prima della «vitalità» fetale e renderebbe i divieti successivi alla «vitalità» di fatto privi di significato, esentando qualsiasi aborto che un abortista afferma essere per motivi di «salute».
L’emendamento apparentemente afferma che «non modifica l’autorità costituzionale della legislatura di richiedere la notifica a un genitore o tutore prima che un minorenne aborti». Ma il governatore repubblicano della Florida Ron DeSantis ha avvertito che «c’è una differenza tra consenso e notifica. La notifica è successiva al fatto. Il consenso è ovviamente una condizione precedente. L’hanno fatto perché sanno che andare contro i diritti dei genitori è una vulnerabilità».
L’opposizione di Trump all’emendamento è un sollievo per molti pro-life, anche se non placa del tutto il malcontento nei confronti della sua opposizione alle protezioni federali per i nascituri da lui precedentemente sostenute, del sostegno all’invio per posta di pillole abortive negli Stati pro-life da assumere senza controllo medico e della nuova proposta di rendere obbligatoria la copertura assicurativa per i trattamenti di fecondazione in vitro.
Finora, gli sforzi di Trump per corteggiare i moderati pro-aborto non hanno avuto successo. Le aggregazioni di sondaggi di RealClearPolitics e RaceToTheWH mostrano che Harris continua a mantenere il vantaggio iniziato subito dopo aver sostituito il presidente Joe Biden come candidato presuntivo dei Democratici, sia nel voto popolare nazionale che nel Collegio elettorale.
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
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