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La polizia sopraffatta dalla protesta di Melbourne

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Quello che è successo a Melbourne, in Australia, è una tappa nuova della protesta contro la politica pandemica. Probabilmente per la prima volta, la massa in protesta ha di fatto sopraffatto in maniera non violenta la polizia semplicemente avanzando oltre la barriera imposta.

 

 

Come riportato varie volte da Renovatio 21, l’Australia e in particolare lo stato di Victoria sono stati teatro di leggi e repressioni da incubo, draconiane sino al grottesco più impensabile. Sono emerse dalla rete anche immagini di lager utilizzati per mettere in quarantena le perone.

 

Durante la protesta di sabato, la folla, raccoltasi anche in centro città, ha urlato all’unisono all’autorità «Shame on you», «vergognatevi!».

In questa ore un’ulteriore manifestazione sta bloccando la capitale dello Stato di Victoria. Nel momento in cui scriviamo, vi è una protesta massiva dei sindacati.

 

Vi sono inoltre state proteste contro l’obbligo vaccinale dei lavoratori nel settore costruzioni.

 

La situazione non sembra esattamente sotto controllo, nota qualche utente internet

 

La protesta ha raggiunto il Parlamento dello Stato

 

La polizia avrebbe in queste ore barricato i gradini di fronte al Parlamento

 

La superiorità numerica di chi protesta – e con estrema determinazione – non sembrerebbe nemmeno qui contenibile dalle forze dell’ordine.

 

La massa ha inoltre bloccato l’autostrada

 

La situazione è oramai definita come un «uprising»: è una «rivolta» vera e propria

 

La polizia starebbe sparando proiettili di gomma sui manifestanti, scrivono testimoni in rete postando video.

 

A Sidney era stato mandato l’esercito in strada per contenere il nuovo lockdown imposto dal governo con la stupida politica dello «zero contagi».

 

Le immagini di Melbourne interrogano il mondo intero: e se la protesta contro la politica pandemica divenisse non più contenibile per le forze dell’ordine?

 

È possibile che nessuna forza politica, in nessun Paese occidentale, se ne stia rendendo conto?

 

È possibile che nessuno voglia anche solo provare a disinnescare questa situazione?

 

È possibile che ora la risposta sarà una repressione sempre maggiore, con violenze e abusi (come quelle viste a Berlino, per esempio) e magari pure con leggi speciali, come quelle usate contro i terroristi, categoria a cui di fatto oramai media e politici associano direttamente i dissidenti al regime biosecuritario?

 

 

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