Epidemie

L’Australia mobilita i militari per imporre il lockdown

Pubblicato

il

 

 

 

 

Le autorità australiane hanno chiamato le forze armate per occupare parti di Sydney e far rispettare l’ultimo lockdown draconiano COVID-19 del Paese. Lo riporta Summit News.

 

Centinaia di militari saranno arruolati per pattugliare la più grande città del paese nonostante i casi di coronavirus rimangano nelle poche centinaia al giorno, molto più bassi di altre nazioni sviluppate, come il Regno Unito, che hanno invece revocato alcune delle restrizioni.

 

Centinaia di militari saranno arruolati per pattugliare la più grande città del paese nonostante i casi di coronavirus rimangano nelle poche centinaia al giorno

Resta da vedere se le truppe verranno utilizzate per contenere i manifestanti, centinaia di migliaia dei quali sono scesi nelle strade delle principali città lo scorso fine settimana per manifestare contro il lockdown, unendosi alla protesta globale andata in scena quel giorno contro la strisciante dittatura sanitaria implementata da una enorme moltitudine di Paesi.

 

Le persone nel Nuovo Galles del Sud sono fondamentalmente sotto la forma più draconiana di lockdown: possono uscire di casa solo per lavoro, per fare esercizio fisico e per procurarsi cibo, ma non possono avventurarsi a più di 3 miglia da dove vivono.

 

Indossare la maschera sia all’interno che all’esterno è di nuovo obbligatorio poiché il Paese persegue la politica a dir poco utopistica dello «Zero COVID».

Indossare la maschera sia all’interno che all’esterno è di nuovo obbligatorio poiché il Paese persegue la politica a dir poco utopistica dello «Zero COVID»

 

Come abbiamo spesse volte riportato, l’Australia da desiderabile paradiso di stabilità, prosperità e benessere si è trasformata sotto la pandemia in un incubo biosecuritario dove la violazione del domicilio e perfino del corpo è divenuta prassi normale per le forze dell’ordine.

 

Rammentiamo le storie di donne incinte arrestate in casa davanti alla famiglia per aver creato un evento su Facebook, ricordiamo i proditori assalti della polizia a cittadini privi di mascherina, pensiamo alle leggi posta in essere per permettere alle forze dell’ordine di spaccare i finestrini dell’auto ed estrarre i passeggeri qualora non mostrino la certificazione che li autorizza ad uscire.

 

Sempre agli antipodi, un progetto di legge di fine estate 2020 voleva permettere alla polizia australiana di arrestare i «complottisti del COVID» di entrare in casa di persone considerate «sospette».

 

Al contempo la politica ha discusso in merito alle possibili azioni di polizia per allontanare i bambini dalla custodia dei loro genitori se vi fosse la necessità di garantire il rispetto delle norme anti-COVID.

 

D’improvviso l’idea di un coinvolgimento dei militari, addirittura ai vertici del governo, si sta facendo largo anche nel nostro Paese, e con una certa spudoratezza

La settimana scorsa il capo della sanità dello Stato australiano del Nuovo Galles Meridionale ha tenuto una conferenza stampa in cui ha detto ai cittadini australiani che non dovrebbero «conversare tra loro» al fine di ridurre la trasmissione di COVID – anche qualora si indossasse la mascherina

 

Ricorda Summit News anche il recente caso del deputato australiano Frank Pangallo, il quale ha recentemente affermato che le persone non vaccinate «dovranno essere controllate e limitate» dalle autorità.

 

Come ha scritto Renovatio 21 giusto ieri, d’improvviso l’idea di un coinvolgimento dei militari, addirittura ai vertici del governo, si sta facendo largo anche nel nostro Paese, e con una certa spudoratezza.

 

Più popolari

Exit mobile version