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Sorveglianza

La polizia britannica fa irruzione nell’abitazione del leader del partito anti-sorveglianza

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Laurence Fox, attore e fondatore del Reclaim Party, è stato arrestato mercoledì durante un raid nella sua casa di Londra. La polizia dice che Fox ha incoraggiato danni criminali contro le tanto diffamate telecamere ULEZ della città.

 

Mercoledì mattina il Reclaim Party ha pubblicato un video del raid su Twitter. Nella clip, si possono vedere almeno cinque agenti di polizia che esaminano oggetti in casa mentre Fox è seduto sul divano a fumare.

 

«Guardate quanti soldi ci sono in casa mia; guardateli venire a rubare tutto, a portare via tutto da casa mia», dice alla telecamera. «Questo, signore e signori, è il Paese in cui viviamo».

 

 

La polizia metropolitana di Londra ha dichiarato in un comunicato che gli agenti «hanno arrestato un uomo di 45 anni con l’accusa di aver cospirato per commettere danni criminali alle telecamere ULEZ e di aver incoraggiato o assistito la commissione di reati».

 

Le telecamere ULEZ, o Ultra Low Emission Zone, sono state introdotte nel centro di Londra nel 2019, con lo schema esteso a tutti i 32 quartieri londinesi in agosto. Le telecamere ULEZ leggono le targhe dei veicoli che entrano nella zona e applicano una tariffa giornaliera di 12,50 sterline a quelli che non soddisfano gli standard sulle emissioni Euro-4 per i veicoli a benzina o gli standard Euro-5 per i veicoli diesel.

 

Con questi standard che sostanzialmente vietano i veicoli a benzina pre-2006 o diesel pre-2015 da tutta la città, il sindaco Sadiq Khan è stato ferocemente condannato dagli automobilisti per aver introdotto tale programma di sorveglianza e punizione. Bande di vigilanti mascherati hanno iniziato a distruggere e bloccare le telecamere, e la Polizia Metropolitana afferma che sono stati registrati 595 casi di danni, mentre 200 telecamere sono state rubate.

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«Li incoraggio a demolire ogni singola telecamera esistente», ha detto Fox martedì nel podcast «Warrior Creed» di Maajid Nawaz. «Sarò là fuori con la mia smerigliatrice angolare», ha continuato Fox, aggiungendo che «incoraggerebbe la rimozione di massa dello Stato di sorveglianza».

 

«Sarei felice di essere arrestato anch’io», ha dichiarato il Fox.

 

Dopo aver condotto una campagna contro le restrizioni al coronavirus nel 2020, Fox ha fondato il Reclaim Party per respingere quella che ha definito come «estrema correttezza politica». Fox si è candidato alle elezioni del sindaco di Londra del 2021, ma si è assicurato solo l’1,9% dei voti. Khan ha ottenuto una vittoria al secondo turno sul candidato del Partito conservatore Shaun Bailey con il 55% dei voti contro il 45%.

 

Fox appariva come esperto su GB News finché non è stato licenziato mercoledì per aver fatto un commento di natura sessuale che metteva in dubbio l’avvenenza della giornalista Ava Evans.

 

Il Reclaim Party è stato lanciato nel 2020 dall’attore e attivista politico britannico Laurence Fox, con il finanziamento di Jeremy Hosking, 351° uomo più ricco del Regno nonché padrone della squadra di calcio Chrystal Palace FC. Il partito era stato registrato per la prima volta il 13 marzo 2019 da Jeremy Hosking come Brexit Express.

 

Nel 2020, Fox ha attirato finanziamenti per un nuovo partito politico, chiamato Reclaim, e definito come «UKIP per la cultura». UKIP è il partito di Nigel Farage, che ha spinto la Brexit.

 

Il partito ha un parlamentare, Andrew Bridgen, espulso dal Partito Conservatore per la sua posizione contraria ai vaccini COVID-19 di cui ha parlato come di un grande crimine contro l’umanità.

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Sorveglianza

«No all’ID digitale»: protesta in Gran Bretagna

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Nel fine settimana, una protesta si è svolta davanti alla sede del congresso del Partito Laburista a Liverpool, in opposizione al piano del primo ministro Keir Starmer di introdurre documenti di identità digitali obbligatori.   Domenica 28 settembre, i manifestanti si sono riuniti con cartelli che recitavano «No all’identificazione digitale», avvertendo che tale sistema potrebbe spianare la strada a uno stato di sorveglianza, come riportato da The Independent.   Le proteste sono scoppiate pochi giorni dopo che Starmer aveva annunciato che nel Regno Unito nessuno potrà lavorare senza un documento di identità digitale, chiamato «BritCard».  

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  I cittadini britannici hanno espresso una forte opposizione al programma di identificazione digitale, evidenziando la sua impopolarità tra ampi settori della popolazione. A una settimana dall’annuncio, oltre 2,6 milioni di persone hanno firmato una petizione contro l’obbligo della «BritCard» per tutti i lavoratori entro il 2029. La petizione sostiene che «nessuno dovrebbe essere costretto a registrarsi presso un sistema di identificazione controllato dallo Stato», descrivendolo come un «passo verso la sorveglianza di massa e il controllo digitale».   Starmer e il suo governo hanno usato il problema dell’immigrazione illegale, di cui sono almeno in parte responsabili, come pretesto per imporre l’identità digitale obbligatoria.   «So che i lavoratori sono preoccupati per il livello di immigrazione illegale in questo Paese», ha dichiarato il premier britannico. «Un confine sicuro e un’immigrazione controllata sono richieste ragionevoli, e questo governo sta ascoltando e soddisfacendo le loro richieste».   «L’identità digitale rappresenta un’enorme opportunità per il Regno Unito. Renderà più difficile lavorare illegalmente in questo Paese, rendendo i nostri confini più sicuri», ha aggiunto.   Come riportato da Renovatio 21, il Tony Blair Institute for Global Change, ONG globalista fondata dall’ex primo ministro britannico Tony Blair, è uno dei principali promotori del progetto di identificazione digitale.   «Di recente, il dibattito sull’identità digitale è stato dominato dal suo potenziale di contribuire a ridurre gli afflussi di immigrazione illegale e di rispondere alle preoccupazioni pubbliche secondo cui il governo avrebbe perso il controllo dei confini della Gran Bretagna», ha affermato il Tony Blair Institute, rafforzando la narrazione che l’immigrazione illegale giustifichi l’obbligo di identità digitale.   L’ex attore e commentatore politico Russell Brand ha dichiarato che «l’identità digitale è tornata in Gran Bretagna, spacciata per controllo dell’immigrazione ma in realtà puzza di sorveglianza».   «I dati biometrici collegati alla finanza trasformano il tuo corpo in un passaporto, trasformando la libertà in un permesso», ha aggiunto.   L’identificazione digitale sta sendo introdotta in diversi Paesi, evidenziando uno sforzo globale per rafforzare la sorveglianza statale.   Come riportato da Renovatio 21, domenica, la Svizzera ha approvato l’introduzione dell’identità digitale con un margine di 1,5 punti, dopo che una proposta simile era stata respinta nel 2021.

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Sorveglianza

Gli elettori svizzeri approvano di misura l’ID digitale. Porte aperte alla «sorveglianza totale»

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Una risicata maggioranza di elettori svizzeri ha approvato il piano governativo per introdurre un’identità digitale valida a livello nazionale.

Domenica, il 50,4% degli elettori ha votato a favore della proposta, con un margine di appena 21.276 voti, secondo Swissinfo. Il risultato, sorprendentemente equilibrato, ha smentito i sondaggi pre-elettorali che prevedevano una vittoria netta del «sì».

 

*Swissinfo* ha commentato che «la Svizzera conservatrice ha quasi bloccato l’e-ID».

 

Nel 2021, gli elettori svizzeri avevano bocciato un progetto simile con il 64% dei voti, esprimendo timori sulla gestione dei dati personali da parte di privati. La nuova proposta, approvata nel 2025, affida la gestione dei dati esclusivamente al governo e include garanzie di «minimizzazione dei dati», limitando la condivisione con terzi al minimo indispensabile.

 

Secondo il piano, l’identità digitale svizzera funzionerà esclusivamente come documento di identificazione, senza altre funzionalità, a differenza di modelli adottati altrove.

 

Sebbene l’e-ID rimanga facoltativa per legge, esperienze in altri Paesi suggeriscono una possibile pressione indiretta per il suo utilizzo, con rischi come la perdita del lavoro per chi la rifiuta. Recentemente, un’insegnante austriaca, in un Paese confinante, è stata licenziata poco prima della pensione per aver rifiutato un’identità digitale.

 

Michael Shellenberger, giornalista e presidente del centro per politica, censura e libertà di parola presso l’Università di Austin, Texas, ha avvertito che le identità digitali si stanno diffondendo globalmente, spesso sostenute da politici legati a interessi statali. «I burocrati sanno che gli ID digitali sono impopolari e stanno cercando di imporli rapidamente, prima che il pubblico se ne renda conto», ha dichiarato.

 

L’avvocato tedesco e attivista per la libertà di parola Markus Haintz ha commentato su X: «È un giorno nero per la Svizzera e l’Europa».

 

«Una decisione disastrosa che apre la porta a una sorveglianza totale, a una moneta digitale centralizzata programmabile e a un sistema di credito sociale in stile cinese», ha ammonito.

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Bizzarria

Cesso modello Grande Reset: non ti dà la carta igienica se non paghi oppure ti infligge la pubblicità

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In una scena massimamente distopica, alcuni bagni pubblici in Cina hanno introdotto un sistema che «tiene in ostaggio» la carta igienica dietro le pubblicità. A denunciarlo sono utenti esasperati, che si sono sfogati su un thread della piattaforma Reddit anti-consumo.   Un video diffuso da China Insider – definito «distopico» dagli spettatori – mostra persone costrette a scansionare codici QR sui distributori di carta igienica per guardare una breve pubblicità, prima di ricevere una quantità minima di rotoli. Chi desidera ottenere altra carta o saltare l’annuncio, deve pagare 0,5 RMB, circa 5 centesimi di euro.    

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Le autorità cinesi giustificano il sistema come misura per ridurre gli sprechi, puntando il dito contro chi userebbe dosi eccessive di carta gratuita. Ma sui social le critiche non si sono fatte attendere. «Ecco come appare a prima vista la distopia comunista capitalista», ha commentato un utente. «L’ironia di questa società autoritaria e al tempo stesso economicamente espansionistica è sottile, ma pericolosa». Un altro ha ironizzato: «Nel Regno Unito questo non funzionerebbe: o la macchina verrebbe distrutta in breve tempo, oppure ci sarebbero escrementi sparsi ovunque».   Si tratta forse di un cesso prodromico del futuro da Grande Reset davosiano, quello per cui non avrai nulla e sarai felice – cioè non possiederai nemmeno la carta igienica, e neanche il bidet – beni a cui forse potrai aspirare solo con un credito sociale soddisfacente e la sottomissione biometrica totale della tua esistenza.   Del resto, sappiamo quanto la Cina comunista, con la sua distopia di telecamere e sorveglianza bioelettronica totale, sia nel cuore di Klaus Schwabbo.   In passato, la Cina è stata accusata di utilizzare l’Intelligenza Artificiale e il riconoscimento facciale per la sorveglianza della minoranza uigura nello Xinjiang. All’epoca emerse una tecnologia possibilmente ancora più inquietante: la capacità di ricreare un volto a partire dal DNA. Tre anni fa si parlò di una mirabolante tecnologia di face recognition che rilevava la fedeltà al Partito Comunista Cinese.   Come riportato da Renovatio 21, il riconoscimento facciale fu usato anche per individuare chi protestava per aver perso i propri risparmi nel grande crack del gruppo Evergrande due anni fa, e pure per scovare i rifugiati nordcoreani.   Di fatto non è nemmeno la prima volta che la Cina sperimenta soluzioni hi-tech nei bagni pubblici. Già nel 2017, nel parco del Tempio del Cielo a Pechino, erano stati installati distributori di carta igienica dotati di tecnologia di riconoscimento facciale, suscitando dubbi e polemiche sulla privacy.   Da allora, tuttavia, l’Amministrazione cinese per il cyberspazio e il Ministero della pubblica sicurezza hanno vietato l’uso del riconoscimento facciale senza consenso, proibendo in modo esplicito questi dispositivi in spazi pubblici come alberghi, bagni, spogliatoi e servizi igienici.   Tuttavia restano in rete i video in cui persino le macchinette che distribuiscono bibite in Cina posso funzionare con riconoscimento facciale.  

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