Militaria
La NATO ha bisogno della «minaccia russa» per giustificare la sua esistenza: parla il viceministro degli Esteri russo

La NATO perpetua un’immaginaria minaccia russa perché avere un avversario esterno è vitale per la sopravvivenza del blocco militare, ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo ed ex rappresentante permanente presso la NATO Aleksandr Grushko durante un’intervista con la testata governativa russa Russia Today.
Il Grushko ha commentato i miliardi di dollari stanziati dagli Stati Uniti e dall’UE per aiutare l’Ucraina nella lotta contro la Russia, sostenendo che continuare a spendere tali risorse per «obiettivi folli come il confronto con la Russia sarebbe un suicidio politico»: «il fatto è che la minaccia russa esiste solo nell’immaginazione degli americani e degli europei occidentali, in particolare di coloro che fanno del confronto con la Russia la base della loro politica estera».
Il viceministro degli Esteri ha toccato anche la questione dei finanziamenti alla NATO e le polemiche suscitate recentemente dal candidato alla presidenza statunitense Donald Trump.
L’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti è finanziata dai contributi dei suoi 31 stati membri, con ciascun Paese obbligato a destinare almeno il 2% del proprio Pil alla spesa per la difesa. Nel 2023, solo 11 Stati membri erano sulla buona strada per raggiungere questo obiettivo, e gli Stati Uniti erano il maggiore contribuente.
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Trump aveva avvertito all’inizio di quest’anno che avrebbe incoraggiato la Russia a «fare quello che diavolo vuole» con gli Stati membri della NATO che non rispettano i propri obblighi. I commenti sono stati accolti con indignazione dall’attuale amministrazione americana e sono stati criticati dalla NATO e dai suoi stati membri.
Secondo Grushko, la «tendenza inventata dalla NATO a demonizzare la Russia» è necessaria per la sopravvivenza del blocco.
«La NATO non può esistere senza un avversario esterno. Quindi, tutti coloro che non riescono a immaginare la propria sicurezza senza la NATO obbediscono alle istruzioni russofobe di Washington e altrove, principalmente dalle capitali degli Stati baltici e da Varsavia che hanno dichiarato… che sarebbero stati le prime vittime dell’aggressione russa se non si fosse opposta resistenza».
La Polonia fornisce il contributo maggiore al blocco atlantico in proporzione alla produzione economica del Paese, avendo speso quasi il 4% del suo PIL nel 2023. A marzo, il presidente polacco ha invitato i membri della NATO a spendere il 3% dei rispettivi PIL per la difesa.
Il presidente russo Vladimiro Putin ha ribadito la scorsa settimana che Mosca non sta cercando uno scontro con i satelliti americani in Europa. Ha respinto come «insensate» le affermazioni avanzate da numerosi funzionari occidentali secondo cui la Russia non si fermerebbe se l’Ucraina venisse sconfitta sul campo di battaglia.
Secondo Putin, parlare di un attacco russo alla Polonia o agli Stati baltici è solo propaganda da parte dei governi che cercano di spaventare i propri cittadini «per estrarre ulteriori risorse dalle persone, per farle sopportare questo peso sulle proprie spalle».
Immagine di NATO North Atlantic Treaty Organization via Flickr pubblicata su licenza Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
Militaria
Sarà guerra a Tule ed Asgard: la Germania pronta a inviare truppe in Groenlandia

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Cina
Alle porte di Pechino un comando militare 10 volte più grande del Pentagono

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Il complesso sorge a 30 km circa in direzione Sud-Ovest della capitale e si estende su un sito di almeno 1500 acri. Secondo fonti dell’intelligence Usa, una volta ultimato sarà il più grande al mondo. Attorno all’area massima sicurezza, divieto di sorvolo per droni o scattare foto. Al suo interno bunker antiatomici per accogliere anche Xi Jinping in caso di guerra (nucleare).
L’esercito cinese sta costruendo un enorme complesso militare nella parte occidentale di Pechino che, secondo i servizi segreti statunitensi, servirà come centro di comando in tempo di guerra; una struttura, spiegano funzionari americani, che risulterà molto più grande del Pentagono una volta ultimata la realizzazione. Le immagini satellitari ottenute dal Financial Times che ha rilanciato la notizia, e attualmente al vaglio degli esperti di Intelligence a Washington, mostrano un sito di costruzione di circa 1.500 acri a 30 km a sud-ovest Della capitale cinese.
Diversi funzionari statunitensi, sia in servizio che in pensione ma pur sempre attenti alle vicende militari, confermano la massima attenzione dei servizi segreti e di Intelligence attorno al sito. Una volta ultimato, il comando militare sarà il più grande al mondo e almeno 10 volte più vasto del suo omologo statunitense a Washington. In base a una valutazione delle immagini satellitari ottenute dal quotidiano economico britannico, la costruzione principale è iniziata a metà del 2024 e, secondo alcune fonti, l’intera struttura sarebbe stata ribattezzata «Beijing Military City».
Nell’area vi sarebbero anche delle buche profonde che, secondo gli esperti militari, ospiteranno grandi bunker rinforzati per proteggere i leader militari cinesi in caso di conflitto, compresa una potenziale guerra nucleare. La costruzione avviene mentre l’Esercito popolare di liberazione cinese (Pla) sta sviluppando nuove armi e progetti in vista del centenario della forza nel 2027.
L’Intelligence statunitense ha dichiarato che il presidente Xi Jinping ha ordinato ai vertici militari di sviluppare la capacità di attaccare Taiwan entro quella data. «Se confermato, questo nuovo bunker di comando sotterraneo avanzato per i vertici militari, compreso il presidente Xi in qualità di presidente della Commissione militare centrale, segnala l’intenzione di Pechino di costruire non solo una forza convenzionale di livello mondiale, ma anche una capacità di guerra nucleare avanzata» ha dichiarato Dennis Wilder, ex capo analista della Cina per la CIA.
A inizio mese il sito era in piena attività di costruzione, in contrasto con la scarsità di sviluppo della maggior parte dei grandi progetti immobiliari in Cina, nazione attanagliata da una crisi del settore immobiliare. Inoltre, non si trovano show-room o manifesti tipicamente associati a un progetto immobiliare commerciale di questa portata. E ancora, altro elemento inusuale che fa capire che non si tratta di un progetto commerciale, non vi sono menzioni ufficiali del cantiere su internet in cinese.
Sebbene non vi fosse alcuna presenza militare visibile nell’area oggetto del cantiere, vi sono numerosi cartelli che avvertono di non far volare i droni o di non scattare fotografie. E quanti hanno cercato di avvicinare i cancelli si sono visti respingere in modo brutale dalle guardie, che hanno ribadito che l’accesso è è vietato e hanno opposto il silenzio a ogni richiesta di informazioni. Infine, secondo il FT «un supervisore che ha lasciato il cantiere si è rifiutato di commentare il progetto».
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Militaria
Ecco la «città dei missili» iraniana: immagini dalla base sotterranea dei Pasdarani

Iran unveils new underground missile city. pic.twitter.com/2tzH5O4l0U
— Globe Eye News (@GlobeEyeNews) January 10, 2025
🚨🇮🇷 BREAKING: IRAN UNVEILED a new underground missile city. pic.twitter.com/FtVhd8Icmj
— Jackson Hinkle 🇺🇸 (@jacksonhinklle) January 13, 2025
JUST IN: 🇮🇷 Iran unveils another new underground missile city. pic.twitter.com/rYindZi0BE
— BRICS News (@BRICSinfo) February 1, 2025
⚡️JUST IN
Iran has unveiled a new Underground Missile City for coastal defenses near the Persian Gulf. The underground complex is stocked with hundreds of anti-ship cruise missiles with a range of 1,000 km. pic.twitter.com/zQKmcRrMYZ — Iran Observer (@IranObserver0) February 1, 2025
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