Geopolitica
Israele sta valutando un «attacco preventivo» all’Iran
Israele potrebbe lanciare un «attacco preventivo» contro l’Iran se ricevesse informazioni secondo cui Teheran attaccherà sicuramente per rappresaglia all’assassinio dei leader di Hamas e Hezbollah, hanno riferito lunedì i media israeliani.
Secondo quanto riportato dal Times of Israel, l’opzione è stata discussa domenica sera in un incontro ad alto livello a cui hanno partecipato il ministro della Difesa Yoav Gallant, il capo di stato maggiore Herzi Halevi, il capo del Mossad David Barnea e il capo dei servizi segreti interni Ronen Bar.
Ynet ha affermato che un attacco preventivo potrebbe essere autorizzato se Israele ricevesse informazioni conclusive, tra cui informazioni dagli Stati Uniti, che Teheran sta per lanciare un attacco. Anche alti funzionari israeliani avrebbero affermato che il paese può resistere a un attacco iraniano e che nessuna delle due parti vuole una guerra regionale su vasta scala.
L’incontro di alto livello avviene nel mezzo di resoconti secondo cui l’Iran potrebbe lanciare un attacco su vasta scala, che sarebbe più potente del raid con centinaia di droni e missili lanciato ad aprile, contro Israele già da lunedì, scrive RT.
Un articolo di Axios suggerisce che potrebbe coinvolgere risorse iraniane a lungo raggio e forze di Hezbollah in Libano. L’outlet ha anche affermato che la potenziale tempistica è stata confermata dal Segretario di Stato americano Antony Blinken durante i colloqui con le sue controparti nei paesi del G7.
Le tensioni sono aumentate vertiginosamente dopo che l’Iran ha accusato Israele di aver ucciso il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh in un attentato a Teheran.
Mentre lo Stato Ebraico non ha né confermato né negato il coinvolgimento, ha ammesso di aver eliminato il leader di Hezbollah Fouad Shukr a Beirut, che ha dichiarato responsabile di un attacco a un campo da calcio sulle alture del Golan in cui sono morti 12 minorenni.
Gli Stati Uniti hanno chiesto ai loro partner di mettere in guardia l’Iran dall’intensificare la situazione già tesa in Medio Oriente, ha riferito il Wall Street Journal, citando fonti. La testata ha affermato che uno degli argomenti era che mostrando moderazione, l’Iran potrebbe migliorare le relazioni con l’Occidente, mentre un attacco potrebbe comportare una dura rappresaglia.
Secondo quanto riferito, gli sforzi diplomatici sono falliti, con l’Iran che ha dichiarato ai diplomatici arabi che «non gli importava se la risposta avrebbe scatenato una guerra».
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Immagine di srael Defense Forces via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC 2.0
Geopolitica
Orban: il piano dell’UE per rubare i beni russi costituisce una «dichiarazione di guerra»
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Geopolitica
Trump annuncia attacchi terrestri in Venezuela «presto»
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che gli USA potrebbero avviare «molto presto» operazioni terrestri contro presunte reti di narcotraffico collegate al Venezuela, dopo aver quasi completamente interrotto i flussi di stupefacenti via mare. Caracas ha respinto con forza ogni accusa di legami con i cartelli della droga.
Parlando venerdì con i giornalisti alla Casa Bianca, Trump ha annunciato che il traffico di droga marittimo legato al Venezuela è calato del 92%, sostenendo che le forze americane stanno «eliminando la droga a livelli mai visti prima». «Abbiamo bloccato il 96% degli stupefacenti che arrivavano via mare», ha precisato, per poi aggiungere: «Presto le operazioni inizieranno anche sulla terraferma».
Il presidente statunitense non ha tuttavia fornito indicazioni su eventuali obiettivi o sull’estensione di tali azioni.
Da settembre le forze USA hanno intensificato sensibilmente la presenza militare nei Caraibi e nel Pacifico orientale, conducendo oltre 20 interventi contro imbarcazioni sospette di traffico di droga e causando la morte di decine di persone. Trump ha affermato che queste operazioni hanno salvato decine di migliaia di vite americane, impedendo l’ingresso di narcotici nel Paese.
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha sempre rigettato le accuse di Trump su presunti rapporti tra Caracas e i narcocartelli, sostenendo che Washington utilizzi la campagna antidroga come pretesto per destabilizzare e rovesciare il suo governo.
Come riportato da Renovatio 21, Maduro, che avrebbe offerto ampie concessioni economiche agli USA per restare al potere, sarebbe stato oggetto di un tentativo di rapimento tramite il suo pilota personale.
Il Venezuela ha stigmatizzato il rinforzo militare come violazione della sovranità e tentativo di golpe. Il governo venezuelano starebbe cercando appoggio da Russia, Cina e Iran. Mosca ha di recente riaffermato la sua alleanza con Caracas, esprimendo pieno sostegno alla leadership del Paese nella difesa della propria integrità. Mosca ha accusato il mese scorso Washington di preparare il golpe in Venezuela.
Questa settimana le autorità statunitensi hanno sequestrato anche la petroliera Skipper al largo delle coste venezuelane, una nave cargo che secondo gli USA trasportava petrolio dal Venezuela e dall’Iran. Le autorità di Caracas hanno condannato l’operazione definendola «furto manifesto» e «pirateria navale criminale».
Come riportato da Renovatio 21, nel frattempo, la Russia – da tempo alleata stretta del Venezuela – ha rinnovato pubblicamente il suo sostegno a Maduro. Secondo il Cremlino, il presidente Vladimir Putin «ha espresso solidarietà al popolo venezuelano e ha ribadito il proprio appoggio alla ferma determinazione del governo Maduro nel difendere la sovranità nazionale e gli interessi del Paese dalle ingerenze esterne». I due leader hanno inoltre confermato l’impegno a dare piena attuazione al trattato di partenariato strategico siglato a maggio.
Trump nelle scorse settimane ha ammesso di aver autorizzato le operazioni CIA in Venezuela. Di piani CIA per uccidere il presidente venezuelano il ministro degli Interni del Paese aveva parlato lo scorso anno.
Come riportato da Renovatio 21, Maduro aveva denunciato l’anno scorso la presenza di mercenari americani e ucraini in Venezuela. «Gli UA finanziano Sodoma e Gomorra» aveva detto.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
La Slovacchia «non sosterrà nulla» che contribuisca a prolungare il conflitto in Ucraina
Today I held an almost hour-long phone conversation with the President of the European Council, A. Costa. I fully respect him, but while he spoke about money for the war in Ukraine, I kept repeating the senseless daily killing of hundreds to thousands of Russians and Ukrainians.… pic.twitter.com/0f9JiitWjG
— Robert Fico 🇸🇰 (@RobertFicoSVK) December 12, 2025
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