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Protesta

Immagini dalla marcia per la Vita di Tokyo 2024

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La difesa della vita trova dei combattenti anche in Giappone. Dal 2014 ogni anno a Luglio Tokyo vede svolgersi la locale marcia per la vita.

 

Ad organizzare l’evento è l’associazione cristiana «March for Inochi»: Inochi è la traduzione giapponese della parola «vita», ma gli organizzatori ritengono che il vocabolo giapponese abbia un significato ancora più ampio e profondo dei suoi equivalenti occidentali, qualcosa che trascende il mero fatto biologico.

 

Partendo dallo sparuto numero di 33 partecipanti alla prima edizione, la marcia quest’anno ha raggiunto i 100 partecipanti. Un numero forse ridicolo rispetto all’orrore delle 120.000 vite umane uccise ogni anno nel grembo materno in Giappone, ma è di fondamentale importanza che si porti testimonianza di questo scempio nonostante l’indifferenza generale.

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La FSSPX nipponica ha partecipato alla marcia e, nelle settimane precedenti all’evento, padre Wailliez nelle sue omelie non ha perso occasione di ricordare come un peccato commesso ed incoraggiato in pubblico esiga un atto di riparazione pubblica.

 

Dopo avere celebrato la Messa della Beata Vergine del Monte Carmelo nella cappella di Omiya, padre Onoda, padre Wailliez e i fedeli si sono uniti alla marcia, che vedeva uniti Cristiani di diverse confessioni.

 

Partendo dal parco di Hibiya, a ridosso del palazzo imperiale che rappresenta il centro della capitale nipponica, la marcia si è mossa attraverso il centralissimo quartiere di Ginza.

 

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«Una marcia per difendere la vita del feto, per difendere ogni vita» dice uno striscione.

 

 

 

 

«Chiesa Ortodossa Romena in Giappone. Difendiamo la vita fin dal concepimento, la vita è un dono di Dio» recita questo altro striscione».

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«Fermiamo l’aborto».

 

 

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La marcia si è tenuta il 16 luglio, festa nazionale in Giappone. Lo stato del Sol Levante celebra in quella data il giorno del mare (海の日, umi no hi), che gli organizzatori della marcia, sfruttando la pletora di espressioni omofone tipiche della lingua giapponese, hanno trasformato in 産みの日(stessa pronuncia, umi no hi): il giorno della nascita.

 

Renovatio 21 sosterrà sempre lo sforzo della comunità cattolica in Giappone, dove l’espansione della religione di Cristo – cioè della Via, della Verità, della Vita – è stata fermata quattro secoli fa da certa insipienza dei gesuiti e dalle atroci crudeltà dello Shogunato.

 

Il seme del Sol Levante ancora deve dare il suo frutto.

 

Taro Negishi

Inviato di Renovatio 21 in Giappone

 

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Immagini di padre Onoda, FSSPX

 

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Protesta

Un morto e oltre 100 feriti in una protesta dei giovani del Perù

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Secondo le autorità, violenti scontri antigovernativi avvenuti mercoledì nella capitale peruviana Lima hanno provocato almeno un morto e oltre 100 feriti.   La settimana scorsa, il Congresso peruviano ha destituito la presidente Dina Boluarte a seguito dell’indignazione popolare per l’aumento della criminalità e numerosi scandali di corruzione, nominando il capo del Congresso José Jeri come presidente ad interim. Jeri, che ha presentato il suo gabinetto martedì, ha promesso di concentrarsi sulla lotta alla criminalità, ma si è trovato di fronte a proteste che ne chiedevano la rimozione.   Mercoledì sera, migliaia di manifestanti, prevalentemente giovani, insieme a rappresentanti sindacali, hanno marciato per le strade di Lima per contestare il nuovo governo di Jeri. La protesta è degenerata in violenza quando i dimostranti hanno cercato di abbattere le barriere di sicurezza fuori dal Congresso, spingendo la polizia antisommossa a intervenire.   Secondo i resoconti, i manifestanti hanno attaccato gli agenti con pietre, bombe molotov e fuochi d’artificio, mentre la polizia ha risposto utilizzando gas lacrimogeni e razzi per disperdere la folla.  

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Lo Jeri ha criticato la protesta sui social media, etichettandola come «irresponsabile» e affermando che criminali si erano infiltrati nella folla per «seminare disordine». Ha assicurato che i colpevoli della violenza dovranno subire «tutto il rigore della legge».   Le manifestazioni contro corruzione e criminalità si sono acuite a Lima, dove i casi di estorsione sono passati da poche centinaia annue nel 2017 a oltre 2.000 mensili nel 2025, causando la morte di decine di autisti di autobus e attentati con bombe contro imprese. Questa ondata di violenza ha indotto la proclamazione dello stato di emergenza all’inizio dell’anno.   Tuttavia, molti ritengono lo Jeri inadeguato a gestire la crisi. Un sondaggio Ipsos del mese scorso ha rilevato che solo il 5% approva il suo lavoro come presidente del Congresso, mentre quasi l’80% lo critica. Il Perù ha visto sette governi negli ultimi dieci anni, compreso l’ultimo in ordine di tempo.  

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Immagine screenshot da Twitter  
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Protesta

La polizia usa lacrimogeni e idranti contro i manifestanti a Brusselle

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Episodi di protesta con violenza sono emersi durante le manifestazioni delle ultime ore a Brusselle.

 

Le immagini della protesta mostrano i manifestanti che si scontrano con le forze dell’ordine, lanciano fuochi d’artificio e sventolano bandiere e cartelli.

 

Poliziotti in tenuta antisommossa sono stati visti utilizzare gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere la folla.

 

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Secondo HLN, Gert Truyens, presidente del sindacato CGSLB, ha dichiarato che la manifestazione è stata interrotta a causa degli scontri provocati da una minoranza violenta tra i dimostranti.

 

«Questi non sono manifestanti, ma individui che causano disordini», ha riportato il giornale.

 

Durante la giornata, lo sciopero generale ha fortemente compromesso i servizi di trasporto pubblico e ha bloccato le partenze nell’aeroporto principale di Bruxelles.

 

De Wever, eletto a febbraio, ha proposto misure di austerità per affrontare il crescente deficit di bilancio del Belgio.

 

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Protesta

I giovani della generazione Z protestano anche in Marocco: le immagini

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Proteste guidate da giovani per chiedere migliori ospedali e scuole si sono diffuse in diverse città del Marocco nella tarda serata di lunedì. Secondo testimoni e organizzazioni per i diritti umani, decine di persone sono state arrestate a Rabat, Casablanca, Agadir, Tangeri e Oujda.   Le manifestazioni, coordinate online dal gruppo informale «GenZ 212» tramite TikTok, Instagram e Discord, hanno visto anche il coinvolgimento di Morocco Youth Voices, che ha invitato i partecipanti a radunarsi pacificamente per stimolare il dibattito sulle politiche sociali.   I disordini sono iniziati ad Agadir, dove la frustrazione per le condizioni degli ospedali si è rapidamente propagata tramite i social media ad altre città. L’Associazione Marocchina per i Diritti Umani, citata dall’*AP*, ha riportato oltre 120 arresti nel fine settimana.            

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Le autorità hanno smentito le accuse secondo cui i preparativi per la Coppa del Mondo 2030, co-ospitata da Marocco, Spagna e Portogallo, avrebbero sottratto risorse ai servizi essenziali.   Il premier marocchino Aziz Akhannouch, anche sindaco di Agadir, ha difeso l’operato del governo: «Abbiamo portato avanti riforme, aumentato la spesa e stiamo costruendo ospedali in tutte le regioni del Paese», ha dichiarato, come riportato dall’agenzia AP. Ha ammesso, tuttavia, che l’ospedale principale di Agadir soffre di carenze croniche e infrastrutture obsolete.   La popolazione marocchina è prevalentemente giovane, con metà degli abitanti sotto i 25 anni.   Come riportato da Renovatio 21, proteste simili guidate da giovani hanno recentemente scosso altri paesi. In Madagascar, le dimostrazioni per la carenza di energia e acqua hanno portato lunedì allo scioglimento del governo. In Nepal, a inizio settembre, proteste contro il divieto di piattaforme social e la corruzione hanno costretto alle dimissioni il Primo Ministro KP Sharma Oli.

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