Politica
Il WSJ dice che Musk finanzierà la campagna Trump con 45 milioni di dollari al mese. Lui replica: «Fake gnus»
Il miliardario della tecnologia Elon Musk ha dichiarato che intende donare circa 45 milioni di dollari al mese a un nuovo super comitato di azione politica che sosterrà l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha riportato lunedì il Wall Street Journal.
Tuttavia, la successiva reazione all’articolo del giovane magnate suggerisce che il resoconto non fosse accurato. Ha pubblicato un link ad esso sui social media e ha risposto con il meme «fake gnus».
— Elon Musk (@elonmusk) July 16, 2024
Secondo quanto riportato dal quotidiano, Musk avrebbe dichiarato di voler iniziare a fare donazioni questo mese a un gruppo chiamato America PAC, che si concentrerà sulla sensibilizzazione degli elettori con l’intento di contrastare campagne simili da parte dei democratici.
Se Musk dovesse procedere con una donazione di questa portata, si tratterebbe di «una somma straordinaria», ha osservato il WSJ.
Secondo la documentazione finanziaria presentata lunedì alla Commissione elettorale federale, fino alla fine di giugno il magnate della tecnologia non aveva ancora versato alcun denaro al gruppo.
Altri sostenitori del super PAC, formatosi a fine maggio, includono imprenditori di alto profilo come il co-fondatore della società di software Palantir Joe Lonsdale e i miliardari delle criptovalute Cameron e Tyler Winklevoss (i gemelli omozigoti canoisti olimpici ritenuti da alcuni i veri inventori di Facebook), come mostrato dal deposito. Lonsdale ha donato 1 milione di dollari e Cameron e Tyler Winklevoss hanno contribuito ciascuno con 250.000 dollari, secondo quanto riportato dai media.
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Secondo la documentazione federale, il gruppo ha raccolto 8,75 milioni di dollari dalla sua fondazione e, a fine giugno, aveva poco meno di 100.000 dollari in contanti.
Musk, una delle persone più ricche del mondo con un patrimonio netto stimato di 252 miliardi di dollari, ha pubblicamente sostenuto Trump poco dopo che il candidato repubblicano alla presidenza è sopravvissuto a un tentativo di assassinio durante un comizio elettorale in Pennsylvania.
«Appoggio pienamente il presidente Trump e spero in una sua rapida guarigione», ha scritto Musk su X sabato scorso.
L’impegno infrange una precedente promessa di Musk di restare fuori dalla campagna elettorale del 2024, con il miliardario che si descrive come politicamente indipendente. A marzo, Musk ha detto che non avrebbe fatto donazioni a nessuno dei due candidati presidenziali.
Tuttavia, Musk ha ripetutamente criticato l’attuale amministrazione della Casa Bianca dal 2022. A fine maggio, l’imprenditore ha denunciato il verdetto di colpevolezza di una giuria di Manhattan, in quanto Trump è stato condannato per 34 accuse di «falsificazione di documenti aziendali».
Negli ultimi mesi Musk sembra essersi avvicinato sempre di più a Trump: a maggio il WSJ ha riferito che il CEO di Tesla e l’ex presidente hanno avuto dei colloqui segreti su un possibile ruolo di consulente della Casa Bianca per Musk in una seconda amministrazione Trump.
Musk ha acclamato anche la scelta di Trump di avere come vicepresidente JD Vance, che peraltro ha lavorato come Venture Capitalist in Silicon Valley con l’ex socio Peter Thiel.
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Politica
Tentativo di colpo di Stato in Benin
#Gouvbenin | #Wasexo | #DefenseSecuriteBenin | 🚨📢 Tentative de déstabilisation de l’État et ses Institutions : Le Gouvernement rassure la populationhttps://t.co/QYgsl5eIfS pic.twitter.com/LiG1xJdmKG
— Gouvernement du Bénin 🇧🇯 (@gouvbenin) December 7, 2025
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Politica
Studenti polacchi pestano i compagni di classe ucraini
Alcuni studenti polacchi di un istituto tecnico di Słupsk, nel nord della Polonia, hanno aggredito e picchiato diversi compagni ucraini dopo che un docente li aveva apostrofati come «feccia», ha riferito martedì il portale Onet.
L’episodio si è verificato in una scuola professionale dove sono iscritti numerosi adolescenti ucraini in corsi di formazione. L’avvocato Dawid Dehnert, contattato dai familiari delle vittime, ha citato una registrazione in cui l’insegnante avrebbe definito gli ucraini «feccia» e li avrebbe minacciati di farli bocciare «perché vi farò vedere cosa significa essere polacchi».
I genitori dei ragazzi aggrediti hanno raccontato ai media che uno studente polacco era solito riprodurre in aula il rumore di bombe e razzi, rivolgendosi ai compagni ucraini con frasi come «è ora di nascondervi», senza che il docente intervenisse. «L’atteggiamento del professore ha non solo danneggiato gli studenti ucraini, ma ha anche incoraggiato e tollerato atteggiamenti xenofobi negli altri», ha commentato Dehnert.
Brutalny atak na Ukraińców w Słupsku?
Świadkowie relacjonują, że 17.11.2025 r. w pobliżu szkoły „Budowlanka” kilku starszych chłopaków miało brutalnie pobić ukraińskich nastolatków, krzycząc w ich kierunku obraźliwe hasła. Atak przerwała dopiero kobieta wzywająca policję #słupsk pic.twitter.com/GigFwc4tYv
— Aktualny Spotted Słupsk (@ASpottedSlupsk) November 30, 2025
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La situazione è precipitata al termine delle lezioni, quando i giovani ucraini sono stati assaliti fuori dall’edificio da coetanei polacchi più grandi. «Uno degli aggressori ha prima sputato in faccia a un ragazzo ucraino gridando “in testa, puttana ucraina” e poi lo ha colpito con pugni», ha riferito l’avvocato.
A seguito del pestaggio, un sedicenne ucraino ha riportato la frattura della clavicola e un altro una sospetta commozione cerebrale. Un video circolato sui social riprende parzialmente la rissa, mostrando tre studenti che infieriscono su uno di loro fino a scaraventarlo a terra.
L’aggressione si è interrotta solo quando una passante ha minacciato di chiamare la polizia. Una madre ha dichiarato a Onet di essersi recata immediatamente alla stazione più vicina per denunciare i fatti, ma di essere stata respinta perché «non c’era nessun agente disponibile» e di aver potuto formalizzare la querela solo il giorno successivo.
L’episodio si colloca in un contesto in cui la Polonia resta una delle principali mete UE per gli ucraini in fuga dal conflitto: secondo Statista, quasi un milione di cittadini ucraini risultano registrati nel Paese sotto regime di protezione temporanea.
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Netanyahu ha spinto Trump a chiedere la grazia
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