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Epidemie

Il vero contagio è quello della disperazione

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Abano Terme è una località termale in provincia di Padova, sulle pendici dei Colli Euganei, che è sempre vissuta delle attività legate al turismo e alla salute. Da un anno a questa parte è una città fantasma. Sabato scorso un ragazzo di vent’anni si è ucciso buttandosi dal terzo piano di un albergo abbandonato. Sotto gli occhi della sua mamma che lo inseguiva, impotente. Era depresso.

 

Un nostro figlio è morto gridando nel vuoto il suo dolore. Mille e mille altri nostri figli soffrono in silenzio dentro le mura di casa, da reclusi. Oppure in transito in qualche altro luogo sterile e sterilizzato, ad accesso controllato e in rigoroso regime d’emergenza. Entro orari tassativi è concessa una pausa d’aria, purché senza respirarla, l’aria, perché resta obbligatorio indossare ovunque il bavaglio senza soluzione di continuità. Come è obbligatorio, per esempio, rispettare il senso unico pedonale per le vie del centro, dove una fitta segnaletica e posti di blocco delle forze dell’ordine stanno a significare la cogenza del precetto e incutono la dovuta soggezione ai peripatetici, nuova categoria criminologica posta sotto speciale sorveglianza. E comunque, è vietato stare vicini – nella bozza dell’editto prossimo venturo si legge: «al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa». È bene ripetere: qualsiasi-altra-forma-di-aggregazione-alternativa.

Procedete come automi, esecutori implacabili di ordini insensati, dispensatori a vostra volta di ordini inventati, in un crescendo di demenza senza fine. Ma davvero non vedete come il vento di follia da cui vi lasciate trasportare a corpo morto lasci dietro di sé una scia di tristezza quando non di disperazione, e molte più vittime di quelle causate dal microbo nefasto?

 

Di fatto, è dunque vietato giocare, stare insieme, passeggiare liberamente, alzarsi dal posto e sgranchirsi le gambe, è vietato innamorarsi se non tenendosi tutto dentro il cuore, o affidando brandelli di sé all’attrezzo digitale. Niente ritrovi, niente festine, niente abbracci, un grottesco simulacro di scuola.

 

Come si può non soffrire? È impossibile. C’è chi si fa forza e in qualche modo cerca di reagire a una realtà opprimente, chi si rinchiude nel suo bozzolo e magari gli pare di starci pure bene, chi piange. Chi si fa del male. Che prezzo immane pagheremo per questo feroce esperimento sociale quando, cessata la sbornia mediatica indotta per ottundere i cervelli, verrà davvero il tempo dei bilanci?

 

Amministratori, voi che fate a gara per ideare vessazioni inedite, ce l’avete una vaga percezione di cosa state infliggendo ai nostri giovani? «Educatori», voi che, impegnati e compunti, esortate gli alunni a praticare la «resilienza» come chiedono i manuali di (ri)educazione civica, riuscite per un attimo a pensare al disastro umano di cui vi state rendendo complici?

 

Procedete come automi, esecutori implacabili di ordini insensati, dispensatori a vostra volta di ordini inventati, in un crescendo di demenza senza fine. Ma davvero non vedete come il vento di follia da cui vi lasciate trasportare a corpo morto lasci dietro di sé una scia di tristezza quando non di disperazione, e molte più vittime di quelle causate dal microbo nefasto?

 

Pensate forse che di questo danno immane non sarete chiamati a rispondere?

Pensate forse che di questo danno immane non sarete chiamati a rispondere?

 

 

Educazione civica e resilienza

Il monstrum, che porta il nome bello e rassicurante di «educazione civica», sta velocemente radicandosi come un parassita rampicante nel cuore degli insegnamenti curricolari, succhiando ore e linfa e senso alle discipline fondamentali: è stato congegnato con tempismo strabiliante per entrare in vigore al momento giusto, in piena palingenesi pandemica.

 

Non è altro che un nuovo catechismo – abbracciato con slancio anche dalle parrocchie, in sostituzione di quello scaduto – funzionale a instillare e progressivamente cementare nelle teste degli scolari, attraverso una serie di formulette rituali, i nuovi comandamenti dettati sul monte Davos e scritti nelle tavole della legge «umanitaria» che va sotto il nome di Agenda 2030: quella che dà titolo a tutti i libri di testo della nuova supermateria.

Un nuovo catechismo  funzionale a instillare e progressivamente cementare nelle teste degli scolari, attraverso una serie di formulette rituali, i nuovi comandamenti dettati sul monte Davos e scritti nelle tavole della legge «umanitaria» che va sotto il nome di Agenda 2030

 

È il manuale del bravo cittadino obbediente, conforme, ligio all’autorità. Si fa presto, così, a plasmare eserciti di soldatini modello, scandendo a ritmo totalitario i dogmi del civismo di regime, e insieme alimentando la paura e i sensi di colpa, e ancora demonizzando e reprimendo sul nascere ogni impulso di insubordinazione: l’insopprimibile bisogno di appartenere a un gruppo in cui riconoscersi esercita sui giovani una pressione potente e quasi invincibile. Basta minacciare l’ostracismo, e il gioco è fatto.

 

Una delle parole d’ordine del decalogo è la famosa «resilienza», che fino a poco tempo fa era una proprietà dei materiali e stava a indicare, dal latino resilio («salto indietro», «rimbalzo»), la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi.

 

Ultimamente il termine va di moda in senso traslato, a significare l’attitudine di un individuo, o di un sistema, di adattarsi a una condizione negativa o traumatica. Piace alla gente che piace, soprattutto agli psicologi e ai sociologi, alle soubrette televisive e ai presidenti incaricati, perché suona bene e permette di darsi un tono di elevazione culturale a buon mercato, mentre fornisce a chi lo sfoggia la prova incontrovertibile di essere à la page. Un noto influencer e deejay, tale Gianluca Vacchi, se lo è fieramente tatuato sulla pancia. Sgarbi, dopo il discorso di Draghi al Senato, che lo ha ripetuto dieci volte dieci, ha detto che si tratta di neologismo «usato solo dagli incapaci, dai cretini, dagli ignoranti». 

 

«Resilienza»: Sgarbi, dopo il discorso di Draghi al Senato, che lo ha ripetuto dieci volte dieci, ha detto che si tratta di neologismo «usato solo dagli incapaci, dai cretini, dagli ignoranti»

Ma sbaglierebbe chi lo liquidasse come mero fenomeno di folklore linguistico, perché in realtà è ben di più: è strumento di una manovra di persuasione collettiva per cui, in presenza di radicali cambiamenti per la loro vita, le persone vanno educate ad adeguarvisi senza opporre alcuna resistenza e, ancor prima, senza tentare di comprendere cosa davvero accada, ad opera di chi, e perché.

 

In pratica, la gente deve convincersi che la virtù risiede nel saper sviluppare in ogni circostanza un indefinito spirito di adattamento, in modo che lo sforzo sia rivolto sempre e solo verso se stessi, a prescindere dal tipo di cambiamento, dalla sua genesi e dalla sua bontà: non deve essere contemplata l’opzione di contrastarlo e superarlo, nemmeno quando implichi imposizioni palesemente ingiuste, dissennate, distruttive.

 

E così, a scuola, bisogna programmaticamente scoraggiare ogni velleità di pensiero autonomo e alternativo, che rischi di indurre qualcuno a non subire supinamente i comandi diramati dalla centrale.

 

 

In pratica, la gente deve convincersi che la virtù risiede nel saper sviluppare in ogni circostanza un indefinito spirito di adattamento, in modo che lo sforzo sia rivolto sempre e solo verso se stessi, a prescindere dal tipo di cambiamento, dalla sua genesi e dalla sua bontà: non deve essere contemplata l’opzione di contrastarlo e superarlo, nemmeno quando implichi imposizioni palesemente ingiuste, dissennate, distruttive

Il protocollo scolastico veneto

Il Veneto laborioso ed efficiente è un laboratorio di eccellenza per testare il tasso di resilienza della popolazione. Possiede un governatore nominato per acclamazione, e un inveterato rispetto per le istituzioni. Vige, qui, un nuovo protocollo per la gestione dell’epidemia nelle scuole. Lo ha elaborato l’autorità sanitaria sottoforma di linee guida e poi la regione lo ha imposto alle scuole di ogni ordine e grado, asili esclusi, senza nemmeno recepirlo con un qualche genere di provvedimento formale.

 

Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, dunque, è diventato legislatore. Congratulazioni.

 

Ebbene, questo protocollo prevede che, alla presenza di un caso di positività, anche se riguarda un soggetto asintomatico e quindi verosimilmente non contagioso (lo dice pure Fauci), scatta il tamponamento di massa, tramite convocazione allo stadio, curva sud (non è una boutade), di tutta la classe.

 

Cioè, non solo dei contatti stretti, individuati secondo i criteri stabiliti tenendo conto della pletora di stringenti misure di sicurezza imposte agli scolari e ai docenti (mascherine sempre, rigoroso distanziamento, igienizzazione, finestre aperte, divieto di scambio di materiali, eccetera eccetera). No. Tutto il repertorio di restrizioni è di fatto vanificato dalla trovata del «contatto scolastico», categoria inventata per far partire in automatico per classi intere la giostra dei tamponi seriali e l’eventuale quarantena.

È stato costruito un marchingegno perfetto per sottomettere le famiglie, senza eccezioni, a un ciclico rituale, che testimoni la partecipazione corale alle sacre liturgie della nuova religione terapeutica la quale, come ogni religione che si rispetti, richiede offerte

 

Tutti allo stadio per il trattamento, tutte le volte che si verifichi un presupposto che è ormai fenomeno corrente, normale, persino fisiologico.

 

È stato costruito un marchingegno perfetto per sottomettere le famiglie, senza eccezioni, a un ciclico rituale, che testimoni la partecipazione corale alle sacre liturgie della nuova religione terapeutica la quale, come ogni religione che si rispetti, richiede offerte.

 

Se poi la conversione non fosse spontanea, scatta la minaccia.

 

Un manipolo di signori senza arte né parte, che non sa nemmeno cosa sia il diritto e ne brandisce a vanvera le parole, in virtù della divisa che indossa si permette di tenere sotto schiaffo una popolazione fatta di bambini, di giovani, di famiglie, di lavoratori, attraverso la forza e l’intimidazione

Sì, perché il testo redatto dalla autorità sanitaria onnipotente, e recepito con atto di fede dalla autorità amministrativa, prevede che, nell’ipotesi residuale in cui qualcuno rifiuti il tampone – com’è nel suo diritto costituzionalmente garantito in materia di trattamenti sanitari –, lo stesso SISP, «oltre a porre in quarantena i contatti scolastici senza test di screening», valuti «le strategie più opportune per la tutela della salute pubblica, inclusa la possibilità di disporre la quarantena per tutti i contatti scolastici (a prescindere dal test di screening)». Tradotto: ti passa per la testa l’idea di non far tamponare tuo figlio con le modalità zootecniche prescritte? Sappi che possiamo scatenarti addosso una cinquantina di genitori infuriati, ti avvertono le istituzioni provvidenti, quelle stesse che organizzano compulsivamente progetti contro il bullismo nelle scuole.

 

Ricapitolando: un manipolo di signori senza arte né parte, che non sa nemmeno cosa sia il diritto e ne brandisce a vanvera le parole, in virtù della divisa che indossa si permette di tenere sotto schiaffo una popolazione fatta di bambini, di giovani, di famiglie, di lavoratori, attraverso la forza e l’intimidazione.

 

La tragedia vera è che le vittime, per lo più, incassano, sacrificando all’idolo sanitario ogni bene e ogni libertà.

 

 

La tragedia vera è che le vittime, per lo più, incassano, sacrificando all’idolo sanitario ogni bene e ogni libertà

Chi sta pagando e chi pagherà

Le greggi stanno dimostrando una docilità probabilmente insperata al loro stesso mandriano. Il terreno è già pronto per la soluzione finale, verso la quale accorreranno in molti, dietro il miraggio del ritorno a una normalità i cui connotati vengono nel frattempo via via ridefiniti.

 

Non tutti però sono disposti a offrire i propri figli come vittime sacrificali al nuovo feticcio terapeutico. E chi vede il disegno in controluce non si arrenderà facilmente.

 

Se può ancora darsi che qualche povero teledipendente sia convinto della narrazione ufficiale diffusa a reti unificate – gli stessi media che esercitano una censura serrata contro qualsiasi voce dissonante – è difficile, ormai, credere alla buona fede di chi ricopre posizioni di potere; impossibile pensare che lorsignori ignorino come centinaia di medici onesti e intraprendenti stiano onorando l’antico giuramento e curino la gente in casa con farmaci sicuri, di lungo corso, che hanno il solo effetto collaterale di essere innocui ed economici.

 

Non tutti però sono disposti a offrire i propri figli come vittime sacrificali al nuovo feticcio terapeutico. E chi vede il disegno in controluce non si arrenderà facilmente

Impossibile che non sappiano che il COVIDsi sconfigge a domicilio e che è entrato a far parte, come era per l’influenza stagionale oggi miracolosamente scomparsa, della nostra quotidianità.

 

Impossibile che non vedano i danni incommensurabili che il COVID pigliatutto ha provocato, numeri alla mano, col sottrarre l’assistenza ai malati di altre più gravi patologie, che muoiono come le mosche per carenza di cure.

 

Vergognoso che facciano finta di non accorgersi della barbarie che le procedure dell’emergenza portano con sé, della solitudine siderale dei vecchi e dei malati, della sofferenza dei giovani segregati nella prigione dei sensi e criminalizzati se sognano di evadere.

 

Nulla ha senso nello scenario apocalittico che da un anno stiamo subendo, come tante comparse involontarie di un osceno film dell’orrore. Basterebbe essere in tanti a resistere ai ricatti e a obbedire alla legge, quella vera, che riconosce e garantisce le libertà fondamentali e sta lì proprio per proteggere quelle libertà dagli abusi degli apprendisti tiranni.

 

Arriverà il momento in cui la verità, autoevidente, diventerà contagiosa e soppianterà altri contagi. E allora tutti quelli che l’hanno pervicacemente calpestata, al riparo di un sistema criminale che si crede imbattibile, saranno chiamati in fila per uno a pagare il conto

Ma, intanto, quel nostro figlio si è buttato dal terzo piano di un albergo diroccato sotto gli occhi di sua madre. Intanto ai nostri figli viene di giorno in giorno sottratto un pezzo di vita. Gliene stanno graziosamente lasciando qualche boccone che sa di medicina, sotto stretto controllo dell’autorità, in alternativa al trasferimento armi e bagagli nell’inferno della finzione virtuale in via di rapido consolidamento nel dicastero di Colao.

 

Finché arriverà il momento in cui la verità, autoevidente, diventerà contagiosa e soppianterà altri contagi. E allora tutti quelli che l’hanno pervicacemente calpestata, al riparo di un sistema criminale che si crede imbattibile, saranno chiamati in fila per uno a pagare il conto.

 

 

Elisabetta Frezza

 

 

 

 

 

 

 

Articolo previamente apparso su Ricognizioni

 

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Epidemie

Il Congo dichiara una nuova epidemia di Ebola

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Almeno 16 persone, tra cui quattro operatori sanitari, sono morte a causa di una nuova epidemia del mortale virus Ebola nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), hanno annunciato le autorità del paese dell’Africa centrale.

 

Finora sono stati segnalati 28 casi sospetti nella provincia di Kasai e i test di laboratorio hanno confermato il ceppo zairese della malattia, ha affermato giovedì il ministero della Salute congolese in una nota.

 

«Il tasso di mortalità è stimato al 57%, anche se le indagini e le analisi di laboratorio continuano a definire la situazione», ha affermato il ministero, aggiungendo che gli ultimi casi segnano la 16a epidemia registrata nella Repubblica Democratica del Congo.

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Il governo ha dichiarato di aver schierato squadre di risposta rapida, supportate da esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), per potenziare la sorveglianza epidemiologica e istituire strutture di triage e isolamento.

 

L’Ebola, una febbre emorragica altamente contagiosa, si diffonde attraverso il contatto diretto con fluidi corporei o tessuti infetti. I sintomi includono spesso febbre alta, affaticamento, mal di testa, mal di gola, vomito, diarrea, eruzioni cutanee ed emorragie interne o esterne.

 

Il Congo ha registrato l’ultima volta il virus nel 2022 nella provincia di Equateur, dopo una devastante epidemia tra il 2018 e il 2020 che ha ucciso quasi 2.300 persone. Il paese, attualmente alle prese con un conflitto armato nelle sue province orientali ricche di minerali, alimentato dal gruppo ribelle M23, ha anche sperimentato gravi epidemie negli ultimi mesi, che vanno da quelle descritte come «misteriose» al virus Mpox , precedentemente noto come vaiolo delle scimmie.

 

L’OMS ha dichiarato che consegnerà due tonnellate di forniture, tra cui dispositivi di protezione individuale, attrezzature per laboratori mobili e medicinali, per sostenere Kinshasa. Ha aggiunto che il Congo dispone di una scorta di trattamenti e di 2.000 dosi del vaccino Ervebo, che saranno inviate nel Kasai per vaccinare i contatti e gli operatori sanitari in prima linea.

 

Come riportato da Renovatio 21, all’inizio di quest’anno, anche la vicina Uganda ha dichiarato una nuova epidemia di Ebola dopo che un’infermiera di 32 anni è morta per insufficienza multiorgano. L’OMS ha registrato 14 casi, di cui 12 confermati e due probabili, con quattro decessi.

 

Come riportato da Renovatio 21, la lotta in Congo tra le forze governative e i ribelli del gruppo M23 secondo molti sostenuto dal Ruanda, sta continuando in queste ore, con i ribelli ad accusare gli accordi di pace.

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Nel frattempo si consumano anche cruenti attacchi contro i villaggi cristiani, con diecine di morti.

 

Come riportato da Renovatio 21, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) aveva lanciato un allarme secondo cui gli scontri in corso nella città di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo orientale, potrebbero causare la fuga di campioni di Ebola e di altri agenti patogeni da un laboratorio.

 

Come riportato da Renovatio 21, dichiarazioni di allarme simili sono state lanciate due anni fa dall’OMS anche nel caso del conflitto in Sudan, con rischi riguardo a biolaboratori che, abbiamo appreso, sono siti pure lì.

 

A maggio 2024 era emerso che scienziati cinesi hanno progettato in un laboratorio un virus con elementi dell’Ebola che ha ucciso un gruppo di criceti.

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Immagine di World Bank Photo via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0

 

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Armi biologiche

I vaccini COVID «sono armi biologiche» che «hanno provocato danni profondi»: nuovo studio

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Lo studio, condotto da 11 esperti scientifici e legali, ha rilevato che le caratteristiche artificiali del virus SARS-CoV-2 e dei vaccini mRNA contro il COVID-19 sono probabilmente il risultato di una controversa ricerca sul gain-of-function. L’articolo è stato pubblicato sul Journal of American Physicians and Surgeons.  

Un nuovo studio sottoposto a revisione paritaria suggerisce che il virus SARS-CoV-2 responsabile del COVID-19 mostra segni di «ingegneria deliberata» e che queste caratteristiche, tra cui la proteina spike presente anche nei vaccini mRNA contro il COVID-19, sono responsabili di danni alla salute diffusi a livello globale.

 

Lo studio, redatto da 11 esperti scientifici e legali, è stato pubblicato nell’edizione autunnale del Journal of American Physicians and Surgeons.

  Gli autori sostengono che le caratteristiche artificiali del SARS-CoV-2 e dei vaccini mRNA contro il COVID-19 siano probabilmente il risultato di una controversa ricerca sull’acquisizione di funzione, in violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi biologiche.   La ricerca sul guadagno di funzione, che aumenta la trasmissibilità o la virulenza dei virus, è spesso utilizzata nello sviluppo dei vaccini.  

Secondo il documento, la diffusione del COVID-19, seguita dalla distribuzione dei vaccini a mRNA, ha provocato danni alla salute senza precedenti, che vanno da «malattie autoimmuni e catastrofi cardiovascolari a complicazioni della gravidanza e tumori aggressivi».

  «Lungi dall’essere benigni, questi vaccini hanno provocato danni profondi, sconvolgendo quasi tutti gli apparati del corpo umano e contribuendo a livelli di morbilità e mortalità senza precedenti», afferma il documento.   Il dottor Andrew Zywiec, primario presso Zywiec & Porter, è l’autore principale dello studio. Ha affermato che lo studio rivela un «modello di danno troppo costante e pervasivo per essere liquidato come casuale».   «La tossicità sistemica scatenata da questi interventi, che si manifesta sotto forma di malattie autoimmuni, devastazioni cardiovascolari, tumori aggressivi e danni riproduttivi catastrofici, rappresenta non solo un fallimento della salute pubblica, ma un profondo tradimento della fiducia» ha aggiunto.   Joseph Sansone, Ph.D., uno psicoterapeuta che ha intentato una causa per vietare i vaccini a mRNA in Florida, ha affermato che l’articolo è «estremamente significativo» in quanto è «il primo articolo di una rivista peer-reviewed che afferma che sia il COVID che le iniezioni di COVID violano la Convenzione sulle armi biologiche e che sia il COVID-19 che le iniezioni di COVID sono armi biologiche».  

Il virus SARS-CoV-2 è «indicativo di manipolazione di laboratorio»

Secondo l’articolo, il virus SARS-CoV-2 «presenta molteplici caratteristiche genomiche indicative di manipolazione di laboratorio», tra cui il sito di scissione della furina, che «aumenta l’infettività» e che è «assente nei virus simili alla SARS presenti in natura».

  Diverse altre caratteristiche del virus SARS-CoV-2 «migliorano l’evasione immunologica e la trasmissibilità tramite aerosol», rendendo il virus «insolitamente resistente… e cinque volte più stabile nell’aria» rispetto ad altri virus respiratori.  

«Queste caratteristiche combinate, insieme ai modelli di mutazione del virus, sono una forte prova che il SARS-CoV-2 non avrebbe potuto evolversi naturalmente», afferma il documento.

 

L’articolo cita due articoli di riviste scientifiche sottoposte a revisione paritaria, redatti da scienziati militari, che affermano che il SARS-CoV-2 contiene «prove di manipolazione» che rendono il virus un «patogeno attraente» per le sue caratteristiche, che ricordano quelle di un’arma biologica.

  Queste manipolazioni «rappresentano una violazione della Convenzione sulle armi biologiche», sostiene il documento.   Promulgata nel 1975, la convenzione «proibisce di fatto lo sviluppo, la produzione, l’acquisizione, il trasferimento, lo stoccaggio e l’uso di armi biologiche e tossiche». È stata firmata da quasi 200 Paesi.  

Un articolo accusa Fauci di aver deliberatamente nascosto le origini del SARS-CoV-2

Secondo il documento, la ricerca sull’acquisizione di funzione implica «tecniche di manipolazione virale» che possono portare allo sviluppo di agenti patogeni vietati dalla convenzione.   Tuttavia, il governo degli Stati Uniti, in particolare il National Institute of Allergy and Infectious Diseases, guidato dal dottor Anthony Fauci fino al 2022, è da tempo coinvolto nella ricerca sul guadagno di funzione, «inclusa una collaborazione di lunga data tra istituzioni finanziate dagli Stati Uniti e il Wuhan Institute of Virology» in Cina.   I sostenitori della «teoria della fuga dal laboratorio» sulle origini del SARS-CoV-2 sostengono che la ricerca sul guadagno di funzione nel laboratorio di Wuhan e una successiva fuga di notizie abbiano portato allo scoppio dell’epidemia globale di COVID-19, che è stata insabbiata.   Ad aprile, l’amministrazione Trump ha lanciato una nuova versione del sito web ufficiale del governo dedicato al COVID-19, presentando prove che il COVID-19 sia emerso a causa di una fuga di notizie dal laboratorio di Wuhan. La CIAl’FBIil Dipartimento dell’Energia degli Stati Unitiil Congresso degli Stati Uniti e diverse agenzie di Intelligence straniere hanno avallato questa teoria.   Il documento fa riferimento al Progetto DEFUSE, una proposta presentata dall’EcoHealth Alliance e dagli scienziati di Wuhan alla Defense Advanced Research Projects Agency degli Stati Uniti nel 2018. Sebbene la proposta sia stata respinta, descriveva la creazione di coronavirus con caratteristiche che ne aumentavano l’infettività, tra cui il sito di scissione della furina.   EcoHealth Alliance e il suo ex presidente, il dottor Peter Daszak, hanno collaborato con i ricercatori di Wuhan. L’anno scorso, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) ha sospeso tutti i finanziamenti per EcoHealth Alliance dopo aver scoperto che l’organizzazione non aveva monitorato adeguatamente gli esperimenti rischiosi sul coronavirus.   Il documento afferma che Fauci e l’intelligence statunitense non hanno mai rivelato l’esistenza della ricerca. Al contrario, «hanno oscurato quella che è, di fatto, la prova dell’intenzione di produrre un virus molto simile a quello che ha causato la pandemia di COVID-19».   L’articolo cita una teleconferenza del 1° febbraio 2020 con Fauci e importanti virologi, tra cui diversi coautori dell’ormai famigerato articolo «The proximal origin of SARS-CoV-2». L’articolo, che promuoveva l’origine naturale del COVID-19, è stato pubblicato su Nature Medicine nel marzo 2020.   Sebbene diversi coautori di «Proximal Origin» abbiano espresso dubbi sul fatto che il SARS-CoV-2 si sia sviluppato naturalmente, Fauci «ha cercato di sopprimere» tali preoccupazioni durante la chiamata del 1° febbraio 2020.   «Proximal Origin» è diventato uno degli articoli più citati del 2020, con oltre 6 milioni di accessi. Nel 2023, The Nation ha riportato che oltre 2.000 testate giornalistiche hanno citato l’articolo.   Successivamente, il governo degli Stati Uniti, la comunità scientifica e i media hanno utilizzato il termine «origine prossimale» per promuovere la teoria «zoonotica» – o dell’origine naturale – dell’origine del SARS-CoV-2 e per screditare i sostenitori della «teoria della fuga di laboratorio».   «L’occultamento deliberato di caratteristiche genomiche critiche ha ritardato la consapevolezza pubblica e gli sforzi di mitigazione della pandemia, consentendo potenzialmente una diffusione più ampia e un maggior numero di decessi», afferma il documento.   A maggio, il presidente Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo che ha sospeso la ricerca sul guadagno di funzione negli Stati Uniti per 120 giorni, in attesa dello sviluppo di un nuovo quadro normativo. Ha inoltre interrotto i finanziamenti statunitensi per tale ricerca in alcuni Paesi.  

La proteina Spike potrebbe causare danni irreversibili

Secondo gli autori dello studio, lo sviluppo del SARS-CoV-2 e delle caratteristiche del COVID-19 che presentano proprietà di acquisizione di funzione simili hanno causato danni significativi alla salute pubblica globale.   Il documento fa riferimento alle statistiche del Defense Medical Epidemiology Database che mostrano un aumento significativo dell’incidenza di miocardite (151,4%), embolia polmonare (43,6%), disfunzione ovarica (34,9%), malattia ipertensiva (22,9%), sindrome di Guillain-Barré (14,9%), cancro esofageo (12,5%) e cancro al seno (7%) nel 2021, l’anno in cui i vaccini contro il COVID-19 sono stati distribuiti a livello globale.   Ulteriori dati militari statunitensi citati nel documento mostrano «aumenti persistenti» di miocardite, cancro agli organi digestivi, cancro al cervello e altre lesioni tra il 2022 e il 2025.   Anche i danni riproduttivi sono aumentati significativamente in seguito alla distribuzione dei vaccini contro il COVID-19, sostiene il documento. Cita dati provenienti da fonti quali il Vaccine Adverse Event Reporting System ( VAERS ), gestito dal governo statunitense, il rapporto di sorveglianza post-marketing di Pfizer del 2021 e i dati degli studi clinici di fase 2/3 per il suo vaccino contro il COVID-19, che mostrano un aumento di aborti spontanei, nati morti e decessi neonatali.   Lo studio cita la proteina spike nei vaccini mRNA contro il COVID-19 come uno dei probabili fattori responsabili dell’aumento dell’incidenza di tumori e altre patologie negli ultimi anni.   «L’espressione proteica prolungata, esemplificata dal rilevamento della proteina spike S1 oltre 700 giorni dopo la vaccinazione contro il COVID, sottolinea il potenziale di danni irreversibili», afferma il documento.   Il documento sostiene che la soppressione di «trattamenti comprovati o promettenti» come l’idrossiclorochina a favore dell’obbligo vaccinale universale contro il COVID-19 – e la decisione politica di implementare la vaccinazione di massa durante la pandemia – hanno ulteriormente aggravato la salute pubblica globale e hanno avuto «effetti dannosi sulla fiducia del pubblico».   Il documento è stato pubblicato proprio mentre la Food and Drug Administration statunitense, all’inizio di questa settimana, ha interrotto l’ampia autorizzazione dei vaccini contro il COVID-19, limitando le iniezioni alle persone ad alto rischio di contrarre la malattia grave.   All’inizio di questo mese, l’HHS ha annunciato di aver cancellato quasi 500 milioni di dollari in contratti e sovvenzioni per lo sviluppo di vaccini a mRNA.   Un numero crescente di scienziati ha chiesto la sospensione o il ritiro dei vaccini a mRNA. Gli autori dello studio hanno affermato che i loro risultati rafforzano queste richieste.   «L’aumento delle malattie autoimmuni, dei tumori aggressivi, delle interruzioni di gravidanza, dei decessi cardiovascolari, della frammentazione sociale e dei rischi incombenti delle piattaforme avanzate di mRNA richiedono un’immediata sospensione dell’uso di vaccini a mRNA e di prodotti biologici, indagini approfondite sui motivi alla base di questa violazione senza precedenti della fiducia pubblica e misure robuste per ripristinare terapie sicure e pratiche etiche di salute pubblica» hanno affermato.   La dottoressa Irene Mavrakakis, una delle coautrici dell’articolo e professoressa associata presso il dipartimento di Chirurgia del Philadelphia College of Osteopathic Medicine, ha affermato che l’articolo sostiene le richieste di «ritiro completo di tutti i vaccini e farmaci biologici contro il COVID-19 e di una moratoria su tutti i farmaci biologici a mRNA».   La Mavrakakis ha anche chiesto che vengano «perseguiti penalmente i decisori che sono stati penalmente negligenti e hanno mancato ai loro doveri». Ha affermato che i produttori di vaccini dovrebbero essere privati ​​dell’immunità di cui godono ai sensi del National Childhood Vaccine Injury Act del 1986 e del Public Readiness and Emergency Preparedness Act ( PREP Act ) del 2005.   Karl Jablonowski, Ph.D., ricercatore senior presso Children’s Health Defense, concorda. Ha affermato che la ricerca sul guadagno di funzione «avrà sempre i suoi sostenitori», ma l’umanità si trova ad affrontare «rischi estremi e inevitabilmente paga un prezzo elevato per tale ricerca».   «I laboratori possono avere perdite, e lo fanno», ha affermato. «Un singolo evento al Wuhan Institute of Virology alla fine del 2019 ha causato innumerevoli sofferenze e morti. Finché non saremo in grado di costruire un laboratorio a prova di perdite, non dovremmo assemblare virus che potrebbero devastare il mondo al suo interno».   Michael Nevradakis Ph.D.   © 29 agosto 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Caso di verme divoratore di carne umana in USA

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Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) ha segnalato il primo caso umano di verme divoratore di carne umana associato ai viaggi nel Maryland, dopo il ritorno di un «paziente» da El Salvador. Lo riporta l’agenzia Reuters, citante il portavoce dell’HHS Andrew G. Nixon

 

Si tratta di una creatura chiamata New World screwworm (verme a vite del Nuovo Mondo), il cui nome scientifico è Cochliomyia hominivorax, conosciuta come «Mosca assassina», una specie di mosca parassita le cui larve (o vermi) mangiano i tessuti vivi degli animali a sangue caldo.

 

Non sono stati resi noti dettagli sullo status di immigrazione del paziente, sebbene sia importante sottolineare che il Maryland è una roccaforte dell’estrema sinistra del Partito Democratico USA e un Sanctuary State, uno Stato-rifugio per gli immigrati.

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Dal 2023, le larve di mosca assassina si stanno spostando verso nord dall’America Centrale attraverso il Messico, con un nuovo caso identificato a luglio a circa 400 miglia a sud del confine statunitense, a Veracruz. La risposta del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) è stata quella di chiudere le attività transfrontaliere dei porti di ingresso del bestiame negli Stati Uniti per mitigare la minaccia alla biosicurezza.

 

«L’HHS ha segnalato negli Stati Uniti il ​​primo caso umano di parassita del Nuovo Mondo associato ai viaggi. I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno confermato la presenza del parassita il 4 agosto in un paziente di ritorno da El Salvador» scrive Reuters. «Fonti del settore avevano precedentemente riferito a Reuters che il paziente proveniva dal Guatemala, e le email della Beef Alliance avevano diffuso questa versione ai responsabili dell’allevamento. L’HHS non ha chiarito la discrepanza».

 

L’HHS afferma che il rischio per la salute pubblica degli Stati Uniti è molto basso. Quest’anno non sono stati segnalati casi di contagio tra gli animali negli Stati Uniti.

 

Gli esseri umani possono sopravvivere alle infestazioni dal verme a vite del Nuovo Mondo con un trattamento adeguato, ma questo è il primo caso negli Stati Uniti che ha fatto scattare l’allarme tra i funzionari della sanità pubblica e l’industria del bestiame. Se non trattati, questi parassiti possono uccidere gli ospiti, come bovini, animali selvatici e animali domestici.

 

Il Segretario del dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America (USDA) Brooke Rollins ha recentemente annunciato i piani per un nuovo impianto sterile per mosche in Texas (base aerea miliare di Moore), ispirato alle passate campagne di eradicazione. La costruzione della struttura richiederà dai 2 ai 3 anni.

 

Anche il Messico sta costruendo un impianto per la produzione di mosche sterili da 51 milioni di dollari nel Sud. Attualmente, ne esiste solo uno (a Panama City), che produce 100 milioni di mosche sterili a settimana, ma ne serviranno 500 milioni per respingere le infestazioni fino al Darien Gap.

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L’USDA stima che un’epidemia di verme della vite senza fine del Texas potrebbe devastare l’industria bovina, causando perdite per 1,8 miliardi di dollari tra mortalità del bestiame, manodopera e costi di trattamento. La minaccia biologica arriva in un momento in cui il patrimonio bovino nazionale è il più piccolo degli ultimi 70 anni, i prezzi della carne bovina sono a livelli record e i margini di profitto degli allevamenti intensivi rimangono estremamente ridotti.

 

Una serie di fattori, tra cui la riduzione delle mandrie, la siccità e le tariffe doganali, sta facendo salire i prezzi della carne bovina nei supermercati a livelli record …

 

L’USDA classifica ufficialmente i vermi della vite come una «minaccia per la biosicurezza agricola» e, visti i recenti casi di cittadini cinesi sorpresi a introdurre clandestinamente funghi «agroterroristici» nel Paese, viene da chiedersi se questi parassiti potrebbero essere utilizzati come arma da parte di avversari stranieri per una guerra ibrida.

 

Come riportato da Renovatio 21, gli USA già in passato sono stati teatro di casi di batterio vibrio vulnificus, organismo noto per divorare la carne delle infezioni, detto anche batterio carnivoro. Parimenti, sono emersi altre creature inquietanti come l’ameba mangia cervello, segnalata nei fiumi del Nebraska e in Missouri.

 

Prioni sarebbero invece stati alla base anche di un’epidemia del 2019 di cervi-zombie: ai poveri ungulati, già martoriati dalle zecche portatrici di Lyme che ritengono il loro manto peloso il luogo migliore per accoppiarsi, viene «mangiato» il cervello da proteine infette, ingenerando così nelle tenere bestie cornute comportamenti di zomberia pura.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

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