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Il risveglio di Rosaspina. Riscopriamo le fiabe dei fratelli Grimm

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La fiaba è uno dei generi letterari più antichi, insieme al mito e all’epica. Le fiabe sono diventate a partire dall’800, dal trionfo dell’Illuminismo e dello Scientismo, l’ultimo rifugio accogliente per le verità contenute nei miti, per il senso religioso profondamente radicato in essi.

 

Questo rifugio da qualche tempo è stato individuato dalla cultura secolarista dominante, ed è oggetto di uno spietato attacco.

 

Nelle rappresentazioni dell’industria occidentale dell’intrattenimento, che ha colonizzato e quasi del tutto sostituito l’immaginario popolare tradizionale, si tende a riscrivere le fiabe in senso progressista, trasformando i loro significati originari in un’ottica riduttiva di produzione di determinati modelli sociali.

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E così si distrugge ciò che, delle fiabe, è sempre stato il cuore, la profondità archetipica e spirituale.

 

Attraverso la parodia umoristica, il rovesciamento satirico, per cui l’orco è buono, il principe cattivo, e così via, e un generale tono superficiale e spesso demenziale, questa artificiosa leggerezza ha in realtà lo scopo di educare le nuove generazioni ai magnifici valori progressisti occidentali.

 

In particolare, viene presa in carico pesantemente la figura femminile, e spesso quella maschile è messa forzatamente in secondo piano se non apertamente disprezzata.

 

È un attacco a quell’ultima fortezza letteraria che era stata valorizzata dal Romanticismo come difesa del mito e del Sacro, come reazione alle pretese della nascente Modernità scientista. Non c’è da stupirsi che la postmodernità liquida e intollerante voglia scagliare l’ultima offensiva contro la fiaba.

 

Il XIX Secolo fu il secolo delle macchine, del vapore, dell’elettricità, della Rivoluzione industriale, ma fu anche il secolo delle fiabe. Accanto alle locomotive, alle ciminiere, agli ingranaggi meccanici, spuntarono nella letteratura le fiabe, emergendo dai miti antichi e dai racconti popolari.

 

L’Ottocento, vide la nascita di questo tipo di letteratura, che consegnò ai lettori capolavori immortali. Gli studiosi definiscono questo fenomeno come la reazione romantica allo spirito del tempo, alle idee ereditate dall’Illuminismo, dal Positivismo, dal Meccanisismo, ma l’origine di questa narrativa ha radici ben più profonde. Opere di grande originalità, che si staccavano decisamente dalla novellistica di corte del Settecento, e andavano anche oltre la fiaba d’arte romantica tedesca, di Ludwig Tieck, Novalis, Clemens Brentano.

 

La fiaba rinacque nel nord dell’Europa. Se le sue origini erano state nel mondo classico, a partire da Fedro, le fiabe ottocentesche videro la luce in Germania, in Danimarca, in Scozia, in Inghilterra, in Bretagna. Nacquero dall’opera di riscoperta dei fratelli Jacob e Wilhelm Grimm, che come degli archeologi culturali portarono alla luce i resti di narrazioni e miti antichi di secoli.

 

In questa impresa furono sostenuti e coadiuvati dagli amici Clemens Brentano e Achim von Arnim, che a loro volta si adoperavano per la valorizzazione del patrimonio letterario e folcloristico tedesco.

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Per comprendere chi siano stati i Grimm e l’importanza del loro lavoro, giunge in libreria il volume di Giuseppe Reguzzoni Il risveglio di Rosaspina, Una prospettiva sulle fiabe dei Grimm, dell’editrice Marcianum Press.

 

Il volume del professor Reguzzoni, studioso germanista, docente, traduttore, pubblicista, è una vera e propria guida nel mondo di questi due fratelli nati negli ultimi anni del Settecento, coevi della Rivoluzione francese, e quindi testimoni degli sviluppi tecnologici del secolo seguente, cui risposero guardando ai misteri conservati e tramandati nei villaggi, nelle antiche foreste della loro terra, e non solo.

 

Alcune delle fiabe, come ad esempio Cenerentola o La bella addormentata nel bosco, sono parte del patrimonio europeo da molto prima dei fratelli Grimm. Le storie dei fratelli Grimm hanno spesso un’ambientazione oscura e tenebrosa, fatta di fitte foreste popolate da streghe, goblin, troll e lupi in cui accadono terribili fatti di sangue, così come voleva la tradizione popolare tipica tedesca.

 

L’unica opera di depurazione che sembra essere stata messa consapevolmente in atto dai Grimm riguarda i contenuti sessualmente espliciti, piuttosto comuni nelle fiabe del tempo e ampiamente ridimensionati nella narrazione dei fratelli tedeschi, cristiani riformati piuttosto devoti, come ci rivela il professor Reguzzoni. In effetti, il grande interesse suscitato dalle fiabe dell’Ottocento fece nascere al tempo un vero e proprio genere letterario.

 

L’espressione «letteratura per ragazzi» o «letteratura per l’infanzia» si riferisce a un vasto insieme di opere e generi letterari che, in qualche modo, si ritengono adatti per un pubblico molto giovane.

 

Si possono intendere come opere letterarie per ragazzi quelle pensate esplicitamente per la lettura da parte di giovani, oppure opere giudicate adatte ai minori da parte di una autorità riconosciuta come competente – un tempo gli educatori, oggi molto più spesso gli editori – da destinarsi a questo tipo di pubblico. Molto spesso questa scelta è frutto di una valutazione fatta prendendo in esame i contenuti morali delle opere, in particolare rilevando messaggi potenzialmente diseducativi.

 

L’insieme di tutti i testi pensati e pubblicati per un pubblico di bambini e ragazzi fa riferimento a un insieme complesso, variegato e contradditorio tanto che è difficile definire univocamente questa disciplina: sono molte le strade che si possono percorrere per operare un discorso critico su questa letteratura.

 

Essa è comunque da considerarsi come letteratura tout court, che, per essere compresa, ha bisogno di strumenti e conoscenze che si rifanno alla critica letteraria, alle conoscenze storiche, filologiche, pedagogiche e artistiche. Non sono necessari soltanto strumenti educativi e pedagogici per studiarla e comprenderla, ma è fondamentale un’impalcatura critica e artistica che la consideri come letteratura e arte a tutti gli effetti.

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Oggi, spesso, l’etichetta «letteratura per ragazzi» viene affibbiata a opere nelle quali mancano due tipi di ingredienti: il sesso e la violenza. Se un romanzo è privo di questi elementi, viene derubricato a opera per ragazzi.

 

Il romanzo occupa una vasta categoria della letteratura per ragazzi, e tale categoria può essere ulteriormente suddivisa a seconda del genere delle storie, come il romanzo fantastico, uno dei generi più famosi, che narra storie ambientate in luoghi immaginari, popolati da personaggi fantasiosi e magici.

 

Come si è detto, l’Ottocento fu dominato dalla tecnica, dallo scientismo, ma anche da un crescente agnosticismo. Nelle fiabe dei Grimm, così come in quelle dei loro migliori allievi, si riscontra un forte senso religioso, una profonda dimensione del Sacro, magari precristiano.

 

Nell’immaginario dei Paesi nordici riformati (curiosamente tranne il cattolico Clemens Brentano non solo i Grimm, ma tutti i grandi autori di fiabe furono protestanti) erano rimaste sopravvivenze del paganesimo nordico, delle divinità del Walhalla, o in altri luoghi del Tir nan Og celtico. Questa religiosità è evidente nei fratelli Grimm.

 

Le fiabe dei fratelli Grimm, raccolte in un momento in cui la cultura europea entrava nella fase più acuta del processo di secolarizzazione e di disincantamento, che vennero in seguito interpretate in modi diversi, soprattutto in chiave psicoanalitica, sono in realtà una splendida testimonianza di ciò che alberga nell’animo umano: una profonda nostalgia di Bene, di Buono, di Vero.

 

Paolo Gulisano

 

Articolo previamente apparso su Ricognizioni.

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Wikileaks: sceneggiatori sedicenti ebrei di Hollywood da anni seminano la narrativa sulla guerra anti-Iran

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Secondo Wikileaks, da oltre un decennio gli sceneggiatori di Hollywood che «dicono di essere ebrei» instillano nei programmi di intrattenimento mainstream narrazioni a favore della guerra contro l’Iran.   Israele ha lanciato attacchi aerei contro l’Iran all’inizio di questo mese, sostenendo che Teheran fosse vicina a creare un’arma nucleare. Nel fine settimana, anche gli Stati Uniti si sono uniti direttamente al conflitto bombardando gli impianti nucleari iraniani.   In un post pubblicato domenica su X, Wikileaks ha affermato che gli sceneggiatori di Hollywood «che affermano di essere ebrei» hanno «piantato per anni i semi mentali per una guerra con l’Iran», citando produzioni come il kolossal Top Gun: Maverick, la serie TV spionistica Homeland, il telefilm d’azione 24 e la pellicola The Fifth Estate.

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Il gruppo ha condiviso una clip del discorso tenuto dal fondatore di Wikileaks, Julian Assange, all’Oxford Union nel 2013. Nel video, Assange ha parlato di The Fifth Estate, un dramma biografico su Wikileaks, che si apre con una trama parallela su un fittizio progetto di bomba nucleare iraniana.   Assange ha ricordato che la scena iniziale mostra degli scienziati iraniani a Teheran che assemblano una bomba e un personaggio afferma che il dispositivo potrebbe essere operativo entro sei mesi.   «Come è possibile che una simile menzogna sia finita in una sceneggiatura su Wikileaks?», chiese Assange, osservando che all’epoca 16 agenzie di Intelligence statunitensi avevano già scoperto che Teheran non aveva un programma di armi nucleari.    
  «Si tratta di un attacco contro l’Iran», ha detto Assange, sostenendo che la scena «alimenta il fuoco per scatenare una guerra con l’Iran» e serve gli interessi delle «persone nel sistema che vogliono la guerra».   Prima degli ultimi attacchi di Israele, sia l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) sia le agenzie di Intelligence statunitensi avevano dichiarato che non esistevano prove di un programma iraniano per lo sviluppo di armi nucleari.   Ciononostante, il premier israeliano Beniamino Netanyahu ha continuato a insistere sul fatto che Teheran fosse sul punto di creare una bomba, un’affermazione che ripete da decenni. All’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2012, ha notoriamente utilizzato una vignetta raffigurante una bomba per avvertire che l’Iran era «a mesi» dal raggiungimento di un’arma nucleare, e ha rilasciato dichiarazioni analoghe per tutti gli anni Novanta e 2000.   L’attacco israeliano ha suscitato la condanna internazionale, inclusa la Russia, che ha definito gli attacchi illegali. Il presidente russo Vladimiro Putin ha definito l’operazione «un’aggressione immotivata». Anche il coinvolgimento degli Stati Uniti nella campagna di Israele ha suscitato critiche: Mosca lo ha paragonato al periodo precedente la guerra in Iraq del 2003, iniziata a causa di false affermazioni sulla presenza di armi di distruzione di massa irachene.   La decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di colpire l’Iran ha incontrato anche resistenze interne alla Casa Bianca. Secondo l’agenzia Reuters, il vicepresidente J.D. Vance, veterano della guerra in Iraq, si è opposto all’adesione all’offensiva israeliana e, durante discussioni interne, ha avvertito che Israele stava trascinando gli Stati Uniti in un’altra guerra.

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L’influenza dello Stato degli ebrei nel cinema è un argomento a lungo discusso. Considerazioni non dissimili sulla narrativa anti-Iran sono state fatte negli scorsi anni per il film di e con il divo hollowoodiano Ben Affleck Argo (2013), film che raccontava la fuga dall’Iran di alcuni lavoratori dell’ambasciata americana a Teheran assediata dagli studenti durante la Rivoluzione iraniana del 1979. Nel film Affleck interpretava un agente della CIA che utilizzava veri produttori di Hollywood per fingere di voler produrre un film di fantascienza con ambientazioni nei deserti iraniani di modo da poter procedere all’esfiltrazione dei cittadini americani facendoli passare per una troupe cinematografica canadese.   Come riportato da Renovatio 21, vi è il caso di il produttore Arnon Milchan, sospettato di essere spia atomica israeliana sarebbe stato, fondatore della casa di produzione Regency a cui si devono grandi pellicole come C’era una volta in AmericaBrazilPretty WomanNatural Born KillersL.A. ConfidentialThe Revenant12 Years a SlaveHeatFight Club.   Secondo articoli usciti nel 2013, Milchan fu reclutato nel Lekem, un’organizzazione segreta dell’Intelligence israeliana responsabile dell’ottenimento di tecnologia e materiale per il programma nucleare israeliano e altri programmi altamente segreti.   Il Milchan aveva prodotto JFK, importante film di Oliver Stone sull’assassinio del presidente Kennedy, in grado di rianimare il dibattito sul caso mostrando le incongruenze delle indagini e si indicavano le probabili piste, da cui tuttavia era completamente assente quella israeliana: alcuni ritengono che Tel Aviv avesse rapporti assai difficili con i Kennedy per l’opposizione di essi al programma nucleare militare israeliano.  

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Cattedrale tedesca ospita uno spettacolo sacrilego con carcasse di pollo e ballerini seminudi

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Una delle cattedrali più importanti della Germania ha ospitato uno spettacolo sacrilego con ballerini a torso nudo e una grottesca «performance» con polli crudi e senza testa, scatenando l’indignazione pubblica. Lo riporta LifeSite.

 

Nella cattedrale di Paderborn, in Vestfalia, tre ballerini hanno eseguito uno spettacolo in cui dondolavano, lanciavano e «facevano camminare» carcasse di pollo senza testa e con i pannolini come se fossero bambini, mentre cantavano «la carne è carne», una battuta sulla canzone pop austriaca «Life is life» («la vita è vita»).

 

Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, l’arcivescovo Udo Markus Bentz e funzionari tedeschi hanno partecipato alla mostra nell’ambito di una più ampia esposizione intitolata «775 – Vestfalia», in commemorazione del 1.250° anniversario della storica regione tedesca.

 


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Alcuni hanno considerato la performance una presa in giro dell’Eucaristia, il Corpo di Cristo, e sia cattolici che non cattolici hanno denunciato lo spettacolo come una «profanazione» della sacra cattedrale.

 

Maria Wirth, una fervente sostenitrice dell’induismo, ha dichiarato in risposta alla manifestazione che il cristianesimo è «sotto attacco e forse minato dall’alto».

 

«Non si è trattato di un “errore di valutazione” come si sostiene. Si è trattato con ogni probabilità di una profanazione deliberata», ha scritto su X. «La degradazione dell’umanità è in pieno svolgimento. Chi c’è dietro? Qual è lo scopo? Si può fermare e invertire la rotta?»

 

Secondo quanto riportato da The European Conservative, anche la sezione regionale del partito conservatore Alternativa per la Germania (AfD) nella Vestfalia-Lippe ha condannato lo spettacolo in un video.

 

 

Oltre 21.000 persone hanno firmato una petizione all’arcivescovo Bentz chiedendogli di scusarsi per la sua presenza silenziosa e la sua «inazione» e di consacrare nuovamente la cattedrale, che consideravano profanata dall’evento.

 

I promotori della petizione hanno sottolineato che «rappresentazioni inquietanti e blasfeme stanno avvenendo sempre più spesso» nelle chiese di tutto il mondo, come una danza omosessuale tenutasi in una chiesa cattolica in Canada nel 2019 e una blasfema presa in giro dell’Eucaristia in una chiesa cattolica messicana nel 2023.

 

La cerimonia nella cattedrale di Paderborn costituisce quanto meno un atto sacrilego, in quanto trattamento profano e indegno di una chiesa consacrata a Dio. Il canone 1210 afferma che «nel luogo sacro sia consentito solo quanto serve all’esercizio e alla promozione del culto, della pietà, della religione, e vietata qualunque cosa sia aliena dalla santità del luogo».

 

 

Padre Frank Unterhalt, sacerdote diocesano tedesco e portavoce di un gruppo di fedeli sacerdoti chiamato Communio Veritatis, ha condannato l’evento nella cattedrale definendolo un «abuso abominevole» e uno «spettacolo pagano che era una presa in giro del Signore e della Sua Chiesa».

 

Unterhalt e il gruppo Communio Veritatis hanno quindi chiesto che «siano adottati i provvedimenti opportuni e siano compiuti atti appropriati di penitenza ed espiazione per ripristinare l’onore del Signore, al quale la Chiesa appartiene».

 

«La cattedrale deve tornare a essere uno spazio sacro per il culto della Santissima Trinità!», ha scritto.

 

Da allora, il capitolo metropolitano dell’arcidiocesi di Paderborn ha espresso «rammarico» per il fatto che la rappresentazione abbia offeso i “sentimenti religiosi”.

 

«Un effetto del genere non è mai stato voluto e non corrisponde alle nostre aspettative nei confronti di questo luogo, con il suo speciale significato religioso, storico e culturale», affermava il capitolo , senza alludere alla natura sacra della chiesa e al suo corretto utilizzo. «Prendiamo molto sul serio le reazioni alla performance e abbiamo già iniziato a rivedere le nostre procedure interne. In futuro, verrà rivisto il processo di approvazione degli eventi in cattedrale, garantendo una revisione più approfondita dei contenuti».

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La presenza negli ambiti ecclesiastici di opere di arta degenerata che spesso deridono e offendono il sentimento religioso è un pattern continuo della chiesa moderna.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’estate scorsa un fedele cattolico anonimo ha distrutto una raffigurazione blasfema e indecente della «Nostra Signora» in una cattedrale in Austria dopo che la scultura aveva suscitato indignazione.

 

Si tratta di casi che possono ricordare da vicino quello di Carpi, dove un quadro definito da alcuni fedeli come osceno e sacrilego era stato esposto nella chiesa di Sant’Ignazio, chiesa del museo diocesano di Carpi. Anche in quel caso, la mostra era stata verosimilmente approvata dalla gerarchia.

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Statua di Melania Trump vandalizzata in Slovenia

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Una statua della First Lady statunitense Melania Trump, eretta vicino alla sua città natale di Sevnica, in Slovenia, è stata vandalizzata e rubata, innescando un’indagine della polizia.   Le foto mostrano che la statua è stata in gran parte tagliata via, con solo i piedi e le caviglie rimasti sul tronco d’albero su cui era stata eretta. La polizia slovena ha confermato ai media di aver trattato l’incidente, avvenuto il 13 maggio, come un caso di furto e di aver avviato un’indagine formale.    

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La figura in bronzo a grandezza naturale, che si trovava in un campo, succedeva a una precedente versione in legno che fu incendiata un anno dopo la sua installazione nel 2019. La sostituzione in bronzo, inaugurata nel 2020, è opera degli stessi autori: l’artista concettuale americano Brad Downey e l’artista locale Ales Zupevc.   La statua di legno aveva suscitato reazioni contrastanti tra i residenti. Scolpita con una motosega da un tronco di pioppo, raffigurava Melania con un abito dipinto di azzurro polvere e tacchi, a quanto pare un riferimento all’abito di cashmere indossato all’insediamento del marito nel 2017.   L’opera d’arte è stata distrutta il 4 luglio 2020, in concomitanza con il Giorno dell’Indipendenza negli Stati Uniti.  
  La statua è diventata una curiosità turistica a Sevnica, una cittadina sul fiume Sava nella Slovenia orientale con circa 5.000 abitanti. Il luogo ha attirato l’attenzione internazionale dopo che Melania Trump è diventata first lady degli Stati Uniti.     Melania, nata Knavs (cognome poi germanizzato per qualche ragione in Knaus) trascorso i suoi primi anni a Sevnica prima di intraprendere una carriera da modella che l’ha portata prima a Milano e Parigi e poi negli Stati Uniti nel 1996. Da allora, la città natale avrebbe introdotto una linea di prodotti a tema Melania per celebrare la sua ex residente più nota.   È riportato che il presidente abbia visitato almeno una volta la cittadina assieme alla moglie.   «La mia sensazione è che abbia a che fare con le nuove elezioni, ma chi lo sa, vero?», ha detto l’artista Downey all’AFP, commentando l’ultimo incidente. Ha descritto la statua scomparsa come un «anti-monumento» e «anti-propaganda».

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